27 agosto 2009

INTOSSICAZIONE AL PORTO DI GIOIA "CITTADINANZA DEMOCRATICA" RIMARCA L'IMPORTANZA DELLA VICINANZA DELL'OSPEDALE ALLO SCALO MARITTIMO


Da Gazzetta del Sud del 27.8.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
Ieri mattina sette operai della società marittima "Sea Work" che stavano eseguendo alcuni lavori di routine nella stiva di una nave container attraccata al porto, sono stati prontamente accompagnati al Pronto soccorso del "Giovanni XXIII" per un principio di intossicazione.
Secondo quanto si è potuto apprendere, sembra che il fatto sia stato originato da esalazioni di carburante che ha irritato le vie respiratorie dei sette operai. Il direttore del Pronto soccorso dott. Giuseppe Zampogna, che assieme alla sua equipe e ad altre figure sanitarie specialistiche del nosocomio ha prestato i primi soccorsi agli infortunati, ha riferito che sono stati soccorsi sette lavoratori, più un infortunato che non aveva nulla a che fare con le inalazioni nella stiva della nave della Mct. «Nell'immediatezza, i pazienti – ha riferito il dott. Zampogna – sono stati stabilizzati in Pronto soccorso ed è stata effettuata una consulenza tossicologica ad opera degli anestesisti del presidio. Parimenti si è provveduto a contattare il Centro specializzato di Milano che ha indicato le linee guida diagnostiche e terapeutiche per questi pazienti che, è stato accertato, risultavano affetti da intossicazione da idrocarburi per esalazione di gas e prodotti similari». Dopo una scrupolosa osservazione di circa 5 ore, tutti e sette i portuali (di età compresa tra i 29 e 38 anni, N.P. di Nicotera, V.G. di Gioia Tauro, C.R. di Rosarno, A.S. di San Roberto, S.L. di Taurianova, D.C. di Campo Calabro e B.M. di Reggio Calabria) sono stati dimessi con certificazione di infortunio sul lavoro (Inail) e accompagnati alle rispettive abitazioni con prescrizione di un'osservazione protetta a carico dei medici curanti.
Il dott. Zampogna ha poi informato che altri lavoratori del porto di Gioia Tauro (pare cinque) colpiti dalla stessa sintomatologia sono stati portati all'ospedale di Polistena: uno di essi è stato trattenuto a scopo precauzionale perché si trattava del primo infortunato venuto a trovarsi in contatto con le esalazioni delle sostanze da idrocarburi.
Al Pronto soccorso del "Giovanni XXIII" non è la prima volta che arrivano lavoratori infortunati: lo stesso dott. Zampogna ha ricordato che «in due distinti episodi hanno trovato assistenza prima 28 e poi 12 lavoratori».
E non si è fatta attendere la reazione di Cittadinanza Democratica che, in una nota a firma di Renato Bellofiore, Jacopo Rizzo, Maurizio Cento e Giuliana Polimeni, evidenzia come «la vicenda, se non ci fosse stato l'ospedale di Gioia Tauro così vicino, poteva assumere contorni ben più gravi. Di fronte all'ennesima palese dimostrazione dei rischi che corrono i lavoratori del primo porto del Mediterraneo, vera polveriera infortunistica, "Cittadinanza Democratica" resta profondamente sorpresa e preoccupata dall'atteggiamento dei vertici dell'Asp 5 che anziché potenziare il nosocomio gioiese, come previsto dall'ultima direttiva della Regione, continuano a depauperarlo di personale, rendendo di fatto inutilizzabili per l'emergenza urgenza H24 le efficienti sale operatorie per mancanza di personale, trasferito inspiegabilmente verso altri ospedali più fuori mano e di minore importanza strategica».

24 agosto 2009

GIOIA TAURO L'ING. CENTO: «COSTATO UN SACCO DI SOLDI, È DANNOSO PER LA CITTÀ E I CITTADINI» «IL PSC? INTERAMENTE DA BUTTARE»


Da Gazzetta del Sud del 24 agosto 2009 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
Molte le incombenze che gravano sulla nuova terna commissariale insediatasi da meno di un mese. Tra queste la "grana" del Piano strutturale comunale (Psc) in vigore da poco più di due anni e che, come argomenta il tecnico l'ing. Andrea Cento, «ha fatto già esplodere tutte le contraddizioni e le carenze in esso contenute».
«Il Psc – secondo Cento – era stato reso esecutivo solo per decorrenza dei termini, senza i nullaosta degli organi di controllo (Regione, Provincia e ministero dei Beni paesaggistici ed ambientali). In città non c'era stato mai un confronto, un dibattito. Gli amministratori e i politici locali tengono in considerazioni i cittadini come Renzo i suoi polli. Per cui, alla fine di un rapido percorso, hanno spiattellato un Piano farraginoso e punitivo». Secondo quanto sostiene il tecnico, «si stanno verificando situazioni paradossali: per esempio tutti i suoli di completamento del Prg sono stati di colpo degradati a suoli territoriali (da lottizzare); e sebbene moltissimi di questi superino appena i mille entri quadri, per costruire su di essi è necessario redigere un piano di fattibilità (almeno un anno di tempo) e, poi, un piano di attuazione (altro anno). Infine i proprietari che riuscissero a sopravvivere alle lungaggini burocratiche, potranno presentare un progetto per costruirvi sopra (altri otto mesi). Ovviamente cedendo all'Amministrazione qualche metro quadrato di suolo su cui regnerà il degrado assoluto: basta osservare come sono ridotti i suoli da questa posseduti provenienti dalle lottizzazioni realizzate. Tutto ciò senza alcun beneficio per la cittadinanza. Era risaputo che il Prg era stato sovradimensionato, capace di accogliere una popolazione quadrupla rispetto a quella residente. Il Psc ha saputo superarlo di gran lunga, prevedendo le cosiddette risibili "porte", includendo altri territori ingiustificati che sono invece altre aree residenziali pronte ad essere cementificate per accogliere una popolazione fantasma e inesistente. Questo gioiello che ci è stato graziosamente propinato, costato moltissimi euro alle casse comunali, sta provocando la paralisi dell'attività edilizia, anche perché gli strumenti operativi danno discrezionalità eccessiva agli addetti, provocano lungaggini burocratiche e difficoltà gestionali. Di conseguenza il danno economico procurato alla città è molto elevato, per non parlare dell'ingiustizia subita dai tantissimi cittadini: primo perché sono state bloccate aree autenticamente urbane di natura fondiaria all'interno dell'abitato, svilendole, sebbene i proprietari abbiano investito tutti i loro risparmi per acquistarle; secondo perché proliferano le iniziative di lottizzazione in pieno territorio agricolo, alterando il mercato dei suoli, dove per allacciarle ai servizi generali e primari comunali sarebbe necessario che le casse del Comune traboccassero oro, quando invece sono sull'orlo della bancarotta È inutile dire che tutto ciò si è potuto verificare grazie alla mancata diffusione del Piano che è rimasto sempre nei cassetti e mai in bacheca, come vorrebbero le leggi sulla trasparenza. E ancora oggi non si è in grado di leggerlo su supporti magnetici e in scala. E ignorando il Piano, i cittadini non hanno nemmeno potuto usufruire dell'istituto del ricorso». «A questo punto – si interroga il tecnico – che fare? La cosa migliore sarebbe quella di mandare in soffitta questo Piano e ripristinare il vecchio Prg, tanto vituperato in passato, in attesa di concepirne uno ben strutturato, adatto al reale sviluppo della città».

23 agosto 2009

GIOIA T. IN PRIMO PIANO I PROBLEMI DELL'OSPEDALE CITTADINANZA DEMOCRATICA PRONTA AD ANDARE IN PROCURA BELLOFIORE CHIEDE LO STATO DI CRISI PER I LIDI.


Da Gazzetta del Sud del 23 agosto 2009 di Francesco Toscano
Gioia Tauro
"Cittadinanza democratica" non s'arrende e tiene desta l'attenzione su un problema "esplosivo", quello dell'ospedale "Giovanni XXIII", attiguo al Porto Container più grande del Mediterraneo, dove «si gioca con omissioni e danni. Abbiamo già pronte una serie di denunce per la procura della Repubblica perché – ha detto Renato Bellofiore – abbiamo avuto notizia che il "rilancio" di una struttura moderna con interi reparti (Ortopedia, Medicina, Ostetricia, Pediatria...) svuotati e inutilizzati, verrebbe attuato con una nuova "sottile tattica" da parte di chi "manovra" all'Asp 5. Una tattica che consiste nel trasferire uno dopo l'altro i medici, forse per arrivare a "chiudere" per .mancanza di personale. E si è già verificato che qualche ferito arrivato al Pronto Soccorso ha dovuto essere "scarrozzato per le vie del mondo". In effetti, sembra certo che, contrariamente a quanto si dice, non si vuole "potenziare" Gioia Tauro. E voglio ricordare a chi di dovere – ha concluso Bellofiore – che questa città, per quel che rappresenta non solo in Calabria, ma in tutto il Meridione, non può essere sacrificata né a favore di Scilla né a favore di qualsiasi altra località. Pertanto ribadisco che non molleremo. Ma continueremo a denunciare in lungo e in largo omissioni, inadempienze e soprusi non più sopportabili».
Dai mille problemi dell'ospedale a quanto verificatosi in danno dei gestori dei Lidi del lungomare il passo è breve. E C"ittadinanza democratica" chiede per Gioia Tauro «lo stato di crisi» dopo il calo dell´80% di presenze rispetto all'anno scorso. Chiede, inoltre, «sgravi subito» e, al più presto «un tavolo con la Regione, alla presenza dell'assessore all'ambiente e al turismo, per aprire una corsia preferenziale finalizzata a provvedimenti che sgravino gli stabilimenti del peso fiscale relativo agli esercizi finanziari 2009 e 2010».
Nel comunicato a firma dei coordinatori Renato Bellofiore, Jacopo Rizzo e Salvatore Nardi, si legge che «i gestori dei lidi e gli esercenti attività commerciali, soprattutto quelli attinenti ai prodotti da pesca e alla vendita del pesce fresco, non ce la fanno più, sono in perdita e i costi di gestione per le strutture balneari sono diventati insormontabili. Ormai il danno è fatto. E le istituzioni non possono ignorare Gioia Tauro».
«Cittadinanza Democratica denuncia a meno di un mese dallo sversamento in mare di liquami a causa di un guasto del depuratore di Gioia Tauro e dall'allarme inquinamento, che i proprietari e gestori dei lidi sul lungomare e degli esercizi commerciali attinenti ai prodotti da pesca e alla vendita del pesce fresco sono in ginocchio. Decine i posti di lavoro persi, oltre 10/15 i lidi a rischio, terziario alla paralisi».
Insomma «una stagione ormai morta. Che si avvia alla conclusione con perdite disastrose nonostante la situazione problematica del sistema balneare italiano».
Renato Bellofiore, coordinatore di Cd afferma che «la crisi che ha colpito i lidi di Gioia Tauro a seguito dell'inquinamento del mare ha portato tutti a fare una seria riflessione. Gli effetti dell´estate nera sono già evidenti. Decine gli stabilimenti che faticano a restare aperti, molti quelli che sono pronti a chiudere. Questo sacrificio, però, le istituzioni devono riconoscerlo e andare incontro alle richieste sacrosante avanzate dal Comitato dei lidi del lungomare».
Bellofiore elenca una serie di provvedimenti per lui indifferibili, come «la defiscalizzazione degli oneri sociali, la sospensione almeno per un anno del versamento del canone demaniale, l'istituzione di un credito d´imposta, lo sgravio totale di tributi, tutte le tasse e le imposte relative al 2009».
«Le Istituzioni – conclude Bellofiore – hanno il dovere di ascoltare le invocazioni dei gestori dei lidi e anche dei cittadini gioiesi, tutti insieme vittime di una politica di aggressione ambientale selvaggia applicata dalla vecchie amministrazioni sul nostro territorio senza nessuna lungimiranza. Quindi stiamo solo chiedendo il diritto di sopravvivere evitando che la crisi che ha colpito l'annata 2009 non gravi anche sul futuro».

21 agosto 2009

GIOIA TAURO COSÌ I COMMISSARI HANNO RASSICURATO I GESTORI DEI LIDI «INTERVERREMO PERCHÉ LA REGIONE TROVI IL MODO DI POTERVI AIUTARE»


IL PREFETTO PIZZI HA ESPRESSO L'INTENZIONE DI SOSTENERE LA RICHIESTA DI ISTITUIRE IN CITTÀ UNA SEZIONE ARPACAL

Da Gazzetta del sud del 21.8.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
«Faremo fino in fondo la nostra parte su tutto ciò che è di nostra competenza. Nel caso specifico dei gestori dei Lidi del Lungomare interverremo perché la Regione trovi il modo di aiutarli per i gravissimi danni subiti nella loro attività». Lo ha detto il prefetto Luigi Pizzi, che guida la terna commissariale da poco insediatasi nel palazzo comunale. «Come Comune – ha aggiunto, tra l'altro – vedremo quel che si potrà fare, considerata anche la disastrosa situazione finanziaria a tutti ben nota».
Nel trarre le conclusioni dei vari interventi, riferendosi ad un'esplicita proposta del presidente dei sindaci dell'Asp 5 avv. Domenico Ceravolo, il prefetto Pizzi ha espresso l'intenzione di sostenere la richiesta di istituire in città una sezione Arpacal per un monitoraggio intenso, non solo del depuratore, ma per tutti gli impianti esistenti che vanno tenuti sotto stretta osservazione. Quindi ha concluso ringraziando il consigliere regionale Giovanni Nucera «anche per il sostegno che potrà dare alle varie iniziative riguardanti Gioia Tauro, in sede regionale. Perché la città, che è in una situazione disastrosa, deve riprendere la sua normale attività».
Alle dichiarazioni di Pizzi ha fatto subito eco il vice prefetto reggino Francesca Maria Crea, che ha pronunciato parole di speranza e di fiducia, affermando che «bisogna dare una scossa per far rinascere Gioia Tauro. E lo si può fare chiamando tutti al senso di responsabilità e a lavorare perché Gioia Tauro ha tutte le potenzialità per uscire fuori dal tunnel e riprendersi nella provincia quel ruolo di primo piano che le spetta".
Alla riunione con la Commissione straordinaria che, com'è noto ha avuto per oggetto la delicata questione dell'inquinamento delle acque del mare, hanno partecipato, tra gli altri, oltre ai rappresentanti del Comitato dei titolari dei lidi Antonio Saltalamacchia, Consolato Tripodi e Pasquale Ozzimo, i coordinatori di Cittadinanza Democratica Renato Bellofiore, Jacopo Rizzo e Salvatore Nardi, il consigliere regionale Giovanni Nucera, presidente del gruppo consiliare Calabria popolare democratica, il presidente del Comitato dei sindaci dell'Asp 5, Domenico Ceravolo, il direttore della Iam, Domenico Mallamaci. Questi ha dichiarato che «l'unica stazione di sollevamento il cui sfioratore di piena, regolarmente autorizzato, scarica sul fiume Budello, dall'1 gennaio 2009 ad oggi ha segnalato il "troppo pieno" una sola volta. Nel caso il tempestivo ripristino dell'impianto di sollevamento ha limitato a soli 15 minuti l'anomalia. È bene precisare – ha continuato – che dal tubo collegato allo sfioratore di piena può sversare solo ed esclusivamente liquame proveniente dalle abitazioni di Gioia Tauro. Non si tratta quindi di condotta proveniente dall'impianto di depurazione come erroneamente qualcuno ha sostenuto».
Per quanto concerne invece la funzionalità dell'impianto di depurazione il dott. Mallamaci ha dichiarato che «il sistema di autocontrollo e le procedure messe in piedi dagli organi preposti garantiscono che lo scarico è conforme a tutti i parametri di legge. È importante ricordare che la Procura della Repubblica ha sottoposto prontamente, a seguito di un legittimo esposto formulato dai gestori dei lidi a tutela delle loro attività, l'impianto a dei controlli mirati dai cui risultati siamo sicuri emergerà con nitidezza la bontà del lavoro della società». Mallamaci ha, infine, auspicato che «non ci sia un calo di tensione sul problema e che le questioni oggi discusse continuino ad essere al centro dell'attenzione. Solo con costanza ed impegno da parte di tutti probabilmente si troveranno le giuste risposte».
Antonio Saltalamacchia, per i gestori dei Lidi, ha fatto una lunga analisi della problematica, parlando di "situazione sconcertante che ha fatto il vuoto di bagnanti e turisti e provocato la "fine" della stagione con danni incalcolabili. Ha terminato auspicando «sostegno dei commissari e controlli serrati per evitare futuri disastri». Consolato Tripodi, un altro gestore, ha additato la Iam quale responsabile, «perché – ha detto - l'inquinamento del mare è arrivato dopo l'entrata in funzione dell'impianto».
Per la parte politica, sono intervenuti Antonio Castaldo, Cosimo Altomonte, Angelo Guerrisi, Jacopo Rizzo, Renato Bellofiore, Antonio Parrello, Domenico Ceravolo e Giovanni Nucera, il quale ha messo in rilievo che 150 lavoratori hanno perso il posto e che «bisogna correre ai ripari perché Gioia Tauro non venga turisticamente compromessa in futuro. La Regione – ha aggiunto – dovrà fare in modo da apportare un "ristoro economico" ai gestori sia per il mancato guadagno che si aggira intorno all'80%, sia per i danni d'immagine».

20 agosto 2009

GIOIA TAURO MARE INQUINATO - CITTADINANZA DEMOCRATICA E GESTORI DEI LIDI OGGI DAI COMMISSARI.

GIOIA TAURO BALNEAZIONE, CITTADINANZA DEMOCRATICA OGGI INCONTRA IN COMUNE LA COMMISSIONE STRAORDINARIA


Da Gazzetta del Sud del 20.8.09 di Vincenzo Toscano
Gioia Tauro
Vicenda balneabilità: l'associazione "Cittadinanza Democratica" rende noto che la Commissione straordinaria ha comunicato la disponibilità ad un incontro nella giornata odierna (ore 11) presso gli uffici comunali.
Tale decisione fa seguito alla richiesta d'incontro avanzata nei giorni scorsi da Renato Bellofiore, Jacopo Rizzo e Salvatore Nardi alla nuova Commissione straordinaria del Comune di Gioia Tauro per discutere della problematica relativa «alle note vicende del mare di Gioia Tauro, che fino a qualche giorno fa risultava addirittura essere inquinato e non balneabile ed oggi, dopo la revoca, continua ad essere sporco e impraticabile, con grave pericolo per il benessere, la salute e la stabilità economica di un'intera comunità».
All'odierno incontro è stato invitato a partecipare - congiuntamente dall'associazione "Cittadinanza Democratica" e dal "Comitato dei Lidi del lungomare di Gioia Tauro" - l'avv. Domenico Rocco Ceravolo, nella sua qualità di rappresentante dei sindaci della Piana nell'ambito dell'Azienda sanitaria provinciale n. 5.

18 agosto 2009

GIOIA TAURO SERATA IN ALLEGRIA SUL LUNGOMARE CON IL "SUMMER TOUR" MANIFESTAZIONE FORTEMENTE VOLUTA DA "CITTADINANZA DEMOCRATICA".


Da Gazzetta del Sud del 18.8.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
Ha fatto tappa sul lungomare la carovana del "Summer Tour", patrocinata dalla Regione Calabria, assessorato all'Agricoltura.
La tappa ha offerto ai cittadini gioiesi, pianigiani ed ai turisti una giornata ricca di divertimento, con la possibilità di assaggiare i tantissimi prodotti tipici calabresi proposti nei vari stand.
L'evento, fortemente voluto dalle associazioni gioiesi "Cittadinanza Democratica", dal"Comitato dei Lidi del lungomare di Gioia Tauro, dalla Pro Loco e dalla Protezione civile di Gioia Tauro, dai ragazzi del Servizio civile del Comune e da Cosimo Altomonte (ex consigliere comunale e referente del Pd), ha trovato la piena e sollecita disponibilità da parte della Regione che ha voluto dare una boccata l'ossigeno ai gestori dei lidi e ai cittadini gioiesi dopo le disavventure derivanti da un'annata disastrosa per colpa del mare inquinato.
Il divertimento, con musica e balli, è stato curato da vari professionisti tra cui spiccava l'intrattenitore e animatore Marco Renzi, con collegamento diretto a Radio Juke Box. Festa grande, quindi, con tanti gadget e materiale promozionale della Regione, dati in omaggio ai cittadini accorsi a godersi la festa.
«L'associazione "Cittadinanza Democratica" – scrive il coordinatore Renato Bellofiore – ringrazia il Comitato dei lidi di Gioia Tauro, Pro Loco, Protezione civile di Gioia Tauro, i ragazzi del Servizio civile del Comune e l'ex consigliere Cosimo Altomonte per l'eccellente lavoro svolto per la buona riuscita della serata. Ringrazia, altresì, la Regione per questo gradito regalo al popolo gioiese e, in particolare, l'assessorato all'Agricoltura che, tramite il dirigente Giovinazzo, Marco Renzi e tutto lo staff del "Summer Tour", ha curato questo piacevolissimo evento».

15 agosto 2009

GIOIA TAURO CITTADINANZA DEMOCRATICA: LIQUAMI IN MARE, BISOGNA FARE CHIAREZZA


Da Gazzetta del Sud del 15.8.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
"Cittadinanza Democratica" continua a portare avanti la battaglia intrapresa a favore dei gestori del lidi del lungomare. E a tal fine, una delegazione formata dai coordinatori Renato Bellofiore, Jacopo Rizzo e Salvatore Nardi, assieme al presidente dei sindaci dell'Asl provinciale di Reggio Calabria, Domenico Ceravolo, hanno reso visita a quasi tutti gli stabilimenti balneari dopo la revoca del decreto di balneazione e dopo la nuova ondata di protesta e di denunce che gli stessi gestori hanno effettuato. E questo a seguito del «materiale inquinante» che ad intermittenza è apparso in mare.
«Abbiamo chiesto di essere ricevuti ed ascoltati e parteciperò anch'io – ha detto il presidente Ceravolo – alla riunione con i commissari straordinari fissata per il prossimo giovedì, 20 agosto. Non è tollerabile che Gioia Tauro, città di grandissime risorse e volano di sviluppo dell'economia calabrese, è abbandonata dalla Regione, dalla Provincia e dallo Stato. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità per riportare tutto alla normalità, a cominciare dal gravissimo problema dell'inquinamento che sta producendo danni alla salute ed all'ambiente, e danni economici di grossa portata».
«Da parte nostra – ha detto Bellofiore – andremo fino in fondo a tutti i problemi. Specialmente in questa battaglia, che oltre a quanto evidenziato dal presidente Ceravolo, vede come prima cosa compromesso l'ecosistema e la salute dei cittadini del comprensorio della Piana di Gioia Tauro. E molleremo solo quando gli esperti ci daranno ampie assicurazioni anzitutto sul perfetto funzionamento del depuratore che non deve riversare liquami nel fiume Budello». C'è poi il capitolo del termovalorizzatore: «Vanno messi i filtri anti-inquinamento, indipendentemente dal fatto che venga realizzata o meno la seconda linea. Non è consentito "risparmiare" sulla pelle dei cittadini».

12 agosto 2009

GIOIA TAURO "CITTADINANZA DEMOCRATICA" SI RIVOLGE AI COMMISSARI BALNEAZIONE, INVOCATI PROVVEDIMENTI SERI CONTRO GLI AUTORI DELL'INQUINAMENTO


Da Gazzetta del Sud del 12.8.09 di Vincenzo Toscano
BAGNANTI PREOCCUPATI PER LE CONDIZIONI DEL MARE CHE «CONTINUA AD ESSERE SPORCO E FANGOSO»
GIOIA TAURO
"Cittadinanza Democratica" ha rivolto ieri un'interrogazione ai commissari straordinari del Comune sollecitando «interventi contro la sporcizia nelle acque del mare, nonché provvedimenti seri contro chi ha inquinato e continua ad inquinare e controlli più serrati del territorio contro abusi e illeciti».
Renato Bellofiore, Jacopo Rizzo e Salvatore Nardi, rappresentanti dell'associazione sorta di recente per «tutelare gli interessi della Città e dei cittadini» dietro le insistenti proteste dei gestori dei lidi del Lungomare e dei bagnanti, hanno deciso di ricorrere allo strumento democratico dell'interrogazione «perché – hanno detto – nonostante la revoca del divieto di balneazione, il mare di Gioia Tauro continua ad essere sporco e perché dalle Istituzioni preposte non arrivano né risposte né risultati e si continua a stare nel silenzio. Come è noto – si legge nell'interrogazione – il Comitato dei gestori dei lidi del lungomare di Gioia Tauro e l'associazione "Cittadinanza Democratica" nei giorni scorsi si erano già rivolti alla magistratura competente presentando un esposto affinché si facesse chiarezza sull'accaduto, ma ancora oggi tardano ad arrivare risposte concrete. Si comprende benissimo che i nuovi commissari hanno ricevuto il loro mandato solo da pochi giorni, e quindi poco hanno potuto fare, ma ugualmente si sente il dovere di sollevare un ulteriore ed ennesimo grido d'allarme: qui da noi la stagione estiva è quasi finita prima ancora di essere mai entrata nel vivo, e il mare continua ad essere sporco e fangoso. Infatti in queste condizioni si presentava lunedì 10 e martedì 11 agosto, sollevando vive proteste dei bagnanti».
Evidenziando qualche importante dettaglio, i rappresentanti di Cd riferiscono che "la mattina si notavano intere strisce di acqua colore marrone provenienti da sud (fiume Petrace), e di pomeriggio e sera da nord (zona Contrada Lamia). E i gestori del Lungomare ed i cittadini di Gioia Tauro trovandosi davanti ad una situazione così disastrosa, gridano il loro sdegno".
"Quindi – dicono Bellofiore, Rizzo e Nardi - occorre che al più presto le Istituzioni intervengano, ricostruendo tassello dopo tassello la strada che ha portato a questo totale disfacimento che ha fatto e continua a fare davvero male. Questo chiedere aiuto ai commissari straordinari – sottolineano i tre rappresentanti di Cd – è un passo che riteniamo importante, fondamentale e soprattutto doveroso per tutti quelli che Gioia Tauro la abitano, la vivono e la amano come noi».
I rappresentanti di Cd, infine, hanno fatto rilevare che «la situazione sta compromettendo la vivibilità di una città e ne sta mettendo in pericolo il benessere, la salute e la stabilità economica. La conduzione commerciale degli stabilimenti balneari posti sul lungomare di Gioia Tauro è ormai una risorsa importante per i gestori dei lidi, specie nel periodo estivo. Ma oggi tutto sembra avviarsi alla fine e questo tratto di Costa Viola, tra i più belli, è in serio pericolo a causa degli scarichi abusivi dei quali è evidentemente vittima. Siamo esasperati e non molleremo fino a quando le istituzioni, avvalendosi di tutte le risorse umane e dei mezzi a disposizione (vigili del fuoco, sommozzatori, genio militare) non avranno ispezionato ogni millimetro del territorio mettendo a nudo, se ci sono, "percorsi e condutture anomale" e/o anomalie nel trattamento dei liquami che portano inquinamento e malattie».

10 agosto 2009

"CITTADINANZA DEMOCRATICA" CONTINUA A CONTRASTARE INVESTIMENTI SGANCIATI DAL TERRITORIO «LA PIANA DI GIOIA TRATTATA COME UNA COLONIA»


Da Gazzetta del Sud del 10.8.09 di Vincenzo Toscano

GIOIA TAURO

«È giunto il momento di serrare le fila affinché Gioia Tauro e il "quadrilatero portante" che tiene a galla l'economia dell'intera Calabria e del Meridione d'Italia, vedano riconosciuto il giusto peso. Così Renato Bellofiore, coordinatore della nuova lista civica "Cittadinanza Democratica", in seguito a notizie di stampa che riportano riunioni e decisioni varie, anche a livello comprensoriale, che «ignorano Gioia Tauro». E sull'argomento, Bellofiore riferisce di iniziative in cantiere, elaborate dall'ing. Andrea Cento, per il quale è proprio urgente portare a termine il disegno di formare una sola grande città intorno al Porto più grande del Mediterraneo. «Capita, ormai spesso – si legge – di assistere alla prevaricazione degli organi istituzionali nei confronti del territorio collocato intorno al porto di Metauria (ossia dei comuni di Gioia Tauro, Rizziconi, Rosarno e San Ferdinando), che decidono per tutti noi cittadini, bypassando le nostre comunità, con conseguenze deleterie e drammatiche». In un solo decennio – ricorda Cittadinanza democratica – su un territorio di non più di 50 Kmq, sono stati realizzati depuratori consortili, inceneritori, discariche, centrali elettriche ed ora si vuole realizzare anche un rigassificatore: «Definire questo territorio la pattumiera d'Italia è dire poco. Uno solo di questi ecomostri avrebbe dovuto attirare l'attenzione delle autorità di gestione del territorio, creando un sistema appropriato di monitoraggio». Uno "sviluppo" che ha lasciato il territorio più "affamato" di prima: «Nessuna di queste strutture – si legge ancora – ha provocato benefici; nulla di quanto realizzato è servito per sollevare le sorti economiche delle popolazioni locali, ma hanno arricchito le società colonizzatrici provenienti dal nord che le hanno realizzate con il beneplacito delle istituzioni, dal Ministero dei Beni Ambientali, alla Regione e agli enti territoriali compiacenti. A fronte del proprio tornaconto, le società che traggono tanto profitto da questo territorio, non possono riservare alle popolazioni locali solo inquinamento ed elemosine, ma devono contrattare con i loro rappresentanti istituzionali, in modo trasparente e chiaro, benefici che mirino soprattutto a preservare il territorio e la salute dei cittadini».

CITTADINANZA DEMOCRATICA PRESENTE ALL'INCONTRO CON L'ASSESSORE GRECO. DIVIETO DI BALNEAZIONE LA REGIONE PARTE CIVILE

7 agosto 2009

GIOIA TAURO IERI UN INCONTRO A PALAZZO CAMPANELLA DIVIETO DI BALNEAZIONE,REVOCATA L’ORDINANZA SOSPIRO DI SOLLIEVO DI "CD",CERAVOLO E DEI GEST DEI LIDI

L’ASSESSORE GRECO: «LA REGIONE SI COSTITUIRÀ PARTE CIVILE CONTRO I RESPONSABILI DELL’INQUINAMENTO»
Da Gazzetta del Sud del 7.8.09 di Vincenzo Toscano GIOIA TAURO
Il mare di Gioia Tauro è stato risanato. E di conseguenza, nel pomeriggio di ieri è pervenuto al Comune un fax della Prefettura, a firma del vice prefetto dott.ssa Francesca Crea, che reca il provvedimento di revoca del divieto di balneazione in vigore dal 22 luglio scorso.
L’atteso provvedimento è giunto al termine di una mattinata “calda”, che ha avuto quali protagonisti, da una parte il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asp Domenico Ceravolo, i coordinatori di “Cittadinanza Democratica” Renato Bellofiore e Jacopo Rizzo, una rappresentanza del Comitato lidi del lungomare Angilletta, Tripodi, Ozzimo, Genova e Frachea e, dall’altra, l’assessore regionale all’ambiente Silvio Greco che ha ricevuto i “manifestanti” nella sede del Consiglio regionale a Palazzo Campanella.
Tra le tante problematiche esposte all’assessore, particolare attenzione è stata invocata per il superamento dell’intoppo burocratico determinato dal “vuoto di potere” al Comune di Gioia Tauro. Intoppo che alla luce delle ultime analisi che davano balneabile e fruibile il mare, impediva la formalizzazione dell’atto di revoca per il mancato arrivo, fino a ieri, della nuova terna commissariale cui è stata affidata la guida della città.
L’assessore Greco – secondo quanto riferiscono Bellofiore e Rizzo in un documento diramato alla stampa – si è subito messo in contatto con gli organi istituzionalmente preposti al superamento di tale problema ed ha rassicurato e garantito i presenti sulla revoca dell’ordinanza entro la mattinata odierna. Ma la sua azione è stata ancora più rapida tanto che, già nel pomeriggio di ieri, all’ing. Angela Nicoletta dell’Ufficio Tecnico è pervenuto il fax della Prefettura a firma della dott.ssa Crea, che fa parte della Commissione straordinaria che questa mattina si insedierà ufficialmente al Palazzo comunale (gli altri due commissari sono il vice prefetto di Venezia Francesco Pizzi e il dirigente dei servizi finanziari della Prefettura di Cosenza, Domenico Giordano).
Grande soddisfazione in città per la risoluzione di un’altra situazione che ha contribuito a metterla in ginocchio. «Ma abbiamo tanta voglia di riscattarci – ha detto Renato Bellofiore – e Cittadinanza Democratica non abbasserà la guardia, ma continuerà ad essere vicina al comitato dei lidi del lungomare e ai cittadini gioiesi, che vogliono andare in fondo per sapere come, perché e per colpa di chi si è arrivati ad un tasso di inquinamento tale da vietare la balneazione».
Tornando all’incontro al Consiglio regionale, l’assessore Greco ha dichiarato «tolleranza zero verso quei reati ambientali, come l’inquinamento del mare, lesivi oltre che della salute dei cittadini anche dell’immagine della nostra regione e dannosi per l’economia di quanti, come i gestori dei lidi, si adoperano per portare avanti il buon nome del turismo calabrese». L’assessore Greco ha assunto l’impegno di recarsi presto a Gioia Tauro per visitare il lungomare e i lidi ed ha terminato annunciando che «i danni dei gestori devono essere risarciti» e che «la Regione Calabria si costituirà parte civile contro i responsabili dell’inquinamento».
Infine, il presidente Ceravolo, «al quale siamo grati – ha detto Bellofiore – perchè in un momento di preoccupante solitudine della città ha abbracciato la “causa” degli operatori economici del lungomare e dei cittadini», ha auspicato che «la Regione Calabria trovi il modo di risarcire i danni».


6 agosto 2009

GIOIA T., EMERGENZE INCENDI INTERVENGA IL PREFETTO CITTADINANZA DEMOCRATICA DENUNCIA E SCRIVE A MUSOLINO

“CITTADINANZA DEMOCRATICA” LANCIA L’ALLARME ROGHI DI PNEUMATICI E RIFIUTI TRA I FIUMI PETRACE E BUDELLO

Da il Quotidiano del 6.8.09 di VIVIANA MINASI
GIOIA TAURO - Quello dei roghi di pneumatici e rifiuti vari è oramai un problema diffuso da anni nella Piana. Anche quest'anno, incendi quotidiani nei pressi della foce dei fiumi Petrace e Budello che mettono a rischio la salute dei cittadini e danneggiano l'ambiente. A tal proposito, Cittadinanzademocratica, la lista civica costituitasi anche a Gioia Tauro, ha chiesto che vengano intensificati i controlli nelle zoneinteressate dagli incendi. «Il prefetto Musolino, o il presidente della Giunta regionale Loiero, sifacciano caricodi questasituazione - si legge nel comunicato - Loiero è sempre pronto a collocare in questa zona impianti devastanti ma mai solerte nella tutela della Piana». Il caldo estivo e l'erba secca favoriscono il proliferare delle fiamme, aumentando il rischio di incendi indomabili. «Se ci saranno morti, la colpa di chi sarà? Di chi appicca l'incendio o anche di chi, pur sapendo, non vigila e previene? Già lo scorso anno questa situazione era stata denunciata ma purtroppo nessuno è intervenuto per mettere fine ai dannosi roghi», prosegue ilcomunicato.A luglio, Cittadinanza democratica aveva chiesto al Prefetto un incontro urgente per potenziare le forze dell'ordine in modo da controllare meglio il territorio. «Tra le proposte scritte poste all'attenzione del Prefetto: l'istituzione di un osservatorio permanente nella zona fiume Petrace capace di segnalare con immediatezza ogni principio di rogo; l'istallazione di telecamere fisse e mobili per registrare chi dolosamente appicca fuochi o roghi; la messa in funzione di un numero telefonico verde SOS da chiamare da parte dei cittadini».

5 agosto 2009

CERAVOLO AI GESTORI DEI LIDI:"CONTINUATE LA VOSTRA BATTAGLIA". PER BELLOFIORE E RIZZO OCCORRE SUBITO UNA MORATORIA DELLA COSTRUZIONE DI NUOVI IMPIANTI

GIOIA TAURO DIVIETO DI BALNEABILITÀ I GESTORI DEI LIDI E CITTADINANZA DEMOCRATICA NON DEMORDONO E CHIEDONO L'INTERVENTO DELLA PROCURA


IERI RIUNIONE CON IL PRESIDENTE DELLA CONFERENZADEI SINDACI. CHIAREZZA SULLE FONTI D'INQUINAMENTO

Da Gazzetta del Sud del 5.8.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
Nel pomeriggio di ieri i gestori dei vari lidi del lungomare che hanno dato vita ad un comitato coordinato da Antonio Saltalamacchia, hanno adottato una decisione importante al fine di smuovere il preoccupante stato di immobilismo delle istituzioni competenti.
E già questa mattina sono previste due "trasferte" di una rappresentanza del comitato, guidato dal coordinatore di Cittadinanza Democratica avv. Renato Bellofiore e dal presidente della Conferenza dei Sindaci dell'Asp 5 e sindaco di Laureana di Borrello avv. Domenico Ceravolo. L'obiettivo è incontrare il Procuratore della Repubblica di Palmi e il Comandante della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro.
Per giovedì, invece, è già stato fissato un appuntamento della delegazione con l'assessore regionale all'Ambiente, Greco, nei locali del Consiglio Regionale a Reggio Calabria.
La decisione è stata presa dopo vari interventi dei gestori, riuniti al Lido "Vulcano", dove, seppur in modo civile e democratico, si è alzato il tono della protesta, soprattutto per l'indifferenza registrata e la desolante assenza di interlocutori istituzionali. «Il Comitato spontaneo che si è formato a Gioia Tauro – ha detto Ceravolo – rappresenta un momento di grande speranza per il riscatto di un territorio mortificato. Vediamo – ha proseguito – cosa uscirà fuori dai passaggi istituzionali che si è deciso affrontare. Per prima cosa, confermo che si andrà dal Procuratore della Repubblica a segnalare una serie di iniziative da porre in essere per la repressione di eventuali reati contro l'ambiente. Ma non vi è dubbio che tutto passa attraverso l'organizzazione spontanea che i gioiesi si devono dare»: «Sento il dovere di stare accanto alle esigenze che Gioia Tauro ha in questo particolare momento, così come sarei stato accanto a qualsiasi altra esigenza del territorio. Perché quando si tratta di salute che rischia di essere compromessa, la Conferenza dei Sindaci ha il dovere di stare accanto a chi ha bisogno. Quindi oggi ci recheremo dal Procuratore della Repubblica e alla Capitaneria di Porto per verificare eventuali percorsi possibili per portare a soluzione i problemi. E giovedì a Reggio – ha concluso – porteremo questo delicato argomento all'attenzione dell'assessore Greco».
Il sostegno dell'avv. Ceravolo, spronato da Bellofiore, Rizzo e Nardi di "Cittadinanza Democratica", ha "scosso" un ambiente fortemente dimesso e sfiduciato per l'abbandono e il senso di «desolazione» che si respira tra i gestori, lasciati al loro destino. Il tratto di mare, seppur reso non balneabile, ha tuttavia fatto registrare, specialmente nelle ore pomeridiane e notturne, un afflusso intenso, tanto da rendere problematico il parcheggio delle auto. «È una reazione della popolazione gioiese, del comprensorio e dei turisti alla "mano demolitrice" dell'uomo e all'esasperante indifferenza delle istituzioni regionali e provinciali ostili nei confronti di Gioia Tauro», ha dichiarato l'avv. Renato Bellofiore. Il quale ha poi reso noto che il suo movimento politico ha già provveduto «a sporgere denuncia per i gravissimi danni ambientali» ed ha annunciato che «si andrà avanti fino a quando non verranno individuate le fonti di inquinamento. Dobbiamo e vogliamo sapere inoltre – ha sottolineato Bellofiore – se il depuratore e il termovalorizzatore dal "costoso filtro" sono stati realizzati mettendo in atto tutte le misure anti-inquinamento e se c'è qualcosa che non funziona lungo il percorso degli scarichi a mare. Su queste richieste – ha concluso – non molleremo».

Ceravolo e Cittadinanza Democratica al fianco degli operatori del lungomare «La comunità di Gioia Tauro è stata abbandonata da tutti»

Da Il Quotidiano della Calabria del 5.8.09
GIOIA TAURO - Dopo l'esposto alle Procure di Palmi e Reggio Calabria, è aumentata l'attenzione nei confronti del “Comitato gestori lidi del Lungomare di Gioia Tauro”, suscitando l'interesse anche del sindaco di Laureana e presidente della conferenza dei sindaci dell'Asp, Domenico Ceravolo. Che ha espresso preoccupazione descrivendo Gioia Tauro come una «città che finalmente si sveglia dal torpore». «La Regione sembra essersi disinteressata di questa zona» dice Ceravolo, auspicandosi la tutela e il monitoraggio del mare, sul quale si affacciano le città costiere della piana, colpite dall'inquinamento. «Gioia Tauro sembra una città maledetta - continua - afflitta da tanti problemi a livello ambientale». Riferendosi al comitato, Ceravolo ha mostrato solidarietà nei confronti della causa portata avanti, esortandoli a “farsi sentire” soprattutto con le istituzioni, chiedendo un coinvolgimento anche da parte della cittadinanza e dei comuni limitrofi San Ferdinando, Nicotera e Palmi, anch'essi colpiti - seppur in maniera minore del previsto - all’inquinamento. Anche il movimento Cittadinanza Democratica è intervenuto sollecitando l'intervento del Prefetto di Reggio Calabria, affinché tenga «in debita considerazione le problematiche sollevate dagli operatori degli stabilimenti balneari di Gioia Tauro» ed augurandosi l'attuazione di «opportuni provvedimenti» per la risoluzione delle problematiche esposte dal comitato. Oltre a ciò, Cittadinanza Democratica chiederà al Prefetto l'applicazione di una «multa salatissima il cui provento potrebbe essere elargito come risarcimento danni agli esercenti delle attività del lungomare di Gioia Tauro». a.p.

2 agosto 2009

GIOIA TAURO. LO SDEGNO DEL MOVIMENTO CIVICO “CITTADINANZA DEMOCRATICA”

“CITTADINI DEMOCRATICI”«TERRITORIO DEVASTATO DA INQUINAMENTO E DEGRADO»
da il Quotidiano della Calabria del 2.8.09 di a.p.
GIOIA TAURO - In un comunicato stampa a firma di Andrea Cento diramato da Cittadinanza Democratica, lista civica attiva da qualche tempo a Gioia Tauro, viene fatto il punto sulla situazione nella quale versa la zona tra i comuni di Gioia Tauro, Rosarno, Rizziconi e San Ferdinando, devastati dall’inquinamento di vario tipo, a seguito del quale è stato posto il divieto di balneazione dell’area della Costa Viola, con ovvie conseguenze sull’economia locale. Nel comunicato si leva un coro di sdegno e di protesta nei confronti della situazione attuale che preclude ogni possibilità di sviluppo alla zona di “Metauria”, definita nel documento come «la pattumiera regionale», a fronte del gran numero di infrastrutture obsolete ed inquinanti. Della costruzione di questi “ecomostri”, Cittadinanza Democratica accusa in maniera esplicita gli organi preposti alla tutela del territorio,evidenziando come ogni ente (dai comuni al Ministero dei Beni Culturali) abbia lasciato “campo libero” alla diffusione di tali impianti, esortando le stesse società che gestiscono tali strutture a «finanziare un sistema di monitoraggio con la presenza di laboratori di analisi di alta qualità», e chiedendo inoltre la realizzazione di «una grande struttura ospedaliera collocata nel territorio di “Metauria“». Sul divieto di balneazione, Cittadinanza Democratica lo definisce come «la punta dell’iceberg, ma quale sia la concentrazione dell’inquinamento ormai diffuso nell’aria, nell’acqua, nelle derrate alimentari, non è dato sapere». Viene evidenziato un danno economico, che molti operatori turistici stanno subendo in questo periodo cruciale per le città che si affacciano sul mare, e che fanno del turismo una delle loro principali fonti di reddito. In ultimo, viene puntualizzata la volontà del movimento riguardo una campagna di sensibilizzazione nei confronti dell’intera comunità, mirata agli enti governativi, affinché il territorio «non sia più percepito come contenitore di uomini-oggetto a vantaggio di altre realtà estranee alla comunità di “Metauria“».

PIANA. PER IL TAR, LE CARTE SULL’OSPEDALE NUOVO DOVRANNO ESSERE RESE PUBBLICHE ACCESSO AGLI ATTI, ASP 5 CONDANNATA

Si chiude la battaglia civile ingaggiata dal Comitato pro Ospedale Unico

Da Il Quotidiano della Calabria del 31.7.09 di FRANCESCO CONDOLUCI
PALMI - L’Asp di Reggio Calabria dovrà tirare fuori tutte le carte del progetto “Nuovo Ospedale” della Piana di Gioia Tauro. E, soprattutto metterle a disposizione di chiunque volesse visionarle e consultarle. Lo ha stabilito il Tar di Reggio Calabria con una sentenza emessa ieri pomeriggio, che chiude così la battaglia civile in nome del «sacrosanto diritto di accesso agli atti» che era stata ingaggiata mesi fa da Renato Bellofiore e Jacopo Rizzo. I due promotori del “Comitato pro Ospedale Unico” che con l’azienda diretta dal commissario straordinaria Massimo Cetola sono dovuti arrivare alle carte bollate, pur di avere documenti assolutamente pubblici. «Dopo aver per vari mesi presentato invano all’Asp 5 diverse istanze tendenti ad ottenere la visione ed il rilascio della documentazione relativa agli atti ed ai provvedimenti assunti in relazione al costruendo Ospedale Unico della Piana - raccontano i due attivisti - ed esserci visti sempre negare il sacrosanto diritto alla visione di atti pubblici, e in quanto tali accessibili a tutti, abbiamo fatto ricorso al Tar, per la declaratoria di illegittimità del silenzioso rifiuto alla richiesta di accesso ai documenti richiesti». Sostenuti dall’avvocato Gianfranco Saccomanno, Bellofiore e Rizzo alla fine sono riusciti a inchiodare l’Asp ai suoi doveri. Il Tar ha accolto infatti in toto il ricorso ed ha ordinato al commissario Cetola che la sentenza sia eseguita «mediante l’esibizione dei documenti richiesti ». «Alla luce di quanto gravemente accaduto e riconosciuto dalla sentenza del Tar -hanno annunciato Bellofiore e Rizzo - con la negazione illegittima ai cittadini di aver accesso agli atti e documenti pubblici da parte dei vertici dell’Asp 5 appositamente nominati dal Governo per esprimere il massimo grado di trasparenza e di legalità, abbiamo chiesto, con specifica nota indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, al Governatore della Calabria e al Commissario delegato Vincenzo Spaziante, la rimozione dei vertici dell’Asp di Reggio Calabria e la sostituzione del responsabile unico del procedimento per la costruzione dell’Ospedale Nuovo della Piana». In particolare, Bellofiore e Rizzo avevano richiesto la documentazione riguardante il sito (il Parco Agrario di contrada San Gaetano a Palmi) dove si vorrebbe costruire la nuova struttura ospedaliera nonchè il progetto preliminare della stessa. Carte del tutto pubbliche che però l’Asp 5 non aveva mai inteso tirar fuori. Adesso dovrà farlo “obtorto collo”.

OSPEDALE NUOVO - IL TAR ALL'ASP 5 CONSEGNATE GLI ATTI AL COMITATO

da Calabria Ora del 31.7.09 di Domenico Mammola