17 settembre 2008

Da Gazzetta del Sud del 17 sett. 2008. Pbc in conferenza stampa i primi risultati della raccolta firme. Ospedale «unico ma baricentrico»



Gioia Tauro Il Comitato civico della Piana ha illustrato durante una conferenza stampa i primi risultati della raccolta di firme
Ospedale «unico ma baricentrico»
La battaglia in difesa del sito di Cannavà di Rizziconi come indicato dalla Conferenza dei sindaci

Vincenzo Toscano
" GIOIA TAURO
Il Comitato Civico Pro "Ospedale Unico della Piana" ha tenuto ieri una conferenza stampa nella sala consiliare del Comune a Gioia Tauro, nel corso della quale ha illustrato i primi risultati della raccolta delle firme per la petizione a favore dell'ospedale unico, che - per come riferito da Giacomo Saccomanno e Renato Bellofiore - «ha avuto e continua a fare registrare una notevole partecipazione della gente del comprensorio». Illustrato pure il contenuto della formale denuncia presentata alle autorità competenti in cui si segnala «una serie comportamenti e azioni non conformi all'interesse del territorio».
Quindi è stato reso noto il testo di un manifesto indirizzato a ministri, autorità regionali, gruppi e partiti politici, magistratura, Prefettura, sindaci e cittadini.
«I Movimenti, le Associazioni, i Partiti, le Società di Mutuo Soccorso e i cittadini della Piana di Gioia Tauro sottoscrittori del manifesto – si legge – denunciano formalmente l'inganno sull'ospedale unico che si sta cercando di porre in essere a danno della comunità della Piana con lo stravolgimento delle decisioni assunte democraticamente e civilmente dalla Conferenza dei Sindaci dell'ottobre 2007. Senza motivazione o ragione alcuna la Regione, per chissà quali interessi oscuri, sta tentando di trasformare l'ospedale unico in due mezzi ospedali con i vari reparti e macchinari sanitari divisi e dislocati in luoghi diversi e lontani l'uno dall'altro, compromettendo definitivamente la già difficile e tragica situazione sanitaria della Piana. La gratuità del suolo di Palmi è un falso, in quanto nessun ente può cedere gratuitamente i propri beni, venendo a depauperare il proprio patrimonio, con evidenti responsabilità contabili e personali degli amministratori e comunque una scelta così importante non può essere collegata all'esproprio di circa 10 ettari di terreno senza aggiungere che nell'area della Piana già indicata vi sono beni confiscati e terreni alla mafia e quindi utilizzabili. Quindi un evidente tentativo di imbrogliare i cittadini della Piana. L'assessore Spaziante recatosi a Palmi non è stato in grado di formulare una proposta concreta, adeguatamente mirata alle necessità del comprensorio, ma si è limitato a semplici affermazioni di rito disconoscendo l'efficienza della struttura dell'ospedale di Polistena rispetto alle nuove norme antisismiche. Quindi essendo Spaziante un tecnico di alta esperienza, ciò fa emergere che la decisione non è tecnica e tende a favorire ciechi politici locali che stanno tentando di dividersi gli ospedali (Palmi e Polistena) con un "baratto" fuori da ogni logica democratica».
Viene altresì rilevato il «danno rilevantissimo per la salute di tutti i cittadini della Piana, compresi quelli di Palmi e Polistena che già tanto hanno pagato con decessi di bambini, ragazzi e anziani, oltre naturalmente per le "tasche" dei contribuenti che troverebbero costi duplicati e il servizio dimezzato. E che dire poi dei costi e dei disagi dovuti agli spostamenti da un plesso all'altro, oltre alla mancanza di risorse per l'eventuale ristrutturazione del plesso di Polistena. Un modo anomalo di gestire la cosa pubblica – prosegue il documento – che vede l'attuale ospedale di Palmi con il più alto indice tra dipendenti e posti letto (1 a 9), con anomale locazioni di macchinari e locali per sedi di ex Asl 10, ormai decadute e accorpate nelle Asp provinciali e per le quali tuttavia si continuano a pagare fitti con i soldi pubblici, pur essendoci innumerevoli immobili liberi e non utilizza nella Piana anche di proprietà della stessa Azienda Sanitaria Provinciale. Uno spreco di denaro che non ha ragione di essere, specialmente dinanzi a commissari straordinari con poteri speciali. Un modo di amministrare che non ha precedenti. Così come l'indicazione prematura di una localizzazione dell'elisoccorso nella cittadina di Palmi dove ancora non esiste l'ospedale, decisione assunta ad hoc per costringere poi l'allocazione successiva in quella cittadina della struttura sanitaria? Se così fosse il tutto si sta muovendo senza porre al centro l'interesse dei cittadini della Piana ma solo anacronistici interessi campanilistici di pochissimi politici di Palmi e Polistena. Un atteggiamento inspiegabile se non con interessi oscuri e lobbistici che non hanno nulla a che vedere con la salute pubblica. L'affermazione dell'esistenza di un controllo mafioso della zona di Rizziconi è una "cantonata" sia perché lo Stato non può fare "marcia indietro" riconoscendo così il potere della 'ndragheta e sia perché lo spostamento potrebbe al contrario favorirla trattandosi, quella di Palmi, di una zona solo apparentemente tranquilla e con possibile minore attenzione da parte dell'opinione pubblica! Senza aggiungere che la zona di Cannavà consentirebbe il risparmio dell'energia elettrica che, per la convenzione sottoscritta con la società di gestione della centrale turbogas di Rizziconi, sarebbe concessa gratuitamente, quindi una conveniente riduzione dei costi di costruzione e gestione».
Le motivazioni sopra espresse, secondo i sottoscrittori del documento, «devono portare ad una mobilitazione generale delle associazioni dei cittadini, dei partiti politici, dei sindacati e della Chiesa per chiedere la conferma della costruzione di un ospedale unico, con 550 posti letto, a Cannavà o, comunque, in zona baricentrica alla Piana, al fine di fornire ai cittadini una struttura di alto livello, efficiente e di eccellenza. Con utilizzazione dell'esistente, se possibile, per la creazione di una rete sanitaria di appoggio e/o di prime emergenze. Un segno chiaro ai campanilismi, alle lobby di potere, agli interessi oscuri, agli sprechi immotivati, ai mezzi ospedali o alla negazione della sanità. Basta "viaggi della speranza", sì all'ospedale unico della Piana, ad un polo di eccellenza che possa fornire un servizio adeguato e migliore di quello attuale a tutti i cittadini nello stesso modo e con gli stessi tempi».
In chiusura, i sottoscrittori rinnovano l'appello ai cittadini della Piana, alle associazioni, ai movimenti e ai partiti ad impegnarsi in questa battaglia di civiltà e di rispetto della democrazia ed a sottoscrivere la petizione popolare pro ospedale unico della Piana e contro ogni campanilismo locale, contattando i firmatari del presente manifesto».
Il manifesto è firmato da: "Per il bene comune" Calabria, Mpa, Pd di Gioia, associazione "Città del sole", Agorà Calabria, "Emmaus onlus", "Rete per la Calabria", movimento "Ammazzateci tutti", Pro Loco Gioia Tauro, "Kairos", "Insieme per Gioia", associazione "Piana verde Gioia", Rotaract club Nicotera-Medma, Società di mutuo soccorso Gioia Tauro, associazione Pensionati Gioia T. onlus, Società vetturale agricola, Società operaia "Figli del lavoro".