14 novembre 2008

LETTERA APERTA Ci ammaliamo, ma diteci solo chi e come ci sta avvelenando.

Il Quotidiano del 14 nov. 2008 - Lettera firmata.
VIVO con la mia famiglia a Cittanova un paese ai piedi dello Zomaro. Vi scrivo di getto avendo appena letto un articolo sul Quotidiano del 11 novembre 2008 alla pagina 15 a firma di Michele Albanese “Allarme tumori - un sos da Gioia”, la denuncia di una mamma sulla grave malattia del proprio figlio colpito da leucemia e che fa un'accusa precisa, indicando
nei presunti rifiuti tossici sepolti sull'Aspromonte la causa principale all'origine del male che ha colpito il proprio figlio e come lui tanti altri. Sono cose che noi che abitiamo in quei paesi ci diciamo a bassa voce da tanto tempo, forse dicerie, forse no. Ovviamente nessuna prova o certezza. Mi riallaccio a questa denuncia, “a questo grido di dolore” di una mamma, perché anch'io colpito negli affetti più cari: mia moglie appena sette mesi fa, subito dopo la nascita del nostro quarto figlio, si è ammalata di poliomesite, una malattia autoimmunitaria che colpisce i muscoli. Subito dopo di lei, a distanza di qualche settimana, anche mia sorella uno stesso problema che colpisce il sangue e gli organi interni (nella
stessa strada ben 5 casi in poco tempo). Come sempre succede soprattutto nei piccoli paesi si domanda in giro, si chiede, le notizie girano velocemente e così scopriamo
che solo negli ultimi due/ tre anni decine e decine di casi analoghi. Mia moglie è in cura al Policlinico Universitario di Messina (e con lei altre persone di Cittanova) e lì parlando con il Primario del reparto di neurologia, non più tardi di una settimana fa, ho esposto gli stessi dubbi chiedendogli anche se era possibile interessare l'università nello studio per la ricerca delle cause all'origine di questi problemi e chi secondo lui dovesse essere investito di questa “ cosa”, se la Procura, le Asl o anche il Ministero della Salute. Certo è che non si può più rimanere in silenzio se è in gioco la nostra vita e quella dei nostri figli. Se veramente hanno trasformato l'Aspromonte in una discarica di rifiuti tossici è bene che sia accertato e che quello che sta accadendo non sia archiviato come “casi che rientrano nella media nazionale” perché così probabilmente non è. In tutto questo la cosa che mi fa più specie e va sottolineata è il silenzio, oserei dire cinico e disinteressato, dei medici di base. Non c'è ne è uno che sia interessato di capire. “Aiutateci voi”, continuate le inchieste, intervistate i dirigenti ed i funzionari sanitari, i magistrati, date a questo problema risonanza nazionale, fate alzare il livello di attenzione. Se ci stanno avvelenando lo dobbiamo sapere. Lettera firmata