24 settembre 2008

Da Il Quotidiano della Calabria del 24 sett. 08. Una fiaccolata per Gigi Ioculano.L’iniziativa organizzata dal movimento “Per il bene comune”



L’iniziativa organizzata dal movimento “Per il bene comune” a 10 anni dalla morte del medico gioiese Una fiaccolata per Gigi Ioculano «Vogliamo ricordare così tutte le vittime della mafia»
di NICOLA ORSO
GIOIA TAURO – Promossa dal movimento “Per il bene comune” domani, nel decimo anniversario della morte violenta del medico Luigi Ioculano, si svolgerà una fiaccolata per le vie del centro della città. Gli organizzatori hanno affermato che «con tale iniziativa si vogliono ricordare tutte le vittime della mafia». Alla manifestazione hanno dato già la loro adesione Libera contro le mafie, Cooperativa Valle del Marro, l’associazione culturale Kairos, l’Adic (Associazione donne insegnanti calabresi), il Dopolavoro ferroviario, le locali sezioni dell’Aido e dell’Avis, Città del Sole, il Movimento Agorà Calabria, Emmaus Onlus, Piana Verde di Gioia Tauro, Rotaract Club Nicotera-Medma, Il Partito Democratico del luogo, il Centro studi polistenesi, l’associazione Piana Libera di Polistena ed il locale circolo di Alleanza Nazionale. Il concentramento del corteo è previsto per le 19.30 in Piazza Marconi, nei pressi della stazione ferroviaria. La fiaccolata si concluderà sotto i portici dell’ex palazzo Upim, dove il dottor Ioculano abitava e svolgeva la sua professione e dove, la mattina del 25 settembre del 1998, fu assassinato. Dal presente al passato il passo è breve. C’era una volta “L’Agorà”, un’associazione culturale nata nel capoluogo della Piana per volontà di alcuni cittadini animati da tante buone intenzioni. Fra i soci fondatori c’era il medico Luigi Ioculano, che ne fu anche il primo presidente e che, alla luce della storia, possiamo definire la vera anima del sodalizio culturale gioiese. All’Agorà si devono alcune lodevoli iniziative organizzate nel periodo (breve) della sua attività ma, soprattutto, va riconosciuto alla stessa il merito di aver tentato di calarsi fino in fondo nei problemi di Gioia Tauro e del comprensorio pianigiano. Sono memorabili, infatti, le manifestazioni di cui l’associazione si rese promotrice. Da ricordare i dibattiti, le stagioni teatrali e concertistiche e l’impegno di affrontare con “disinvoltura” talune questioni più o meno scottanti riguardanti la vita civile. La fine dell’Agorà non è coincisa con la morte violenta del suo principale animatore. Prima del terribile assassinio il circolo culturale aveva già manifestato momenti di stanchezza, fino ad arrivare ad uno svuotamento degli entusiasmi iniziali. Le ragioni? Sempre le stesse: qualche sospetto di “infiltrazio ne politica”, piccole competizioni dal sapore personalistico, scarso attaccamento alla città e agli interessi collettivi e, come succede, specialmente da queste parti, un serpeggiante provincialismo che, in quanto tale, si accompagna ad una certa miopia, distruggendo i sogni di qualcuno che pensa alla cultura come elemento imprescindibile per la crescita globale di una città. Gigi Ioculano, a modo suo, era fra quelli che ci credevano, che credevano nel sogno e perciò sosteneva: «...essenziale è non desistere, nell’interesse superiore della città». Evidentemente, non tutti i soci dell’Agorà la pensavano così o credevano nelle buone intenzioni del professionista.