

IL PREFETTO PIZZI HA ESPRESSO L'INTENZIONE DI SOSTENERE LA RICHIESTA DI ISTITUIRE IN CITTÀ UNA SEZIONE ARPACAL
Da Gazzetta del sud del 21.8.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
«Faremo fino in fondo la nostra parte su tutto ciò che è di nostra competenza. Nel caso specifico dei gestori dei Lidi del Lungomare interverremo perché la Regione trovi il modo di aiutarli per i gravissimi danni subiti nella loro attività». Lo ha detto il prefetto Luigi Pizzi, che guida la terna commissariale da poco insediatasi nel palazzo comunale. «Come Comune – ha aggiunto, tra l'altro – vedremo quel che si potrà fare, considerata anche la disastrosa situazione finanziaria a tutti ben nota».
Nel trarre le conclusioni dei vari interventi, riferendosi ad un'esplicita proposta del presidente dei sindaci dell'Asp 5 avv. Domenico Ceravolo, il prefetto Pizzi ha espresso l'intenzione di sostenere la richiesta di istituire in città una sezione Arpacal per un monitoraggio intenso, non solo del depuratore, ma per tutti gli impianti esistenti che vanno tenuti sotto stretta osservazione. Quindi ha concluso ringraziando il consigliere regionale Giovanni Nucera «anche per il sostegno che potrà dare alle varie iniziative riguardanti Gioia Tauro, in sede regionale. Perché la città, che è in una situazione disastrosa, deve riprendere la sua normale attività».
Alle dichiarazioni di Pizzi ha fatto subito eco il vice prefetto reggino Francesca Maria Crea, che ha pronunciato parole di speranza e di fiducia, affermando che «bisogna dare una scossa per far rinascere Gioia Tauro. E lo si può fare chiamando tutti al senso di responsabilità e a lavorare perché Gioia Tauro ha tutte le potenzialità per uscire fuori dal tunnel e riprendersi nella provincia quel ruolo di primo piano che le spetta".
Alla riunione con la Commissione straordinaria che, com'è noto ha avuto per oggetto la delicata questione dell'inquinamento delle acque del mare, hanno partecipato, tra gli altri, oltre ai rappresentanti del Comitato dei titolari dei lidi Antonio Saltalamacchia, Consolato Tripodi e Pasquale Ozzimo, i coordinatori di Cittadinanza Democratica Renato Bellofiore, Jacopo Rizzo e Salvatore Nardi, il consigliere regionale Giovanni Nucera, presidente del gruppo consiliare Calabria popolare democratica, il presidente del Comitato dei sindaci dell'Asp 5, Domenico Ceravolo, il direttore della Iam, Domenico Mallamaci. Questi ha dichiarato che «l'unica stazione di sollevamento il cui sfioratore di piena, regolarmente autorizzato, scarica sul fiume Budello, dall'1 gennaio 2009 ad oggi ha segnalato il "troppo pieno" una sola volta. Nel caso il tempestivo ripristino dell'impianto di sollevamento ha limitato a soli 15 minuti l'anomalia. È bene precisare – ha continuato – che dal tubo collegato allo sfioratore di piena può sversare solo ed esclusivamente liquame proveniente dalle abitazioni di Gioia Tauro. Non si tratta quindi di condotta proveniente dall'impianto di depurazione come erroneamente qualcuno ha sostenuto».
Per quanto concerne invece la funzionalità dell'impianto di depurazione il dott. Mallamaci ha dichiarato che «il sistema di autocontrollo e le procedure messe in piedi dagli organi preposti garantiscono che lo scarico è conforme a tutti i parametri di legge. È importante ricordare che la Procura della Repubblica ha sottoposto prontamente, a seguito di un legittimo esposto formulato dai gestori dei lidi a tutela delle loro attività, l'impianto a dei controlli mirati dai cui risultati siamo sicuri emergerà con nitidezza la bontà del lavoro della società». Mallamaci ha, infine, auspicato che «non ci sia un calo di tensione sul problema e che le questioni oggi discusse continuino ad essere al centro dell'attenzione. Solo con costanza ed impegno da parte di tutti probabilmente si troveranno le giuste risposte».
Antonio Saltalamacchia, per i gestori dei Lidi, ha fatto una lunga analisi della problematica, parlando di "situazione sconcertante che ha fatto il vuoto di bagnanti e turisti e provocato la "fine" della stagione con danni incalcolabili. Ha terminato auspicando «sostegno dei commissari e controlli serrati per evitare futuri disastri». Consolato Tripodi, un altro gestore, ha additato la Iam quale responsabile, «perché – ha detto - l'inquinamento del mare è arrivato dopo l'entrata in funzione dell'impianto».
Per la parte politica, sono intervenuti Antonio Castaldo, Cosimo Altomonte, Angelo Guerrisi, Jacopo Rizzo, Renato Bellofiore, Antonio Parrello, Domenico Ceravolo e Giovanni Nucera, il quale ha messo in rilievo che 150 lavoratori hanno perso il posto e che «bisogna correre ai ripari perché Gioia Tauro non venga turisticamente compromessa in futuro. La Regione – ha aggiunto – dovrà fare in modo da apportare un "ristoro economico" ai gestori sia per il mancato guadagno che si aggira intorno all'80%, sia per i danni d'immagine».
Da Gazzetta del sud del 21.8.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
«Faremo fino in fondo la nostra parte su tutto ciò che è di nostra competenza. Nel caso specifico dei gestori dei Lidi del Lungomare interverremo perché la Regione trovi il modo di aiutarli per i gravissimi danni subiti nella loro attività». Lo ha detto il prefetto Luigi Pizzi, che guida la terna commissariale da poco insediatasi nel palazzo comunale. «Come Comune – ha aggiunto, tra l'altro – vedremo quel che si potrà fare, considerata anche la disastrosa situazione finanziaria a tutti ben nota».
Nel trarre le conclusioni dei vari interventi, riferendosi ad un'esplicita proposta del presidente dei sindaci dell'Asp 5 avv. Domenico Ceravolo, il prefetto Pizzi ha espresso l'intenzione di sostenere la richiesta di istituire in città una sezione Arpacal per un monitoraggio intenso, non solo del depuratore, ma per tutti gli impianti esistenti che vanno tenuti sotto stretta osservazione. Quindi ha concluso ringraziando il consigliere regionale Giovanni Nucera «anche per il sostegno che potrà dare alle varie iniziative riguardanti Gioia Tauro, in sede regionale. Perché la città, che è in una situazione disastrosa, deve riprendere la sua normale attività».
Alle dichiarazioni di Pizzi ha fatto subito eco il vice prefetto reggino Francesca Maria Crea, che ha pronunciato parole di speranza e di fiducia, affermando che «bisogna dare una scossa per far rinascere Gioia Tauro. E lo si può fare chiamando tutti al senso di responsabilità e a lavorare perché Gioia Tauro ha tutte le potenzialità per uscire fuori dal tunnel e riprendersi nella provincia quel ruolo di primo piano che le spetta".
Alla riunione con la Commissione straordinaria che, com'è noto ha avuto per oggetto la delicata questione dell'inquinamento delle acque del mare, hanno partecipato, tra gli altri, oltre ai rappresentanti del Comitato dei titolari dei lidi Antonio Saltalamacchia, Consolato Tripodi e Pasquale Ozzimo, i coordinatori di Cittadinanza Democratica Renato Bellofiore, Jacopo Rizzo e Salvatore Nardi, il consigliere regionale Giovanni Nucera, presidente del gruppo consiliare Calabria popolare democratica, il presidente del Comitato dei sindaci dell'Asp 5, Domenico Ceravolo, il direttore della Iam, Domenico Mallamaci. Questi ha dichiarato che «l'unica stazione di sollevamento il cui sfioratore di piena, regolarmente autorizzato, scarica sul fiume Budello, dall'1 gennaio 2009 ad oggi ha segnalato il "troppo pieno" una sola volta. Nel caso il tempestivo ripristino dell'impianto di sollevamento ha limitato a soli 15 minuti l'anomalia. È bene precisare – ha continuato – che dal tubo collegato allo sfioratore di piena può sversare solo ed esclusivamente liquame proveniente dalle abitazioni di Gioia Tauro. Non si tratta quindi di condotta proveniente dall'impianto di depurazione come erroneamente qualcuno ha sostenuto».
Per quanto concerne invece la funzionalità dell'impianto di depurazione il dott. Mallamaci ha dichiarato che «il sistema di autocontrollo e le procedure messe in piedi dagli organi preposti garantiscono che lo scarico è conforme a tutti i parametri di legge. È importante ricordare che la Procura della Repubblica ha sottoposto prontamente, a seguito di un legittimo esposto formulato dai gestori dei lidi a tutela delle loro attività, l'impianto a dei controlli mirati dai cui risultati siamo sicuri emergerà con nitidezza la bontà del lavoro della società». Mallamaci ha, infine, auspicato che «non ci sia un calo di tensione sul problema e che le questioni oggi discusse continuino ad essere al centro dell'attenzione. Solo con costanza ed impegno da parte di tutti probabilmente si troveranno le giuste risposte».
Antonio Saltalamacchia, per i gestori dei Lidi, ha fatto una lunga analisi della problematica, parlando di "situazione sconcertante che ha fatto il vuoto di bagnanti e turisti e provocato la "fine" della stagione con danni incalcolabili. Ha terminato auspicando «sostegno dei commissari e controlli serrati per evitare futuri disastri». Consolato Tripodi, un altro gestore, ha additato la Iam quale responsabile, «perché – ha detto - l'inquinamento del mare è arrivato dopo l'entrata in funzione dell'impianto».
Per la parte politica, sono intervenuti Antonio Castaldo, Cosimo Altomonte, Angelo Guerrisi, Jacopo Rizzo, Renato Bellofiore, Antonio Parrello, Domenico Ceravolo e Giovanni Nucera, il quale ha messo in rilievo che 150 lavoratori hanno perso il posto e che «bisogna correre ai ripari perché Gioia Tauro non venga turisticamente compromessa in futuro. La Regione – ha aggiunto – dovrà fare in modo da apportare un "ristoro economico" ai gestori sia per il mancato guadagno che si aggira intorno all'80%, sia per i danni d'immagine».