28 settembre 2008

Da www.byoblu.com - Il Senatore Rossi (Pbc) sgancia la bomba: la politica è addomesticata!

Il Senatore Rossi sgancia la bomba: la politica è addomesticata!

Il Senatore Fernando Rossi, XV Legislatura, dopo 40 anni di casta ha deciso che non ne poteva più, e ha fondato un nuovo movimento che si propone di mettere finalmente al centro la cosa più ovvia, più banale ma paradossalmente meno considerata al mondo: il bene comune.

E' andato a trovare Claudio Messora di Byoblu. Ha voluto liberarsi di un fardello.
Queste sono le sue prima parole a Byoblu.com.

Non parlo a tutti gli italiani, non parlo a quelli coinvolti nelle organizzazioni della malavita e non parlo a quelli coinvolti nelle clientele dei partiti che ogni giorno sono all'assalto del denaro pubblico.
Vorrei parlare agli italiani che possono ragionare delle questioni del nostro paese.

La mia esperienza fatta al Senato mi porta a ritenere che i mali di queto paese abbiano delle ragioni profonde: il potere della malavita, il grande potere delle banche, e le strutture clientelari dei partiti che sono organizzazioni immodificabili, pena la loro totale scomparsa. Il punto fondamentale che mi ha portato ad allontanarmi dal partito dei comunisti italiani e ad entrare in un altro ordine di ragionamenti è stato constatare che il reale potere politico non sta nel Parlamento. Ricordo che nella finanziaria del 2006, poichè il mio era tra i voti determinanti al Senato, riuscii ad ottenere l'impegno del Governo ad affrontare il tema delle risorse ferme nella banche, i cosiddetti fondi dormienti che da 15 anni nessuno muove più nei conti bancari. Altri stati li utilizzano, perchè sono risparmi di tutti i cittadini fermi nel sistema bancario. L'Italia no. Perchè? Ora, il ragionamento era: perchè le banche sono fortissime e non hanno nessuna intenzione di restituire allo stato questi soldi. Però il Governo accolse la mia richiesta e decise che avrebbe prelevato queste risorse. 14 miliardi ritenevamo noi insieme all'ADUSBEF, dall'interno di Banca Italia ci fecero sapere che al massimo erano 10 miliardi. Non era poco, visto che era più della metà della finanziaria in discussione. Morale: il Governo deciso che questi venivano rimessi ai cittadini nell'interesse pubblico, però non fece niente. E così sono passati due anni senza che il Governo facesse nè la commissione per trattare con Banca Italia nè la normativa per la ripartizione di questi fondi che nel provvedimento avevamo ottenuto andassero ai risparmiatori traditi dei Bond Argentini, della Parmalat, delle grandi cooperative in cui i soci avevano lasciato i risparmi di una vita e al finanziamento per risolvere il problema del precariato. In due anni il Governo non ha fatto nulla. Allora era valida la prima impressione, e cioè: le banche sono fortissime. Più dei partiti!

Un'altra riprova la abbiamo sul tema del signoraggio. Ogni anno uno stato che fa parte dell'Unione Europea e ha adottato la moneta dell'euro preleva tot miliardi di euro in carta moneta e a fronte di questo prelievo si indebita al 2% con la BCE per questi soldi che vengono dati in gestione allo stato medesimo. Alla fine dell'anno la BCE fa un bilancio e la differenza tra il costo di stampa di questa moneta e il suo valore nominale lo riparte tra gli stati membri. La cosa curiosa è che questo riparto di soldi va anche alla Banca d'Inghilterra che non ha adottato l'euro, e sarebbe interessante andare a studiare perchè la Banca d'Inghilterra, al di là della sua fortissima presenza massonica, abbia il diritto di avere i profitti dai debiti fatti dagli altri stati che hanno adottato l'euro. Quando si ripartono questi soldi a livello europeo, essi vanno non agli stati che si sono indebitati ma alle banche. Quindi la Banca d'Italia, che è un organismo privato composto dalle maggiori banche del nostro paese - lo stato ha solo il 5% attraverso l'INPS -, beneficia del debito del paese. Aumenta il debito pubblico italiano, aumentano i profitti dei banchieri attraverso Banca Italia.

Altro elemento che da il segno del potere enorme delle banche - tutti sanno che le banche, la sanità, l'università.. sono fortemente permeate dalle organizzazioni massoniche - è dato dal fatto che quando si passò da banca pubblica dello stato a banca privata entrarono 62 miliardi di euro, 40 in riserve auree e 22 in valuta pregiata. Altri paesi europei, sulla stessa convenzione della BCE, utilizzano questi soldi e sono autorizzati ogni anno ad immettere sul mercato l'equivalente di 5 tonnellate di oro, a riduzione del debito. Qui hanno parlato per anni e ancora continuano a parlare di debito pubblico, ma questi soldi non li vogliono usare. Restano a Banca d'Italia. Altri paesi li utilizzano. Perchè? Ovviamente perchè è fortissimo il sistema delle banche e del sistema creditizio. Poi andiamo a scoprire che da Prodi a Draghi al presidente Ciampi.. sono tutti uomini della Goldman Sachs, una grande agenzia finanziaria della Federal Birou, quindi il potere reale sta in questi grandi gruppi finanziari, e tutto quello che successivamente ho letto, studiato è conferma di questo. I partiti, ormai, come i governo sono permeati da questo enorme potere finanziario e massonico, nei loro vertici, nelle loro strutture determinanti. Questo non vuol dire che non ci siano persone in buona fede dentro questo o quel partito e che cercano di affrontare i problemi. Sono ornamentali. La linea di fondo dei partiti attuali è difendere questo sistema economico, basato sullo strapotere dei grandi gruppi finanziari. E ci ritroviamo dentro un Europa che non è l'Europa dei popoli ma è l'Europa delle banche. Noi discutiamo ma è la BCE che decide la politica. Il Governo adotta dei provvedimenti a sostegno degli artigiani, degli agricoltori, dei commercianti, dei lavoratori, del sistema pensionistico eccetera eccetera... ma la BCE decide la sua politica indipendentemente dalle scelte di chi è eletto dal popolo. Già questo meriterebbe un grandissimo approfondimento, ma nella misura in cui l'euro è fortissimo rispetto al dollaro l'economia americana riparte, ripartono le esportazioni e l'economia europea compresa quella italiana sono allo stremo. Queste scelte non le fa il Governo, non le fanno i partiti: le fa la BCE, che è un organismo composto da banche private.

Abbiamo fatto le recenti elezioni dove da una parte c'era il PDL di Berlusconi, dall'altra il PDL meno elle di Veltroni, e si dicevano "tu hai copiato il mio programma", "no: tu hai copiato il mio!", "noi l'abbiam fatto prima!", "voi l'avete fatto dopo!", "sì però l'avete copiato!".. Di fatto l'Italia doveva scegliere tra un programma ed un altro programma copiati l'uno dall'altro, a detta dei leader dei due movimenti.
Chiamarla ancora democrazia è un bello sforzo, ma va bene: continuiamo pure a chiamarla democrazia! In queste elezioni doveva esserci una famosa legge: la par condicio, che consentisse ad un cittadino italiano di usare la democrazia che significa conoscere per scegliere.
E che cosa conosce l'elettore italiano se il movimento di cui noi facciamo parte, come altri movimenti, hanno avuto lo 0,01 o lo 0.02 di spazio nelle televisioni, perchè c'era un minimo di finzione rispetto all'applicazione della par condicio? Sulla carta stampata ancora più disastrosa la presenza di idee che non fossero quelle di Veltroni o di Berlusconi, o dei loro reggicoda all'interno della Lega o all'interno di IDV. Su cosa si poteva scegliere? Su nulla. Le banche e i grandi gruppi d'affari che dalla mattina alla sera operano per utilizzare il denaro pubblico avevano fatto un assicurazione sulla vita. Chiunque avesse vinto, il loro potere sarebbe rimasto inalterato.

E si parla tanto di magistratura perchè è l'unico potere dove un magistrato che voglia fare il magistrato ha la possibilità di farlo. La politica son già riusciti ad addomesticarla e non fa più paura.

27 settembre 2008

Petizione contro il Nucleare

Petizione contro il Nucleare 27-set-2008 A distanza di appena un giorno dall’apertura della petizione della Lista Civica Nazionale sono già più di trecento i firmatari che hanno dato il loro appoggio all’iniziativa promossa da PBC contro il nucleare. Fra i sottoscrittori c’è anche l’Eurodeputato Umberto Guidoni il quale, attraverso un messaggio spedito al comitato organizzatore, ha ringraziato PBC per la mobilitazione intrapresa spiegando che “c'è molto da fare per combattere il ritorno al nucleare e, parallelamente, per incoraggiare il ricorso alle rinnovabili”. Il noto astrofisico ha poi aggiunto “vedo che stiamo tutti facendo del nostro meglio in questa direzione. Vi sono vicino e sottoscrivo anch'io la petizione”. Gli organizzatori invitano tutte le associazioni, le forze politiche, i comitati e i singoli cittadini, in quest’importantissima occasione, a mettere da parte eventuali divisioni su altri temi, per una grande mobilitazione che dia il segno a tutto il Paese che i cittadini possono ancora reagire democraticamente per difendersi da scelte irrazionali e dannose come il ritorno al nucleare.
Per informazioni, contattare “PER IL BENE COMUNE” ai seguenti recapiti:


tel/fax. 0532 52148
email info@perilbenecomune.net

cell. 335 8475749

Per ulteriori approfondimenti: www.perilbenecomune.net

26 settembre 2008

Campagna per una petizione contro il Nucleare in Italia



PETIZIONE POPOLARE

NON ABBIAMO BISOGNO DEL NUCLEARE


Al Presidente della Repubblica,
Al Presidente del Senato,
Al Presidente della Camera Deputati,
Al Presidente del Consiglio,
Ai Parlamentari tutti

Noi cittadini e cittadine italiane, visto il “Piano Triennale per lo Sviluppo”, approvato dal Consiglio dei Ministri, che lancia “il ritorno all’energia nucleare”, facciamo presente che:


a. Il popolo italiano ha votato a larghissima maggioranza, con i 3 referendum del 1987, l'uscita definitiva dell'Italia dall'avventura nucleare, come hanno deciso anche Austria e Polonia (che non hanno avviato le loro centrali già costruite), Danimarca, Grecia, Norvegia e Irlanda (che hanno rinunciato alla loro costruzione), Germania, Belgio, Olanda, Spagna e Svezia (che hanno deciso di non costruire più centrali nucleari nel loro territorio, puntando sulle energie rinnovabili).


b. Il nucleare non ci libera dalla dipendenza dall'estero: l’uranio è una fonte esauribile; per far funzionare le centrali dovremmo importarlo e il suo prezzo sta salendo ancora più rapidamente del petrolio: dal 2001 al 2007 si è moltiplicato per dieci.


c. Non esiste il nucleare “sicuro” e “pulito”: i reattori di “quarta generazione” sono previsti tra 25-35 anni (dopo il 2030, attorno al 2040); intanto il governo vuole costruire centrali di “terza generazione” che non hanno risolto né il problema della sicurezza ( non c'è solo Cernobyl, ma decine di incidenti gravissimi come quelli che hanno provocato 7 morti nelle centrali giapponesi tra il 1995 e il 2005) né di come smaltire le scorie che restano radioattive per centinaia e migliaia di anni.


d. La strada maestra sono le energie rinnovabili: Germania, Spagna, Austria, Grecia, Danimarca e tanti altri stati, europei e non, si stanno liberando dalla schiavitù del petrolio investendo grandi risorse sull'energia solare termica, fotovoltaica e a concentrazione, sull’energia eolica e sul risparmio e razionalizzazione degli attuali consumi. In Italia basterebbe coprire di pannelli fotovoltaici solo lo 0,4% delle superfici costruite (sono il 10% del territorio) per soddisfare l'intero fabbisogno nazionale di energia elettrica.


e. Il nucleare è fuori mercato, vive grazie a sovvenzioni statali e militari: Le stime Usa per i nuovi impianti danno il costo del kWh nucleare a 6.3 cent, addirittura il 20% in più dei 5,5 cent del gas o 5,6 del carbone (anche questi, peraltro, dannosi per la salute e l’ambiente). Per questo negli Usa, nonostante gli enormi incentivi stanziati da Bush, nessun privato ci investe dal 1976. L'unico reattore in costruzione in Europa è in Finlandia, perchè quello stato carica sul proprio bilancio (dei contribuenti) smaltimento delle scorie e smantellamento finale della centrale (che costa quasi come la costruzione). Gli altri 8 stati che, nel mondo, investono nel nucleare, lo fanno, quasi tutti, per produrre anche materia prima per le bombe: Cina, India, Russia, Pakistan, Giappone, Argentina, Romania e l'Iran, attualmente nel mirino degli Usa, perchè non è suo alleato.


Perciò chiediamo ai massimi rappresentanti di Stato e Parlamento di non tradire la volontà popolare e non imboccare, con i nostri soldi, questo costosissimo vicolo cieco.



Firma la petizione Non abbiamo bisogno del Nucleare




Approfondisci il tema:

25 settembre 2008

Dal nazionale: Pbc No al Nucleare - Conferenza Stampa On-Line

La Lista Civica Nazionale “Per il Bene Comune” comunica che giovedì 25 settembre p.v., alle ore 15, presso la sede di Piazzale della Stazione 15, a Ferrara, verrà ufficialmente presentata l’iniziativa rivolta alla raccolta delle firme per dire no al nucleare.

La conferenza stampa tradizionale, che vedrà la partecipazione del prof. Michele Boato e dell’ex senatore Fernando Rossi,è rivolta alla partecipazione di tutti gli operatori dell'informazione (tv, radio, stampa, web), ma per la prima volta per facilitare il lavoro dei giornalisti, non sarà necessario recarsi a Ferrara in quanto i lavori potranno essere seguiti attraverso la web tv ufficiale di PBC all'indirizzo http://www.mogulus.com/perilbenecomune

In linea con lo spirito democratico e di partecipazione che da sempre contraddistingue ogni iniziativa della Lista, sarà possibile porre domande ai due relatori telefonicamente, chiamando lo 0532-52148, o per posta elettronica attraverso l’indirizzo info@perilbenecomune.net

Ulteriori informazioni verranno diffuse nei prossimi giorni sul sito ufficiale http://www.perilbenecomune.net

La nostra Web Tv

24 settembre 2008

Da Il Quotidiano della Calabria del 24 sett. 08. Una fiaccolata per Gigi Ioculano.L’iniziativa organizzata dal movimento “Per il bene comune”



L’iniziativa organizzata dal movimento “Per il bene comune” a 10 anni dalla morte del medico gioiese Una fiaccolata per Gigi Ioculano «Vogliamo ricordare così tutte le vittime della mafia»
di NICOLA ORSO
GIOIA TAURO – Promossa dal movimento “Per il bene comune” domani, nel decimo anniversario della morte violenta del medico Luigi Ioculano, si svolgerà una fiaccolata per le vie del centro della città. Gli organizzatori hanno affermato che «con tale iniziativa si vogliono ricordare tutte le vittime della mafia». Alla manifestazione hanno dato già la loro adesione Libera contro le mafie, Cooperativa Valle del Marro, l’associazione culturale Kairos, l’Adic (Associazione donne insegnanti calabresi), il Dopolavoro ferroviario, le locali sezioni dell’Aido e dell’Avis, Città del Sole, il Movimento Agorà Calabria, Emmaus Onlus, Piana Verde di Gioia Tauro, Rotaract Club Nicotera-Medma, Il Partito Democratico del luogo, il Centro studi polistenesi, l’associazione Piana Libera di Polistena ed il locale circolo di Alleanza Nazionale. Il concentramento del corteo è previsto per le 19.30 in Piazza Marconi, nei pressi della stazione ferroviaria. La fiaccolata si concluderà sotto i portici dell’ex palazzo Upim, dove il dottor Ioculano abitava e svolgeva la sua professione e dove, la mattina del 25 settembre del 1998, fu assassinato. Dal presente al passato il passo è breve. C’era una volta “L’Agorà”, un’associazione culturale nata nel capoluogo della Piana per volontà di alcuni cittadini animati da tante buone intenzioni. Fra i soci fondatori c’era il medico Luigi Ioculano, che ne fu anche il primo presidente e che, alla luce della storia, possiamo definire la vera anima del sodalizio culturale gioiese. All’Agorà si devono alcune lodevoli iniziative organizzate nel periodo (breve) della sua attività ma, soprattutto, va riconosciuto alla stessa il merito di aver tentato di calarsi fino in fondo nei problemi di Gioia Tauro e del comprensorio pianigiano. Sono memorabili, infatti, le manifestazioni di cui l’associazione si rese promotrice. Da ricordare i dibattiti, le stagioni teatrali e concertistiche e l’impegno di affrontare con “disinvoltura” talune questioni più o meno scottanti riguardanti la vita civile. La fine dell’Agorà non è coincisa con la morte violenta del suo principale animatore. Prima del terribile assassinio il circolo culturale aveva già manifestato momenti di stanchezza, fino ad arrivare ad uno svuotamento degli entusiasmi iniziali. Le ragioni? Sempre le stesse: qualche sospetto di “infiltrazio ne politica”, piccole competizioni dal sapore personalistico, scarso attaccamento alla città e agli interessi collettivi e, come succede, specialmente da queste parti, un serpeggiante provincialismo che, in quanto tale, si accompagna ad una certa miopia, distruggendo i sogni di qualcuno che pensa alla cultura come elemento imprescindibile per la crescita globale di una città. Gigi Ioculano, a modo suo, era fra quelli che ci credevano, che credevano nel sogno e perciò sosteneva: «...essenziale è non desistere, nell’interesse superiore della città». Evidentemente, non tutti i soci dell’Agorà la pensavano così o credevano nelle buone intenzioni del professionista.

Da Gazzetta del Sud del 24 settembre 2008. Per Pbc l'Ospedale di Gioia Tauro rischia di chiudere. Occorre intervenire subito.





Gioia Con la chiusura di Cardiologia e il guasto in Chirurgia

Ospedale "Giovanni XXIII" Pbc e Pd paventano la paralisi

Vincenzo Toscano

GIOIA TAURO

Nel complesso ospedaliero "Giovanni XXIII" l'aria diventa sempre più irrespirabile per quanto verificatosi con la chiusura di Cardiologia e per il guasto al gruppo elettrogeno di Chirurgia per cui si attende un tecnico che ponga rimedio. Del continuo peggioramento della situazione si fanno interpreti Renato Bellofiore, coordinatore regionale del Movimento politico "Per il Bene Comune", e i due referenti locali del Pd, Cosimo Nunzio Altomonte e Nunzio Candido.

Dice Bellofiore: «Sorvolando con "scioltezza" per lunghi anni sulle pressanti richieste di direttori sanitari e primari, specialmente sui lavori di competenza dell'ufficio tecnico dell'Asl (anche quelli di portata irrisoria e finanziariamente scarsamente impegnativi), si è arrivati al punto che i cittadini di Gioia Tauro e del comprensorio della Piana, nonché i lavoratori del porto e delle "aree calde" esposti agli infortuni e alle morti bianche hanno dovuto assistere, con grande sconcerto, alla chiusura (provvisoria?) del reparto di Cardiologia. Perché, per come si rileva dal verbale del vigili del fuoco, è stata rilevata l'otturazione di pluviali da erbacce e rifiuti vari e il logoramento dell'impermeabilizzazione del solaio. Ma non è finita qui. Infatti, dopo il rituale sopralluogo dei tecnici, non solo non si sa nulla del destino del reparto di Cardiologia, ma nel suo complesso la situazione del presidio risulta aggravata. I cittadini denunciano infatti che da più di una settimana si è verificato un guasto al gruppo elettrogeno della sala operatoria e quindi anche il reparto di chirurgia risulta "paralizzato"».

Dal canto loro Altomonte e Candido definiscono «agghiacciante ciò che è avvenuto nel passato remoto e presente in questo ospedale, ed è umiliante quel che accade oggigiorno. Certo è che ai danni di questa struttura, che è la più moderna e strategica di tutta la Piana, è stato consentito di tutto e di più. Perché i danni per arrivare a chiudere la Cardiologia non si verificano per la trascuratezza di una giornata, ma per anni e anni di lassismo. Sulla scorta di quanto da noi accertato in ordine agli avvenimenti nefasti e pericolosamente dannosi per la comunità di Gioia Tauro e della Piana – aggiungono i due esponenti del Pd – chiediamo di sapere se il governatore della Calabria e l'assessore alla sanità, impegnati a mettere in atto un'operazione "democratica" che cozza contro un muro rappresentato dall'espressione libera di 22 sindaci su 26, sanno quanto avviene; sanno la fine che hanno fatto i lavori per rendere agibili i locali di Cardiologia; sanno a che punto sono i lavori per istituire l'Utic e la rianimazione e quelli del Pronto Soccorso e dell'astanteria; sanno perché gran parte dei locali agibili e resi agibili rimangono sempre chiusi, consentendo, tra l'altro, di mandare "in vacanza" i pazienti di Cardiologia in presenza di locali, secondo noi, utilizzabili". Per come si stanno evolvendo le cose, ci troveremo presto a non essere tutelati nel diritto alla salute se solo si pensa che da poco sono stati soppressi ben cinque presidi di guardia medica».

23 settembre 2008

Da www.libera.it: La Piana di Gioia Tauro ricorda Luigi Ioculano

http://www.libera.it/comunicato.aspx?id=2361
22/09/2008

Don Pino Demasi
Il 25 settembre di dieci fa in pieno centro a Gioia Tauro a pochi metri dalla porta del suo studio medico, un killer uccise in modo barbaro il dottor Luigi Ioculano, un medico di Gioia Tauro, reo di essersi impegnato ogni giorno per promuovere iniziative sociali e culturali con la certezza che queste potessero far emergere i valori della giustizia e della legalità nella sua città. Ioculano parlava chiaro e non aveva paura di esprimersi in modo netto e palese anche su questioni considerate molto delicate. Non criticava sottovoce ma scriveva ed esprimeva il suo pensiero senza paura. Le sue denunce cozzavano quasi sempre con gli interessi delle organizzazioni malavitose che controllano il territorio di Gioia Tauro. Si interessò delle questioni inerenti l’ospedale, alcuni appalti pubblici, il piano regolatore comunale e si oppose con forza alla costruzione del termovalorizzatore. Era un uomo libero e coraggioso, un esempio per molti. Per questo le cosche di Gioia Tauro lo uccisero. A dieci anni di distanza, in un momento difficile per la vita di Gioia Tauro e del suo comprensorio, il movimento “Per il bene comune”, il coordinamento di LIBERA della Piana di Gioia Tauro, la Cooperativa Valle del Marro -Libera Terra, unitamente a tante altre Associazioni del territorio hanno organizzato per Giovedì 25 settembre una Fiaccolata per ricordare Luigi Ioculano e tutte le vittime della mafia. La fiaccolata muoverà alle ore 19.30, da Piazza Marconi, vicino al giardino della stazione Ferrovie dello Stato di Gioia Tauro e si concluderà in via Roma, davanti all’ingresso dell’abitazione, dove fu ucciso il dottore Ioculano. Per tutti gli organizzatori la manifestazione vuole essere non solo un momento di ricordo di un grande uomo, vittima della violenza mafiosa, ma soprattutto un momento di coagulo di tutte le forze sane della società della Piana per rinnovare l’impegno di contrasto alla ndrangheta del territorio e a tutte le mafie.

22 settembre 2008

Da Calabria Ora del 22 settembre 2008. Pbc organizza una fiaccolata per tenere vivo il ricordo di Ioculano e di tutte le vittime di mafia.

Per Ioculano e tutte le vittime di mafia
Francesca Pugliese
Giovedì una fiaccolata terrà vivo il ricordo del medico ucciso dalla ‘ndrangheta di Gioia Tauro.Una fiaccolata, per ricordare il medico Luigi Ioculano nel decimo anniversario dalla sua uccisione e «dedicata a tutte le vittime della mafia». L’iniziativa è stata organizzata dal coordinamento regionale del partito “Per il bene comune” e si svolgerà il 25 settembre. Gli aderenti, organizzatori, cittadini gioiesi e chiunque voglia partecipare alla commemorazione, si raduneranno in piazza Marconi (vicino al giardino della Stazione ferroviaria), alle 19 di giovedì prossimo. La fiaccolata proseguirà poi per le vie del centro di Gioia Tauro con arrivo previsto all’ingresso del palazzo ex Upim, in via Roma. Il Pbc ha fatto sapere con una nota che lo spirito dell’iniziativa sarà quello di creare «un momento per stringersi insieme, per riunire la comunità e la società civile non solo di Gioia Tauro, per lanciare un messaggio forte contro tutte le mafie e ricordare un grande uomo, Luigi Ioculano, vittima della mafia». Intanto, hanno già dichiarato la propria adesione all’iniziativa le associazioni Libera, Kairos, Adic, Aido, Città del Sole e, ancora, la cooperativa agricola Valle del Marro, il Dopolavoro ferroviario di Gioia Tauro, l’Avis, il movimento Agorà Calabria. Parteciperanno infine, alla fiaccolata anche la onlus Emmaus, l’associazione gioiese Piana Verde e il Rotaract Club Nicotera-Medma.

21 settembre 2008

CERCASI VOLONTARI "PER IL BENE COMUNE"

Gioia Tauro, 21 settembre 2008



Cerchiamo persone, comitati, associazioni, gruppi organizzati che condividano l'urgenza di impegnarsi direttamente nella politica e che vogliano lavorare seriamente "PER IL BENE COMUNE".

Noi abbiamo fatto un passo indietro rispetto alla nostra identità e abbiamo messo al centro una vera proposta per gli Italiani.

Non siamo un "altro partito": siamo un polo aggregante, una vera alternativa rispetto all'attuale sistema.

Vogliamo riappropriarci degli strumenti di rappresentanza, scegliere, programmare e decidere del nostro territorio, del nostro ambiente, della nostra salute, della nostra vita e quindi del nostro futuro.

A livello nazionale si sta per cominciare un periodo intensissimo di lavoro e servirà la massima collaborazione da parte di chiunque possa dare un po' del proprio tempo.

In Calabria abbiamo bisogno di persone che oltre ad aderire siano disposte ad aiutare Pbc a 360°. Stiamo per partire con una petizione nazionale e con la raccolta delle pre-firme per le elezioni europee.

Abbiamo bisogno di persone che distribuiscano volantini, che siano disponibili a stare qualche ora ai banchetti di raccolta firme e soprattutto a dialogare ecc.. .

Per saperne di più contattaci presso la sede regionale in Gioia Tauro, Via Regina Elena, 8, telefax 0966505338 oppure scrivendo a:

calabria.pbc@gmail.com



Pbc Calabria

Da byoblu.com. Rossi e Di Pietro - la P2 applicata più della Costituzione.. UN ring













Da http://www.byoblu.com

19 settembre 2008

Pbc per non dimenticare tutte le vittime di mafia il 25 sett. 08 per il 10° anniv dall’uccisione del medico Luigi Ioculano promuoverà una fiaccolata

Il 25 settembre 2008 il Movimento Politico “Per il Bene Comune”, per ricordare tutte le vittime di mafia promuove a Gioia Tauro, in occasione del 10° anniversario dall’uccisione del medico Luigi Ioculano, una fiaccolata in sua commemorazione per onorarne la memoria e tenerne vivo il ricordo.
Gli aderenti si raduneranno a Gioia Tauro alle ore 19,00, in P.zza Marconi vicino al giardino della Stazione “FS”. La fiaccolata si svolgerà per le vie del centro con arrivo previsto all’ingresso del Palazzo ex Upim in via Roma.
Per gli organizzatori sarà un momento per stringersi tutti insieme, per riunire la comunità e la società civile non solo di Gioia Tauro, per lanciare un messaggio forte contro tutte le mafie e ricordare un grande uomo Luigi Ioculano, vittima della mafia.
All’ iniziativa hanno già aderito Associazione “Libera” contro le mafie comprensorio Piana di Gioia Tauro, Cooperativa Agricola “Valle del Marro”, Ass. Kairos, Ass. Adic, Ass. Aido, Ass. Dopolavoro Ferroviario Gioia Tauro, Ass. Avis, Ass. Città del Sole, Movimento Agorà Calabria, Ass. “Emmaus Onlus”, Ass. “Piana Verde” Gioia T., Ass. Rotaract Club Nicotera-Medma.
Tutti coloro che leggeranno questo comunicato sono invitati a partecipare.
Gioia Tauro, 19 settembre 2008
Ufficio Stampa PBC-CALABRIA

Da Gazzetta del Sud del 19 sett. 08. Bellofiore (Pbc): assurdo fermare un reparto di cardiologia per la pioggia, vogliamo spiegazioni serie.



Gioia Tauro Infiltrazioni dal tetto riscontrate dai vigili a base della decisione di chiudere la Cardiologia

Bellofiore (Pbc): assurdo fermare un reparto per la pioggia

Vincenzo Toscano

GIOIA TAURO

In una città che, tra l'altro, è sede del più grande porto del Mediterraneo e di aree industriali con migliaia di lavoratori ad alto rischio infortunistico, è stato chiuso il reparto di Cardiologia in un ospedale che dovrebbe dare risposte concrete e fornire puntuale assistenza.

Il perchè di tale chiusura si rileva dal verbale dei vigili del fuoco trasmesso a Comune, Asp e Prefettura, avente come oggetto "intervento di soccorso espletato presso l'ospedale di Gioia Tauro per infiltrazioni d'acqua". I vigili del distaccamento di Palmi, intervenuti nel reparto di Cardiologia alle 20,30 circa del 14 scorso a seguito di una richiesta di verifica allagamento, hanno eseguito «un esame dei luoghi di tipo visivo, non analitico nè strumentale, con conseguente generico giudizio: copiose infiltrazioni di acqua piovana proveniente dalla terrazza hanno interessato il reparto di cardiologia in diversi punti. Si provvedeva quindi ad esaminare il solaio e verificare il deflusso dell'acqua piovana che, impedito sia dall'otturazione di pluviali da erbacce e rifiuti vari sia da una scarsa pendenza del sistema di impermeabilizzazione del solaio, provoca in diversi punti ristagno d'acqua. Al termine delle operazioni di cui sopra, a tutela dei pazienti ricoverati nel reparto, si intimava alla responsabile della struttura, (dott.ssa Manola De Vecchis sostituta al momento dal primario dott. Rosario Ortuso) di provvedere all'evacuazione del reparto stesso per il pericolo di possibili corto circuiti causati dalle infiltrazioni d'acqua e per eventuali danni alle apparecchiature di monitoraggio e controllo dei pazienti più gravi. A parere dello scrivente (il tecnico di guardia Antonio Chilà) l'area interessata necessita di urgenti lavori di ripristino e consolidamento a salvaguardia della pubblica e privata incolumità».

Il coordinatore regionale del movimento "Per il bene comune" nonché membro del Comitato civico pro ospedale unico della Piana, Renato Bellofiore, commenta amaramente: «Quanto riportato è assurdo e vergognoso ai nostri tempi. È veramente incredibile quel che succede al "Giovanni XXIII" e ci aspettiamo che le autorità competenti ci dicano come e perché i pluviali sono otturati da erbacce e rifiuti, come e perché vi sia una cattiva impermeabilizzazione del solaio, come e perché l'Asp ha consentito che ciò si verificasse. E, ancora, come e perché da diversi anni sono bloccati i lavori di cardiologia, Utic, Pronto soccorso, astanteria; come e perché altri locali resi agibili e che avrebbero potuto consentire un trasferimento all'interno dell'ospedale medesimo del reparto di cardiologia, permangono "sequestrati". Insomma – conclude Bellofiore – non è più differibile da parte dei vertici dell'Asp fare chiarezza sul percorso storico delle "stranezze procedurali" nei confronti di un ospedale che non può essere lasciato allo sbando».

Nei giorni scorsi, tanto per ribadire che nell'ospedale di Gioia "piove sul bagnato", è sorto anche un problema al gruppo elettrogeno di Chirurgia. Cosa che ha costretto a sospendere la programmazione degli interventi in sala operatoria.

18 settembre 2008

Sen. Rossi Pbc: gli inceneritori 3° business dopo edilizia e droga

Napoli è stata usata per creare lo shock della spazzatura. Se ora parli con un cittadino e dici "ma gli inceneritori ci tolgono salute, ci tolgono risorse", la risposta è "..e chè facciamo: ce li mangiamo?".
Si è riusciti a determinare un clima in base al quale non si ragiona più di benefici, di cosa costa, se è utile, se non è utile, perchè altre città, altri paesi non li fanno...
Berlusconi forse ha insegnato molto delle tecniche di comunicazione: qui si riescono a mettere in piedi degli psicodrammi - come quello dell'energia atomica ma ne parleremo in un'altra occasione.
I rifiuti sono questo. Sono uno psicodramma messo in piedi per uscire dalla legalità. Commissari nominati da Prodi o commissari nominati da Berlusconi prima o dopo tutti hanno bisogno di andare fuori dalla legalità, perchè altrimenti non si accontenta chi va accontentato a Napoli, dall'Impregilo ai gruppi della camorra.

Da http://www.byoblu.com

BASE VICENZA: no al raddoppio della base Usa manifestazione del 13/09/2008 presente Pbc.


Sabato 13 settembre 2008 il Movimento Politico Nazionale “Per il Bene Comune” è stato presente a Vicenza - con una delegazione del coordinamento nazionale: Fernando Rossi, Renato Bellofiore, Elvio Arancio, Michele Boato, Monia Benini - al corteo di protesta per dire no al raddoppio della base Usa e sostenere la consultazione popolare in programma il 5 ottobre prossimo. I manifestanti dopo aver percorso le vie della città hanno raggiunto i cancelli dell'area civile dello scalo aeroportuale, al cui interno c'era un imponente spiegamento di forze dell'ordine, lanciando alcuni slogan per ribadire lo spirito pacifico dell'iniziativa, è stata scaricata da un furgone e montata in un'area esterna una struttura in tubi Innocenti. Una struttura provvisoria, chiamata «torretta di osservazione», che nei prossimi giorni sarà utilizzata per cercare di controllare quanto sta avvenendo all'interno dello scalo.

17 settembre 2008

Dal TG3 Calabria del 16 settembre 2008. Pbc in conferenza stampa

Il video è consultabile all'indirizzo:

rtsp://mm3.rai.it/regioni/calabria/tgr/20080916new1biftgr_ore_19_30_del_giorno_16_settembre_2008-calabria-00.rm

L'Italiano per gli statisti

Il Governo del Paese non può legiferare su parole …INESISTENTI!



Da Gazzetta del Sud del 17 sett. 2008. Pbc in conferenza stampa i primi risultati della raccolta firme. Ospedale «unico ma baricentrico»



Gioia Tauro Il Comitato civico della Piana ha illustrato durante una conferenza stampa i primi risultati della raccolta di firme
Ospedale «unico ma baricentrico»
La battaglia in difesa del sito di Cannavà di Rizziconi come indicato dalla Conferenza dei sindaci

Vincenzo Toscano
" GIOIA TAURO
Il Comitato Civico Pro "Ospedale Unico della Piana" ha tenuto ieri una conferenza stampa nella sala consiliare del Comune a Gioia Tauro, nel corso della quale ha illustrato i primi risultati della raccolta delle firme per la petizione a favore dell'ospedale unico, che - per come riferito da Giacomo Saccomanno e Renato Bellofiore - «ha avuto e continua a fare registrare una notevole partecipazione della gente del comprensorio». Illustrato pure il contenuto della formale denuncia presentata alle autorità competenti in cui si segnala «una serie comportamenti e azioni non conformi all'interesse del territorio».
Quindi è stato reso noto il testo di un manifesto indirizzato a ministri, autorità regionali, gruppi e partiti politici, magistratura, Prefettura, sindaci e cittadini.
«I Movimenti, le Associazioni, i Partiti, le Società di Mutuo Soccorso e i cittadini della Piana di Gioia Tauro sottoscrittori del manifesto – si legge – denunciano formalmente l'inganno sull'ospedale unico che si sta cercando di porre in essere a danno della comunità della Piana con lo stravolgimento delle decisioni assunte democraticamente e civilmente dalla Conferenza dei Sindaci dell'ottobre 2007. Senza motivazione o ragione alcuna la Regione, per chissà quali interessi oscuri, sta tentando di trasformare l'ospedale unico in due mezzi ospedali con i vari reparti e macchinari sanitari divisi e dislocati in luoghi diversi e lontani l'uno dall'altro, compromettendo definitivamente la già difficile e tragica situazione sanitaria della Piana. La gratuità del suolo di Palmi è un falso, in quanto nessun ente può cedere gratuitamente i propri beni, venendo a depauperare il proprio patrimonio, con evidenti responsabilità contabili e personali degli amministratori e comunque una scelta così importante non può essere collegata all'esproprio di circa 10 ettari di terreno senza aggiungere che nell'area della Piana già indicata vi sono beni confiscati e terreni alla mafia e quindi utilizzabili. Quindi un evidente tentativo di imbrogliare i cittadini della Piana. L'assessore Spaziante recatosi a Palmi non è stato in grado di formulare una proposta concreta, adeguatamente mirata alle necessità del comprensorio, ma si è limitato a semplici affermazioni di rito disconoscendo l'efficienza della struttura dell'ospedale di Polistena rispetto alle nuove norme antisismiche. Quindi essendo Spaziante un tecnico di alta esperienza, ciò fa emergere che la decisione non è tecnica e tende a favorire ciechi politici locali che stanno tentando di dividersi gli ospedali (Palmi e Polistena) con un "baratto" fuori da ogni logica democratica».
Viene altresì rilevato il «danno rilevantissimo per la salute di tutti i cittadini della Piana, compresi quelli di Palmi e Polistena che già tanto hanno pagato con decessi di bambini, ragazzi e anziani, oltre naturalmente per le "tasche" dei contribuenti che troverebbero costi duplicati e il servizio dimezzato. E che dire poi dei costi e dei disagi dovuti agli spostamenti da un plesso all'altro, oltre alla mancanza di risorse per l'eventuale ristrutturazione del plesso di Polistena. Un modo anomalo di gestire la cosa pubblica – prosegue il documento – che vede l'attuale ospedale di Palmi con il più alto indice tra dipendenti e posti letto (1 a 9), con anomale locazioni di macchinari e locali per sedi di ex Asl 10, ormai decadute e accorpate nelle Asp provinciali e per le quali tuttavia si continuano a pagare fitti con i soldi pubblici, pur essendoci innumerevoli immobili liberi e non utilizza nella Piana anche di proprietà della stessa Azienda Sanitaria Provinciale. Uno spreco di denaro che non ha ragione di essere, specialmente dinanzi a commissari straordinari con poteri speciali. Un modo di amministrare che non ha precedenti. Così come l'indicazione prematura di una localizzazione dell'elisoccorso nella cittadina di Palmi dove ancora non esiste l'ospedale, decisione assunta ad hoc per costringere poi l'allocazione successiva in quella cittadina della struttura sanitaria? Se così fosse il tutto si sta muovendo senza porre al centro l'interesse dei cittadini della Piana ma solo anacronistici interessi campanilistici di pochissimi politici di Palmi e Polistena. Un atteggiamento inspiegabile se non con interessi oscuri e lobbistici che non hanno nulla a che vedere con la salute pubblica. L'affermazione dell'esistenza di un controllo mafioso della zona di Rizziconi è una "cantonata" sia perché lo Stato non può fare "marcia indietro" riconoscendo così il potere della 'ndragheta e sia perché lo spostamento potrebbe al contrario favorirla trattandosi, quella di Palmi, di una zona solo apparentemente tranquilla e con possibile minore attenzione da parte dell'opinione pubblica! Senza aggiungere che la zona di Cannavà consentirebbe il risparmio dell'energia elettrica che, per la convenzione sottoscritta con la società di gestione della centrale turbogas di Rizziconi, sarebbe concessa gratuitamente, quindi una conveniente riduzione dei costi di costruzione e gestione».
Le motivazioni sopra espresse, secondo i sottoscrittori del documento, «devono portare ad una mobilitazione generale delle associazioni dei cittadini, dei partiti politici, dei sindacati e della Chiesa per chiedere la conferma della costruzione di un ospedale unico, con 550 posti letto, a Cannavà o, comunque, in zona baricentrica alla Piana, al fine di fornire ai cittadini una struttura di alto livello, efficiente e di eccellenza. Con utilizzazione dell'esistente, se possibile, per la creazione di una rete sanitaria di appoggio e/o di prime emergenze. Un segno chiaro ai campanilismi, alle lobby di potere, agli interessi oscuri, agli sprechi immotivati, ai mezzi ospedali o alla negazione della sanità. Basta "viaggi della speranza", sì all'ospedale unico della Piana, ad un polo di eccellenza che possa fornire un servizio adeguato e migliore di quello attuale a tutti i cittadini nello stesso modo e con gli stessi tempi».
In chiusura, i sottoscrittori rinnovano l'appello ai cittadini della Piana, alle associazioni, ai movimenti e ai partiti ad impegnarsi in questa battaglia di civiltà e di rispetto della democrazia ed a sottoscrivere la petizione popolare pro ospedale unico della Piana e contro ogni campanilismo locale, contattando i firmatari del presente manifesto».
Il manifesto è firmato da: "Per il bene comune" Calabria, Mpa, Pd di Gioia, associazione "Città del sole", Agorà Calabria, "Emmaus onlus", "Rete per la Calabria", movimento "Ammazzateci tutti", Pro Loco Gioia Tauro, "Kairos", "Insieme per Gioia", associazione "Piana verde Gioia", Rotaract club Nicotera-Medma, Società di mutuo soccorso Gioia Tauro, associazione Pensionati Gioia T. onlus, Società vetturale agricola, Società operaia "Figli del lavoro".

15 settembre 2008

Da Gazzetta del Sud del 15 sett '08. Gioia Tauro Secondo il Movimento "Pbc Calabria"«Offensivo proporre l'ampliamento della discarica di Marrella>>



Gioia Tauro Secondo il movimento "Pbc Calabria" «Offensivo proporre l'ampliamento della discarica di contrada Marrella»

Vincenzo Toscano

GIOIA TAURO

"Pbc Calabria è nettamente contraria alla richiesta di ampliamento della discarica di contrada Marrella avanzata dalla società multinazionale francese Veolia che gestisce il termovalorizzatore. Ma vedrete che il governatore non avrà esitazioni a concedere subito ogni autorizzazione. Perché non si tratta della localizzazione dell'ospedale unico della Piana che con atto incredibile ed antidemocratico si tenta di stravolgere ed imporre, contrariamente alla libera e democratica indicazione di 24 sindaci su 26, ma di confermare Gioia Tauro sempre più pattumiera della Calabria, nonostante si stia preparando, con il suo sacrificio, a consegnare alla Calabria una cosa come 400 milioni di euro all'anno con la realizzazione del rigassificatore, senza alcun ritorno per la città "capoluogo-pattumiera" della Piana». Lo ha detto il coordinatore regionale del movimento politico "Per il Bene Comune", Renato Bellofiore, dopo avere appreso che vi è in campo la proposta della Veolia di ampliamento della discarica dove è stata concentrata tutta la spazzatura della provincia e di altre zone della Regione.«La richiesta – si legge in un comunicato – è l'ennesima dimostrazione dell'inutilità degli inceneritori come quello in funzione a Gioia Tauro nel risolvere il problema delle discariche. Come cittadini e come rappresentanti politici – prosegue Bellofiore – oltre ad essere preoccupati per la salute nostra e dei nostri figli, ci sentiamo presi in giro da chi da mesi dichiara che la discarica di contrada Marrella è ormai quasi satura ma continua a versarvi ceneri e rifiuti provenienti anche da altre province. Non possiamo sentirci rassicurati da chi, avendo interessi diretti in gioco, ci dice che l'inquinamento sarà accettabile e comunque nella norma, quando i controlli vengono fatti dalla stessa società che gestisce tali impianti». Ed ancora – si legge – «non possiamo più sopportare in silenzio che molti camion, oltre 175 al giorno, che trasportano l'immondizia, lasciano continuamente una scia di liquidi e percolato sulle strade cittadine di Gioia Tauro e del Bosco di Rosarno rendendole pericolose per la circolazione. Non possiamo guardare con serenità alla discarica di Marrella quando assistiamo increduli e amareggiati in quel sito al verificarsi di incendi come quello che il 15 agosto scorso ha causato una nube tossica, dannosissima alla salute, che ha avvolto Rizziconi e Gioia Tauro costringendo i cittadini di quei Comuni a "sigillarsi" in casa nonostante il gran caldo». «Prima di parlare di ampliamento – continua la nota – qualcuno dovrebbe preoccuparsi dei miasmi nauseabondi che quotidianamente provengono da quella discarica e che in base all'andamento dei venti si riversano sulle comunità di Gioia Tauro e di Rizziconi e dovrebbe riflettere dell'incredibile aumento di patologie tumorali. Invece qualcuno ci vuol fare credere che aumentando di 8 metri in altezza (quasi tre piani di un palazzo) il volume della discarica, questi problemi spariranno». «La soluzione che da sempre afferma e sostiene "Per il Bene Comune" – conclude la nota – è invece la madre di tutte le soluzioni sui rifiuti che non devono essere visti come "problema" ma come "risorse". Ci riferiamo alla riduzione degli imballaggi a monte, ai centri di compostaggio, alla raccolta differenziata porta a porta e, per il residuo, a sistemi come il trattamento dei rifiuti a freddo. Questa è la catena che oggi garantisce l'unica soluzione in grado di risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti».

Da Calabria Ora del 14 sett. 2008. Gioia Tauro, Pbc contro l’ampliamento della discarica di Contrada Marrella.


Gioia, Pbc contro l’ampliamento della discarica. La lista civica critica la proposta di raddoppio avanzata da Veolia, gestore dell’inceneritore di contrada Cicerna
DOMENICO MAMMOLA
Il dibattito sulla situazione ambientale nella Piana di Gioia Tauro continua a tenere banco. L’ultimo
grido di allarme, in ordine di tempo, è quello lanciato dal comitato civico “Per il Bene Comune”, coordinato a Gioia da Iacopo Rizzo e per l’intera regione da Renato Bellofiore. In una nota congiunta i due dirigenti del movimento hanno palesato preoccupazione per aver appreso «dalla stampa la proposta di ampliamento della discarica di contrada Marrella avanzata dalla società francese “Veolia”, gestore anche dell’inceneritore di Gioia Tauro. Come cittadini e come rappresentanti politici, oltre ad essere preoccupati per la salute nostra e dei nostri figli, ci sentiamo presi in giro da chi da mesi dichiara che la discarica in questione è ormai quasi satura ma continua a versarvi abbondantemente ceneri e rifiuti provenienti anche da altre province, come già pubblicamente denunciato». Dopo aver espresso la loro contrarietà agli impianti di termovalorizzazione, così come alla proposta di Veolia di avere in concessione lo Zimbario rosarnese per realizzarvi una discarica di servizio, gli esponenti di Pbc hanno manifestato apprensione e sconcerto per la situazione contingente. «Non possiamo sentirci rassicurati da chi, avendo interessi diretti in gioco, ci dice che l’inquinamento sarà accettabile e comunque nella norma, quando da una parte i controlli vengono fatti dalla stessa società gestore di tali impianti e dall’altra la magistratura sempre più spesso accerta inquinamenti delle falde acquifere nei terreni limitrofi. Ed ancora, non possiamo più sopportare in silenzio che molti camion - oltre 175 al giorno - che trasportano l’immondizia perdano continuamente liquidi e percolato sulle strade cittadine di Gioia Tauro e del Bosco di Rosarno rendendole pericolose per la circolazione, perenni “arbre agic” nauseabondi e tossici, ed ennesima beffa per una popolazione ormai sempre più abbandonata a se stessa. Non possiamo guardare con serenità alla discarica di “Marrella” quando assistiamo increduli e amareggiati, in quel sito, ad incendi come quello che il 15 agosto scorso ha causato una nube tossica, dannosissima alla salute, che ha avvolto Rizziconi e Gioia Tauro costringendo i cittadini a “ sigillarsi” in casa, nonostante il gran caldo ». I leader del movimento hanno dispensato giudizi al vetriolo per tutta la classe politica calabrese, specie quella pianigiana, ed hanno chiamato a raccolta tutti i cittadini e le associazioni, affinché si mobilitino contro la trasformazione della Piana in enorme discarica. Infine, Bellofiore e Rizzo hanno individuato l’iter virtuoso per arrivare all’agognata formula “zero rifiuti”. «Riduzione degli imballaggi a monte, centri di compostaggio, raccolta differenziata porta a porta e, per il residuo, sistemi come il trattamento dei rifiuti a freddo. Questa è la catena che oggi garantisce l’unica soluzione in grado di risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti, creando posti di lavoro e tutelando la salute e l’ambiente».

Da il Quotidiano del 14 sett. 08. Il no del Movimento “Pbc” all’ampliamento del sito di Marrella «La discarica non si ingrandisca»



Gioia Tauro. Il no del movimento “Pbc” all’ampliamento del sito di Marrella «La discarica non si ingrandisca» Gli ambientalisti: «È l’ennesima violenza al territorio»

di NICOLA ORSO

GIOIA TAURO - Secondo il Movimento nazionale “Per il bene comune” la richiesta di ampliamento della discarica sita in contrada Marrella avanzata dalla società francese Veolia-Tecnitalia che gestisce l’incerenitore di Gioia Tauro sarebbe un’ulteriore “violenza” all’ambiente, già abbondantemente compromesso. “Quest’ultima richiesta della Veolia - scrivono in un comunicato Iacopo Rizzo e Renato Bellofiore, rispettivamente coordinatore locale e responsabile regionale del Movimento - con l’altra aggiuntiva, precedentemente inoltrata sempre dalla stessa società, di avere altri 44 ettari di terreno in contrada Zimbario di Rosarno da adibire a discarica per 1.000.000 di mc di ceneri da combustione di rifiuti altamente tossici, è l’ennesima dimostrazione dell’inutilità degli inceneritori comequello che è in funzione a Gioia Tauro”. Nella nota diffusa alla stampa, Rizzo e Bellofiore dichiarano di essere preoccupati per la salute pubblica e affermano di non sentirsi rassicurati da chi, avendo interessi diretti in gioco, sostiene che l’inquinamento sarà accettabile e comunque nella norma. Gli esponenti della Lista civica nazionale “Pbc” aggiungono ancora: “Non possiamo più sopportare in silenzio che molti camion - circa 175 al giorno - che trasportano l’immondizia perdano continuamente liquidi e percolato sulle strade cittadine del capoluogo della Piana e del Bosco di Rosarno, rendendole pericolose per la circolazione. Non possiamo, altresì, guardare con serenità alla discarica di contrada Marrella quando assistiamo ad incendi come quello del 15 agosto scorso che ha provocato una dannosissima nube tossica estesasi a Rizziconi e a Gioia, costringendo la popolazione a sigillarsi in casa, nonostante il caldo.Come mai ribadiscono i coodinatori del Pbc - prima di parlare di ampliamento nessuno si preoccupa dei miasmi che quotidianamente arrivano da quella discarica? Perché nessuno dei nostri politici e degli amministratori comunali si preoccupa dell’incremento di patologie tumorali che si stanno registrando nel territorio?”

A fronte di tale situazione il movimento Pbc da sempre indica quella che definisce la madre di tutte le soluzioni, ossia, la riduzione degli imballaggi a monte, centri di compostaggio, raccolta differenziata porta e porta e, per il residuo, sistemi come il trattamento dei rifiuti a freddo. Secondo Pbc queste sono le soluzioni ottimali che creerebbero posti di lavoro e trasformerebbero i rifiuti in risorsa.