Gioia Tauro Continuano i lavori al tetto, ma nessuna novità sul fronte del "ritrasferimento" della Chirurgia
Soccorso sempre... a rischio
Bellofiore: «Silenzio assoluto sul ritorno dell'agibilità delle sale operatorie»
Gioia tauro
Un'altra settimana è trascorsa senza nulla di positivo sul fronte "sanità negata" a Gioia Tauro. Nemmeno dopo la lettera fatta pervenire all'Asp reggina con la quale i medici dell'ospedale hanno declinato ogni responsabilità conseguente ad eventuali gravissimi "rischi" a carico di dei pazienti del Pronto Soccorso.
Renato Bellofiore e Iacopo Rizzo, hanno trascorso una settimana in "sopralluoghi" per cercare di capire se e come l'Asp 5 sta gestendo questa delicata pratica- «Abbiamo avuto qualche assicurazione – dice Bellofiore – solo da parte della ditta che sta portando avanti l'opera di "ricostruzione" dell'altra parte del tetto (la parte che riguarda
«Ma quel che preoccupa molto di più sia noi che la popolazione ed i lavoratori della "polveriera" infortunistica del Porto e dell'area industriale – continua il coordinatore regionale del movimento politico "Per il Bene Comune" – è il silenzio e l'incertezza sui tempi necessari per ridare l'agibilità alle sale operatorie e far rientrare al loro posto tutta l'equipe chirurgica trasferita "momentaneamente" a Scilla. A tale proposito, giorni fa ci è stato detto che è stata incaricata una ditta specializzata per verificare ed eventualmente intervenire sull'impianto elettrico e sui gruppi elettrogeni danneggiati dalle infiltrazioni di acqua piovana, infiltrazioni che come si sa sono state causate dal "perfetto funzionamento dell'apparato di manutenzione" dell'Asl e dell'Asp. Ma di questa ditta e dei suoi tecnici non si è vista nemmeno l'ombra. E questo fatto – sottolinea Bellofiore – ci preoccupa, anche perché la settimana scorsa non sono mancati, purtroppo, eventi che hanno richiesto l'attività del Pronto Soccorso e che avrebbero dovuto avere il supporto, la consulenza e l'intervento di un reparto di Chirurgia».
«Insisteremo ancora nelle visite giornaliere al Giovanni XXIII – afferma a sua volta Iacopo Rizzo – fino a quando non avremo dati precisi sulla conclusione della vicendao. Non arretreremo di un millimetro in questa battaglia che ci vede combattere la giusta causa dell'ospedale unico e quella che riguarda il "Giovanni XXIII", un ospedale strategico per la difesa della salute e l'incolumità dei lavoratori. Voglio anche annunciare – conclude Rizzo – che abbiamo già concluso l'impegnativo lavoro di redazione del corposo "dossier" sulla storia dell'ospedale gioiese ridotto all'impotenza e sull'ospedale unico e sulla sanità della Piana in generale».
E in tema di ospedale di Gioia e Unico, con una "puntata" anche sull'allarmante situazione igienica della città, intervengono i due referenti del Pd, Cosimo Nunzio Altomonte e Nunzio Candido. Per i quali «è incredibile che a distanza di più di venti giorni dal "momentaneo trasferimento" dell'equipe chirurgica e del personale paramedico a Scilla, non si sia fatto vedere nessuno dei tecnici che devono rimettere in moto il complesso operatorio ospedaliero di Gioia Tauro. Rivolgiamo un accorato appello – continuano – alla commissione dell'Asp 5 ed a tutte le autorità competenti affinché non si perda ulteriore tempo. Non è possibile, a nostro parere, lasciare sguarnita del servizio e delle prestazioni della Chirurgia quest'area della Piana nella quale tutti sanno quale sia, e di quali dimensioni, il rischio per la gente e per i lavoratori che, in queste condizioni ospedaliere, operano senza la salvaguardia della normativa sulla sicurezza».
Per Altomonte e Candido, infine. «il tragico riapparire dello "spettacolo" dei cassonetti pieni, e dei sacchi e sacchetti buttati in ogni dove per le strade del centro e della periferia, è molto grave e mette a repentaglio la salute dei cittadini».