Gioia Tauro Sopralluogo in ospedale del direttore amministrativo dott. Domenico Minicuci
"Giovanni XXIII", si sta lavorando al recupero della piena attività
A breve la nuova copertura mentre si attende la certificazione dell'impianto elettrico
Gazzetta del Sud del 28 nov. 08 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
Sembra che qualcosa si muova per "risalire" e andare concretamente incontro alla soluzione di vari problemi di "normale, ordinaria mancata manutenzione" che hanno posto in caduta libera l'ospedale strategico del Porto e dei lavoratori, il "Giovanni XXIII" paralizzato da infiltrazioni di acqua piovana e da un prolungato ritardo nell'intervento di un tecnico che verifichi e dia il via libera o meno all'impianto elettrico delle moderne sale operatorie.
Nella tarda mattinata di ieri vi è stata la visita del dott. Domenico Minicuci, direttore amministrativo del presidio unico che in atto accorpa i due ospedali per acuti, vale a dire il "Santa Maria degli Ungheresi" di Polistena e il "Giovanni XXIII" di Gioia Tauro. Minicuci, accolto dal direttore sanitario e responsabile del Pronto Soccorso dott. Giuseppe Zampogna, ha effettuato una meticolosa ricognizione dei locali e ha voluto essere dettagliatamente informato delle difficoltà e delle urgenze del nosocomio gioiese. E a tale proposito ha provveduto a relazionare ampiamente il dott. Zampogna. Subito dopo è intervenuto anche il direttore di Urologia dott. Franco Zumbo, il quale ha, tra l'altro, evidenziato che si è formata una lunga lista d'attesa di pazienti che non possono essere operati per l'attuale stato di paralisi delle sale operatorie.
Il direttore amministrativo, che in un passato non tanto remoto nell'ambito dell'ex Asl
Poi, fiutando il senso di qualche accenno di sconforto e di delusione nei riguardi dell'azione dell'Asp per la soluzione dei problemi della struttura sanitaria gioiese, da parte di alcuni operatori della stampa e dei sempre presenti coordinatori regionale e locale del Movimento "Per il bene comune" Renato Bellofiore e Iacopo Rizzo, il dott. Minicuci ha giocato d'anticipo affermando di «non ritenere che l'Azienda sanitaria provinciale abbia in mente di penalizzare o chiudere un complesso ospedaliero strategico chiamato a dare risposte ad un vasto bacino d'utenza ed ai lavoratori che orbitano intorno al nosocomio. Ritengo – ha continuato il direttore amministrativo – che questo ospedale debba svolgere il suo ruolo che non può essere secondario e quindi debba essere all'attenzione dell'Azienda e ricevere tutti gli interventi necessari ed opportuni affinché riprenda a funzionare».
Durante il sopralluogo, Minicuci ha osservato i lavori iniziati e fermi da oltre un anno in quella parte del Pronto soccorso dove avrebbe dovuto essere realizzata l'astanteria. Quindi si è recato in Chirurgia ed è stato informato dal direttore sanitario che «la ditta incaricata ha quasi ultimato in cantiere la copertura del tetto che sarà quanto prima installata sulla struttura, ponendo fine alle infiltrazioni piovane».
Mentre «per il ritorno alla piena funzionalità delle sale operatorie – ha detto Zampogna – si è in attesa delle verifiche tecniche e della conseguente certificazione di messa a norma dell'apparato elettrico. Dopodichè
Al fine di sbloccare questa situazione, Minicuci ha autorizzato Zampogna a procedere immediatamente alla richiesta di preventivi da parte di ditte specializzate e di dare incarico di definire gli eventuali guasti elettrici del reparto operatorio.
«Con l'intervento del dott. Minicuci» ha detto il coordinatore regionale di Pbc Renato Bellofiore che assieme a Jacopo Rizzo ha ottenuto un colloquio con il direttore amministrativo, «pensiamo che ben presto