11 settembre 2008

IL FUTURO DELLA SANITA’ NELLA PIANA (doc.2) “PER IL BENE COMUNE”:Ospedale unico perché Cannavà e non Palmi e Polistena.



Lista Civica Nazionale “PER IL BENE COMUNE” Coordinamento Regione Calabria

Gioia Tauro 10 settembre 2008.

IL FUTURO DELLA SANITA’ NELLA PIANA (doc.2)

Ospedale unico perché Cannavà e non Palmi e Polistena.

Come si è visto, l’analisi dei dati ISTAT ha offerto l’occasione per individuare la distribuzione della popolazione della Piana.
In questo modo si è voluto dare un contributo concreto all’Assessore regionale alla Sanità per avere elementi di giudizio obiettivi, basati sulla forza dei numeri, nel momento in cui dovrà prendere una decisione giusta nell’interesse di tutti, circa il futuro della Sanità nella Piana.
Per offrire altri elementi di giudizio concreti si è pensato di mettere a confronto la composizione della popolazione della Piana nell’anno 1971 (inizio del processo che ha portato alla costruzione del porto) e quella odierna.
Questo confronto offre significative indicazioni e pone problematiche che dovranno essere affrontate a livello regionale, provinciale e comunale, se si vuole un corretto sviluppo del territorio.
Fotografiamo, allora, la Piana in due momenti ben distinti, ma definiti: censimento del 1971 e dati ISTAT odierni.
I 33 comuni della Piana che avevano una popolazione complessiva di 174.852 abitanti nel censimento del 1971, hanno assistito a complessi fenomeni migratori che hanno portato alla riduzione della propria popolazione a 163.598 abitanti all’inizio di quest’anno: nel corso di 37 anni la popolazione complessiva è diminuita di 11.254 unità pari ad un decremento del 6,88% della popolazione iniziale.
Questo fenomeno, è molto più appariscente se si mettono a raffrontano i due dati (1971 e inizio 2008) per le singole aree di influenza già considerate nella precedente nota, ossia Polistena, Palmi, Taurianova, paesi montani e i 4 Comuni intorno al porto.
Polistena (Anoia, Candidoni, Cinquefrondi, Feroleto, Galatro, Maropati, Melicucco, Polistena, San Pietro di C., Serrata, San Giorgio e Giffone), aveva una popolazione complessiva di 51.654 abitanti nel 1971, oggi ha una popolazione di 44.258 abitanti. Si evidenzia una flessione di ben 7.396 abitanti pari al 16,71% della popolazione di oggi
Palmi (Palmi, Seminara, Santa Eufemia, Sinopoli, Melicuccà e San Procopio) aveva una popolazione complessiva di 33.205 nel 1971, oggi ha una popolazione di 30.532 abitanti. Il calo per Palmi è di 2.673 abitanti a cui corrisponde, in percentuale, l’8,75% della popolazione odierna.
Taurianova (Cittannova, Molochio, Oppido, Terranova SM, Taurianova e Varapodio) aveva una popolazione complessiva di 42.814 abitanti nel 1971, oggi ha una popolazione di 37.033 abitanti. La popolazione si è ridotta di 5.781 abitanti ed in percento del 15,61% della popolazione odierna.
I Comuni montani (Cosoleto, Delianova, Santa Cristina e Scido) avevano una popolazione complessiva di 8.957 nel 1971, oggi hanno 6.499 abitanti. Questi paesi sono stati falcidiati dall’emigrazione di quasi il 38% dell’odierna popolazione. Sono andati via 2.458 abitanti.
I comuni del Porto (Gioia Tauro, Rizziconi, Rosarno e San Ferdinando) è la sola area della Piana di cui è possibile constatare un cospicuo aumento della sua popolazione: dai 39.019 abitanti del 1971 ai 45.276 abitanti residenti dell’inizio di questo anno.
La popolazione si è incrementata di 6.251 abitanti a cui devono aggiungersi i domiciliati non censiti e la popolazione fluttuante che sono stati stimati in 5.000 abitanti.
E’ possibile affermare allora che l’incremento della popolazione nell’area del Porto è stimabile in quasi il 29% della popolazione iniziale.
Questi numeri individuano una realtà da cui non è possibile prescindere per dare un giusto sviluppo al territorio pianigiano. E’ nell’area portuale che si stanno sviluppando processi che le autorità regionali devono valutare correttamente per evitare soluzioni che risulterebbero inefficaci e deleterie per tutti i cittadini, ma soprattutto squilibrate. E’ in questa area che ormai di fatto è collocata la popolazione più numerosa (oltre 50.000 abitanti) e le proiezioni dicono che nel prossimo futuro il fenomeno non cesserà, ma che anzi crescerà con ritmi più sostenuti.
Alla luce di questi processi non è più accorto accantonare definitivamente le proposte dei due ospedali e pensare all’unico Ospedale della Piana che il buon senso consiglierebbe di collocare in prossimità dell’area portuale ed in posizione pianeggiante?
Non si vorrebbe aggiungere altro. Ma un’ultima considerazione sul sistema viario che collega i comuni della Piana a Palmi è bene che si faccia.
La posizione geografica di Palmi, il cui territorio è il più bello della Calabria e a cui auguriamo che i suoi amministratori, finalmente, ne prendano coscienza per orientare il proprio sviluppo nella giusta direzione con il contributo accorato di tutti i cittadini della Piana, non è adatta per ospitare una struttura Ospedaliera imponente. Tutti gli abitanti della Piana avrebbero disagio a raggiungerla in momenti drammatici quali sono quelli che si configurano nell’istante in cui si ha bisogno della struttura ospedaliera. Che senso avrebbe costringere i cittadini di Serrata, di Giffone, di Cittanova , o di qualsiasi altro sito lontano da Palmi, a lunghi percorsi, perlopiù tortuosi, quando sarebbe più comodo, fermandosi a Cannavà, dimezzare i percorsi senza farli arrampicare fino a Palmi?
Lista Civica Nazionale “Per il Bene Comune” Ing. Andrea Cento