IL VOLTAFACCIA A FAVORE DI LAMEZIA TERME FERISCE E UMILIA LA CITTÀ
Da Gazzetta del Sud del 26.10.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
«Gioia Tauro rappresenta il "quadro" di una situazione desolante ed avvilente di una città "mondiale" tenuta strettamente nella morsa dei campanilismi vicini e lontani, e umiliata in malo modo dalla mancate promesse della politica nazionale, regionale e territoriale». Esordisce così l'avv. Renato Bellofiore, coordinatore di "Cittadinanza Democratica", il movimento politico «sorto – come egli stesso tiene a ribadire – per presidiare, vigilare e difendere quel che resta di una città sottoposta a continui "scippi", "rapine" e cocenti delusioni ad opera di mancate promesse».
«Tra queste, clamoroso ed assurdo, il "voltafaccia" operato in ordine alla localizzazione della "zona franca", dal governatore della Calabria, Agazio Loiero, che è arrivato a dimenticare tante e tante pubbliche dichiarazioni e, in particolare, anche un'intervista rilasciata a un importante quotidiano economico: "la zona franca vogliamo farla a Gioia Tauro e non a Lamezia Terme, che però con l'aeroporto, il mare e l'autostrada è ad un tiro di schioppo"».
«Al momento giusto, quando dalle istituzioni competenti è arrivata l'apertura alla realizzazione delle zone franche, il presidente della Regione ne ha localizzate diverse nell'area calabrese. A Lamezia Terme addirittura si parla di due. Ed a Gioia Tauro "zero", "zeru tituli"».
«E questo è grave, molto grave e "brucia" – continua Bellofiore –. Specialmente quando la ferita viene riaperta dall'annuncio di questi giorni, quando dai giornali si apprende che "manca veramente poco all'entrata a regime delle 22 zone franche urbane italiane, per le quali il ministero dello Sviluppo economico, dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, ha convocato per il 28 ottobre una riunione con tutte le realtà istituzionali coinvolte nella realizzazione del progetto. «Tra queste realtà istituzionali invitate a Roma, i sindaci dei comuni calabresi cari al governatore Loiero, ai quali è pervenuto l'invito da parte del ministero competente e che beneficeranno dei provvedimenti introdotti dalla Finanziaria 2007».
«Crediamo – scrive Bellofiore – che non sia poco quel che è stato sottratto a Gioia Tauro dalla Regione, che proprio da Gioia Tauro "incassa" una "fetta" non trascurabile di risorse provenienti dall'attività del Porto. Perché le zone franche urbane che presto diventeranno realtà ricalcano l'esperienza francese e prevedono un sostegno alle nuove imprese ed a quelle già esistenti nelle aree più disagiate. In particolare, le agevolazioni previste per le nuove imprese consistono nell'esenzione dalle imposte sui redditi, dall'Irap e dall'Ici e nell'esonero dal versamento dei contributi previdenziali. Nella mente del legislatore, la zona franca si delimita in base alla valutazione dell'indice di disagio socio-economico, che misura il livello di esclusione sociale attraverso quattro indicatori: tasso di disoccupazione, di occupazione, di concentrazione giovanile e di scolarizzazione».
«Evidentemente – conclude Bellofiore – per il nostro governatore tutti questi "elementi" qui a Gioia Tauro sono a posto. E così e soltanto così si può spiegare il clamoroso voltafaccia e la decisione di rivolgere l'attenzione e il dirottamento delle zone franche destinate alla Calabria in quelle aree della Regione verso le quali... "lo porta il cuore"».
Da Gazzetta del Sud del 26.10.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
«Gioia Tauro rappresenta il "quadro" di una situazione desolante ed avvilente di una città "mondiale" tenuta strettamente nella morsa dei campanilismi vicini e lontani, e umiliata in malo modo dalla mancate promesse della politica nazionale, regionale e territoriale». Esordisce così l'avv. Renato Bellofiore, coordinatore di "Cittadinanza Democratica", il movimento politico «sorto – come egli stesso tiene a ribadire – per presidiare, vigilare e difendere quel che resta di una città sottoposta a continui "scippi", "rapine" e cocenti delusioni ad opera di mancate promesse».
«Tra queste, clamoroso ed assurdo, il "voltafaccia" operato in ordine alla localizzazione della "zona franca", dal governatore della Calabria, Agazio Loiero, che è arrivato a dimenticare tante e tante pubbliche dichiarazioni e, in particolare, anche un'intervista rilasciata a un importante quotidiano economico: "la zona franca vogliamo farla a Gioia Tauro e non a Lamezia Terme, che però con l'aeroporto, il mare e l'autostrada è ad un tiro di schioppo"».
«Al momento giusto, quando dalle istituzioni competenti è arrivata l'apertura alla realizzazione delle zone franche, il presidente della Regione ne ha localizzate diverse nell'area calabrese. A Lamezia Terme addirittura si parla di due. Ed a Gioia Tauro "zero", "zeru tituli"».
«E questo è grave, molto grave e "brucia" – continua Bellofiore –. Specialmente quando la ferita viene riaperta dall'annuncio di questi giorni, quando dai giornali si apprende che "manca veramente poco all'entrata a regime delle 22 zone franche urbane italiane, per le quali il ministero dello Sviluppo economico, dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, ha convocato per il 28 ottobre una riunione con tutte le realtà istituzionali coinvolte nella realizzazione del progetto. «Tra queste realtà istituzionali invitate a Roma, i sindaci dei comuni calabresi cari al governatore Loiero, ai quali è pervenuto l'invito da parte del ministero competente e che beneficeranno dei provvedimenti introdotti dalla Finanziaria 2007».
«Crediamo – scrive Bellofiore – che non sia poco quel che è stato sottratto a Gioia Tauro dalla Regione, che proprio da Gioia Tauro "incassa" una "fetta" non trascurabile di risorse provenienti dall'attività del Porto. Perché le zone franche urbane che presto diventeranno realtà ricalcano l'esperienza francese e prevedono un sostegno alle nuove imprese ed a quelle già esistenti nelle aree più disagiate. In particolare, le agevolazioni previste per le nuove imprese consistono nell'esenzione dalle imposte sui redditi, dall'Irap e dall'Ici e nell'esonero dal versamento dei contributi previdenziali. Nella mente del legislatore, la zona franca si delimita in base alla valutazione dell'indice di disagio socio-economico, che misura il livello di esclusione sociale attraverso quattro indicatori: tasso di disoccupazione, di occupazione, di concentrazione giovanile e di scolarizzazione».
«Evidentemente – conclude Bellofiore – per il nostro governatore tutti questi "elementi" qui a Gioia Tauro sono a posto. E così e soltanto così si può spiegare il clamoroso voltafaccia e la decisione di rivolgere l'attenzione e il dirottamento delle zone franche destinate alla Calabria in quelle aree della Regione verso le quali... "lo porta il cuore"».