GIOIA TAURO
Molte le incombenze che gravano sulla nuova terna commissariale insediatasi da meno di un mese. Tra queste la "grana" del Piano strutturale comunale (Psc) in vigore da poco più di due anni e che, come argomenta il tecnico l'ing. Andrea Cento, «ha fatto già esplodere tutte le contraddizioni e le carenze in esso contenute».
Molte le incombenze che gravano sulla nuova terna commissariale insediatasi da meno di un mese. Tra queste la "grana" del Piano strutturale comunale (Psc) in vigore da poco più di due anni e che, come argomenta il tecnico l'ing. Andrea Cento, «ha fatto già esplodere tutte le contraddizioni e le carenze in esso contenute».
«Il Psc – secondo Cento – era stato reso esecutivo solo per decorrenza dei termini, senza i nullaosta degli organi di controllo (Regione, Provincia e ministero dei Beni paesaggistici ed ambientali). In città non c'era stato mai un confronto, un dibattito. Gli amministratori e i politici locali tengono in considerazioni i cittadini come Renzo i suoi polli. Per cui, alla fine di un rapido percorso, hanno spiattellato un Piano farraginoso e punitivo». Secondo quanto sostiene il tecnico, «si stanno verificando situazioni paradossali: per esempio tutti i suoli di completamento del Prg sono stati di colpo degradati a suoli territoriali (da lottizzare); e sebbene moltissimi di questi superino appena i mille entri quadri, per costruire su di essi è necessario redigere un piano di fattibilità (almeno un anno di tempo) e, poi, un piano di attuazione (altro anno). Infine i proprietari che riuscissero a sopravvivere alle lungaggini burocratiche, potranno presentare un progetto per costruirvi sopra (altri otto mesi). Ovviamente cedendo all'Amministrazione qualche metro quadrato di suolo su cui regnerà il degrado assoluto: basta osservare come sono ridotti i suoli da questa posseduti provenienti dalle lottizzazioni realizzate. Tutto ciò senza alcun beneficio per la cittadinanza. Era risaputo che il Prg era stato sovradimensionato, capace di accogliere una popolazione quadrupla rispetto a quella residente. Il Psc ha saputo superarlo di gran lunga, prevedendo le cosiddette risibili "porte", includendo altri territori ingiustificati che sono invece altre aree residenziali pronte ad essere cementificate per accogliere una popolazione fantasma e inesistente. Questo gioiello che ci è stato graziosamente propinato, costato moltissimi euro alle casse comunali, sta provocando la paralisi dell'attività edilizia, anche perché gli strumenti operativi danno discrezionalità eccessiva agli addetti, provocano lungaggini burocratiche e difficoltà gestionali. Di conseguenza il danno economico procurato alla città è molto elevato, per non parlare dell'ingiustizia subita dai tantissimi cittadini: primo perché sono state bloccate aree autenticamente urbane di natura fondiaria all'interno dell'abitato, svilendole, sebbene i proprietari abbiano investito tutti i loro risparmi per acquistarle; secondo perché proliferano le iniziative di lottizzazione in pieno territorio agricolo, alterando il mercato dei suoli, dove per allacciarle ai servizi generali e primari comunali sarebbe necessario che le casse del Comune traboccassero oro, quando invece sono sull'orlo della bancarotta È inutile dire che tutto ciò si è potuto verificare grazie alla mancata diffusione del Piano che è rimasto sempre nei cassetti e mai in bacheca, come vorrebbero le leggi sulla trasparenza. E ancora oggi non si è in grado di leggerlo su supporti magnetici e in scala. E ignorando il Piano, i cittadini non hanno nemmeno potuto usufruire dell'istituto del ricorso». «A questo punto – si interroga il tecnico – che fare? La cosa migliore sarebbe quella di mandare in soffitta questo Piano e ripristinare il vecchio Prg, tanto vituperato in passato, in attesa di concepirne uno ben strutturato, adatto al reale sviluppo della città».