1 novembre 2008

Da Gazzetta del 1.11.08 Pbc: presentato un esposto per tutelare il "Giovanni XXIII". Pbc annuncia una «vigilanza a tempo pieno»







Provvedimento dell'Asp 5: "PER IL BENE COMUNE" protesta

Lunedì trasferimento provvisorio a Scilla del reparto di chirurgia dell'ospedale di Gioia

Presentato un esposto di tutela del "Giovanni XXIII". Annunciata una «vigilanza a tempo pieno»

Vincenzo Toscano

GIOIA TAURO

Ospedale "Giovanni XXIII": su disposizione dell'Asp 5 di Reggio previsto il trasferimento "provvisorio" di uomini e mezzi, attrezzature e suppellettili del reparto di Chirurgia da Gioia Tauro a Scilla.

«Stupore e indignazione in tutti gli ambienti cittadini e soprattutto nell'ambito dei lavoratori sempre più allo sbaraglio, hanno accolto questa nuova disposizione che – dice Renato Bellofiore, coordinatore regionale del movimento politico "Per il Bene Comune" – giunge a causa delle colpevoli inadempienze di quanti hanno contribuito a mettere "fuori combattimento" uno stabilimento d'avanguardia».

Lo stesso Bellofiore, spalleggiato dal coordinatore locale di Pbc, Iacopo Rizzo, dopo aver auspicato che il «penalizzante» provvedimento possa rientrare «prima di subito», ha reso noto il testo di un esposto inviato ai commissari straordinari del Comune di Gioia, al Commissario straordinario dell'Asp di Reggio, al responsabile dell'ufficio tecnico ex Asl 10 di Palmi, al direttore sanitario del "Giovanni XXIII" dott. Giuseppe Zampogna.

«La u.o. di Chirurgia dal 3 novembre a Scilla. Per Pbc – si legge fra l'altro – ennesima dimostrazione di malasanità e scarsa, anzi nulla, attenzione per le urgenze sanitarie di un bacino di oltre 80.000 utenze. Dei pregi dell'Ospedale Giovanni XXIII, unica struttura che in quanto a posizione strategica nel cuore della Piana ed a potenziale "fruibilità" non teme confronti con nessuno, non si sono mai accorti né li hanno mai segnalati i politici, o la quasi totalità dei manager sanitari e direttori vari, che hanno ignorato la "composizione" e la "delicatezza" del vasto bacino d'utenza del Giovanni XXIII e non potevano permettersi di non sapere quello che sarebbe successo».

«Mentre ribadiamo che Chirurgia non si tocca – si legge ancora – confermiamo la nostra intenzione di vigilare sui "movimenti" strani che stanno succedendo a danno di questa città. E sarà una vigilanza "a tempo pieno", per evitare che si continuino a causare impunemente danni all'Ospedale di Gioia Tauro e al mondo operaio che le "ruota" intorno e per evitare che da questo vuoto pericoloso possa derivare una sempre più probabile "tragedia annunciata"».

«E tutto ciò – sottolinea Bellofiore – accade a Gioia, vale a dire in una "zona calda" per la enorme pericolosità infortunistica incombente nel suo ambito, nel momento in i genitori del povero Flavio Scutellà, giovanissima vittima innocente di questa sanità "devastante" si incatenano gridando al mondo intero il loro immenso dolore»

Intanto, dal direttore sanitario dott. Giuseppe Zampogna, si apprende che è stata dichiarata l'agibilità di alcuni locali sequestrati da anni. Locali dove potrebbero trovare degna e definitiva sistemazione il Reparto di Cardiologia, l'Utic, che è stato prontamente affossato sin dal trasferimento. E ciò senza aspettare che vengano completati i lavori iniziati da anni, disinvoltamente paralizzati, ultimamente ripresi, e provvedere a mettere in funzione il reparto di rianimazione, nonché l'astanteria del Pronto Soccorso. Tutte strutture "vitali" che fanno parte di una "telenovela" strana, molto strana.