
GIOIA TAURO - Dopo l'esposto alle Procure di Palmi e Reggio Calabria, è aumentata l'attenzione nei confronti del “Comitato gestori lidi del Lungomare di Gioia Tauro”, suscitando l'interesse anche del sindaco di Laureana e presidente della conferenza dei sindaci dell'Asp, Domenico Ceravolo. Che ha espresso preoccupazione descrivendo Gioia Tauro come una «città che finalmente si sveglia dal torpore». «La Regione sembra essersi disinteressata di questa zona» dice Ceravolo, auspicandosi la tutela e il monitoraggio del mare, sul quale si affacciano le città costiere della piana, colpite dall'inquinamento. «Gioia Tauro sembra una città maledetta - continua - afflitta da tanti problemi a livello ambientale». Riferendosi al comitato, Ceravolo ha mostrato solidarietà nei confronti della causa portata avanti, esortandoli a “farsi sentire” soprattutto con le istituzioni, chiedendo un coinvolgimento anche da parte della cittadinanza e dei comuni limitrofi San Ferdinando, Nicotera e Palmi, anch'essi colpiti - seppur in maniera minore del previsto - all’inquinamento. Anche il movimento Cittadinanza Democratica è intervenuto sollecitando l'intervento del Prefetto di Reggio Calabria, affinché tenga «in debita considerazione le problematiche sollevate dagli operatori degli stabilimenti balneari di Gioia Tauro» ed augurandosi l'attuazione di «opportuni provvedimenti» per la risoluzione delle problematiche esposte dal comitato. Oltre a ciò, Cittadinanza Democratica chiederà al Prefetto l'applicazione di una «multa salatissima il cui provento potrebbe essere elargito come risarcimento danni agli esercenti delle attività del lungomare di Gioia Tauro». a.p.