17 ottobre 2009

CITTADINANZA DEMOCRATICA SUI PIANI DI INDIRIZZO TERRITORIALE 19 E 20 «PIT, L’ACCORPAMENTO RISCHIA DI EMARGINARE I COMUNI PIÙ POPOLOSI»

Da il Quotidiano del 16.10.09 di ALBERTO PETRELLI
GIOIA TAURO - E’ stata diramata una nota da parte di Andrea Cento, membro del movimento Cittadinanza Democratica, riguardante l’accorpamento dei Piani di Indirizzo Territoriale 19 e 20. Secondo Cittadinanza Democratica «l’accorpamento dei due PIT 19/20del Comprensorio, dove ben 5 Comuni (che rappresentano oltre il 60% dell’intera popolazione) su 10 del Pit 19 risultano commissariati e senza alcun interesse ad accorparsi col Pit20 per molteplici motivi, rendono legittime quelle nomine effettuate dai pochi sindaci?». Si fa il punto sulla vicenda, puntualizzando sulle modalità di votazione all’interno del consesso dei sindaci dei Pit 19 e 20, supponendo che i sindaci «cercheranno di collocarsi in raggruppamenti che garantiscono vantaggi per il Comune che rappresentano. Capita così che i Comuni più popolosi, quelli che trainano l’economia dell’intero territorio, vengano emarginati, perché, tanto, il Comune più grande e quello più piccolo hanno diritto ad un solo voto di rappresentanza nel consesso. Si capisce, allora, che questo organismo è un organo consultivo e non dovrebbe essere altro. Consentire che si formino raggruppamenti dove la metà 1 dei sindaci sia rappresentata solo dai sindaci dei Comuni più piccoli, non troverebbe giustificazione, anzi sarebbe rischioso». Nella nota, Cento pone domande sulla legittimità delle decisioni del comprensorio, in quanto i sindaci «agiscono, in assenza di non pochi colleghi o rappresentanti istituzionali (come sono i Commissari straordinari dei molti Comuni commissariati) in rappresentanza anche degli assenti per nominare il presidente ». Cento continua: «nel momento in cui i Comuni più popolosi non hanno rappresentanti politici nel consesso assembleare sarebbe opportuno astenersi da attività che escludono di fatto la volontà di queste Comunità ». La nota si conclude con una una proposta relativa ai «4 comuni di Metauria, nel cui territorio sono collocati il Porto con tutte le attività connesse, le aree industriali dell’Asi, i grossi insediamenti ecologici, le grandi attività commerciali e le non poche società di servizi, sono enormemente penalizzati e farebbero bene i sindaci di queste comunità a considerare altre soluzioni nell’interesse dei cittadini».