27 agosto 2009

INTOSSICAZIONE AL PORTO DI GIOIA "CITTADINANZA DEMOCRATICA" RIMARCA L'IMPORTANZA DELLA VICINANZA DELL'OSPEDALE ALLO SCALO MARITTIMO


Da Gazzetta del Sud del 27.8.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
Ieri mattina sette operai della società marittima "Sea Work" che stavano eseguendo alcuni lavori di routine nella stiva di una nave container attraccata al porto, sono stati prontamente accompagnati al Pronto soccorso del "Giovanni XXIII" per un principio di intossicazione.
Secondo quanto si è potuto apprendere, sembra che il fatto sia stato originato da esalazioni di carburante che ha irritato le vie respiratorie dei sette operai. Il direttore del Pronto soccorso dott. Giuseppe Zampogna, che assieme alla sua equipe e ad altre figure sanitarie specialistiche del nosocomio ha prestato i primi soccorsi agli infortunati, ha riferito che sono stati soccorsi sette lavoratori, più un infortunato che non aveva nulla a che fare con le inalazioni nella stiva della nave della Mct. «Nell'immediatezza, i pazienti – ha riferito il dott. Zampogna – sono stati stabilizzati in Pronto soccorso ed è stata effettuata una consulenza tossicologica ad opera degli anestesisti del presidio. Parimenti si è provveduto a contattare il Centro specializzato di Milano che ha indicato le linee guida diagnostiche e terapeutiche per questi pazienti che, è stato accertato, risultavano affetti da intossicazione da idrocarburi per esalazione di gas e prodotti similari». Dopo una scrupolosa osservazione di circa 5 ore, tutti e sette i portuali (di età compresa tra i 29 e 38 anni, N.P. di Nicotera, V.G. di Gioia Tauro, C.R. di Rosarno, A.S. di San Roberto, S.L. di Taurianova, D.C. di Campo Calabro e B.M. di Reggio Calabria) sono stati dimessi con certificazione di infortunio sul lavoro (Inail) e accompagnati alle rispettive abitazioni con prescrizione di un'osservazione protetta a carico dei medici curanti.
Il dott. Zampogna ha poi informato che altri lavoratori del porto di Gioia Tauro (pare cinque) colpiti dalla stessa sintomatologia sono stati portati all'ospedale di Polistena: uno di essi è stato trattenuto a scopo precauzionale perché si trattava del primo infortunato venuto a trovarsi in contatto con le esalazioni delle sostanze da idrocarburi.
Al Pronto soccorso del "Giovanni XXIII" non è la prima volta che arrivano lavoratori infortunati: lo stesso dott. Zampogna ha ricordato che «in due distinti episodi hanno trovato assistenza prima 28 e poi 12 lavoratori».
E non si è fatta attendere la reazione di Cittadinanza Democratica che, in una nota a firma di Renato Bellofiore, Jacopo Rizzo, Maurizio Cento e Giuliana Polimeni, evidenzia come «la vicenda, se non ci fosse stato l'ospedale di Gioia Tauro così vicino, poteva assumere contorni ben più gravi. Di fronte all'ennesima palese dimostrazione dei rischi che corrono i lavoratori del primo porto del Mediterraneo, vera polveriera infortunistica, "Cittadinanza Democratica" resta profondamente sorpresa e preoccupata dall'atteggiamento dei vertici dell'Asp 5 che anziché potenziare il nosocomio gioiese, come previsto dall'ultima direttiva della Regione, continuano a depauperarlo di personale, rendendo di fatto inutilizzabili per l'emergenza urgenza H24 le efficienti sale operatorie per mancanza di personale, trasferito inspiegabilmente verso altri ospedali più fuori mano e di minore importanza strategica».