7 settembre 2008

Da Gazzetta del Sud del 7 sett. 08"Per il Bene Comune" critica il sito prescelto. Sanità nella Piana il futuro è legato all'ubicazione dell'Ospedalea


Gioia Tauro Dati alla mano Cento del movimento "Per il bene comune" critica il sito prescelto.
Sanità, nella Piana il futuro è legato all'ubicazione dell'ospedale nuovo La raccolta di firme prose oggi a Taurianova, Cinquefrondi e Gioia Tauro
Vincenzo Toscano
Gioia Tauro
Prosegue senza sosta la raccolta di firme promossa dal movimento politico "Per il bene comune" e portata avanti dal Comitato civico per l'ospedale unico della Piana e contro ogni campanilismo locale. In soli 5 giorni a Gioia Tauro sono state raccolte oltre 1.500 firme, mentre ieri si è aperto un punto fisso di raccolta a Rosarno presso la Pro Loco. La raccolta proseguirà oggi a Taurianova, Cinquefrondi e Gioia Tauro.
«Analizzando i dati Istat, che forniscono la composizione della popolazione dei 33 Comuni della Piana di Gioia Tauro al 1 gennaio 2008, è possibile trarre alcune considerazioni alquanto significative, oltre ogni ragionevole dubbio, in merito all'ospedale unico deciso a maggioranza dai sindaci di quei comuni: intanto la popolazione complessiva residente nella Piana è di 163.598 abitanti». A prendere spunto da questi dati per contestare la scelta di ubicazione dell'ospedale "nuovo" della PIana, è l'ing. Andrea Cento dello stesso Pbc. «Tirare in ballo altre comunità che non appartengono al bacino della Piana è fuorviante e servirebbe solo a falsare la inconfutabile realtà dei numeri. I dati Istat dicono che la popolazione gravitante su Palmi (Palmi, Seminara, Santa Eufemia, Sinopoli, Melicuccà e San Procopio) è di 30.532 abitanti pari al 18,66% dell'intera popolazione pianigiana. Dicono anche che la popolazione che gravita su Polistena (Anoia, Candidoni, Cinquefrondi, Feroleto, Galatro, Maropati, Melicucco, Polistena, San Pietro di C., Serrata, San Giorgio e Giffone) è di 44.258 abitanti pari al 27,06% della popolazione complessiva della Piana. La rimanente popolazione 88.808 abitanti pari al 54,28%, ossia la maggioranza assoluta della popolazione della Piana, è collocata in posizione estranea agli interessi di Polistena e Palmi ed è favorevole alla soluzione razionale presa dai loro sindaci che in ambito consortile si sono espressi per l'ospedale unico da realizzarsi a Cannavà nell'interesse di tutti ( ivi compresi gli interessi dei cittadini di Polistena e Palmi)».
L'ing. Cento rimarca poi che «la sola popolazione dei 4 Comuni intorno al porto (Gioia Tauro, Rizziconi, Rosarno e San Ferdinando) è di 45.276 residenti. Si sa anche che nei 4 Comuni vivono intere colonie d'immigrati non censiti e che la popolazione fluttuante per ragioni connesse alle attività portuali è notevole e valutabile, per difetto, in almeno 5.000 abitanti. Questa popolazione sta pagando, e ancora più pagherà in futuro, le scelte sbagliate della Regione. Sono queste le popolazioni che meritano maggiore ascolto da parte delle autorità regionali». Ma «di grande rilevanza è l'altro polo concentrato attorno a Taurianova (Cittanova, Molochio, Oppido, Terranova Sappo Minulio, Taurianova e Varapodio) 37.033 abitanti e i comuni montani di Cosoleto, Delianova, Santa Cristina e Scido altri 6.499 abitanti: popolazioni che hanno optato per l'unico ospedale della Piana a Cannavà, che è raggiungibile dai comuni più distanti in non più di 30 minuti, mentre la maggior parte della popolazione è collocata a distanze inferiori a 15 minuti».
L'esponente di "Per il bene comune" conclude sostenendo che «solo per opportunità campanilistica gli amministratori di Polistena e qualche sindaco dei paesi di quel circondario vorrebbero che ci fossero sul territorio della Piana due strutture ospedaliere. Ma solo i duri di cuore (o di testa?) non si accorgono che questa soluzione non sarebbe portatrice di benefici, nemmeno per i cittadini che ospiterebbero le due strutture, invece costringerebbe tutti gli altri cittadini a seguire la solita strada che conduce verso altri lidi meglio organizzati e progrediti, di solito collocati al Nord. Ha senso mantenere in vita un ospedale obsoleto? Non sarebbe più vantaggioso per il personale medico, paramedico e per tutti gli operatori che operano in codesto luogo dare le loro prestazioni in un centro ospedaliero che ha una più efficiente distribuzione dei reparti ed è organizzato con criteri moderni, capace di produrre risultati che noi cittadini della Piana non conosciamo ed invidiamo ad altre realtà nazionali? Non sarebbe più vantaggioso per i pazienti di quell'area d'influenza essere ricoverati in un centro molto, ma molto più confortevole di quello del loro paesello, dove equipe di medici altamente specializzati e consapevoli delle loro potenzialità possono usufruire di tecniche e conoscenze all'avanguardia? Noi cittadini della Piana – conclude Andrea Cento – a questi risultati miriamo».