23 agosto 2009

GIOIA T. IN PRIMO PIANO I PROBLEMI DELL'OSPEDALE CITTADINANZA DEMOCRATICA PRONTA AD ANDARE IN PROCURA BELLOFIORE CHIEDE LO STATO DI CRISI PER I LIDI.


Da Gazzetta del Sud del 23 agosto 2009 di Francesco Toscano
Gioia Tauro
"Cittadinanza democratica" non s'arrende e tiene desta l'attenzione su un problema "esplosivo", quello dell'ospedale "Giovanni XXIII", attiguo al Porto Container più grande del Mediterraneo, dove «si gioca con omissioni e danni. Abbiamo già pronte una serie di denunce per la procura della Repubblica perché – ha detto Renato Bellofiore – abbiamo avuto notizia che il "rilancio" di una struttura moderna con interi reparti (Ortopedia, Medicina, Ostetricia, Pediatria...) svuotati e inutilizzati, verrebbe attuato con una nuova "sottile tattica" da parte di chi "manovra" all'Asp 5. Una tattica che consiste nel trasferire uno dopo l'altro i medici, forse per arrivare a "chiudere" per .mancanza di personale. E si è già verificato che qualche ferito arrivato al Pronto Soccorso ha dovuto essere "scarrozzato per le vie del mondo". In effetti, sembra certo che, contrariamente a quanto si dice, non si vuole "potenziare" Gioia Tauro. E voglio ricordare a chi di dovere – ha concluso Bellofiore – che questa città, per quel che rappresenta non solo in Calabria, ma in tutto il Meridione, non può essere sacrificata né a favore di Scilla né a favore di qualsiasi altra località. Pertanto ribadisco che non molleremo. Ma continueremo a denunciare in lungo e in largo omissioni, inadempienze e soprusi non più sopportabili».
Dai mille problemi dell'ospedale a quanto verificatosi in danno dei gestori dei Lidi del lungomare il passo è breve. E C"ittadinanza democratica" chiede per Gioia Tauro «lo stato di crisi» dopo il calo dell´80% di presenze rispetto all'anno scorso. Chiede, inoltre, «sgravi subito» e, al più presto «un tavolo con la Regione, alla presenza dell'assessore all'ambiente e al turismo, per aprire una corsia preferenziale finalizzata a provvedimenti che sgravino gli stabilimenti del peso fiscale relativo agli esercizi finanziari 2009 e 2010».
Nel comunicato a firma dei coordinatori Renato Bellofiore, Jacopo Rizzo e Salvatore Nardi, si legge che «i gestori dei lidi e gli esercenti attività commerciali, soprattutto quelli attinenti ai prodotti da pesca e alla vendita del pesce fresco, non ce la fanno più, sono in perdita e i costi di gestione per le strutture balneari sono diventati insormontabili. Ormai il danno è fatto. E le istituzioni non possono ignorare Gioia Tauro».
«Cittadinanza Democratica denuncia a meno di un mese dallo sversamento in mare di liquami a causa di un guasto del depuratore di Gioia Tauro e dall'allarme inquinamento, che i proprietari e gestori dei lidi sul lungomare e degli esercizi commerciali attinenti ai prodotti da pesca e alla vendita del pesce fresco sono in ginocchio. Decine i posti di lavoro persi, oltre 10/15 i lidi a rischio, terziario alla paralisi».
Insomma «una stagione ormai morta. Che si avvia alla conclusione con perdite disastrose nonostante la situazione problematica del sistema balneare italiano».
Renato Bellofiore, coordinatore di Cd afferma che «la crisi che ha colpito i lidi di Gioia Tauro a seguito dell'inquinamento del mare ha portato tutti a fare una seria riflessione. Gli effetti dell´estate nera sono già evidenti. Decine gli stabilimenti che faticano a restare aperti, molti quelli che sono pronti a chiudere. Questo sacrificio, però, le istituzioni devono riconoscerlo e andare incontro alle richieste sacrosante avanzate dal Comitato dei lidi del lungomare».
Bellofiore elenca una serie di provvedimenti per lui indifferibili, come «la defiscalizzazione degli oneri sociali, la sospensione almeno per un anno del versamento del canone demaniale, l'istituzione di un credito d´imposta, lo sgravio totale di tributi, tutte le tasse e le imposte relative al 2009».
«Le Istituzioni – conclude Bellofiore – hanno il dovere di ascoltare le invocazioni dei gestori dei lidi e anche dei cittadini gioiesi, tutti insieme vittime di una politica di aggressione ambientale selvaggia applicata dalla vecchie amministrazioni sul nostro territorio senza nessuna lungimiranza. Quindi stiamo solo chiedendo il diritto di sopravvivere evitando che la crisi che ha colpito l'annata 2009 non gravi anche sul futuro».