11 ottobre 2008

RIGASSIFICATORE A GIOIA TAURO PERICOLO COSTANTE PER LE POPOLAZIONI E DISTRUZIONE DELLA MITICA COSTA VIOLA DI PLATONE.

Gioia Tauro, 11.10.08

“PER IL BENE COMUNE” CONTRARIO AL VIA LIBERA DEL GOVERNO AL RIGASSIFICATORE IMPOSTO SUL TERRITORIO ED AI SUOI ABITANTI DA UNA REGIONE CALABRIA NEMICA DI GIOIA TAURO E DELLA PIANA.

Che il manufatto che si vuole costruire sia una spada di Damocle pendente sull’estremo lembo meridionale della Calabria è sicuro.

Che il verde della “piana” di Gioia Tauro, polmone d’Italia, con i suoi abitanti, i suoi 1.060.000 m2 a colture specializzate e le sue seconde foreste d’Italia dell’Aspromonte in caso d’incidente possano volatilizzarsi è altrettanto certo.

Questo sito di Gioia è il meno adatto a costruire impianti ad alto rischio, perché poggiante sulla frattura della crosta terrestre soggetta a violenti fenomeni sismici con epicentro spesso nello stretto e nella fascia aspromontana coinvolgendo tutta la costa e l’interno, interessando anche la costiera ionica in corrispondenza con i rilievi della Sila.

All’elevatissima sismicità con terremoti del 10° della scala Mercalli, con maremoti e onde alte quindici metri quanto un palazzo di 5 piani, come quello del 28 dicembre 1908, scatenatosi alle 5,21 del mattino della durata di 2 minuti, quale impianto contenente addirittura 12 miliardi di mc di gas pericoloso (come il ragassificatore di Gioia Tauro) può resistere ?

Oggi, purtroppo, imprenditori e politici spesso fanno scelte moralmente condannabili, specie quando si tratta della vita di centinaia di migliaia di esseri umani costretti a vivere in perenne ansia per un possibile incidente.

Otre al pericolo elevato ci sono le bellezze paesaggistiche tutelate da leggi della Comunità Europea che in Italia non contano nulla. In Calabria men che meno .

Un anfiteatro terrestre naturale, con ai lati gli antichi siti di Medma e Metauro, incastonate in mare dalle mitiche isole dello Stromboli, Vulcano, Lipari, Panarea, Saline per citarne alcune.

In mezzo a questo paradiso terrestre ,vogliono costruire un mostro che solo mente umana avida e degenerata può partorire.
Se non è paesaggio da tutelare questo ,dove passò la storia dell’Occidente ,quale altro al mondo meglio di questo?
Il mare di cui il filosofo naturalista, Platone, avvicinandosi alle nostre coste 2500 anni fa, descriveva le stupende visioni serali cangianti, con sfumature dal color viola, da cui la costa prese il nome. Ricordate ? “Ogni cosa si tinge con le diverse tonalità del colore viola, dando vita ogni sera con i suoi spettacolari riflessi, ad una visione sempre nuova.”
Si vuole scientemente attentare a questo dipinto unico, che madre natura rinnova giornalmente fin dalla sua creazione, cioè da sempre! Stiamo parlando di un megarigassificatore da 12 miliardi di mc di gas, unico nel suo genere, che imprenditori e politici interessati vogliono imporre alle popolazioni ignare di tutte le infauste conseguenze che incomberanno sulle loro teste.
Se la Comunità Europea, considera questo’impianto ad altissimo rischio esplosione con effetti devastanti fino a 30-50 km dei seri motivi devono pur esserci.
Basterebbe questo e ne avanza a fare desistere chiunque avesse un minimo di amor proprio.
Se esistesse la vera politica quest’impianto verrebbe relegato nella migliore delle ipotesi in zone desertiche a migliaia di km dai siti urbani.

Per l’imprenditore De Benedetti e C., politici come l’ex presidente del consiglio Prodi o l’attuale governatore della Calabria Loiero e la sua giunta non esistono pericoli di alcun genere.
Anzi , stando alle loro versioni , vi è progresso per l’Europa , per l’Italia e occasione storica di sviluppo per la Calabria. Dal momento che può immagazzinare il 10% del consumo italiano di gas e quindi vi è interesse per tutti .

Peccato, moltissima gente non crede alle favole e noi tra essi.

Per esempio , crediamo a fatti concreti e preoccupanti , come la distruzione sistematica del territorio,i suoi tesori ,quali ,acqua ,fauna marina , mare , isole ,vegetazione. In una parola l’ambiente ,che se alterato ,si perde per sempre!
I cittadini vogliono quello che hanno ereditato dalle generazioni passate . Desiderano il mare viola come lo è sempre stato e balneabile .
Soprattutto non vogliono rischi apocalittici incombenti per le popolazioni.
Se sviluppo ci deve essere ,vogliamo quello vero.
Quel progresso basato sul nostro gas ,quello che ci appartiene e che stanno depauperando di giorno in giorno . Quel gas che è sotto i nostri piedi ed è parecchio . Immettiamo in rete gas per il 27% del consumo italiano ,quota che viene estratta in Calabria nello jonio. A Loiero e a tutti quelli che ci hanno amministrati fino ad oggi chiediamo, questi enormi profitti dove vanno? Basterebbe questa risorsa economica per eliminare i problemi della Calabria ,compresa l’endemica disoccupazione dei giovani e meno giovani .Visto che siamo appena due milioni di abitanti. I nostri politici smettano di fare la questua a Roma per avere impianti inquinanti e pericolosi che nessuno vuole e considerino il territorio bene primario da tutelare quale fonte di vera ricchezza .
Fa ancora più male constatare, in una regione come la Calabria, che non ha industrie vedersi inquinata da impianti che sono dissipatori di risorse economiche e di nessuna utilità per il territorio e quel che è peggio dannosi alla salute dei cittadini( vedi centrali Enel,turbogas ,elettrodotti , biomasse ,inceneritori ,megadiscariche ,megadepuratori ecc. ecc.).
In questo momento Loiero è ansioso di avere il rigassificatore a Gioia T.
Adamo e Oliverio , scalpitano ,dicono di volere vantaggi per l’intera Calabria .
Sicuramente si riferiscono ai 400 milioni di entrate fiscali che andranno a Catanzaro mentre solo briciole rimarranno sul territorio della Piana ed a quei Comuni che sopportano il rischio di un’esplosione.
Come “Meridiana Gas” società che dovrebbe avere i 300 milioni di mc di gas a prezzi particolari .
O le società per l’utilizzo della catena del freddo. O l’acquisto del 30% del capitale societario ecc .ecc. Tutto questo bel po’ di roba va gestito a livello di alta politica (Catanzaro). Mentre ai tre comuni del territorio (le cenerentole Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando), come si diceva, in cui ricadrebbe il manufatto, darebbero 10 milioni (su 400) di euro a partire dal 2013.
A questo punto è bene mettere in chiaro una cosa fondamentale .
Il rigassificatore che si intende costruire è un manufatto a elevato rischio esplosione i cui danni , con l’aggravante dell’alta sismicità del territorio.
Queste eventuali calamità provocate non interessano i tre comuni ma l’intero territorio. Da considerare inoltre che le persone non sono minimamente informate sulla pericolosità dell’impianto.
Pertanto , se l’opera andrà fatta o meno non lo devono decidere gli imprenditori o meno, né Prodi, né Loiero e c., le cui abitazioni distano centinaia e migliaia di km da Gioia T.
La decisione finale, spetta alle popolazioni locali , che sarebbero le vere vittime sacrificali in caso di incidenti.
Poi,solo poi si può discettare o meno dell’utilità del manufatto ,come le entrate fiscali,le società e quant’altro di utile da far rimanere nella fascia di pericolo dei cittadini dove c’è il rischio reale, non altrove dove il rischio è nullo.
Membro Coordinamento Regionale Pbc
Giuseppe Rizzo