19 settembre 2008

Da Gazzetta del Sud del 19 sett. 08. Bellofiore (Pbc): assurdo fermare un reparto di cardiologia per la pioggia, vogliamo spiegazioni serie.



Gioia Tauro Infiltrazioni dal tetto riscontrate dai vigili a base della decisione di chiudere la Cardiologia

Bellofiore (Pbc): assurdo fermare un reparto per la pioggia

Vincenzo Toscano

GIOIA TAURO

In una città che, tra l'altro, è sede del più grande porto del Mediterraneo e di aree industriali con migliaia di lavoratori ad alto rischio infortunistico, è stato chiuso il reparto di Cardiologia in un ospedale che dovrebbe dare risposte concrete e fornire puntuale assistenza.

Il perchè di tale chiusura si rileva dal verbale dei vigili del fuoco trasmesso a Comune, Asp e Prefettura, avente come oggetto "intervento di soccorso espletato presso l'ospedale di Gioia Tauro per infiltrazioni d'acqua". I vigili del distaccamento di Palmi, intervenuti nel reparto di Cardiologia alle 20,30 circa del 14 scorso a seguito di una richiesta di verifica allagamento, hanno eseguito «un esame dei luoghi di tipo visivo, non analitico nè strumentale, con conseguente generico giudizio: copiose infiltrazioni di acqua piovana proveniente dalla terrazza hanno interessato il reparto di cardiologia in diversi punti. Si provvedeva quindi ad esaminare il solaio e verificare il deflusso dell'acqua piovana che, impedito sia dall'otturazione di pluviali da erbacce e rifiuti vari sia da una scarsa pendenza del sistema di impermeabilizzazione del solaio, provoca in diversi punti ristagno d'acqua. Al termine delle operazioni di cui sopra, a tutela dei pazienti ricoverati nel reparto, si intimava alla responsabile della struttura, (dott.ssa Manola De Vecchis sostituta al momento dal primario dott. Rosario Ortuso) di provvedere all'evacuazione del reparto stesso per il pericolo di possibili corto circuiti causati dalle infiltrazioni d'acqua e per eventuali danni alle apparecchiature di monitoraggio e controllo dei pazienti più gravi. A parere dello scrivente (il tecnico di guardia Antonio Chilà) l'area interessata necessita di urgenti lavori di ripristino e consolidamento a salvaguardia della pubblica e privata incolumità».

Il coordinatore regionale del movimento "Per il bene comune" nonché membro del Comitato civico pro ospedale unico della Piana, Renato Bellofiore, commenta amaramente: «Quanto riportato è assurdo e vergognoso ai nostri tempi. È veramente incredibile quel che succede al "Giovanni XXIII" e ci aspettiamo che le autorità competenti ci dicano come e perché i pluviali sono otturati da erbacce e rifiuti, come e perché vi sia una cattiva impermeabilizzazione del solaio, come e perché l'Asp ha consentito che ciò si verificasse. E, ancora, come e perché da diversi anni sono bloccati i lavori di cardiologia, Utic, Pronto soccorso, astanteria; come e perché altri locali resi agibili e che avrebbero potuto consentire un trasferimento all'interno dell'ospedale medesimo del reparto di cardiologia, permangono "sequestrati". Insomma – conclude Bellofiore – non è più differibile da parte dei vertici dell'Asp fare chiarezza sul percorso storico delle "stranezze procedurali" nei confronti di un ospedale che non può essere lasciato allo sbando».

Nei giorni scorsi, tanto per ribadire che nell'ospedale di Gioia "piove sul bagnato", è sorto anche un problema al gruppo elettrogeno di Chirurgia. Cosa che ha costretto a sospendere la programmazione degli interventi in sala operatoria.