
Gioia Tauro Nuova levata di scudi di Bellofiore e Altomonte
Incubo trasferimento "provvisorio" «Chirurgia non deve scomparire»
GIOIA TAURO
«Adesso ci mancava la "grana" della Chirurgia, dove una soluzione si trova subito, come è accaduto per tutti gli altri reparti scomparsi nel tempo: il trasferimento cosiddetto "provvisorio». No, è ora di finirla – sbotta Renato Bellofiore, coordinatore regionale di "Per il Bene Comune". «Giù le mani dalla chirurgia, giù le mani dall'ospedale "lavoratore ed operaio" Giovanni XXIII, unica struttura nella Piana "aderente" all'edilizia ospedaliera. Ma anche unica struttura, che in quanto a posizione strategica nel cuore della Piana e a potenziale "fruibilità" non teme confronti con nessuno».«Si faccia in modo – afferma, intervenendo a sua volta il coordinatore comunale Iacopo Rizzo – che Chirurgia d'urgenza riapra nel più breve tempo possibile, senza minimamente ipotizzare un "trasferimento" del reparto. Perché, purtroppo, qui è il pericolo e qui è l'urgenza. Qui gravita la forza lavoro e qui deve trovare immediato "riparo" chiunque al Porto, nell'area industriale o per le strade della Piana, possa avere bisogno di intervento immediato per la salvaguardia del bene supremo della vita». Per Cosimo Nunzio Altomonte, referente del Pd, «troppe sono state le chiusure e troppi i trasferimenti "provvisori" in questo ospedale di frontiera, che una "sanità attenta" ai bisogni dei cittadini e dei lavoratori avrebbe dovuto potenziare invece di distruggere. Non penso proprio che questo complesso ospedaliero modernamente concepito e che insiste nel "cuore" della Piana, per volere delle istituzioni competenti, sia destinato alla completa "paralisi"».«E per quanto concerne l'ospedale che noi continuiamo a definire "unico" – afferma l'altro referente del Pd, Nunzio Candido – fa senso la "procedura del fatto compiuto" dell'esigua minoranza che dimostra di non avere alcun rispetto nei riguardi della competente commissione del consiglio regionale (che ci ha sentiti assieme ai coordinatori di Pbc ed ha avuto consegnati firme e verbali) e tanto meno dello stesso organo elettivo che ancora deve terminare i suoi lavori e deliberare sul nuovo Psr».