
di VIVIANA MINASI
GIOIA TAURO –Chiude ufficialmente a Gioia Tauro il reparto di Chirurgia.
Dopo diversi giorni di notizie e smentite, che puntualmente si alternavano, ieri mattina è stata decretata la chiusura del reparto, all'Ospedale civico “Giovanni XXIII”. Resta così chiusa la sala operatoria e sospesa ogni attività sia d'emergenza che ordinaria. Non c'è ancora la certezza in merito al luogo in cui il reparto verrà trasferito, ma secondo indiscrezioni la sede potrebbe essere quella di Scilla. A causa delle infiltrazioni piovane dei mesi scorsi, infatti, è andato in tilt l'intero impianto elettrico della sala operatoria e del reparto, già danneggiato a metà settembre, e provvisoriamente riparato. I lavori, si era detto, sarebbero durati quindici, venti giorni al massimo, ma così non è stato. Adesso si spera in un intervento rapido: c'è da rifare la copertura del terrazzo nella sala operatoria e l'impianto elettrico da rimettere a punto. I medici si augurano che nel giro di quindici giorni, come è stato detto loro dai tecnici intervenuti per stimare i danni, ogni cosa torni al suo posto, ma non c'è nulla di certificato. E pensare che solamente poche settimane fa una denuncia di Renato Bellofiore e Iacopo Rizzo pareva aver mosso un po' le acque e qualcosa sembrava essere mutata. Problemi su problemi, e proprio dove non ci vorrebbero. Già, perché proprio alle porte di Gioia Tauro, a Cannavà, era stata individuata l'area nella quale costruire l'Ospedale Unico della Piana, tanto acclamato e voluto dalla stragrande maggioranza dei sindaci della Piana. È impensabile la chiusura ed il trasferimento di un così importante reparto, specie in una città come Gioia Tauro, la cui popolazione durante il giorno raddoppia per la presenza del Porto e di molti altri centri che offrono lavoro. Anche nel settore sanitario, la città di Gioia Tauro era chiamata a dare delle risposte rassicuranti, dando prova di poter ospitare un presidio ospedaliero di qualità, che servisse i Comuni del comprensorio pianigiano, eppure la chiusura del reparto di Chirurgia è stata l'ennesimo passo falso di una città che in poco tempo è calata a picco. A inizio ottobre, dopo che anche per il reparto di Cardiologia si paventava la chiusura, l'intervento dei tecnici del Comune, dopo diverse sollecitazioni da parte della Commissione Straordinaria che regge il Comune di Gioia Tauro, aveva arginato i problemi, intervenendo in maniera tale da evitare di chiudere anche questo reparto; possibile che non si sia potuto fare nulla per evitare che si Arrivasse alla chiusura di chirurgia? Se si fosse intervenuti per tempo, non si sarebbe giunti a questo punto. Già nella serata di ieri, ci sono state le prime reazioni alla notizia relativa alla chiusura del reparto. Renato Bellofiore e Iacopo Rizzo, coordinatori della lista “Per il bene Comune”, che tanto si stanno battendo per la tutela della salute, hanno espresso il loro rammarico per questa incresciosa situazione. «Non sappiamo perché si è arrivati a chiudere il reparto di Chirurgia - dicono i due coordinatori malgrado le disperate sollecitazioni di tanti cittadini che invocano una sanità migliore». Impensabile, dunque, che nell'area più popolosa della Piana, sede di un nosocomio, manchi un reparto vitale come la Chirurgia. Segno, probabilmente, di una sanità che va a rotoli.