24 settembre 2008

Da Gazzetta del Sud del 24 settembre 2008. Per Pbc l'Ospedale di Gioia Tauro rischia di chiudere. Occorre intervenire subito.





Gioia Con la chiusura di Cardiologia e il guasto in Chirurgia

Ospedale "Giovanni XXIII" Pbc e Pd paventano la paralisi

Vincenzo Toscano

GIOIA TAURO

Nel complesso ospedaliero "Giovanni XXIII" l'aria diventa sempre più irrespirabile per quanto verificatosi con la chiusura di Cardiologia e per il guasto al gruppo elettrogeno di Chirurgia per cui si attende un tecnico che ponga rimedio. Del continuo peggioramento della situazione si fanno interpreti Renato Bellofiore, coordinatore regionale del Movimento politico "Per il Bene Comune", e i due referenti locali del Pd, Cosimo Nunzio Altomonte e Nunzio Candido.

Dice Bellofiore: «Sorvolando con "scioltezza" per lunghi anni sulle pressanti richieste di direttori sanitari e primari, specialmente sui lavori di competenza dell'ufficio tecnico dell'Asl (anche quelli di portata irrisoria e finanziariamente scarsamente impegnativi), si è arrivati al punto che i cittadini di Gioia Tauro e del comprensorio della Piana, nonché i lavoratori del porto e delle "aree calde" esposti agli infortuni e alle morti bianche hanno dovuto assistere, con grande sconcerto, alla chiusura (provvisoria?) del reparto di Cardiologia. Perché, per come si rileva dal verbale del vigili del fuoco, è stata rilevata l'otturazione di pluviali da erbacce e rifiuti vari e il logoramento dell'impermeabilizzazione del solaio. Ma non è finita qui. Infatti, dopo il rituale sopralluogo dei tecnici, non solo non si sa nulla del destino del reparto di Cardiologia, ma nel suo complesso la situazione del presidio risulta aggravata. I cittadini denunciano infatti che da più di una settimana si è verificato un guasto al gruppo elettrogeno della sala operatoria e quindi anche il reparto di chirurgia risulta "paralizzato"».

Dal canto loro Altomonte e Candido definiscono «agghiacciante ciò che è avvenuto nel passato remoto e presente in questo ospedale, ed è umiliante quel che accade oggigiorno. Certo è che ai danni di questa struttura, che è la più moderna e strategica di tutta la Piana, è stato consentito di tutto e di più. Perché i danni per arrivare a chiudere la Cardiologia non si verificano per la trascuratezza di una giornata, ma per anni e anni di lassismo. Sulla scorta di quanto da noi accertato in ordine agli avvenimenti nefasti e pericolosamente dannosi per la comunità di Gioia Tauro e della Piana – aggiungono i due esponenti del Pd – chiediamo di sapere se il governatore della Calabria e l'assessore alla sanità, impegnati a mettere in atto un'operazione "democratica" che cozza contro un muro rappresentato dall'espressione libera di 22 sindaci su 26, sanno quanto avviene; sanno la fine che hanno fatto i lavori per rendere agibili i locali di Cardiologia; sanno a che punto sono i lavori per istituire l'Utic e la rianimazione e quelli del Pronto Soccorso e dell'astanteria; sanno perché gran parte dei locali agibili e resi agibili rimangono sempre chiusi, consentendo, tra l'altro, di mandare "in vacanza" i pazienti di Cardiologia in presenza di locali, secondo noi, utilizzabili". Per come si stanno evolvendo le cose, ci troveremo presto a non essere tutelati nel diritto alla salute se solo si pensa che da poco sono stati soppressi ben cinque presidi di guardia medica».