17 febbraio 2010

ISTITUTO TECNICO A INDIRIZZO NAUTICO GIOIA SI CANDIDA AD OSPITARLO


Da Gazzetta del sud del 17 febbraio 2010 di Gioacchino Saccà

Salvatore Nardi (CD) però avverte: potrebbe essere “dirottato” a Palmi
GIOIA TAURO
Un Istituto tecnico a indirizzo nautico da allocare nella Piana? Il Ministero per l’Istruzione non ha ancora deciso se e quando poter dare il via a questo progetto ma sul fatto è già polemica.
La naturale candidata ad accogliere questa nuova scuola non può non essere Gioia Tauro: l’affermazione arriva dal portavoce di Cittadinanza Democratica, Salvatore Nardi, che interviene dopo la notizia ventilata da qualche organo di stampa secondo cui il nascente Istituto nautico potrebbe essere “dirottato” provvisoriamente a Palmi.
«Cosa significa “provvisoriamente” – si chiede e domanda Nardi – e perchè l’Istituto, se a Roma si dovesse decidere di farlo nascere, non dovrebbe e non potrebbe aprire battenti e cominciare a funzionare proprio a Gioia Tauro? La nostra città ha pagato sempre lo scotto per cose negative. Prima il sogno industriale, svanito nel nulla; poi la centrale a carbone che avrebbe causato gravi danni con i problemi connessi dell’inceneritore; poi l’illusione del porto con una ricaduta economica nulla e occupazionale minima. Colpe gravi connesse ad un vero e proprio sfascio del quale Regione e Provincia hanno le loro responsabilità perchè della nostra Gioia Tauro non hanno mai preso le difese, così come sono imputabili anche a quanti hanno direttamente governato la nostra città negli ultimi quindici anni, un periodo storico durante il quale sono stati installati inceneritori, depuratori, discariche diverse e altri impianti nocivi: una realtà che fa a pugni con i sette chilometri di litorale persi per fare posto al porto, con le migliaia di ettari di terreno destinati alla grande area industriale, mai decollata, che ospitavano molte aziende agricole presso le quali lavorava tanta e tanta gente».
«Insomma Gioia Tauro ha dato – sostiene il portavoce di Cittadinanza Democratica – e non ha ricevuto niente: ha dato vite umane (il riferimento è a Vincenzo Gentile e Luigi Joculano), ha perso lavoro e lavoratori e quello che doveva essere il suo decollo è stato invece il suo tracollo. Ora, continuando sulla strada dell’accaparramento per quanto riguarda uffici pubblici, sanità pubblica e scuole, arriva l’ultima proposta: dirottare provvisoriamente a Palmi il nascente Istituto tecnico nautico. La proposta non meraviglia – sottolinea Nardi – anche se c’è da restare increduli e perplessi: “meglio Palmi perchè vicina al porto di Gioia Tauro” (la motivazione ventilata) e perchè invece non a Gioia Tauro, al quartiere Marina, che è la vera città del porto?»
«È questa la risposta di Cittadinanza Democratica che è pronta a dare battaglia ricordando tutte le prerogative e la posizione strategica di una città servita da autostrada, strade nazionali, ferrovie, che fino ad ora ha rappresentato il cuore economico della provincia di Reggio Calabria della quale vuole continuare a far parte anche se – conclude Salvatore Nardi – i politici reggini e la stessa Amministrazione provinciale per questa città in questi ultimi decenni hanno fatto proprio poco o niente».

21 gennaio 2010

GIOIA TAURO. PLAUSO DA CITTADINANZA DEMOCRATICA RIAPERTURA DELL’ORTOPEDIA ORA TUTTI SONO SODDISFATTI

DA IL QUOTIDIANO DEL 12.1.010 di ALBERTO PETRELLI
GIOIA TAURO - A seguito della riapertura dell'ambulatorio di Ortopedia e Traumatologia dell'ospedale “Giovanni XXIII” di Gioia Tauro, è seguita subito la reazione da parte del movimento Cittadinanza Democratica, che esprime «soddisfazione per la ripresa immediata dell'attività dell'ambulatorio ortopedico». Nella nota, a firma di Bellofiore e Rizzo viene spiegato come a dare notizia dell'avvenuta riapertura sia stato il dottor Giuseppe Zampogna, direttore del nosocomio gioiese. Si riattiva quindi un reparto importantissimo, in un luogo nevralgico come può essere quello di Gioia Tauro, strettamente collegato al Porto. «Nel corso dell'incontro il Direttore Sanitario ha comunicato, inoltre, il potenziamento presso il nosocomio gioiese dell'importante attività ambulatoriale di ostetricia e ginecologia, con annessa attività ecografia. Cittadinanza Democratica ritiene importantissima tale scelta in quanto sa benissimo l'utilità di detto servizio e sa quante pazienti di Gioia Tauro e paesi della Piana erano costrette a ricorrere presso altre strutture dove gli ambulatori risultavano, inevitabilmente, ingolfati ». Il reparto di Ortopedia e Traumatologia era stato chiuso poco tempo fa a seguito della mancanza dei medici competenti, dei quali uno in malattia e l'altro andato in pensione. Una risposta celere quella dell'Asp 5, che fa ben sperare in un progressivo risollevamento delle sorti di un ospedale “critico” come il Giovanni XXIII. Cittadinanza Democratica «nel plaudire sia i tempi rapidi di risoluzione della problematica sia la disponibilità dimostrata da tutti i soggetti coinvolti, auspica per il futuro che la volontà- più volte espressa verbalmente dai vertici dell'Asp 5 e dalla regione Calabria - di potenziamento, razionalizzazione , valorizzazione e massima efficienza del Giovanni XXIII di Gioia Tauro sia attuato dando risposte concrete e immediate, per il prossimo futuro, alla principale richiesta che è stata inoltrata dai Sindaci e dai cittadini della Piana, ossia la costruzione dell'ospedale unico da costruire al più presto nell'interesse di tutti al centro della stessa Piana ». Abbiamo quindi assistito ad un caso che, nella situazione in cui versa attualmente la sanità calabrese, rappresenta una luce di speranza. Il Giovanni XXIII è uno dei più importanti centri sanitari della Piana di Gioia Tauro, e di certo le risposte pervenute in così breve tempo, fanno ipotizzare un futuro più roseo per la struttura ospedaliera gioiese.

16 gennaio 2010

Cittadinanza Democratica annuncia il via ad una petizione popolare per coinvolgere i cittadini in una scelta "vitale" per la città di Gioia Tauro


Da Gazzetta del Sud del 11.1.10 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
Sulla riunione indetta dalla Presidenza della Regione Calabria tenutasi a Catanzaro e avente come oggetto la verifica di eventuali azioni percorribili per contrastare la crisi del Porto di Gioia Tauro, Mct, la società terminalista, esprime apprezzamento e «prende atto dello sforzo espresso dalle istituzioni regionali per la salvaguardia del patrimonio occupazionale costruito in questi anni».
«Ci preme tuttavia evidenziare – si legge nel documento – che l'andamento della riunione ha, purtroppo, lasciato ai dirigenti della Regione solo pochi minuti, in chiusura di incontro, per elencare una serie di possibili strumenti finanziari e di supporto alle aziende in difficoltà che, unitamente agli incentivi per l'occupazione e all'imminente pubblicazione del bando per i programmi di formazione continua, rappresentano quanto sviluppato dalla Regione Calabria per il rilancio della competitività dello scalo».
«La mancanza, inoltre, di una adeguata documentazione a supporto delle azioni elencate – prosegue la nota di Medcenter – non ha consentito il necessario approfondimento da parte della nostra azienda, che ha tuttavia garantito il massimo impegno a valutare tutti gli strumenti messi a disposizione non appena riceverà i documenti descrittivi. Sarà così possibile valutare come ed in quale misura gli strumenti, messi a disposizione, si coniughino con la necessità di garantire il conseguimento della massima efficienza operativa ed economica a supporto del necessario recupero della competitività del Terminal».
Intanto, Cittadinanza Democratica annuncia il via ad una petizione popolare per coinvolgere i cittadini in una scelta "vitale" per la città di Gioia Tauro ed il suo territorio. «A partire da sabato prossimo – si legge nel comunicato a firma dei coordinatori Renato Bellofiore e Jacopo Rizzo – in piazza Duomo inizierà la raccolta delle firme per evitare che venga ceduta all'Autorità Portuale un'area di oltre 300 mila metri quadrati di terreno. Dell'iniziativa verrà informata la Corte dei Conti, alla quale verrà chiesto di vigilare affinché l'intera procedura si attui nell'interesse esclusivo della cittadinanza di Gioia Tauro».
«È noto infatti – aggiungono i due dirigenti di Cd – che è in atto una trattativa tra i commissari straordinari del comune e l'Autorità Portuale per raggiungere un'intesa che consenta una variante al Piano strutturale comunale per cedere una quantità di terreno comunale grande quanto mezzo quartiere del rione Marina di Gioia Tauro».
Cittadinanza Democratica rileva che «a fronte del danno derivante dalla perdita di enormi superfici di terreno comunale e della mancata realizzazione del porticciolo turistico di strade di collegamento e di altre attività e/o opportunità previste dal Piano strutturale comunale per quell'area, non ci sono adeguati vantaggi per il Comune».
Per Bellofiore e Rizzo «non si dovrebbe decidere una questione senza che la popolazione sia informata anche nei dettagli. Infatti nessuno ha spiegato cosa realmente, tale scelta, comporterà per la città. E le pressioni che da più parti vengono fatte ai commissari per apporre la firma definitiva sono fuori luogo, a soli due mesi dalle elezioni, e avranno come unico risultato quello di privare i cittadini di Gioia Tauro della possibilità di potere, attraverso rappresentanti democraticamente eletti, tutelare i loro interessi. Perché le decisioni che verranno prese condizioneranno per sempre il futuro sviluppo della città. Ma v'è di più. Allo stato, non è stata effettuata nessuna analisi economica in termini di perdite (es. mancati introiti fiscali e tributi comunali vari) e, quindi, non si può stabilire nulla sulla circa la congruità dell'offerta di indennizzo per il Comune da parte dell'Autorità Portuale».
Fin qui il comunicato. Ma Renato Bellofiore ha voluto poi meglio specificare le finalità, i dubbi e le perplessità del suo movimento, evidenziando che «la città di Gioia Tauro è "unica" per non avere nessun "ritorno" dalla presenza di un mega Porto di importanza mondiale. Questa città – ha sottolineato – ha dato tutta sé stessa e si trova a combattere, alla stregua degli anni '70, contro la disoccupazione dilagante e tanti altri problemi che ne "paralizzano" lo sviluppo, nella completa indifferenza delle istituzioni regionali e nazionali (vedi Interporto, Zona Franca, ecc.). E quindi, è necessario rimettere tutto in discussione per sapere qual è in atto per la città il "ritorno" del Porto, ma ancor prima, del depuratore industriale, del termovalorizzatore, del rigassificatore e della immensa pericolosissima polveriera infortunistica», e a cui si vorrebbe togliere anche l'ospedale unico.

PORTO DI GIOIA T. IN PIAZZA DUOMO CITTADINANZA DEMOCRATICA AVVIA LA RACCOLTA DI FIRME DA INVIARE AI COMMISSARI PREFETTIZI DEL COMUNE DI GIOIA TAURO


Da Il Quotidiano del 11.1.2010 DI ALBERTO PETRELLI
GIOIA TAURO - Da sabato 16, in piazza Duomo, sarà presente un banchetto per la raccolta firme di una petizione promossa da Cittadinanza Democratica «volta ad evitare che i Commissari straordinari cedano all'Autorità Portuale oltre 300.000 metri quadrati di terreno comunale». La petizione verrà successivamente inviata anche alla Corte dei Conti «alla quale verrà chiesto di vigilare affinché l'intera procedura si attui nell'interesse esclusivo della cittadinanza di Gioia Tauro». La decisione di un evento del genere è da ricercare nelle recenti trattative tra la Commissione Straordinaria che regge Gioia Tauro e l'Autorità Portuale per la modifica del Piano Strutturale Comunale che, secondo il movimento gioiese farebbe perdere alla città «una quantità di terreno comunale grande quanto mezzo quartiere marina di Gioia Tauro», e situato all'interno del Porto. «Cittadinanza Democratica sostiene e rileva che a fronte del danno derivante dalla perdita di enormi superfici di terreno comunale e della mancata attuazione del porticciolo turistico o di altre attività previste dal Piano Strutturale Comunale, non ci sono adeguati e proporzionati vantaggi per i cittadini e per il Comune gioiese». Secondo Cittadinanza Democratica, infatti, la commissione straordinaria «non dovrebbe decidere una questione così importante per il Comune senza che la popolazione sia assolutamente informata su tutta l'operazione. Infatti nessuno ha spiegato cosa realmente, tale scelta, comporterà per la città di Gioia Tauro». In nome della trasparenza, necessaria visto il periodo turbolento della città della piana, «le pressioni che da più parte vengono fatte ai Commissari straordinari al fine di far loro apporre la firma definitiva sono assolutamente fuori luogo a soli 2mesi dalle elezioni», ribadendo come per Cittadinanza Democratica, i cittadini debbano conoscere «tutti i termini della questione, in modo da poter valutare quali saranno i vantaggi e/o gli svantaggi per Gioia Tauro e per i suoi cittadini, perché le decisioni che verranno prese condizioneranno per sempre il futuro sviluppo della nostra città. Non è stata effettuata da parte dei Commissari nessuna analisi economica in termini di perdite».

8 gennaio 2010

GIOIA TAURO OSPEDALE, CHIUSO L'AMBULATORIO DI ORTOPEDIA CITTADINANZA DEMOCRATICA INSORGE CONTRO LA DECISIONE DELL'ASP 5

Da Gazzetta del Sud del 8.1.2009 di Francesco Toscano
Gioia Tauro - Dopo il trasferimento delle sale chirurgiche da Gioia a Scilla «che avevano privato per 6 mesi dell''emergenza-urgenza l'intera area portuale», Cittadinanza Democratica denuncia oggi «la chiusura dell'ambulatorio ortopedico traumatologico dovuta, sembrerebbe, al fatto che dei due medici in forza uno è andato in pensione e l'altro è in malattia». «Il risultato – proseguono Renato Bellofiore e Jacopo Rizzo di CD – è che un servizio in grado di fornire circa 8-10.000 prestazioni annue, a diretto supporto del pronto soccorso del "Giovanni XXIII", in un'area dove gli infortuni sul lavoro sono all'ordine del giorno vista la presenza del porto, e molti di questi sono di tipo ortopedico, viene semplicemente chiuso senza avvisare i numerosi pazienti che continuano ignari a riversarsi in ospedale chiedendo un'assistenza che, da martedì scorso, gli viene negata. Ma è possibile che non si possa spostare un medico che fa servizio ambulatoriale altrove al presidio di Gioia Tauro, in modo da risolvere il problema? È possibile si continui a portare avanti questa politica di depotenziamento senza che nessuno dica niente?»
Per Cittadinanza Democratica «nessuna disfunzione di servizio aveva sino ad oggi palesato l'ambulatorio di traumatologia del nosocomio gioiese che in questo modo perde l'antica vocazione di accoglienza traumatologica rapida ed essenziale per i lavoratori del porto. I pazienti sono, dunque, costretti a continue peregrinazioni e a rivolgersi ad altre strutture ospedaliere, come il "S. Maria degli Ungheresi" di Polistena stracolmo e ingolfato» per cui si «ribadisce la disapprovazione per la scelta unilaterale dell'Azienda sanitaria, rivolta tutta e solo a danno di Gioia Tauro, chiedendo immediate spiegazioni al direttore sanitario dell'ospedale di Gioia Tauro e del direttore sanitario dell'Asp 5».

4 gennaio 2010

DA IL QUOTIDIANO E DA GAZZETTA DEL SUD DEL 4.1.2010- CITTADINANZA DEMOCRATICA SU CRISI OCCUPAZIONALE PORTO DI GIOIA TAURO E RISCHIO 400 LICENZIAMENTI

COMUNICATO DI CITTADINANZA DEMOCRATICA

Gioia Tauro 3.1.2010 - E’ notizia di qualche giorno che l’Mct per superare i momenti di difficoltà a causa del calo subito delle commesse del 30% farà ricorso agli ammortizzatori sociali per 400 lavoratori portuali.
Sicuramente si parlerà di crisi mondiale e si tireranno fuori cifre, sj faranno calcoli, poi qualcuno ci dirà che questi tagli sono necessari, inevitabili e dovuti a cause di forza maggiore.
Per Cittadinanza Democratica l’unica cosa chiara è che il porto di Gioia Tauro non è in nessun modo tutelato politicamente né dal governo nazionale, né dal Governo regionale dove il principale nemico di Gioia Tauro e della Piana, il Presidente Agazio Loiero, è contento solo di installare in queste zone impianti nocivi e far portare spazzatura che nessuno vuole a casa sua e senza alcuna ricaduta occupazionale. Se anche al porto di Gioia Tauro siamo arrivati alla frutta la responsabilità non può prescindere dalle scelte e dalle nomine scellerate ed inconcludenti attuate negli ultimi anni sia dal Governo romano sia dal Governo regionale.
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Chi ha un po’ di memoria ricorda che vi sono state nomine di autorità portuali e di Commissari e sub Commissari e di segretari con incarichi specifici per il Porto di Gioia Tauro solo apparentemente di prestigio, tutti o quasi provenienti da fuori, che lautamente pagati e remunerati, stanno riconsegnandoci un porto in totale crisi occupazionale che forse non si riprenderà viste le prospettive ancor più nere per il futuro.
E’ ormai ovvio a tutti che Gioia Tauro è lasciata appositamente e lentamente morire da una politica regionale incapace di valorizzare le sue potenzialità prediligendole altre aree come Lamezia Terme alla quale è andata la Zona franca urbana prima promessa a Gioia Tauro da Loiero e poi scippatale senza nessun motivo, snobbando colpevolmente e dolosamente quello che è e rimane il punto centrale più importante di snodo commerciale di tutta la Calabria e quindi il primo sito dell’intera Calabria su cui il Presidente Loiero avrebbe dovuto investire, incrementare e valorizzare sempre più viste le sue potenzialità uniche soprattutto per livelli di occupazione garantita e gettito fiscale nelle casse dello Stato e con il federalismo nelle casse della Regione Calabria.
Si capisce che siamo di fronte ad una volontà di affossare un porto ed un’intera area che potrebbe immediatamente decollare se solo ci fosse la volontà di levare quel freno a mano che Loiero continua volutamente a tenere tirato. Così già molte ditte si stanno trasferendo nell’area di Lamezia Terme visti gli sgravi promessi con la concessione della ZFU, e di conseguenza altre famiglie vivono l’angoscia di restare senza alcun sostentamento. Ma dove sono quelle contropartite di cui Loiero e il Governo centrale ci hanno parlato? E dove sono quelle infrastrutture da sempre promesse in grado di creare quei collegamenti necessari per una integrazione con il territorio circostante?
Cittadinanza Democratica al fine di scongiurare i licenziamenti chiede un intervento ad hoc per il Porto al Governo Regionale e a quello Nazionale che per Gioia Tauro sarebbe finalmente il primo e dimostrerebbe per la prima volta di voler puntare effettivamente su quest’area e non di usarla per slogan elettorali e per promesse occupazionali che chiaramente non si vogliono mantenere.

Per Cittadinanza Democratica
Renato Bellofiore
Jacopo Rizzo

TOTALE SOLIDARIETA’ AI MAGISTRATI E ALLA SOCIETÀ CIVILE DI REGGIO CALABRIA PER IL VILE ATTENTATO CONTRO IL PORTONE DELLA SEDE DELLA PROCURA GENERALE.



COMUNICATO STAMPA DI CITTADINANZA DEMOCRATICA
Esprimo la mia personale piena solidarietà, e quella di tutti gli iscritti a Cittadinanza Democratica, ai magistrati di Reggio Calabria per il vile attentato subito attraverso l’esplosione di un ordigno innanzi al portone della sede della Procura Generale presso al Corte di appello in Via Cimino.
Siamo di fronte ad un chiaro messaggio di violenza eccezionale che vuole condizionare la vita politica, giudiziaria e sociale di una città e di un’intera regione.
Condanniamo tale ignobile atto perpetrato nei confronti di umili servitori dello Stato da una criminalità organizzata sempre più spavalda che mira ad intimidire quei magistrati integerrimi e quella società civile che lotta e che vuole un cambiamento incentrato sul rispetto della legalità.
Occorrerà d’ora in avanti stare attenti, non abbassare la guardia e vigilare per la salvaguardia non solo dei magistrati colpiti direttamente ma di tutte le Istituzioni che non debbono assolutamente essere sconvolte da episodi di tal genere che non sono tollerabili in una democrazia.
Cittadinanza Democratica auspica che gli inquirenti muovendosi celermente riescano al più presto ad arrivare ad individuare i responsabili di questo ignobile attentato.
avv. Renato Bellofiore

2 gennaio 2010

PER IL COMITATO SPONTANEO MANCA IL TITOLO DI PROPRIETÀ OSPEDALE UNICO DELLA PIANA PRESENTATO UN RICORSO AL TAR


Da il Quotidiano della Calabria del 2 gennaio 2010
PALMI - Il Comitato Spontaneo per l'Ospedale Unico della Piana, nella persona di Renato Bellofiore e da Jacopo Rizzo, ha presentato regolare ricorso al Tar della Calabria, avverso il provvedimento di nomina del Rup, motivando, la mancanza del presupposto essenziale e fondamentale del titolo di proprietà. Alla udienza del 4 dicembre 2009 l'Asp ha confermando che, allo stato, non esiste alcun titolo di proprietà del terreno e che lo stesso verrà acquisito successivamente. In tali condizioni, essendo stato ammesso pubblicamente, che non esiste alcun titolo legittimante l'azione posta in essere dall'Asp per la realizzazione del nuovo Ospedale della Piana, il legale del Comitato ha rinunciato alla domanda cautelare ed ha chiesto che venga fissata l'udienza per la decisione definita nel merito. E' stata presentata istanza e si è in attesa che il Presidente del Tar di Reggio Calabria fissi la data della udienza per la decisione del ricorso. «Risulta palese ed evidente - afferma l'avv. Saccomanno - che quanto sostenuto dal Comitato è stato confermato nel giudizio amministrativo e, quindi, l'Asp di Reggio Calabria ha affidato la realizzazione del progetto preliminare al Rup,senza che vi sia un atto regolare di individuazione dell'area e su un terreno appartenete a terzi e con un vincolo di destinazione scolastico statale che non può, certamente, essere superato. Tali fatti, - aggiunge il legale – di una estrema gravità, probabilmente anche sotto l'aspetto penale, sono stati segnalati alla Procura di Palmi, che, però, ancora, dopo oltre un anno dalla prima denuncia, non ha emesso alcun provvedimento. Certamente, la sentenza del Tar sarà molto importante, in quanto dovrà decidere la legittimità o meno dell'affidamento al Rup dell'incarico per la redazione del progetto preliminare dell'Ospedale, senza avere alcun titolo di proprietà del terreno. Nel mentre, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi dovrà stabilire se è possibile dichiarare ed equiparare in un atto pubblico da parte di un ente (l'Asp) che la presunta disponibilità possa ritenersi proprietà di un bene. Il Comitato conclude Saccomanno - ritiene che non solo ciò sia illecito, in quanto verrebbe a travisare la reale situazione del bene (che appartiene, ad un terzo ente con vincolo di destinazione statale), ma tenderebbe a far proseguire un'azione amministrativa illegittima e con gravissimi danni per la collettività e per la stessa realizzazione dell'Ospedale. Infatti, non solo la somma è insufficiente per la realizzazione della costruzione, ma lo sperpero di ulteriori risorse per progetti non eseguibili, verrebbe ulteriormente a diminuire l'importo destinato a ciò».

31 dicembre 2009

VOLONTARI ALL'OPERA, PRANZO NATALIZIO SOLIDALE INSIEME AI MIGRANTI PARTECIPAZIONE ANCHE DI CITTADINANZA DEMOCRATICA.


Da Gazzetta del Sud del 31.12.09 di Francesco Toscano
GIOIA TAURO La Protezione civile "Le Aquile" e l'Associazione di volontariato Alaga di Gioia Tauro, nonché il gruppo ProCiv di San Ferdinando hanno organizzato un pranzo natalizio, somministrando un pasto caldo ad oltre 400 extracomunitari che hanno trovato "riparo" nello stabilimento dell'ex Opera Sila, in località Spartimento. Alla realizzazione della meritevole iniziativa di solidarietà, che ha riscontrato l'adesione dell'associazione gioiese "Cittadinanza Democratica" presente sul posto con i suoi vertici, ha collaborato anche la Caritas Diocesana e un generoso donatore gioiese che ha fatto pervenire panini imbottiti per tutti ed altri generi alimentari di prima necessità.Alla preparazione dei pasti caldi hanno provveduto i volontari dell'Alaga che hanno potuto servirsi di una cucina da campo concessa in comodato d'uso dalla Protezione civile regionale ed hanno poi servito le pietanze con il valido contributo dei della Pro.civ. presenti. L'iniziativa, che dalla mattinata si è protratta fino a pomeriggio inoltrato, ha riscontrato l'alto gradimento dei numerosi extracomunitari soggiornanti nell'area dello stabilimento dell'ex Opera Sila di Gioia Tauro e di quelli che sono confluiti per l'occasione del pranzo natalizio.L'iniziativa lodevole non è la prima in favore di questi extracomunitari, perché già da quando gli stessi si trovavano a soggiornare nell'ex cartiera di Rosarno, altre associazioni a cominciare dall'Alaga con la presidente Graziella Carbone, Aldo Nicoletta e altri, hanno portato avanti gare di beneficenza e opere di solidarietà in loro favore. Nel corso del pranzo natalizio non potevano non emergere le precarie condizioni igienico/sanitarie dei migranti e la carenza di vestiario adeguato alle condizioni climatiche stagionali e principalmente l'insufficienza assoluta di generi alimentari e di prima necessità. Per tale carenza, il responsabile delle Aquile di Gioia Tauro, Pino Praticò, ha dichiarato che i volontari della Prociv hanno organizzato una raccolta di vestiario e alimenti presso la sede della Pro Loco di Gioia Tauro in via Regina Margherita.

17 dicembre 2009

L’ALLARME DI CITTADINANZA DEMOCRATICA: «SERVONO INTERVENTI URGENTI» RESI NOTI I RISULTATI DELLA PROTEZIONE CIVILE: STATO DI DEGRADO E PERICOLO


BUDELLO A RISCHIO ESONDAZIONE

Da Il Quotidiano della Calabria del 17.12.09 di ALBERTO PETRELLI

GIOIA TAURO - La situazione del Budello preoccupa Cittadinanza Democratica. In una nota stampa rilasciata ieri, i coordinatori del movimento gioiese Bellofiore e Rizzo, rendono noto il risultato del sopralluogo effettuato agli inizi di dicembre dalla Protezione Civile di Reggio Calabria. Il sopralluogo ha portato alla luce lo stato di profondo degrado nel quale versa il torrente che costeggia Gioia Tauro e che più di una volta, negli scorsi anni, è esondato, allagando le abitazioni costruite a ridosso dell'argine del Budello. «Durante il sopralluogo citato, la Protezione civile constatava l'effettivo stato di degrado e pericolosità del torrente Budello, che in condizioni di normale piovosità - si legge nella nota - presenta criticità idraulica a causa della difficoltà del normale deflusso delle acque, con un punto situato tra il ponte sulla statale e più a valle il ponte " Tre Palmenti" e precisamente nel tratto, densamente urbanizzato, ove è ubicato il rione Valleamena ». Il resoconto, inviato alla Commissione Straordinaria che regge il comune di Gioia Tauro, pone quindi l'attenzione sullo stato di degrado e la mancata pulizia (operazione “di routine” negli anni scorsi) del torrente, che, inoltre, per l'argine artificiale costruito in passato «presenta una strozzatura che, già di per sé non garantisce il normale scorrimento e nel tratto a monte il torrente si presenta fitto di vegetazione spontanea di tipo fluviale, che se trascinata dalla piena può intasare i tombini posti più a valle con pericolo di esondazione che potrebbe interessare le zone urbanizzate circostanti». Un pericolo sempre più presente, anche alla luce del temporale che ieri ha interessato proprio la città di Gioia Tauro, a seguito del quale si è potuta notare un preoccupante innalzamento del livello del Budello, in alcuni punti davvero vicinissimo al ciglio della strada. La nota continua: «stante quanto sopra descritto, secondo la Protezione civile, si rende necessario ed urgente, da parte dell'ente competente, la sistemazione idraulica dell'asta fluviale nel tratto a monte dei tombini, la pulizia e la scolmatura fino alla foce del torrente Budello, nonché il rifacimento dell'argine dissestato, l'innalzamento degli argini laddove necessari, la costituzione di barriere protettive e delle spallette dei ponti». Un tema molto caro a Cittadinanza Democratica, quello del fiume Budello, avvallato dal parere tecnico fornito dalla Protezione Civile, che, rivolgendosi direttamente alla terna commissariale, chiede di «adottare ogni idoneo provvedimento che si rendesse necessario alla tutela della pubblica e privata incolumità ».

TORRENTE BUDELLO, A SEGUITO DELLE SEGNALAZIONI DI CITTADINANZA DEMOCRATICA LA PROTEZIONE CIVILE DA INDICAZIONI PER LA MESSA IN SICUREZZA


Da Gazzetta del Sud del 17.12.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
A seguito delle segnalazioni dei coordinatori di Cittadinanza Democratica Renato Bellofiore e Iacopo Rizzo sulla situazione di pericolo degli abitanti del rione Vallamena, la Protezione Civile è prontamente intervenuta e, dopo una scrupolosa ricognizione, ha inviato agli organi competenti, a cominciare dalla commissione straordinaria che regge il Comune, precise prescrizioni da effettuare a tutela della pubblica incolumità.
Appena qualche mese addietro, Cittadinanza Democratica segnalava alla commissione straordinaria e alla Protezione civile il serio pericolo di esondazione del fiume Budello, anche per la mancata opera di bonifica. Quindi, l'1 dicembre scorso la Protezione civile di Reggio, insieme a personale dell'Ufficio tecnico comunale, ispezionava il fiume Budello e, preso atto della gravità della situazione, indirizzava un rapporto alla Commissione straordinaria invitandola ad adottare immediatamente ogni provvedimento necessario a tutela dell'incolumità pubblica. L'atto veniva trasmesso anche alla Provincia, settore demanio, a Cittadinanza Democratica e al prefetto.
Durante il sopralluogo la Protezione civile constatava l'effettivo stato di degrado e pericolosità del torrente Budello che in condizioni di normale piovosità, scrive la Protezione civile, presenta criticità idraulica a causa della difficoltà del normale deflusso delle acque, con un punto situato tra il ponte sulla statale e più a valle il ponte "Tre Palmenti" e precisamente nel tratto densamente urbanizzato, ove è ubicato il rione Vallamena. Constatava inoltre che in questo tratto vi è una strozzatura che già di per sé non garantisce il normale scorrimento e nel tratto a monte il torrente si presenta fìtto di vegetazione spontanea che se trascinata dalla piena può intasare i tombini posti a valle con pericolo di esondazione per le circostanti zone urbanizzate. Ad aggravare la situazione, il dissesto strutturale di una parte del muro d'argine (foto) in prossimità dell'ultimo tombino nei pressi della strada "Tre Palmenti".
Per tutto ciò, secondo la Protezione civile, si rende necessario ed urgente, da parte dell'ente competente, la sistemazione idraulica dell'asta fluviale nel tratto a monte dei tombini, la pulizia e la scolmatura fino alla foce del torrente Budello, nonché il rifacimento dell'argine dissestato, l'innalzamento degli argini laddove necessario, la costituzione di barriere protettive e delle spallette dei ponti.

15 dicembre 2009

Cittadinanza Democratica Nardi: Ospedale nuovo della Piana presentato ricorso al TAR adesso «si attende con serenità e fiducia l'esame nel merito»


Da Gazzetta del Sud del 13.12.09 di Gioacchino Saccà
Gioia Tauro
La querelle sull'ospedale unico della Piana non si placa e continua a tenere desta l'attenzione di quanti continuano a preoccuparsi dei problemi legati alla sanità nel comprensorio taurense.
Di recente da parte del Comitato pro ospedale unico è stato presentato un ricorso, con il quale si chiede l'annullamento di tutta la procedura poiché viziata da una serie di gravissime irregolarità. E il Tar di Reggio Calabria, che ha accolto il ricorso, si è pronunciato fissando una prossima udienza per entrare nel merito dello stesso.
Il portavoce ufficiale di Cittadinanza Democratica - che figura tra i ricorrenti - Salvatore Nardi, ha diramato al riguardo una lunga nota nella quale tra l'altro ricorda che «l'Azienda sanitaria provinciale n. 5 è guidata da rappresentanti del ministero della Difesa e dell'Interno, i quali, unitamente al ministero di Grazie e Giustizia, dovrebbero essere i garanti della democrazia. Ma la stessa Asp, con il semplice consenso di quattro sindaci, che non rappresentano neanche il 20% della popolazione pianigiana, sta arrecando gravissimi danni alla già precaria situazione sanitaria del comprensorio».
«Per quanto riguarda il terreno sul quale dovrebbe sorgere il nuovo ospedale – continua Nardi – non c'è una delibera di cessione ma esiste soltanto un documento, a firma dell'assessore provinciale al patrimonio, che parla di disponibilità dell'area (terreni destinati all'Istituto Agrario di Palmi ndc) sulla quale far sorgere l'ospedale, non più "unico" ma semplicemente "nuovo". Tale area, comunque, rimarrebbe vincolata per legge alla Provincia poichè, trattandosi di bene ricevuto in donazione, dello stesso non può essere variata la destinazione d'uso. Scuola è, lautamente finanziata dalla Provincia – prosegue la nota – e scuola rimane. Ma nonostante ciò i vertici dell'Asp reggina hanno sperperato denaro pubblico facendo redigere un progetto che, secondo informazioni in possesso di Cittadinanza democratica, è stato già regolarmente pagato. E questo – osserva l'esponente politico di Gioia Tauro – ricorda il famoso film dell'indimenticabile Totò che vendeva una famosa fontana di Roma pur non essendone proprietario».
A parere di Nardi, dunque, «il problema del nuovo ospedale resta in piedi in tutta la sua portata mentre si tenta di negare ai cittadini della Piana, da parte degli uomini delle istituzioni, la soluzione del problema legato al policlinico della Piana che va costruito in zona baricentrica così come stabilito a suo tempo a larghissima maggioranza (24 primi cittadini su 28) dall'assemblea dei sindaci che rifiutano i due mezzi ospedali uno dei quali, per intenderci quello di Polistena, che oltre ai tanti problemi che denunzia non dispone della documentazione relativa al rischio sismico che non è cosa da poco tenendo conto dell'alto grado di sismicità delle nostre zone».
«Cittadinanza Democratica – conclude il portavoce Nardi – così come gli altri presentatori del ricorso al Tribunale amministrativo regionale, attende con serenità e fiducia l'esame nel merito e resta pronta a continuare la sua battaglia sul problema ospedale, che viene soprattutto considerato un fatto di giustizia e di legalità oltre che di ripristino della buona sanità sul territorio».

26 novembre 2009

GIOIA TAURO - SANITÀ DIGNITOSA E OSPEDALE UNICO CRESCE LA MOBILITAZIONE DEI CITTADINI.

Da Gazzetta del Sud del 26.11.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
Nei saloni di Palazzo Fallara, si è svolto il convegno sul nuovo progetto di sanità nella Piana di Gioia Tauro, organizzato dal Rotary Club Nicotera Medma unitamente a Interact, Rotaract, l'Associazione Cittadinanza Democratica e Fiaba Corporate University, con il fine di poter comprendere su quale potrebbe essere una struttura modello ed adeguata all'intero territorio del comprensorio.
I saluti del Commissario Straordinario Francesca Crea sono stati illustrati da una articolata missiva che è stata letta da Giacomo Saccomanno e con la quale si segnalava, tra l'altro, che «nessun riscontro aveva ricevuto la richiesta di informazioni avanzata dalla stessa Commissione alle istituzioni competenti sin dall'8 ottobre 2009, a seguito di apposita richiesta di intervento di Cittadinanza Democratica sulla localizzazione dell'ospedale unico della Piana».
Hanno poi fatto seguito i saluti del Presidenti dell'Interact, Angiola Saccomanno, e del Presidente di Cittadinanza Democratica, Renato Bellofiore, il quale ha ripercorso le vicende «dell'assurdo ed inspiegabile comportamento dell'Asp e della Regione Calabria, che ha costretto il Comitato per l'Ospedale Unico a presentare ben due ricorsi al Tar della Calabria, di cui il primo con esito favorevole, ed il secondo in corso di fissazione della udienza di discussione, e con precise affermazioni di responsabilità della P.A. e l'impegno, comunque, di andare fino in fondo per la tutela della salute dei cittadini».
Per Bellofiore «gli abitanti della Piana hanno già pagato prezzi molto alti, con numerosi casi di malasanità, e quindi per il futuro hanno il diritto di avere un sistema sanitario che dia risposte certe».
Bellofiore evidenzia inoltre che «nell'attesa del nuovo Ospedale occorre potenziare assolutamente il Giovanni XXIII, perché collocato in posizione strategica e facilmente fruibile, con una rete viaria e ferroviaria di facile accesso e soprattutto perché in prossimità dell'area portuale "insiste" la più grande polveriera infortunistica d'Italia che è il primo porto del Mediterraneo».
Hanno poi fatto seguito la relazione di Giuseppe Nasso, Co-responsabile della Divisione di Cardiologia e Chirurgia Vascolare Anthea Hospital di Bari, che ha evidenziato un vero modello sanitario compatibile con il territorio; di Vincenzo Morabito, Dirigente Medico Asl 9, che si è soffermato sulla possibile utilizzazione delle attuali strutture; Davide Pagliano, Marketing Manager Baxter–Biosurgery Italia, che ha riferito delle condizioni di efficacia di una struttura sanitaria.
Molto appassionato e toccante è stato l'appello di Alfonso Scutellà e di Antonino Di Certo, «per una sanità che eviti decessi inspiegabili e l'ansia dei professionisti che operano in ambienti difficili e non attrezzati».
Altri interventi della platea hanno ribadito la imprescindibilità di tutelare la salute, così come i passaggi del giornalista Francesco Condoluci, che ha moderato il dibattito. Quindi le conclusioni di Giacomo Saccomanno, il quale, dopo aver messo in rilievo «l'univocità del messaggio lanciato da tutti sulla disperazione per la palese insufficienza della risposta sanitaria nella Piana e sulla imprescindibilità della creazione di un polo sanitario unico», ha affermato che «per la collocazione vi sono dei precisi criteri legislativi che impediscono decisioni umorali o campanilistiche».
Saccomanno ha anche ribadito che, «in assenza di una classe politica adeguata, devono essere i cittadini a difendersi ed a superare lo stato di rassegnazione».

GIOIA TAURO - PIANO REGOLATORE PORTUALE CITTADINANZA DEMOCRATICA CHIEDE IL COINVOLGIMENTO


Da Calabria Ora del 25.11.09 di Mario Colella.
Cittadinanza Democratica chiede chiarezza sul piano regolatore portuale, per il quale i commissari di Gioia Tauro stanno conducendo una trattativa con l’Autorità Portuale, con l’obiettivo di raggiungere un’intesa che consenta di sbloccare il suo iter approvativo. La lista civica si rivolge alla terna, invitandola a coinvolgere di più i cittadini in questa procedura, che assume un’importanza vitale per l’intera città. «In un precedente incontro pubblico - ricorda “Cittadinanza democratica”- i commissari hanno promesso che sulla questione Prp avrebbero avviato un momento di informazione o dibattito con la cittadinanza, ma ad oggi quest’incontro non è ancora avvenuto. Attualmente nessuno sa cosa la firma dell’intesa comporterà per Gioia Tauro, o quali vantaggi o opportunità avranno i cittadini a fronte del dalla perdita di enormi superfici di terreno comunale e della mancata attuazione del porticciolo turistico ». La lista civica sostiene che questa situazione non è tollerabile, perché « la Piana è stata devastata da sempre da scelte calate dall’alto, senza alcun momento di confronto con il popolo», affermando che nel caso del piano regolatore «una soluzione potrebbe invece essere quella di raccogliere e rappresentare le opinioni della gente nell’imminente campagna elettorale, per poi concretizzarle ad elezioni avvenute, quando a dirigere Gioia Tauro ci sarà un organo politico».

18 novembre 2009

GIOIA TAURO CITTADINANZA DEMOCRATICA TORNA ALLA CARICA PERICOLO VALLAMENA E STABILIZZAZIONE PRECARI IN COMUNE, URGONO SOLUZIONI.



GLI ABITANTI DELLA ZONA A RISCHIO E GLI LSU/LPU NON POSSONO ATTENDERE INVANO ANNO DOPO ANNO

Da Gazzetta del Sud del 18 nov. 09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
Due solleciti di Cittadinanza Democratica a firma dei coordinatori Renato Bellofiore e Jacopo Rizzo per due argomenti abbastanza "caldi", sono partiti per raggiungere i competenti destinatari. Si tratta della delicata situazione di pericolo per gli abitanti di via Vallamena, già segnalata da Cd alla commissione straordinaria del Comune, alla Protezione civile e al prefetto Musolino; e dei gravissimi disagi dei lavoratori precari socialmente utili (Lsu) e di pubblica utilità (Lpu), per i quali era stata chiesta "udienza" all'assessore regionale al ramo, Mario Maiolo.
Alla commissione straordinaria, Bellofiore e Rizzo avevano segnalato nel mese di ottobre, dopo un incontro con gli abitanti del rione Vallamena, che «la zona è ad altissimo rischio di allagamento sia per il confluire di acque piovane nelle condotte fognarie inadeguate sia per il pericolo continuo di straripamento del fiume Budello», aggiungendo che «a seguito di mancati interventi degli organi preposti, le numerose famiglie che abitano in quella zona hanno già subìto numerosi danni e vivono nell'angoscia continua di dover sfollare alla prima pioggia consistente. In passato, ad ogni temporale, essi sono stati costretti ad alzarsi nel cuore della notte per verificare che il livello delle acque non stia sul punto di raggiungere ed invadere le loro case, con la difficoltà, molto spesso, di dove combattere anche con l'interruzione in zona dell'illuminazione pubblica che non consente di rendersi conto delle proporzioni del pericolo incombente». Stessa segnalazione, Cd ha indirizzato alle varie sedi della Protezione civile del comprensorio della Piana di Gioia Tauro, della Provincia e della Regione, affinché «vengano messi in atto interventi urgenti di manutenzione ordinaria e straordinaria e di pulizia dell'alveo del fiume Budello e dei tombini», esortando altresì a «predisporre piani di evacuazione, pronto intervento e di monitoraggio continuo fino a quando non si riuscirà a risolvere con interventi strutturali e definitivamente risolutori l'inquietante problema».
L'altro sollecito, come suaccennato, è stato indirizzato all'assessore regionale alle Politiche del lavoro e sociali Mario Maiolo, al quale Renato Bellofiore e Jacopo Rizzo hanno voluto ricordare che «all'interno del Comune vi sono 116 lavoratori socialmente utili e 8 lavoratori di pubblica utilità che svolgono mansioni in settori importanti e sono ormai da decenni al servizio della comunità; persone che vivono da anni in una condizione di precariato difficile, uomini e donne che attendono con ansia l'assunzione e una certezza economica per loro e a supporto delle loro famiglie. Ma fino ad oggi, purtroppo, non hanno potuto percepire e rilevare alcunché di reale per la loro difficilissima e scomoda situazione che anno dopo anno si presenta sempre più allarmante per le loro speranze di futuro».
Per questi motivi, i due coordinatori del movimento politico cittadino hanno chiesto che venga loro data una risposta nel breve termine per un incontro concordato al quale fare anche partecipare una delegazione dei lavoratori Lsu e Lpu del Comune di Gioia Tauro «per avviare, quanto meno, una trattativa con l'auspicio che questa possa rivelarsi risolutiva, ritenendo assolutamente oltremisura il termine di più di dieci anni vanamente trascorsi perché si concretizzasse la stabilizzazione di questi precari».

17 novembre 2009

CITTADINANZA DEMOCRATICA TESSERAMENTO 2009.ADERISCI ANCHE TU (CLICCA SUL MODULO PER SCARICARLO)

CITTADINANZA DEMOCRATICA
TESSERAMENTO 2009

Cari amici e care amiche,
la campagna d'adesione a Cittadinanza Democratica, iniziata questo mese di novembre terminerà il prossimo 30 dicembre 2009.
Mai come quest'anno la campagna di adesione al nostro movimento politico-culturale assume l’importanza ed il valore non solo di un atto politicamente fondamentale per la nostra città di Gioia Tauro impegnata alle prossime elezioni comunali di fine marzo 2010 ma anche e soprattutto come segnale forte di cambiamento cittadino e dell’intera Piana verso il ricambio della classe politica, nuove idee, legalità, sviluppo compatibile con il rispetto della salute dei cittadini, dell’ambiente e delle peculiarità dei territori, lavoro, meritocrazia e sanità efficiente per tutti.
E' indispensabile, per consentire a Cittadinanza Democratica di proseguire, sia pure con moltissime difficoltà, la lotta politica, anzitutto una forte assunzione di responsabilità da parte di chi al Movimento è già iscritto, ma è pure fondamentale un sostegno concreto di chi, pur essendo simpatizzante, non ha fino ad oggi, ritenuto necessario aderire a Cittadinanza Democratica mediante l'iscrizione.
* * *
Informazioni sulle modalità relative all'iscrizione a Cittadinanza Democratica:
Il coordinamento del Movimento ha stabilito che la campagna di adesione a Cittadinanza Democratica per l'anno 2009 iniziata lo scorso 18 ottobre terminerà il 30 dicembre 2009.
Norme e modalità per l'iscrizione:
· Il costo della tessera 2009 è fissato in € 5,00.
· per ogni ulteriore familiare convivente con il tesserato il costo della tessera è di €. 1,00.
Il modulo di adesione può essere ritirato presso la sede di Cittadinanza Democratica, in Gioia Tauro, Via Regina Elena, 8, dal lunedì al venerdì dalle ore 16,00 alle ore 19,30,
oppure può essere scaricato dal blog:

http://cittadinanzademocratica.blogspot.com

e consegnato presso le sede di Gioia Tauro durante gli orari sopra indicati.

Cittadinanza Democratica

INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL MOVIMENTO CITTADINANZA DEMOCRATICA RENATO BELLOFIORE CHE ILLUSTRA LE TAPPE VERSO LE PROSSIME COMUNALI


CD VERSO LE AMMINISTRATIVE. RENATO BELLOFIORE: «GLI AMMINISTRATORI DEL PASSATO HANNO CREATO IL DISSESTO»
Da Il Quotiano del 17.11.09 di NICOLA ORSO
GIOIA TAURO - La tappa di oggi è Cittadinanza Democratica. A Renato Bellofiore, che ne è il presidente, abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione socio-politica di Gioia Tauro, in vista delle elezioni di marzo prossimo. Alcuni ritengono che chi si è candidato a sindaco debba fare un passo indietro, nel senso che è auspicabile che vi sia un candidato unico.
Lei che risponde?
«Cittadinanza Democratica ha iniziato il suo percorso politico da molto lontano. Infatti, con i suoi rappresentanti fa politica sul territorio da oltre cinque anni. In questo tempo si è posta vicino e dalla parte della popolazione, contribuendo ad aiutarla ed a risolvere le varie problematiche. Il nostro movimento, attivo in tutta la provincia, non nasce a pochi mesi dalle elezioni per conquistare poltrone, bensì nutre un attaccamento forte alla città, puntando a realizzare un programma innovativo per governarla. Il candidato a sindaco di Cittadinanza Democratica, chiunque esso sia, non potrà che essere una figura espressione degli ideali e dei valori che il nostro movimento porta avanti, in modo tale da ripagare la fiducia e il sostegno che sempre più riscontra ».
Si dice che sarà lei il candidato a sindaco?
«Cittadinanza Democratica esprimerà un candidato, ma è ancora prematuro parlare di nomi. Riteniamo che sia il tempo di continuare a occuparsi dei problemi che attanagliano Gioia Tauro per dare risposte concrete ai cittadini che, disorientati, in mancanza di una guida istituzionalesi rivolgono a noi».
Dal procedimento Cent’anni di storia si evince una permeabilità delle istituzioni locali rispetto alle infiltrazioni mafiose. Che ne pensa?
«Ribadiamo il massimo rispetto per l’operato della magistratura e, fiduciosi che la giustizia farà correttamente il suo corso, non conoscendo gli atti di causa riteniamo opportuno astenerci da ogni commento. Per quanto riguarda il governo futuro della città, pensiamo che i prossimi amministratori debbano porre alla base del loro operato il rispetto della legalità il quale non può che passare attraverso la trasparenza degli atti».
C’è chi dice che la gestione straordinaria sia stata un’occasione mancata, poiché chi andrà ad amministrare avrà avanti a sé una situazione ingovernabile. Condivide?
«Ancora aspettiamo di conoscere ufficialmente la situazione economico-finanziaria in cui versa il Comune, nonostante le continue richieste avanzate sin dal 2008. Facciamo presente che i commissari nell’ultima riunione con i partiti avevano promesso un incontro pubblico. Stiamo aspettando da mesi. Non ci illudiamo di trovare il Comune in situazioni floride, perché ormai è noto che la cattiva gestione delle amministrazioni passate ha dissestato l’Ente, comportando un enorme danno ai cittadini, ma proprio per questo riteniamo che sia necessario impegnarsi perché non è assolutamente possibile riconsegnare il Comune agli stessi politici che, nel corso degli anni, col loro discutibile operato hanno incrementato il deficit, fino a portarlo alla situazione rovinosa di oggi».
L’europarlamentare Arlacchi ha detto che la mancata Zona franca non incide sullo sviluppo del territorio. E’d’accordo?
«La perdita della Zona franca, non solo è una mancata opportunità di sviluppo, ma un'ulteriore penalizzazione per il territorio perché già siamo a conoscenza di molte ditte che trasferiranno la loro sede a Lamezia Terme, dove potranno fruire di vantaggi economici che qui non avrebbero. E’ evidente che questo “scippo” sia imputabile a Loiero e alla sua Giunta, che si ricordano solerte di questa città solo quando si tratta di installare impianti nocivi per la salute dei cittadini che nessun altro vuole. Grandi colpe hanno anche i nostri amministratori locali: quando nell’anno 2007 denunciavo e sollevavo sui giornali la questione della Zona franca, loro tacevano e non presentavano nessun progetto o proposta concreta alla Regione».

15 novembre 2009

Cittadinanza Democratica Convegno sul tema "QUALE SANITA’ NELLA PIANA?" venerdì 20 novembre 2009, h.17.30, a Gioia Tauro, Palazzo Fallara

Cara amica, caro amico, abbiamo il piacere di invitarti al Convegno che si terrà il 20 novembre 2009, ore 17,30, presso Sala Fallara del comune di Gioia Tauro. Il Convegno sarà dedicato a un tema di grande attualità: quale sanità nella Piana di Gioia Tauro?. Esperti del campo, amministratori, medici chirurghi, manager e dirigenti sanitari, ci aiuteranno a rispondere a questo interrogativo e a comporre un quadro accurato e, per quanto possibile, completo, di ciò che serve realmente ai cittadini della Piana per potersi curare degnamente senza doversi più spostare. Ci auguriamo che anche tu voglia essere dei nostri: in questo caso ti invitiamo a iscriverti al più presto. Per ulteriori informazioni o richieste particolari sul Convegno siamo a tua disposizione (tel. 0966505338; e-mail:cittadinanzademocratica@virgilio.it). Cittadinanza Democratica


14 novembre 2009

GIOIA TAURO – CITTADINANZA DEMOCRATICA STRUTTURA FATISCENTE NEL DEGRADO. L'EX OPERA SILA È DIVENTATA IL RIFUGIO DEGLI EXTRACOMUNITARI.


Da Gazzetta del Sud del 14.11.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
«C'è una situazione allarmante, di estrema indigenza, degrado sociale ed umanitario nei locali dello struttura dell'ex Opera Sila, uno stabilimento realizzato per la produzione dell'olio d'oliva, sulla strada Statale 18, tra Gioia Tauro e Rosarno, in località Spargimento». È la denuncia veicolata da un comunicato diramato alla stampa dai coordinatori del movimento politico Cittadinanza Democratica, Reato Bellofiore e Iacopo Rizzo, i quali «preoccupati per le condizioni di estrema indigenza e degrado sociale ed umanitario in cui sono costretti a vivere gli extracomunitari soggiornanti presso l'ex Opera Sila», hanno provveduto ad informare la Commissione Straordinaria del Comune di Gioia Tauro ed il Prefetto di Reggio Calabria.
«Cittadinanza Democratica – si legge nel testo della lettera – segnala che in seguito alla chiusura della ex cartiera di Rosarno, venuta alla ribalta per le note vicende di razzismo e di degrado sociale ed umanitario, numerosi extracomunitari si sono riversati in massa dentro i locali abbandonati dell'ex Opera Sila, all'interno del Comune di Gioia Tauro e all'interno dell'adiacente stazione FS abbandonata». «Tale esodo ha portato ad un folto assembramento di persone che vivono oggi dentro un rudere arrugginito e fatiscente senza luce, senza acqua, senza servizi igienici, senza riscaldamenti e spesso senza né cibo nè vestiario».
Il movimento invoca interventi istituzionali: «Cittadinanza Democratica, preoccupata per le condizioni di estrema indigenza e degrado sociale ed umanitario in cui sono costretti a vivere questi extracomunitari, osserva e porta a conoscenza delle Autorità cui la comunicazione è stata inviata, che non è umanamente concepibile che possa permanere una tale situazione, che tra l'altro, potrebbe essere portatrice di un possibile focolaio di epidemie, nonchè di problematiche legate alla sicurezza pubblica».

CITTADINANZA DEMOCRATICA QUESTIONE MIGRANTI DEGRADO UMANITARIO INTERVENGA L’AUTORITÀ


Da Il Quotidiano del 13.11.09 di Ketty Galati
GIOIA TAURO - Il movimento politico-culturale Cittadinanza Democratica si appella alla Commissione straordinaria di Gioia Tauro ed al Prefetto per denunciare «il degrado sociale ed umanitario in cui sono costretti a vivere migliaia di extracomunitari, alloggiati attualmente in massa nei locali abbandonati dell'ex Opera Sila e nell'adiacente stazione Fs». La storia si ripete puntualmente con l'arrivo di centinaia di lavoratori stagionali extracomunitari che quest'anno, dopo la chiusura dell'ex cartiera di Rosarno, a causa dell'incendio e dei forti agenti inquinanti rilevati nell'ex fabbrica, hanno trovato riparo in un altro capannone. «L'esodo – dichiarano infatti Renato Bellofiore e Jacopo Rizzo - ha causato un altro numeroso assembramento di persone che, oggi sopravvivono dentro un rudere arrugginito e fatiscente, senza luce, senza acqua, senza servizi igienici, senza riscaldamenti e spesso senza né cibo nè vestiario». Cittadinanza Democratica evidenzia ancora che «non è umanamente concepibile una tale situazione. Non può continuare. Tra l'altro - concludono gli attivisti - si ricrea un altro possibile focolaio di epidemie e di problematiche legate alla sicurezza pubblica, sollecitando chi di competenza ad intervenire immediatamente nella località “Spartimento”».

GIOIA TAURO EMERGENZA MIGRANTI CITTADINANZA DEMOCRATICA DENUNCIA IL DEGRADO


Da Calabria Ora del 13.11.o9 di TERESA COSMANO
Renato Bellofiore e Jacopo Rizzo, di Cittadinanza democratica, hanno scritto ai Commissari del comune di Gioia Tauro, per evidenziare le condizioni di indigenza in cui si trovano gli extracomunitari che vivono all’ex Opera Sila in località Spartimento dello stesso comune di Gioia. Già nei giorni scorsi, ci eravamo occupati sulle pagine di Calabria Ora, della situazione di degrado in cui vivono molti extracomunitari, che si riversano sul territorio pianigiano in cerca di lavoro, soprattutto nel settore agrumicolo. Si era sottolineata soprattutto la condizione di quanti risiedono nell’area comunale Rognetta, alla periferia di Rosarno, nei locali dell’Arpa e appunto nella vecchia raffineria di olio sulla strada che conduce da Rosarno a Gioia Tauro, in località Spartimento. Ora l’allarme arriva dal movimento politico – culturale Cittadinanza democratica, che ha voluto segnalare ai commissari il fatto che «a seguito della chiusura della ex cartiera di Rosarno, venuta alla ribalta per le note vicende di razzismo e di degrado sociale ed umanitario, in cui versavano numerosissimi extracomunitari ivi alloggiati, questi ultimi si sono riversati in massa dentro i locali abbandonati dell’ex Opera Sila e all’interno della stazione ferroviaria abbandonata». «Tale esodo – continuano Bellofiore e Rizzo nella loro missiva – ha portato ad un folto assembramento di persone che vivono oggi dentro un rudere arrugginito e fatiscente, senza luce, senza acqua, senza servizi igienici, senza riscaldamenti e spesso senza né cibo né vestiario ». Cittadinanza democratica ritiene quindi inammissibile che «possa permanere una tale situazione, tra l’altro possibile focolaio di epidemie e di problematiche legate alla sicurezza pubblica».

11 novembre 2009

GIOIA TAURO L'ASSASSINIO DI CARMINE CEDRO DA "CITTADINANZA DEMOCRATICA" APPELLO ALLE FORZE "SANE"


Da Gazzetta del Sud del 9.11.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
"Cittadinanza democratica", con i coordinatori Renato Bellofiore e Jacopo Rizzo, interviene per auspicare sicurezza e legalità, «a seguito dell'omicidio avvenuto in pieno centro a Gioia Tauro, che accresce la preoccupazione della società civile e della popolazione sempre più costretta a vivere in un clima di guerriglia urbana».
«Cittadinanza Democratica – si legge – nell'augurarsi che le forze dell'ordine e la magistratura possano fare al più presto luce sulla vicenda (in realtà il presunto omicida sarebbe già stato individuato, ndr) , fa appello a tutte le forze sane del paese per affiancare chi quotidianamente assicura il massimo impegno nella lotta contro la criminalità. Non si può accettare più passivamente quanto accade come qualcosa di ineluttabile: la rassegnazione è il peggior nemico della popolazione e il ruolo di tutti i cittadini onesti può divenire fondamentale. Bisogna tracciare una linea netta di demarcazione tra ciò che è lecito e ciò che è illegale. Occorre quindi creare una nuova coscienza contro questi fenomeni che oltre a far vivere una città nel terrore generano povertà e sottosviluppo. Perché il riscatto della nostra città non ci verrà "regalato dall'esterno" ma dovrà necessariamente anche avere alla base una nuova coscienza fondata sulla legalità, sul rispetto delle regole e sullo spirito di appartenenza ad una società sana e coesa capace di reagire come un unico organismo agli attacchi della criminalità . Il ruolo delle tante associazioni, di tutti i cittadini e delle comunità religiose – sottolineano i due esponenti di Cd – diviene allora primario e in particolar modo Cittadinanza Democratica fa appello alla Chiesa perché in un momento così delicato rivesta un ruolo fondamentale per scuotere le coscienze e indicare con chiarezza la corretta via da seguire, lanciando con rinnovato vigore un messaggio forte di legalità e speranza per i cittadini onesti. "Ovviamente tutto questo da solo non basta, occorre quindi che il Governo centrale fornisca alle forze dell'ordine quelle risorse alle attività operative e organizzative che, già esigue, quest'anno sono state ulteriormente decurtate e non sottragga, come previsto, 40 mila unità dagli operatori in servizio, per consentire a chi opera quotidianamente rischiando la propria vita, di poter esercitare un maggior controllo del territorio per garantire il bene e la sicurezza dei cittadini».
E sull'omicidio di Carmine Cedro interviene anche il Cids per bocca del suo presidente, Demetrio Costantino. «Allarmante – scrive il Comitato interprovinciale per il dirotto alla sicurezza – è la situazione nel territorio reggino, continuamente sottoposto ad attentati ad operatori , imprenditori e professionisti, atti estorsivi, rapine,usura , truffe e reati vari. Il feroce agguato, attuato in pieno giorno, dimostra la spavalderia e l'indifferenza criminale spezzando una giovane vita in un territorio – Gioia Tauro e dintorni – dove si sono verificati gravissimi fatti criminosi, durissime guerre di mafia intrecciate e collegate con ambienti e vicende politiche. si continua così – e mentre Reggio ospita eventi sportivi di grande rilievo nazionale – a offuscare l'immagine di un territorio dove emergerebbe , purtroppo, anche assuefazione e assenza di risposte adeguate. In questo senso rammarica vedere nella città di Reggio alcuni locali devastati dalla criminalità, tra cui, l'Eurone accanto alla Prefettura, il bar pasticceria di via Aldo Moro, a poca distanza dal Comando della Polizia urbana e dove, da 16 mesi, sotto le saracinesche contorte dallo scoppio, continuano a scorrere rigagnoli di acqua, E il locale pubblico incendiato a pochi metri dal Santuario di Sant'Antonio». «Quali considerazioni si chiede Costantino – giudizi, valutazioni possono trarre cittadini e turisti vedendo queste vergogne criminali? È possibile che non si possano trovare anche soluzioni provvisorie ed intervenire per cancellare indegni gesti? Bisogna lasciare questi locali nelle attuali condizioni per tempi infiniti?».
«Da Reggio e dalla Calabria – scrive il Cids – dove esiste l'organizzazione criminale più potente, pericolosa e ramificata del Paese dovrebbero esserci segnali forti e scelte incisive promuovendo anche iniziative in rapporto con i parlamentari del territorio. Il Parlamento e il Governo nazionale devono assumere impegni con la Finanziaria relativi a risorse, strumenti , mezzi e uomini per i territori più a rischio. La Commissione parlamentare antimafia – al di la dell'apprezzabile impegno individuale dei suoi componenti – dovrebbe produrre atti e proposte collegiali rapportandosi con il territorio. La Regione – il cui statuto ripudia la mafia – e anche tanti Comuni potrebbero essere più incisivi nell'azione di supporto alle forze dell'ordine e vigilare per combattere e spezzare collegamenti mafiosi respingendo sostegni , connivenze e voti mafiosi. Perciò istituzioni e associazionismo antimafia dovrebbero riprendere senza più indugi le proposte avanzate da esponenti istituzionali per organizzare grandi manifestazioni di lotta, agire con unità e coesione nella difficile lotta contro la criminalità organizzata e comune».