29 novembre 2008

Sopralluogo al “Giovanni XXIII” del nuovo direttore amministrativo del presidio unico. Pbc era presente.

Sopralluogo al “Giovanni XXIII” del nuovo direttore amministrativo del presidio unico

Gioia, visita operativa all’ospedale

Domenico Minicuci: «Presto interventi funzionali»



Da ll Quotidiano del 27 nov. 2008 di Nicola Orso

GIOIA TAURO - All'ospedale “Giovanni XXIII” visita operativa di Domenico Minicuci, nuovo direttore amministrativo del Presidio unico che, attualmente, comprende gli ospedali per acuti di Gioia Tauro e di Polistena. Minicuci è stato accolto dal direttore sanitario del nosocomio gioiese Giuseppe Zampogna e dal direttore di Urologia Franco Zumbo. Il direttore amministrativo ha voluto fare una prima ricognizione delle urgenze che interessano l'ospedale di Gioia Tauro, «una struttura - ha detto fra l'altro il dirigente – che l'Asp non credo voglia penalizzare o addirittura chiudere, proprio in funzione della forte domanda di questo bacino di utenza e della sua posizione, decisamente strategica. Questo ospedale - ha continuato Minicuci - deve avere un ruolo preminente, non può avere un ruolo secondario, per cui è chiaro che gli interventi necessari alla sua piena funzionalità dovranno essere fatti». Il sopralluogo di Minicuci è iniziato da quella che avrebbe dovuto essere l'astanteria del Pronto Soccorso. «Qui, i lavori iniziati dal Comune di Gioia Tauro sono fermi da circa un anno - ha riferito il direttore sanitario Zampogna - e, la situazione di stallo, è sotto gli occhi di tutti». Dopo questa prima tappa, il direttore Minicuci ha visitato il reparto di Chirugia, dove - ha dichiarato Zampogna - «la struttura di copertura del tetto è quasi pronta e dovrebbe essere installata a breve. Per il ripristino delle sale operatorie - ha detto ancora il direttore sanitario – mancano soltanto i controlli ed eventualmente qualche intervento per il rilascio della certificazione di messa a norma dell'impianto elettrico, dopodichè la Chirurgia potrebbe essere immediatamente riaperta. Ho sollecitato più volte di intervenire in questo senso - ha precisato Zampogna - ma, a tutt'oggi, nulla si è mosso». Nel constatare di persona la “bontà” delle sale operatorie del nosocomio gioiese, il direttore Minicuci ha subito autorizzato il dottor Zampogna di richiedere dei preventivi a ditte specializzate del luogo, affinché venga eseguita una ricognizione degli apparati elettrici. Se ciò avverrà, c ome riteniamo che sarà, la Chirurgia, momentaneamente trasferita all'ospedale di Scilla, potrebbe finalmente ritornare a Gioia Tauro. Saputo della visita di Minicuci, i coordinatori regionale e locale del movimento politico “Per il bene comune”, rispettivamente, Renato Bellofiore e Iacopo Rizzo, non si sono fatti scappare l'opportunità di avere un colloquio diretto col nuovo direttore amministrativo. I due responsabili del Pbc hanno sottolineato ancora una volta il ruolo strategico del “Giovanni XXXIII”, in considerazione della vasta utenza e della vicinanza al grande porto. «E' impensabile – ha sostenuto Bellofiore – che non si debba tenere conto di ciò e che si continui a tergiversare sulle decisioni da prendere nei confronti di questa struttura, una struttura che, sotto il profilo logistico, ha tutte le carte in regola per funzionare efficacemente e per assolvere ai bisogni della popolazione ». Una visita, dunque, gradita e sperata da parte dei medici e di tutto il personale dell'ospedale gioiese,una ricognizione del nuovo dirigente che, al momento, lascia credere che l'ospedale di Gioia Tauro avrà il giusto riconoscimento.

28 novembre 2008

GIOIA TAURO SOPRALLUOGO IN OSPEDALE DEL DIRETTORE AMMINISTRATIVO DOTT. DOMENICO MINICUCI. ALL'INCONTRO ERA PRESENTE LA LISTA "PER IL BENE COMUNE"

Gioia Tauro Sopralluogo in ospedale del direttore amministrativo dott. Domenico Minicuci

"Giovanni XXIII", si sta lavorando al recupero della piena attività

A breve la nuova copertura mentre si attende la certificazione dell'impianto elettrico

Gazzetta del Sud del 28 nov. 08 di Vincenzo Toscano

GIOIA TAURO

Sembra che qualcosa si muova per "risalire" e andare concretamente incontro alla soluzione di vari problemi di "normale, ordinaria mancata manutenzione" che hanno posto in caduta libera l'ospedale strategico del Porto e dei lavoratori, il "Giovanni XXIII" paralizzato da infiltrazioni di acqua piovana e da un prolungato ritardo nell'intervento di un tecnico che verifichi e dia il via libera o meno all'impianto elettrico delle moderne sale operatorie.

Nella tarda mattinata di ieri vi è stata la visita del dott. Domenico Minicuci, direttore amministrativo del presidio unico che in atto accorpa i due ospedali per acuti, vale a dire il "Santa Maria degli Ungheresi" di Polistena e il "Giovanni XXIII" di Gioia Tauro. Minicuci, accolto dal direttore sanitario e responsabile del Pronto Soccorso dott. Giuseppe Zampogna, ha effettuato una meticolosa ricognizione dei locali e ha voluto essere dettagliatamente informato delle difficoltà e delle urgenze del nosocomio gioiese. E a tale proposito ha provveduto a relazionare ampiamente il dott. Zampogna. Subito dopo è intervenuto anche il direttore di Urologia dott. Franco Zumbo, il quale ha, tra l'altro, evidenziato che si è formata una lunga lista d'attesa di pazienti che non possono essere operati per l'attuale stato di paralisi delle sale operatorie.

Il direttore amministrativo, che in un passato non tanto remoto nell'ambito dell'ex Asl 10 ha svolto il ruolo di manager, ha dimostrato di avere ben presente il quadro della situazione del vasto bacino d'utenza che ruota su Gioia Tauro ed ha assicurato il suo intervento per rimuovere gli ostacoli che hanno messo in ginocchio il complesso ospedaliero.

Poi, fiutando il senso di qualche accenno di sconforto e di delusione nei riguardi dell'azione dell'Asp per la soluzione dei problemi della struttura sanitaria gioiese, da parte di alcuni operatori della stampa e dei sempre presenti coordinatori regionale e locale del Movimento "Per il bene comune" Renato Bellofiore e Iacopo Rizzo, il dott. Minicuci ha giocato d'anticipo affermando di «non ritenere che l'Azienda sanitaria provinciale abbia in mente di penalizzare o chiudere un complesso ospedaliero strategico chiamato a dare risposte ad un vasto bacino d'utenza ed ai lavoratori che orbitano intorno al nosocomio. Ritengo – ha continuato il direttore amministrativo – che questo ospedale debba svolgere il suo ruolo che non può essere secondario e quindi debba essere all'attenzione dell'Azienda e ricevere tutti gli interventi necessari ed opportuni affinché riprenda a funzionare».

Durante il sopralluogo, Minicuci ha osservato i lavori iniziati e fermi da oltre un anno in quella parte del Pronto soccorso dove avrebbe dovuto essere realizzata l'astanteria. Quindi si è recato in Chirurgia ed è stato informato dal direttore sanitario che «la ditta incaricata ha quasi ultimato in cantiere la copertura del tetto che sarà quanto prima installata sulla struttura, ponendo fine alle infiltrazioni piovane».

Mentre «per il ritorno alla piena funzionalità delle sale operatorie – ha detto Zampogna – si è in attesa delle verifiche tecniche e della conseguente certificazione di messa a norma dell'apparato elettrico. Dopodichè la Chirurgia diverrebbe subito funzionante e potrebbe riprendere la piena attività».

Al fine di sbloccare questa situazione, Minicuci ha autorizzato Zampogna a procedere immediatamente alla richiesta di preventivi da parte di ditte specializzate e di dare incarico di definire gli eventuali guasti elettrici del reparto operatorio.

«Con l'intervento del dott. Minicuci» ha detto il coordinatore regionale di Pbc Renato Bellofiore che assieme a Jacopo Rizzo ha ottenuto un colloquio con il direttore amministrativo, «pensiamo che ben presto la Chirurgia rientrerà da Scilla. Inoltre – ha continuato – riteniamo che il dott. Minicuci provvederà anche ad eliminare lo scempio che è stato arrecato in Cardiologia con i materiali edili abbandonati laddove sono stati interrotti i lavori per l'Utic. E comunque riteniamo che sia giunta l'ora di chiudere con i ritardi sulle misure da adottare per ridare piena efficienza a questo complesso ospedaliero che nella posizione che occupa è chiamato a dare puntuali risposte ai cittadini della Piana e ai lavoratori a rischio».

27 novembre 2008

GIOIA T. - PER RISOLVERE IL PROBLEMA DELLO SMALTIMENTO RIFIUTI IL "PBC" PROPONE LA CREAZIONE DI CENTRALI DI COMPOSTAGGIO.

Gioia T. - Nota di Giuseppe Rizzo, componenente del direttivo regionale Pbc
Smaltimento rifiuti il Pbc propone la creazione di centrali di compostaggio
Di inceneritori e discariche se ne parlerà oggi a Rosarno insieme al prof. Paul Connett
Francesco Toscano da Gazzetta del Sud del 27 nov. 2008
GIOIA TAURO
Sulla delicata situazione legata alla sempre più massiccia presenza di spazzatura ammucchiata per le strade dei vari centri reggini, interviene Giuseppe Rizzo, coordinatore locale di "Per il bene comune".
Secondo Rizzo «una società seria valorizza e rende vivibile il territorio, mentre i nostri amministratori hanno sostituito il profumo della zagara con gli odori nauseabondi delle discariche, concentrando la spazzatura calabra e non solo nella Piana di Gioia. Oggi il "turismo" che viene incentivato è quello della spazzatura che viaggia secondo logiche assurde in lungo e largo per la Calabria. Si vuole esasperare i cittadini con scene che evocano la Campania per poter imporre, ad un territorio devastato da scelte scellerate, l'ennesimo atto prevaricatore: una nuova mega discarica. Probabilmente sarà individuata per la realizzazione di una delle più grandi discariche del Meridione l'area dello Zimbario, 44 ettari su un terreno sabbioso, con falde acquifere a livello superficiale, limitrofa a terreni coltivati e a numerose abitazioni».
L'esponente del Pbc osserva che «le reminiscenze scolastiche, quando riguardano principi scientifici universali, dovrebbero lasciare tracce positive. Anassagora di Calzamene V secolo A.C., Lavoisier XVIII secolo, sullo studio della conservazione della massa, sono chiari: in natura nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma! La spazzatura non fa eccezione. Bruciandola negli inceneritori libera nell'aria miriadi di inquinanti che danneggiano la salute pubblica. Da ultimo, gli studi di 435 ricerche scientifiche internazionali provano che in presenza di inceneritori vi è un aumento delle patologie tumorali e altre malattie dal 6 al 23%. Dunque, i rifiuti vanno trattati in altro modo, riciclandoli e facendoli divenire una risorsa. Esistono impianti che separano le singole componenti lasciando un residuo di umido su una tonnellata di soli 50 grammi. Ma ai nostri politici di governo e di opposizione non sta bene, vogliono un impiego massiccio di inceneritori e conseguenti discariche. Un affare per pochi, un danno alla salute per tutti. Per bruciare 50 grammi di spazzatura nell'inceneritore bisogna aggiungere altrettanta percentuale di additivi vari (come il sodio bi calcico) col risultato che gli effetti della combustione trasformano un prodotto naturale in rifiuto speciale da mandare in discarica. La moltiplicazione di questi luoghi insalubri di stoccaggio è sotto gli occhi di tutti, basti pensare alla saturazione, e ampliamento già saturo, della discarica di contrada Marrella. Perché non si inverte la tendenza? Gli esempi ci sono: a San Francisco non hanno nè discarica nè inceneritore ma solo la raccolta differenziata; in Germania si è passati da 9.000 discariche a 20. Perché in Italia si deve seguire il procedimento inverso? Perché – si chiede in conclusione Rizzo – anziché dare l'ennesimo colpo mortale alla Piana non s'interviene aprendo d'urgenza, ad esempio, delle centrali di compostaggio in grado di risolvere il problema e di salvaguardare l'ambiente?».
E oggi pomeriggio a Rosarno (ore 17.30 presso l'auditorium comunale) si parlerà appunto di "Inceneritori e discariche. Quali danni causano? Quali sono le alternative?». Interverranno il prof. Paul Connett, ideatore della "strategia rifiuti zero", nonché candidato Nobel per la chimica 2008, la dott.ssa Ornella Manferoce del Coordinamento dei medici della Piana e il prof. Osvaldo Pieroni, ordinario di Sociologia dell'Ambiente presso l'Unical.

26 novembre 2008

IL SI DEI COMMISSARI GIOIESI DOPO LE RICHIESTE DEL MOVIMENTO “PER IL BENE COMUNE”

Semaforo sulla Statale, esercenti soddisfatti.
Il Quotidiano del 26.11.08 di Nicola Orso
GIOIA TAURO - Bellofiore domanda e la Commissione risponde.
Stiamo parlando della richiesta inoltrata nei giorni scorsi dal movimento politico “Per il bene comune” alla Commissione straordinaria, nella quale, il coordinatore regionale dello stesso movimento si faceva interprete dei problemi di oltre una trentina di commercianti, le cui attività sono situate sulla Statale 18, zona ponte fiume Budello. In sostanza, a causa del protrarsi dei lavori in corso su tale arteria, si è resa necessaria la temporanea chiusura al traffico veicolare della stessa. A questo punto, Renato Bellofiore, accompagnato da alcuni tecnici, nei giorni scorsi ha rilevato che c’è la possibilità di aprire un varco sull’importante strada, poiché, malgrado i lavori in atto, vi è una disponibilità di spazio sulla stessa di 3 metri. “Per il bene comune ha ritenuto opportuno segnalare la cosa ai commissari e chiedere contestualmente l’installazione di un semaforo mobile, onde poter consentire, a senso alternato, la circolazione veicolare. Il riscontro della Commissione Straordinaria non si è fatto attendere. Ieri è arrivata la bella notizia per i commercianti che fino ad ora sono stati penalizzati da questo stato di cose e per Renato Bellofiore, che si era reso portavoce dei suddetti commercianti. Dall’Ufficio Tecnico Comunale hanno comunicato che entro fine mese da quei tre metri di strada disponibili potranno passare le macchine ed il tutto sarà regolato da un semaforo mobile. Una notizia che ha fatto fare un sospiro di sollievo ai commercianti della Statale 18.

25 novembre 2008

Per i lavori sulla Nazionale, accolta la proposta di Bellofiore e Rizzo Pbc

Gioia Tauro, SS 18 - Semaforo per il cantiere stradale





Da Calabria Ora del 25 nov. 08, di Angela Corica.

E’ stata accolta la richiesta avanzata al Comune di Gioia Tauro, dall’associazione “Per il bene Comune”, relativa alla realizzazione di un impianto semaforico, al fine di regolare il traffico stradale sulla statale 18, presso il fiume Budello in direzione Rosarno. La notizia si è appresa dalla nota del dirigete dell’Ufficio tecnico comunale, Giuseppe Mezzatesta, diramata dai rappresentanti del Pbc Renato Bellofiore e Iacopo Rizzo. Il Comune ha precisato nella nota che «i lavori sono in fase di ultimazione ed è prevista l’apertura del transito veicolare, in direzione Rosarno, esclusi i camion, entro la fine del mese, con l’impiego di un semaforo cantiere». Dalla nota si apprende inoltre che i lavori, che prevedevano la realizzazione del tratto terminale del canalone in cemento armato per la raccolta delle acque bianche hanno avuto inizio lo scorso settembre 2006 e sono stati ultimati nel mese di marzo 2007. A seguire i lavori è stata la ditta Farfuglia Srl di San Gregorio d’Ippona di Vibo Valentia. «Il traffico veicolare è comunque sempre stato regolare, ad eccezione dei mesi di settembre ed ottobre, quando si è reso necessario per motivi tecnici e di sicurezza dei lavoratori, chiudere un tratto della SS 18 al transito e nello stesso tempo garantire il transito ai residenti, per permettere il regolare svolgimento delle attività commerciali ». Nei giorni scorsi numerose sono state le lamentele dei commercianti per il protrarsi dei lavori.

Gioia Tauro Il Comune risponde a Pbc assicurando per iscritto la riapertura immediata della SS18 e aderisce alla proposta avanzata dalla Lista Civica



Lista Civica Nazionale "Per il Bene Comune"

Comunicato del 24.11.08
Lavori stradali sulla SS 18 presso fiume budello.

Gioia Tauro,21 nov. 2008.
Informiamo i cittadini di Gioia Tauro e i commercianti del quartiere fiume-budello, pubblicando la risposta scritta pervenutaci da parte dell'Ufficio Tecnico del Comune di Gioia Tauro su disposizione dei Commissari straordinari, che in riscontro all'istanza avanzata il 19 nov. 2008 da Pbc per conto di oltre 30 commercianti della zona e relativa alla richiesta con urgenza di riapertura al transito veicolare della SS. 18, direzione Rosarno, che la strada sarà riaperta entro fine mese.

Pbc si ritiene molto soddisfatta dell'impegno assunto per iscritto dall'Ufficio tecnico del Comune di Gioia Tauro che, con la sua nota di risposta, dimostra attenzione alle problematiche di intere categorie di cittadini e aderisce in toto alla proposta propositiva avanzata da Pbc di aprire urgentemente il transito veicolare della SS 18, direzione Rosarno, con l'impiego di un semaforo da cantiere, come richiesto da Pbc.

Ufficio Stampa Pbc

24 novembre 2008

Gazzetta del Sud 24 nov.08 Gioia Tauro soccorso sempre... a rischio Bellofiore: «Silenzio assoluto sul ritorno dell'agibilità delle sale operatorie».

Gioia Tauro Continuano i lavori al tetto, ma nessuna novità sul fronte del "ritrasferimento" della Chirurgia

Soccorso sempre... a rischio

Bellofiore: «Silenzio assoluto sul ritorno dell'agibilità delle sale operatorie»

Vincenzo Toscano

Gioia tauro

Un'altra settimana è trascorsa senza nulla di positivo sul fronte "sanità negata" a Gioia Tauro. Nemmeno dopo la lettera fatta pervenire all'Asp reggina con la quale i medici dell'ospedale hanno declinato ogni responsabilità conseguente ad eventuali gravissimi "rischi" a carico di dei pazienti del Pronto Soccorso.

Renato Bellofiore e Iacopo Rizzo, hanno trascorso una settimana in "sopralluoghi" per cercare di capire se e come l'Asp 5 sta gestendo questa delicata pratica- «Abbiamo avuto qualche assicurazione – dice Bellofiore – solo da parte della ditta che sta portando avanti l'opera di "ricostruzione" dell'altra parte del tetto (la parte che riguarda la Cardiologia è stata già portata a termine ed il reparto ha fatto ritorno nei suoi locali) dimenticato forse sin dalla sua nascita dai "manutentori". E direttamente dalla ditta abbiamo appreso che il lavoro di predisposizione del sovra-tetto è in corso da parte della ditta medesima che provvederà, appena pronto, a portarlo nel complesso ospedaliero di via Madame Curie per il montaggio. Quest'opera richiederà ancora 4-5 giorni di preparazione in cantiere»

«Ma quel che preoccupa molto di più sia noi che la popolazione ed i lavoratori della "polveriera" infortunistica del Porto e dell'area industriale – continua il coordinatore regionale del movimento politico "Per il Bene Comune" – è il silenzio e l'incertezza sui tempi necessari per ridare l'agibilità alle sale operatorie e far rientrare al loro posto tutta l'equipe chirurgica trasferita "momentaneamente" a Scilla. A tale proposito, giorni fa ci è stato detto che è stata incaricata una ditta specializzata per verificare ed eventualmente intervenire sull'impianto elettrico e sui gruppi elettrogeni danneggiati dalle infiltrazioni di acqua piovana, infiltrazioni che come si sa sono state causate dal "perfetto funzionamento dell'apparato di manutenzione" dell'Asl e dell'Asp. Ma di questa ditta e dei suoi tecnici non si è vista nemmeno l'ombra. E questo fatto – sottolinea Bellofiore – ci preoccupa, anche perché la settimana scorsa non sono mancati, purtroppo, eventi che hanno richiesto l'attività del Pronto Soccorso e che avrebbero dovuto avere il supporto, la consulenza e l'intervento di un reparto di Chirurgia».

«Insisteremo ancora nelle visite giornaliere al Giovanni XXIII – afferma a sua volta Iacopo Rizzo – fino a quando non avremo dati precisi sulla conclusione della vicendao. Non arretreremo di un millimetro in questa battaglia che ci vede combattere la giusta causa dell'ospedale unico e quella che riguarda il "Giovanni XXIII", un ospedale strategico per la difesa della salute e l'incolumità dei lavoratori. Voglio anche annunciare – conclude Rizzo – che abbiamo già concluso l'impegnativo lavoro di redazione del corposo "dossier" sulla storia dell'ospedale gioiese ridotto all'impotenza e sull'ospedale unico e sulla sanità della Piana in generale».

E in tema di ospedale di Gioia e Unico, con una "puntata" anche sull'allarmante situazione igienica della città, intervengono i due referenti del Pd, Cosimo Nunzio Altomonte e Nunzio Candido. Per i quali «è incredibile che a distanza di più di venti giorni dal "momentaneo trasferimento" dell'equipe chirurgica e del personale paramedico a Scilla, non si sia fatto vedere nessuno dei tecnici che devono rimettere in moto il complesso operatorio ospedaliero di Gioia Tauro. Rivolgiamo un accorato appello – continuano – alla commissione dell'Asp 5 ed a tutte le autorità competenti affinché non si perda ulteriore tempo. Non è possibile, a nostro parere, lasciare sguarnita del servizio e delle prestazioni della Chirurgia quest'area della Piana nella quale tutti sanno quale sia, e di quali dimensioni, il rischio per la gente e per i lavoratori che, in queste condizioni ospedaliere, operano senza la salvaguardia della normativa sulla sicurezza».

Per Altomonte e Candido, infine. «il tragico riapparire dello "spettacolo" dei cassonetti pieni, e dei sacchi e sacchetti buttati in ogni dove per le strade del centro e della periferia, è molto grave e mette a repentaglio la salute dei cittadini».















































22 novembre 2008

PBC DALLA PARTE DEI COMMERCIANTI

Gioia Tauro. Statale 18, ancora disagi per i commercianti, proseguono i lavori nei pressi del fiume Budello e la lista civica nazionale Pbc sollecita i Commissari.

GIOIA TAURO - Da "Il Quotidiano" del 21 nov. 08
di Nicola Orso

Il prolungarsi dei lavori lungo la Statale 18, esattamente in zona fiume Budello, sta provocando notevoli disagi ai commercianti del luogo. Del problema si è occupata la lista civica “Per il bene comune. «Dopo aver appreso dei danni economici - scrive il coordinatore regionale del Movimento Renato Bellofiore - che inevitabilmente stanno interessando i commercianti di questa zona, Pbc ha deciso di sostenere, assieme a loro, una giusta battaglia affinché su tale arteria, tra le più importanti della città poiché conduce anche all'ospedale, si intervenga con tempestività. Malgrado i lavori in corso - sostiene Bellofiore - sono comunque utilizzabili 3 metri di larghezza della stessa strada, spazio che consentirebbe il ripristino della circolazione dei veicoli mediante l'installazione di un semplice semaforo mobile. A tal proposito abbiamo interessato la Commissione Straordinaria, alla quale abbiamo ribadito le difficoltà economiche che quotidianamente subiscono le aziende che operano in questo tratto della Statale 18. Abbiamo inoltre fatto presente ai Commissari che, purtroppo, i commercianti della zona non sono nuovi a richieste di sacrifici da parte dell'amministrazione comunale. Infatti - conclude Bellofiore - la chiusura di tale arteria per lavori riparatori va avanti ad intermittenza da circa tre anni e ciò non può passare sotto silenzio. Si confida, dunque, in un sollecito intervento della Commissione Straordinaria che, sino ad ora, precisa il coordinatore del Pbc, ha dimostrato disponibilità ad accogliere le sollecitazioni del nostro Movimento>>.

20 novembre 2008

GIOIA TAURO - LA PROLUNGATA CHIUSURA DELLA STRADA SS 18 HA PROVOCATO ENORMI DANNI ECONOMICI PER I NEGOZIANTI DELLA ZONA CON CALI DI VENDITE DEL 65%.



COMUNICATO STAMPA

PBC DALLA PARTE DEI COMMERCIANTI DI GIOIA TAURO CONTRO LA PROLUNGATA CHIUSURA DELLA STRADA SS 18, QUARTIERE FOSSO-BUDELLO



GIOIA TAURO, 20 nov. 2008

Dopo un incontro tenuto dai referenti di Pbc con alcuni commercianti titolari in Gioia Tauro di negozi siti lungo la via SS 18, località Budello, alla luce del quale questi ultimi hanno esposto, anche a nome di altri 30 titolari di attività commerciali, le loro lamentele e richieste di aiuto a fronte della grave situazione creatasi in seguito al prolungarsi dei lavori lungo la SS 18, iniziati il 6 nov. ’08, per il collegamento della fogna bianca con il fiume Budello, ed aver appreso anche dei danni economici che inevitabilmente si sono e si stanno proliferando a carico di tutti i commercianti della zona, Pbc ha deciso di sostenere questa giusta battaglia che vede a dismisura prolungarsi la chiusura continuata di una delle più importanti arterie cittadine oltre che strada di collegamento diretto con l'Ospedale Giovanni XXIII per gli abitanti del Bosco-Sovereto di Gioia Tauro e per i 1500 lavoratori del Porto.

A tal fine dopo un sopralluogo sul cantiere con suoi tecnici Pbc ha avanzato istanza scritta ai Commissari prefettizi del Comune di Gioia Tauro anticipata via fax e depositata in data odierna.

Con l’istanza a risposta scritta Pbc ha avanzato due semplici richieste tutte realizzabili nell’immediato: con la prima si è chiesto di intervenire prontamente per consentire la riapertura del transito lungo la SS 18, direzione Rosarno, mediante l’immediata apertura al transito veicolare, esclusi i camion, di quella parte di strada di oltre 3 metri di larghezza non rimasta coinvolta dai lavori in corso, mediante la previa installazione di un semplicissimo semaforo mobile da cantiere che regoli l’accesso veicolare per un solo senso di marcia alla volta. Con la seconda si è chiesto un interessamento diretto dei Commissari e la loro massima disponibilità per ridurre i tempi di chiusura della strada.

E’ stato ricordato ai Commissari che a seguito della chiusura della viabilità che impedisce il normale accesso dei clienti, sono in grave difficoltà economica tutti i titolari di negozi prospicienti la SS 18 interessata dai lavori, con cali del fatturato che sono arrivati fino al 65%. Danni economici che non potranno che aumentare se si pensa che si avvicinano le festività natalizie.

Si è ricordato pure che, purtroppo, i commercianti della zona non sono nuovi a richieste di sacrifici da parte dell’amministrazione comunale, infatti, la chiusura della SS 18 per lavori riparatori va avanti ad intermittenza da circa 3 anni e i commercianti della zona sono costretti a subire disaggi perenni e ingiuste perdite economiche tali da non permettergli più di rimanere in silenzio.

Per ultimo, si è rimarcato - nel dar seguito alle richieste avanzate - il giusto spirito collaborativo dimostrato fin qui dalla Commissione Straordinaria di Gioia Tauro alle sollecitazioni provenienti dalla Lista Civica Nazionale “Per il Bene Comune”.

Il Coordinatore Pbc di Gioia Tauro arch. Jacopo Rizzo

Il Coordinatore Pbc Regione Calabria avv. Renato Bellofiore


19 novembre 2008

31 OTTOBRE 2002 TERREMOTO A SAN GIULIANO DI PUGLIA: PER NON DIMENTICARE. DA OGGI PRENDE IL VIA IL PROCESSO D'APPELLO

Pbc: dalla parte delle vittime, dei parenti e dei bambini rimasti feriti, per non dimenticare la strage di San Giuliano di Puglia dove morirono 27 bambini e la maestra.


CAMPOBASSO Tutto riparte da quel verdetto di assoluzione arrivato 16 mesi fa, il 13 luglio del 2007, con il quale il giudice unico Laura D'Arcangelo fece cadere tutte le accuse mosse dalla procura nei confronti dei sei imputati. Il processo riguarderà ancora Antonio Borrelli (ex sindaco di San Giuliano), Giuseppe Uliano (impresa appaltatrice), Mario Marinaro (dipendente comunale, responsabile della pratica per la sopraelevazione dell'edificio), Giuseppe La Serra (progettista e direttore dei lavori), Carmine Abiuso e Giovanni Marino (imprenditori).
Il procuratore Nicola Magrone li accusava di omicidio, disastro, lesioni colposi, concorso in falso ideologico. Accuse dalle quali i sei dovranno ora difendersi anche in appello. La tesi della Procura (e anche la nostra) è che la scuola non crollò solo a causa dal terremoto, ma anche per gli errori commessi durante i lavori per la sopraelevazione dell'edificio. Sei gli imputati, 112 le parti civili (soprattutto parenti delle vittime e dei bambini rimasti feriti). Stavolta non sarà un solo giudice a decidere. Il collegio è presieduto da Mario Iapaolo, e composto anche dal giudice relatore, Enzo Di Giacomo, e dal giudice a latere, Clotilde Parisi. La sentenza è prevista per l'inizio del prossimo anno, tra gennaio e febbraio. Oggi è prevista la costituzione delle parti, poi il processo entrerà nel vivo con la relazione del giudice Di Giacomo che ricostruirà le varie fasi del procedimento di primo grado. Quindi la requisitoria, le conclusioni delle parti civili, le arringhe dei difensori e la sentenza.
Ufficio stampa Pbc Calabria

17 novembre 2008

Pbc: i lavori fermi in Chirurgia preoccupano sempre di più la cittadinanza del comprensorio della Piana e la consistente "forza lavoro" del Porto.

Gioia Tauro Ferma presa di posizione di alcuni dirigenti del "Giovanni XIII": «I cittadini devono sapere»
«Decliniamo qualsiasi responsabilità»
I medici: «Un Pronto soccorso senza reparto di Chirurgia è un... ritardo di soccorso».

Gazzetta del Sud del 17.11.08 di Vincenzo Toscano
Gioia Tauro
Per la situazione "anomala" del presidio ospedaliero "Giovanni XXIII" di Gioia Tauro, dopo il «trasferimento provvisorio» di uomini e mezzi del reparto di Chirurgia all'ospedale di Scilla per consentire l'effettuazione dei lavori per la messa a norma delle sale operatorie messe fuori uso dalle infiltrazioni di acqua piovana, alcuni dirigenti medici hanno ritenuto opportuno evidenziare la loro posizione, stigmatizzando la delicatezza della situazione e declinando ogni responsabilità per la malaugurata ipotesi di eventi dannosi per i pazienti.
E lo hanno fatto inviando una comunicazione alla commissione straordinaria dell'Asp 5 di Reggio Calabria e, per conoscenza, al dirigente sanitario dell'ospedale di Gioia Tauro dott. Giuseppe Zampogna.
«I sottoscritti medici in servizio presso il Sar del presidio ospedaliero di Gioia Tauro – scrivono – in considerazione dell'avvenuto trasferimento all'ospedale di Scilla dell'unità operativa di Chirurgia Generale, che ha lasciato sprovvisto il presidio di Gioia Tauro anche della pronta disponibilità chirurgica in forma di consulenza (sic!), stabilito che un Pronto soccorso privo di un reparto di chirurgia e della sala operatoria, di fatto, non è un Pronto soccorso ma anzi un ritardo di soccorso in quanto un paziente in condizioni di media gravità che si reca in tale struttura non può disporre di una rapida diagnosi e di un pronto intervento, rendendo tale struttura oltre che inutile, dannosa per la salute della popolazione, chiedono che siano presi immediati ed opportuni provvedimenti per la soluzione del caso, a tutela della salute dei cittadini della Piana di Gioia Tauro».
«Chiedono altresì – concludono – che la cittadinanza sia avvisata dello stato precario in cui versa il presidio ospedaliero di Gioia Tauro e declinano ogni responsabilità in merito a casi di pazienti, che pur richiedendo un immediato soccorso, non potranno essere soccorsi adeguatamente presso questo presidio».
E per Renato Bellofiore, coordinatore regionale del Movimento politico "Per il bene comune", che va e viene dall'ospedale per sondare gli umori degli addetti ai lavori rimasti all'opera e dei pazienti che si recano al "Giovanni XXIII" per chiedere di essere messi in lista d'attesa per l'auspicabile programmazione degli interventi «il fatto che i lavori siano ancora fermi preoccupa sempre di più la cittadinanza del comprensorio della Piana e la consistente "forza lavoro" che percepisce di non avere alle spalle un complesso sanitario che possa darle sicurezza e fiducia».
«In considerazione di quanto sopra – agiunge – assicuriamo di dedicarci alla "definizione" dell'annunciato dossier "documentato" che contiamo di consegnare alla magistratura nei primissimi giorni della prossima settimana».
«La richiesta di intervento della magistratura per "ricostruire" i danni e la portata dei danni a carico dell'ospedale dei lavoratori del Porto ci trova d'accordo ed è auspicabile che avvenga al più presto. Servirà – cvommentano i due referenti del Pd di Gioia Tauro, Nunzio Candido e Cosimo Nunzio Altomonte – a spezzare un'atavica e inarrestabile serie di inadempienze ed omissioni intollerabili, commesse ad opera di chi e di quanti avevano ed hanno l'obbligo di intervenire per portare le cose, di volta in volta, alla normalità. E invece, con il loro mancato intervento, i soggetti e gli organismi preposti ed obbligati hanno prodotto notevoli danni e conseguito il risultato di annientare un presidio che, nel posto d'avanguardia nel quale è situato, avrebbe dovuto essere nelle condizioni di disimpegnare ogni problema e fronteggiare qualsiasi emergenza. E questo è imprescindibile solo se si pensa che qui, proprio qui, a Gioia Tauro, esistono grossi "argomenti" che investono la sicurezza nei luoghi di lavoro, una materia che sulla carta è sempre più di moda».
«Sorvolare su queste "mine vaganti" e lasciare l'ospedale Giovanni XXIII sguarnito della Chirurgia e di un chirurgo perché è stato consentito che il tetto dello stabile diventasse un colabrodo intaccando impianti ed apparati elettrici, è un fatto incredibile. A Gioia Tauro – continuano Altomonte e Candido – ancora nessuno "ha messo mano" per riparare i guasti di omessa manutenzione per limitare il protrarsi del trasferimento di etichetta "provvisoria". Non vorremmo che il ritardo fosse causato da mancanza di fondi che invece si trovano sempre, ed anche copiosi, per intervenire laddove non vi è il "codice rosso" che caratterizza, purtroppo, questa zona che ruota attorno al "Giovanni XXIII».