OSPEDALE UNICO
«L’Istat indica Cannavà»
«Il sindaco e quei politici di Palmi che vorrebbero arroccare l’Ospedale della Piana sulle colline di Palmi sono solamente anacronistici e male farebbero a perseguire obiettivi di bottega contro gli interessi di tutti i cittadini, anche di quelli che vivono a Palmi. Ancora peggio si comporterebbero le autorità regionali a dare ascolto a fasulle richieste di campanile». È duro il giudizio di Andrea Cento, del movimento “Per il bene comune”, su quello che lui stesso in un nota definisce «il futuro della sanità nella Piana». Il commento di Cento prende le mosse da alcuni dati Istat, dai quali emergerebbe come il sito migliore e «nell’interesse di tutti» per la realizzazione dell’Ospedale unico sarebbe Cannavà e non Palmi. Afferma infatti Cento nel comunicato che «i dati Istat che forniscono la composizione della popolazione dei 33 Comuni della Piana di Gioia Tauro al 1 gennaio 2008, dicono che la popolazione gravitante su Palmi (Palmi, Seminara, Santa Eufemia, Sinopoli, Melicuccà e San Procopio) è di 30.532 abitanti pari al 18,66% dell’intera popolazione. Dicono anche – continua l’ingegnere di Pbc – che la popolazione che gravita su Polistena (Anoia, Candidoni, Cinquefrondi, Feroleto, Galatro, Maropati, Melicucco, Polistena, San Pietro di C., Serrata, San Giorgio e Giffone) è di 44.258 abitanti pari al 27,06% della popolazione complessiva della Piana». Dunque, a conti fatti, «la rimanente popolazione 88.808 abitanti pari al 54,28%, ossia la maggioranza assoluta della popolazione della Piana – è ancora Andrea Cento a sottolinearlo –, è collocata in posizione estranea agli interessi di parte di Polistena e Palmi». La considerazione dell’ingegnere gioiese è lapidaria: «Cannavà è raggiungibile dai comuni più distanti in non più di 30
minuti, mentre la maggior parte della popolazione è collocata a distanze inferiori a 15 minuti – rileva –. Solo i duri di cuore (o di testa?) non si accorgono che questa soluzione non sarebbe portatrice di benefici nemmeno per i cittadini che ospiterebbero le due strutture. Si costringerebbero tutti gli altri cittadini a seguire la solita strada che conduce verso altri lidi meglio organizzati e progrediti che di solito sono collocati al Nord».