17 febbraio 2010
ISTITUTO TECNICO A INDIRIZZO NAUTICO GIOIA SI CANDIDA AD OSPITARLO
28 gennaio 2010
Porto di Gioia Tauro. Tour de force di incontri per Cittadinanza Democratica

21 gennaio 2010
GIOIA TAURO. PLAUSO DA CITTADINANZA DEMOCRATICA RIAPERTURA DELL’ORTOPEDIA ORA TUTTI SONO SODDISFATTI
16 gennaio 2010
Cittadinanza Democratica annuncia il via ad una petizione popolare per coinvolgere i cittadini in una scelta "vitale" per la città di Gioia Tauro
Sulla riunione indetta dalla Presidenza della Regione Calabria tenutasi a Catanzaro e avente come oggetto la verifica di eventuali azioni percorribili per contrastare la crisi del Porto di Gioia Tauro, Mct, la società terminalista, esprime apprezzamento e «prende atto dello sforzo espresso dalle istituzioni regionali per la salvaguardia del patrimonio occupazionale costruito in questi anni».
«Ci preme tuttavia evidenziare – si legge nel documento – che l'andamento della riunione ha, purtroppo, lasciato ai dirigenti della Regione solo pochi minuti, in chiusura di incontro, per elencare una serie di possibili strumenti finanziari e di supporto alle aziende in difficoltà che, unitamente agli incentivi per l'occupazione e all'imminente pubblicazione del bando per i programmi di formazione continua, rappresentano quanto sviluppato dalla Regione Calabria per il rilancio della competitività dello scalo».
«La mancanza, inoltre, di una adeguata documentazione a supporto delle azioni elencate – prosegue la nota di Medcenter – non ha consentito il necessario approfondimento da parte della nostra azienda, che ha tuttavia garantito il massimo impegno a valutare tutti gli strumenti messi a disposizione non appena riceverà i documenti descrittivi. Sarà così possibile valutare come ed in quale misura gli strumenti, messi a disposizione, si coniughino con la necessità di garantire il conseguimento della massima efficienza operativa ed economica a supporto del necessario recupero della competitività del Terminal».
Intanto, Cittadinanza Democratica annuncia il via ad una petizione popolare per coinvolgere i cittadini in una scelta "vitale" per la città di Gioia Tauro ed il suo territorio. «A partire da sabato prossimo – si legge nel comunicato a firma dei coordinatori Renato Bellofiore e Jacopo Rizzo – in piazza Duomo inizierà la raccolta delle firme per evitare che venga ceduta all'Autorità Portuale un'area di oltre 300 mila metri quadrati di terreno. Dell'iniziativa verrà informata la Corte dei Conti, alla quale verrà chiesto di vigilare affinché l'intera procedura si attui nell'interesse esclusivo della cittadinanza di Gioia Tauro».
«È noto infatti – aggiungono i due dirigenti di Cd – che è in atto una trattativa tra i commissari straordinari del comune e l'Autorità Portuale per raggiungere un'intesa che consenta una variante al Piano strutturale comunale per cedere una quantità di terreno comunale grande quanto mezzo quartiere del rione Marina di Gioia Tauro».
Cittadinanza Democratica rileva che «a fronte del danno derivante dalla perdita di enormi superfici di terreno comunale e della mancata realizzazione del porticciolo turistico di strade di collegamento e di altre attività e/o opportunità previste dal Piano strutturale comunale per quell'area, non ci sono adeguati vantaggi per il Comune».
Per Bellofiore e Rizzo «non si dovrebbe decidere una questione senza che la popolazione sia informata anche nei dettagli. Infatti nessuno ha spiegato cosa realmente, tale scelta, comporterà per la città. E le pressioni che da più parti vengono fatte ai commissari per apporre la firma definitiva sono fuori luogo, a soli due mesi dalle elezioni, e avranno come unico risultato quello di privare i cittadini di Gioia Tauro della possibilità di potere, attraverso rappresentanti democraticamente eletti, tutelare i loro interessi. Perché le decisioni che verranno prese condizioneranno per sempre il futuro sviluppo della città. Ma v'è di più. Allo stato, non è stata effettuata nessuna analisi economica in termini di perdite (es. mancati introiti fiscali e tributi comunali vari) e, quindi, non si può stabilire nulla sulla circa la congruità dell'offerta di indennizzo per il Comune da parte dell'Autorità Portuale».
Fin qui il comunicato. Ma Renato Bellofiore ha voluto poi meglio specificare le finalità, i dubbi e le perplessità del suo movimento, evidenziando che «la città di Gioia Tauro è "unica" per non avere nessun "ritorno" dalla presenza di un mega Porto di importanza mondiale. Questa città – ha sottolineato – ha dato tutta sé stessa e si trova a combattere, alla stregua degli anni '70, contro la disoccupazione dilagante e tanti altri problemi che ne "paralizzano" lo sviluppo, nella completa indifferenza delle istituzioni regionali e nazionali (vedi Interporto, Zona Franca, ecc.). E quindi, è necessario rimettere tutto in discussione per sapere qual è in atto per la città il "ritorno" del Porto, ma ancor prima, del depuratore industriale, del termovalorizzatore, del rigassificatore e della immensa pericolosissima polveriera infortunistica», e a cui si vorrebbe togliere anche l'ospedale unico.
PORTO DI GIOIA T. IN PIAZZA DUOMO CITTADINANZA DEMOCRATICA AVVIA LA RACCOLTA DI FIRME DA INVIARE AI COMMISSARI PREFETTIZI DEL COMUNE DI GIOIA TAURO
GIOIA TAURO - Da sabato 16, in piazza Duomo, sarà presente un banchetto per la raccolta firme di una petizione promossa da Cittadinanza Democratica «volta ad evitare che i Commissari straordinari cedano all'Autorità Portuale oltre 300.000 metri quadrati di terreno comunale». La petizione verrà successivamente inviata anche alla Corte dei Conti «alla quale verrà chiesto di vigilare affinché l'intera procedura si attui nell'interesse esclusivo della cittadinanza di Gioia Tauro». La decisione di un evento del genere è da ricercare nelle recenti trattative tra la Commissione Straordinaria che regge Gioia Tauro e l'Autorità Portuale per la modifica del Piano Strutturale Comunale che, secondo il movimento gioiese farebbe perdere alla città «una quantità di terreno comunale grande quanto mezzo quartiere marina di Gioia Tauro», e situato all'interno del Porto. «Cittadinanza Democratica sostiene e rileva che a fronte del danno derivante dalla perdita di enormi superfici di terreno comunale e della mancata attuazione del porticciolo turistico o di altre attività previste dal Piano Strutturale Comunale, non ci sono adeguati e proporzionati vantaggi per i cittadini e per il Comune gioiese». Secondo Cittadinanza Democratica, infatti, la commissione straordinaria «non dovrebbe decidere una questione così importante per il Comune senza che la popolazione sia assolutamente informata su tutta l'operazione. Infatti nessuno ha spiegato cosa realmente, tale scelta, comporterà per la città di Gioia Tauro». In nome della trasparenza, necessaria visto il periodo turbolento della città della piana, «le pressioni che da più parte vengono fatte ai Commissari straordinari al fine di far loro apporre la firma definitiva sono assolutamente fuori luogo a soli 2mesi dalle elezioni», ribadendo come per Cittadinanza Democratica, i cittadini debbano conoscere «tutti i termini della questione, in modo da poter valutare quali saranno i vantaggi e/o gli svantaggi per Gioia Tauro e per i suoi cittadini, perché le decisioni che verranno prese condizioneranno per sempre il futuro sviluppo della nostra città. Non è stata effettuata da parte dei Commissari nessuna analisi economica in termini di perdite».
8 gennaio 2010
GIOIA TAURO OSPEDALE, CHIUSO L'AMBULATORIO DI ORTOPEDIA CITTADINANZA DEMOCRATICA INSORGE CONTRO LA DECISIONE DELL'ASP 5
4 gennaio 2010
DA IL QUOTIDIANO E DA GAZZETTA DEL SUD DEL 4.1.2010- CITTADINANZA DEMOCRATICA SU CRISI OCCUPAZIONALE PORTO DI GIOIA TAURO E RISCHIO 400 LICENZIAMENTI

Gioia Tauro 3.1.2010 - E’ notizia di qualche giorno che l’Mct per superare i momenti di difficoltà a causa del calo subito delle commesse del 30% farà ricorso agli ammortizzatori sociali per 400 lavoratori portuali.
Per Cittadinanza Democratica l’unica cosa chiara è che il porto di Gioia Tauro non è in nessun modo tutelato politicamente né dal governo nazionale, né dal Governo regionale dove il principale nemico di Gioia Tauro e della Piana, il Presidente Agazio Loiero, è contento solo di installare in queste zone impianti nocivi e far portare spazzatura che nessuno vuole a casa sua e senza alcuna ricaduta occupazionale. Se anche al porto di Gioia Tauro siamo arrivati alla frutta la responsabilità non può prescindere dalle scelte e dalle nomine scellerate ed inconcludenti attuate negli ultimi anni sia dal Governo romano sia dal Governo regionale.
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E’ ormai ovvio a tutti che Gioia Tauro è lasciata appositamente e lentamente morire da una politica regionale incapace di valorizzare le sue potenzialità prediligendole altre aree come Lamezia Terme alla quale è andata la Zona franca urbana prima promessa a Gioia Tauro da Loiero e poi scippatale senza nessun motivo, snobbando colpevolmente e dolosamente quello che è e rimane il punto centrale più importante di snodo commerciale di tutta la Calabria e quindi il primo sito dell’intera Calabria su cui il Presidente Loiero avrebbe dovuto investire, incrementare e valorizzare sempre più viste le sue potenzialità uniche soprattutto per livelli di occupazione garantita e gettito fiscale nelle casse dello Stato e con il federalismo nelle casse della Regione Calabria.
Si capisce che siamo di fronte ad una volontà di affossare un porto ed un’intera area che potrebbe immediatamente decollare se solo ci fosse la volontà di levare quel freno a mano che Loiero continua volutamente a tenere tirato. Così già molte ditte si stanno trasferendo nell’area di Lamezia Terme visti gli sgravi promessi con la concessione della ZFU, e di conseguenza altre famiglie vivono l’angoscia di restare senza alcun sostentamento. Ma dove sono quelle contropartite di cui Loiero e il Governo centrale ci hanno parlato? E dove sono quelle infrastrutture da sempre promesse in grado di creare quei collegamenti necessari per una integrazione con il territorio circostante?
Cittadinanza Democratica al fine di scongiurare i licenziamenti chiede un intervento ad hoc per il Porto al Governo Regionale e a quello Nazionale che per Gioia Tauro sarebbe finalmente il primo e dimostrerebbe per la prima volta di voler puntare effettivamente su quest’area e non di usarla per slogan elettorali e per promesse occupazionali che chiaramente non si vogliono mantenere.
Per Cittadinanza Democratica
Renato Bellofiore
Jacopo Rizzo
TOTALE SOLIDARIETA’ AI MAGISTRATI E ALLA SOCIETÀ CIVILE DI REGGIO CALABRIA PER IL VILE ATTENTATO CONTRO IL PORTONE DELLA SEDE DELLA PROCURA GENERALE.

2 gennaio 2010
PER IL COMITATO SPONTANEO MANCA IL TITOLO DI PROPRIETÀ OSPEDALE UNICO DELLA PIANA PRESENTATO UN RICORSO AL TAR

31 dicembre 2009
VOLONTARI ALL'OPERA, PRANZO NATALIZIO SOLIDALE INSIEME AI MIGRANTI PARTECIPAZIONE ANCHE DI CITTADINANZA DEMOCRATICA.

17 dicembre 2009
L’ALLARME DI CITTADINANZA DEMOCRATICA: «SERVONO INTERVENTI URGENTI» RESI NOTI I RISULTATI DELLA PROTEZIONE CIVILE: STATO DI DEGRADO E PERICOLO

Da Il Quotidiano della Calabria del 17.12.09 di ALBERTO PETRELLI
GIOIA TAURO - La situazione del Budello preoccupa Cittadinanza Democratica. In una nota stampa rilasciata ieri, i coordinatori del movimento gioiese Bellofiore e Rizzo, rendono noto il risultato del sopralluogo effettuato agli inizi di dicembre dalla Protezione Civile di Reggio Calabria. Il sopralluogo ha portato alla luce lo stato di profondo degrado nel quale versa il torrente che costeggia Gioia Tauro e che più di una volta, negli scorsi anni, è esondato, allagando le abitazioni costruite a ridosso dell'argine del Budello. «Durante il sopralluogo citato,
TORRENTE BUDELLO, A SEGUITO DELLE SEGNALAZIONI DI CITTADINANZA DEMOCRATICA LA PROTEZIONE CIVILE DA INDICAZIONI PER LA MESSA IN SICUREZZA

GIOIA TAURO
A seguito delle segnalazioni dei coordinatori di Cittadinanza Democratica Renato Bellofiore e Iacopo Rizzo sulla situazione di pericolo degli abitanti del rione Vallamena, la Protezione Civile è prontamente intervenuta e, dopo una scrupolosa ricognizione, ha inviato agli organi competenti, a cominciare dalla commissione straordinaria che regge il Comune, precise prescrizioni da effettuare a tutela della pubblica incolumità.
Appena qualche mese addietro, Cittadinanza Democratica segnalava alla commissione straordinaria e alla Protezione civile il serio pericolo di esondazione del fiume Budello, anche per la mancata opera di bonifica. Quindi, l'1 dicembre scorso la Protezione civile di Reggio, insieme a personale dell'Ufficio tecnico comunale, ispezionava il fiume Budello e, preso atto della gravità della situazione, indirizzava un rapporto alla Commissione straordinaria invitandola ad adottare immediatamente ogni provvedimento necessario a tutela dell'incolumità pubblica. L'atto veniva trasmesso anche alla Provincia, settore demanio, a Cittadinanza Democratica e al prefetto.
Durante il sopralluogo la Protezione civile constatava l'effettivo stato di degrado e pericolosità del torrente Budello che in condizioni di normale piovosità, scrive la Protezione civile, presenta criticità idraulica a causa della difficoltà del normale deflusso delle acque, con un punto situato tra il ponte sulla statale e più a valle il ponte "Tre Palmenti" e precisamente nel tratto densamente urbanizzato, ove è ubicato il rione Vallamena. Constatava inoltre che in questo tratto vi è una strozzatura che già di per sé non garantisce il normale scorrimento e nel tratto a monte il torrente si presenta fìtto di vegetazione spontanea che se trascinata dalla piena può intasare i tombini posti a valle con pericolo di esondazione per le circostanti zone urbanizzate. Ad aggravare la situazione, il dissesto strutturale di una parte del muro d'argine (foto) in prossimità dell'ultimo tombino nei pressi della strada "Tre Palmenti".
Per tutto ciò, secondo la Protezione civile, si rende necessario ed urgente, da parte dell'ente competente, la sistemazione idraulica dell'asta fluviale nel tratto a monte dei tombini, la pulizia e la scolmatura fino alla foce del torrente Budello, nonché il rifacimento dell'argine dissestato, l'innalzamento degli argini laddove necessario, la costituzione di barriere protettive e delle spallette dei ponti.
15 dicembre 2009
Cittadinanza Democratica Nardi: Ospedale nuovo della Piana presentato ricorso al TAR adesso «si attende con serenità e fiducia l'esame nel merito»
La querelle sull'ospedale unico della Piana non si placa e continua a tenere desta l'attenzione di quanti continuano a preoccuparsi dei problemi legati alla sanità nel comprensorio taurense.
Di recente da parte del Comitato pro ospedale unico è stato presentato un ricorso, con il quale si chiede l'annullamento di tutta la procedura poiché viziata da una serie di gravissime irregolarità. E il Tar di Reggio Calabria, che ha accolto il ricorso, si è pronunciato fissando una prossima udienza per entrare nel merito dello stesso.
Il portavoce ufficiale di Cittadinanza Democratica - che figura tra i ricorrenti - Salvatore Nardi, ha diramato al riguardo una lunga nota nella quale tra l'altro ricorda che «l'Azienda sanitaria provinciale n. 5 è guidata da rappresentanti del ministero della Difesa e dell'Interno, i quali, unitamente al ministero di Grazie e Giustizia, dovrebbero essere i garanti della democrazia. Ma la stessa Asp, con il semplice consenso di quattro sindaci, che non rappresentano neanche il 20% della popolazione pianigiana, sta arrecando gravissimi danni alla già precaria situazione sanitaria del comprensorio».
«Per quanto riguarda il terreno sul quale dovrebbe sorgere il nuovo ospedale – continua Nardi – non c'è una delibera di cessione ma esiste soltanto un documento, a firma dell'assessore provinciale al patrimonio, che parla di disponibilità dell'area (terreni destinati all'Istituto Agrario di Palmi ndc) sulla quale far sorgere l'ospedale, non più "unico" ma semplicemente "nuovo". Tale area, comunque, rimarrebbe vincolata per legge alla Provincia poichè, trattandosi di bene ricevuto in donazione, dello stesso non può essere variata la destinazione d'uso. Scuola è, lautamente finanziata dalla Provincia – prosegue la nota – e scuola rimane. Ma nonostante ciò i vertici dell'Asp reggina hanno sperperato denaro pubblico facendo redigere un progetto che, secondo informazioni in possesso di Cittadinanza democratica, è stato già regolarmente pagato. E questo – osserva l'esponente politico di Gioia Tauro – ricorda il famoso film dell'indimenticabile Totò che vendeva una famosa fontana di Roma pur non essendone proprietario».
A parere di Nardi, dunque, «il problema del nuovo ospedale resta in piedi in tutta la sua portata mentre si tenta di negare ai cittadini della Piana, da parte degli uomini delle istituzioni, la soluzione del problema legato al policlinico della Piana che va costruito in zona baricentrica così come stabilito a suo tempo a larghissima maggioranza (24 primi cittadini su 28) dall'assemblea dei sindaci che rifiutano i due mezzi ospedali uno dei quali, per intenderci quello di Polistena, che oltre ai tanti problemi che denunzia non dispone della documentazione relativa al rischio sismico che non è cosa da poco tenendo conto dell'alto grado di sismicità delle nostre zone».
«Cittadinanza Democratica – conclude il portavoce Nardi – così come gli altri presentatori del ricorso al Tribunale amministrativo regionale, attende con serenità e fiducia l'esame nel merito e resta pronta a continuare la sua battaglia sul problema ospedale, che viene soprattutto considerato un fatto di giustizia e di legalità oltre che di ripristino della buona sanità sul territorio».
26 novembre 2009
GIOIA TAURO - SANITÀ DIGNITOSA E OSPEDALE UNICO CRESCE LA MOBILITAZIONE DEI CITTADINI.

Nei saloni di Palazzo Fallara, si è svolto il convegno sul nuovo progetto di sanità nella Piana di Gioia Tauro, organizzato dal Rotary Club Nicotera Medma unitamente a Interact, Rotaract, l'Associazione Cittadinanza Democratica e Fiaba Corporate University, con il fine di poter comprendere su quale potrebbe essere una struttura modello ed adeguata all'intero territorio del comprensorio.
I saluti del Commissario Straordinario Francesca Crea sono stati illustrati da una articolata missiva che è stata letta da Giacomo Saccomanno e con la quale si segnalava, tra l'altro, che «nessun riscontro aveva ricevuto la richiesta di informazioni avanzata dalla stessa Commissione alle istituzioni competenti sin dall'8 ottobre 2009, a seguito di apposita richiesta di intervento di Cittadinanza Democratica sulla localizzazione dell'ospedale unico della Piana».
Hanno poi fatto seguito i saluti del Presidenti dell'Interact, Angiola Saccomanno, e del Presidente di Cittadinanza Democratica, Renato Bellofiore, il quale ha ripercorso le vicende «dell'assurdo ed inspiegabile comportamento dell'Asp e della Regione Calabria, che ha costretto il Comitato per l'Ospedale Unico a presentare ben due ricorsi al Tar della Calabria, di cui il primo con esito favorevole, ed il secondo in corso di fissazione della udienza di discussione, e con precise affermazioni di responsabilità della P.A. e l'impegno, comunque, di andare fino in fondo per la tutela della salute dei cittadini».
Per Bellofiore «gli abitanti della Piana hanno già pagato prezzi molto alti, con numerosi casi di malasanità, e quindi per il futuro hanno il diritto di avere un sistema sanitario che dia risposte certe».
Bellofiore evidenzia inoltre che «nell'attesa del nuovo Ospedale occorre potenziare assolutamente il Giovanni XXIII, perché collocato in posizione strategica e facilmente fruibile, con una rete viaria e ferroviaria di facile accesso e soprattutto perché in prossimità dell'area portuale "insiste" la più grande polveriera infortunistica d'Italia che è il primo porto del Mediterraneo».
Hanno poi fatto seguito la relazione di Giuseppe Nasso, Co-responsabile della Divisione di Cardiologia e Chirurgia Vascolare Anthea Hospital di Bari, che ha evidenziato un vero modello sanitario compatibile con il territorio; di Vincenzo Morabito, Dirigente Medico Asl 9, che si è soffermato sulla possibile utilizzazione delle attuali strutture; Davide Pagliano, Marketing Manager Baxter–Biosurgery Italia, che ha riferito delle condizioni di efficacia di una struttura sanitaria.
Molto appassionato e toccante è stato l'appello di Alfonso Scutellà e di Antonino Di Certo, «per una sanità che eviti decessi inspiegabili e l'ansia dei professionisti che operano in ambienti difficili e non attrezzati».
Altri interventi della platea hanno ribadito la imprescindibilità di tutelare la salute, così come i passaggi del giornalista Francesco Condoluci, che ha moderato il dibattito. Quindi le conclusioni di Giacomo Saccomanno, il quale, dopo aver messo in rilievo «l'univocità del messaggio lanciato da tutti sulla disperazione per la palese insufficienza della risposta sanitaria nella Piana e sulla imprescindibilità della creazione di un polo sanitario unico», ha affermato che «per la collocazione vi sono dei precisi criteri legislativi che impediscono decisioni umorali o campanilistiche».
Saccomanno ha anche ribadito che, «in assenza di una classe politica adeguata, devono essere i cittadini a difendersi ed a superare lo stato di rassegnazione».
GIOIA TAURO - PIANO REGOLATORE PORTUALE CITTADINANZA DEMOCRATICA CHIEDE IL COINVOLGIMENTO
18 novembre 2009
GIOIA TAURO CITTADINANZA DEMOCRATICA TORNA ALLA CARICA PERICOLO VALLAMENA E STABILIZZAZIONE PRECARI IN COMUNE, URGONO SOLUZIONI.
17 novembre 2009
CITTADINANZA DEMOCRATICA TESSERAMENTO 2009.ADERISCI ANCHE TU (CLICCA SUL MODULO PER SCARICARLO)
la campagna d'adesione a Cittadinanza Democratica, iniziata questo mese di novembre terminerà il prossimo 30 dicembre 2009.
Mai come quest'anno la campagna di adesione al nostro movimento politico-culturale assume l’importanza ed il valore non solo di un atto politicamente fondamentale per la nostra città di Gioia Tauro impegnata alle prossime elezioni comunali di fine marzo 2010 ma anche e soprattutto come segnale forte di cambiamento cittadino e dell’intera Piana verso il ricambio della classe politica, nuove idee, legalità, sviluppo compatibile con il rispetto della salute dei cittadini, dell’ambiente e delle peculiarità dei territori, lavoro, meritocrazia e sanità efficiente per tutti.
E' indispensabile, per consentire a Cittadinanza Democratica di proseguire, sia pure con moltissime difficoltà, la lotta politica, anzitutto una forte assunzione di responsabilità da parte di chi al Movimento è già iscritto, ma è pure fondamentale un sostegno concreto di chi, pur essendo simpatizzante, non ha fino ad oggi, ritenuto necessario aderire a Cittadinanza Democratica mediante l'iscrizione.
Il coordinamento del Movimento ha stabilito che la campagna di adesione a Cittadinanza Democratica per l'anno 2009 iniziata lo scorso 18 ottobre terminerà il 30 dicembre 2009.
Norme e modalità per l'iscrizione:
· Il costo della tessera 2009 è fissato in € 5,00.
· per ogni ulteriore familiare convivente con il tesserato il costo della tessera è di €. 1,00.
Il modulo di adesione può essere ritirato presso la sede di Cittadinanza Democratica, in Gioia Tauro, Via Regina Elena, 8, dal lunedì al venerdì dalle ore 16,00 alle ore 19,30,
oppure può essere scaricato dal blog:
http://cittadinanzademocratica.blogspot.com
e consegnato presso le sede di Gioia Tauro durante gli orari sopra indicati.
Cittadinanza Democratica
INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL MOVIMENTO CITTADINANZA DEMOCRATICA RENATO BELLOFIORE CHE ILLUSTRA LE TAPPE VERSO LE PROSSIME COMUNALI
GIOIA TAURO - La tappa di oggi è Cittadinanza Democratica. A Renato Bellofiore, che ne è il presidente, abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione socio-politica di Gioia Tauro, in vista delle elezioni di marzo prossimo. Alcuni ritengono che chi si è candidato a sindaco debba fare un passo indietro, nel senso che è auspicabile che vi sia un candidato unico.
Lei che risponde?
«Cittadinanza Democratica ha iniziato il suo percorso politico da molto lontano. Infatti, con i suoi rappresentanti fa politica sul territorio da oltre cinque anni. In questo tempo si è posta vicino e dalla parte della popolazione, contribuendo ad aiutarla ed a risolvere le varie problematiche. Il nostro movimento, attivo in tutta la provincia, non nasce a pochi mesi dalle elezioni per conquistare poltrone, bensì nutre un attaccamento forte alla città, puntando a realizzare un programma innovativo per governarla. Il candidato a sindaco di Cittadinanza Democratica, chiunque esso sia, non potrà che essere una figura espressione degli ideali e dei valori che il nostro movimento porta avanti, in modo tale da ripagare la fiducia e il sostegno che sempre più riscontra ».
Si dice che sarà lei il candidato a sindaco?
«Cittadinanza Democratica esprimerà un candidato, ma è ancora prematuro parlare di nomi. Riteniamo che sia il tempo di continuare a occuparsi dei problemi che attanagliano Gioia Tauro per dare risposte concrete ai cittadini che, disorientati, in mancanza di una guida istituzionalesi rivolgono a noi».
Dal procedimento Cent’anni di storia si evince una permeabilità delle istituzioni locali rispetto alle infiltrazioni mafiose. Che ne pensa?
«Ribadiamo il massimo rispetto per l’operato della magistratura e, fiduciosi che la giustizia farà correttamente il suo corso, non conoscendo gli atti di causa riteniamo opportuno astenerci da ogni commento. Per quanto riguarda il governo futuro della città, pensiamo che i prossimi amministratori debbano porre alla base del loro operato il rispetto della legalità il quale non può che passare attraverso la trasparenza degli atti».
C’è chi dice che la gestione straordinaria sia stata un’occasione mancata, poiché chi andrà ad amministrare avrà avanti a sé una situazione ingovernabile. Condivide?
«Ancora aspettiamo di conoscere ufficialmente la situazione economico-finanziaria in cui versa il Comune, nonostante le continue richieste avanzate sin dal 2008. Facciamo presente che i commissari nell’ultima riunione con i partiti avevano promesso un incontro pubblico. Stiamo aspettando da mesi. Non ci illudiamo di trovare il Comune in situazioni floride, perché ormai è noto che la cattiva gestione delle amministrazioni passate ha dissestato l’Ente, comportando un enorme danno ai cittadini, ma proprio per questo riteniamo che sia necessario impegnarsi perché non è assolutamente possibile riconsegnare il Comune agli stessi politici che, nel corso degli anni, col loro discutibile operato hanno incrementato il deficit, fino a portarlo alla situazione rovinosa di oggi».
L’europarlamentare Arlacchi ha detto che la mancata Zona franca non incide sullo sviluppo del territorio. E’d’accordo?
«La perdita della Zona franca, non solo è una mancata opportunità di sviluppo, ma un'ulteriore penalizzazione per il territorio perché già siamo a conoscenza di molte ditte che trasferiranno la loro sede a Lamezia Terme, dove potranno fruire di vantaggi economici che qui non avrebbero. E’ evidente che questo “scippo” sia imputabile a Loiero e alla sua Giunta, che si ricordano solerte di questa città solo quando si tratta di installare impianti nocivi per la salute dei cittadini che nessun altro vuole. Grandi colpe hanno anche i nostri amministratori locali: quando nell’anno 2007 denunciavo e sollevavo sui giornali la questione della Zona franca, loro tacevano e non presentavano nessun progetto o proposta concreta alla Regione».
15 novembre 2009
Cittadinanza Democratica Convegno sul tema "QUALE SANITA’ NELLA PIANA?" venerdì 20 novembre 2009, h.17.30, a Gioia Tauro, Palazzo Fallara
14 novembre 2009
GIOIA TAURO – CITTADINANZA DEMOCRATICA STRUTTURA FATISCENTE NEL DEGRADO. L'EX OPERA SILA È DIVENTATA IL RIFUGIO DEGLI EXTRACOMUNITARI.
«C'è una situazione allarmante, di estrema indigenza, degrado sociale ed umanitario nei locali dello struttura dell'ex Opera Sila, uno stabilimento realizzato per la produzione dell'olio d'oliva, sulla strada Statale 18, tra Gioia Tauro e Rosarno, in località Spargimento». È la denuncia veicolata da un comunicato diramato alla stampa dai coordinatori del movimento politico Cittadinanza Democratica, Reato Bellofiore e Iacopo Rizzo, i quali «preoccupati per le condizioni di estrema indigenza e degrado sociale ed umanitario in cui sono costretti a vivere gli extracomunitari soggiornanti presso l'ex Opera Sila», hanno provveduto ad informare la Commissione Straordinaria del Comune di Gioia Tauro ed il Prefetto di Reggio Calabria.
«Cittadinanza Democratica – si legge nel testo della lettera – segnala che in seguito alla chiusura della ex cartiera di Rosarno, venuta alla ribalta per le note vicende di razzismo e di degrado sociale ed umanitario, numerosi extracomunitari si sono riversati in massa dentro i locali abbandonati dell'ex Opera Sila, all'interno del Comune di Gioia Tauro e all'interno dell'adiacente stazione FS abbandonata». «Tale esodo ha portato ad un folto assembramento di persone che vivono oggi dentro un rudere arrugginito e fatiscente senza luce, senza acqua, senza servizi igienici, senza riscaldamenti e spesso senza né cibo nè vestiario».
Il movimento invoca interventi istituzionali: «Cittadinanza Democratica, preoccupata per le condizioni di estrema indigenza e degrado sociale ed umanitario in cui sono costretti a vivere questi extracomunitari, osserva e porta a conoscenza delle Autorità cui la comunicazione è stata inviata, che non è umanamente concepibile che possa permanere una tale situazione, che tra l'altro, potrebbe essere portatrice di un possibile focolaio di epidemie, nonchè di problematiche legate alla sicurezza pubblica».
CITTADINANZA DEMOCRATICA QUESTIONE MIGRANTI DEGRADO UMANITARIO INTERVENGA L’AUTORITÀ

GIOIA TAURO - Il movimento politico-culturale Cittadinanza Democratica si appella alla Commissione straordinaria di Gioia Tauro ed al Prefetto per denunciare «il degrado sociale ed umanitario in cui sono costretti a vivere migliaia di extracomunitari, alloggiati attualmente in massa nei locali abbandonati dell'ex Opera Sila e nell'adiacente stazione Fs». La storia si ripete puntualmente con l'arrivo di centinaia di lavoratori stagionali extracomunitari che quest'anno, dopo la chiusura dell'ex cartiera di Rosarno, a causa dell'incendio e dei forti agenti inquinanti rilevati nell'ex fabbrica, hanno trovato riparo in un altro capannone. «L'esodo – dichiarano infatti Renato Bellofiore e Jacopo Rizzo - ha causato un altro numeroso assembramento di persone che, oggi sopravvivono dentro un rudere arrugginito e fatiscente, senza luce, senza acqua, senza servizi igienici, senza riscaldamenti e spesso senza né cibo nè vestiario». Cittadinanza Democratica evidenzia ancora che «non è umanamente concepibile una tale situazione. Non può continuare. Tra l'altro - concludono gli attivisti - si ricrea un altro possibile focolaio di epidemie e di problematiche legate alla sicurezza pubblica, sollecitando chi di competenza ad intervenire immediatamente nella località “Spartimento”».
GIOIA TAURO EMERGENZA MIGRANTI CITTADINANZA DEMOCRATICA DENUNCIA IL DEGRADO
11 novembre 2009
GIOIA TAURO L'ASSASSINIO DI CARMINE CEDRO DA "CITTADINANZA DEMOCRATICA" APPELLO ALLE FORZE "SANE"
"Cittadinanza democratica", con i coordinatori Renato Bellofiore e Jacopo Rizzo, interviene per auspicare sicurezza e legalità, «a seguito dell'omicidio avvenuto in pieno centro a Gioia Tauro, che accresce la preoccupazione della società civile e della popolazione sempre più costretta a vivere in un clima di guerriglia urbana».
«Cittadinanza Democratica – si legge – nell'augurarsi che le forze dell'ordine e la magistratura possano fare al più presto luce sulla vicenda (in realtà il presunto omicida sarebbe già stato individuato, ndr) , fa appello a tutte le forze sane del paese per affiancare chi quotidianamente assicura il massimo impegno nella lotta contro la criminalità. Non si può accettare più passivamente quanto accade come qualcosa di ineluttabile: la rassegnazione è il peggior nemico della popolazione e il ruolo di tutti i cittadini onesti può divenire fondamentale. Bisogna tracciare una linea netta di demarcazione tra ciò che è lecito e ciò che è illegale. Occorre quindi creare una nuova coscienza contro questi fenomeni che oltre a far vivere una città nel terrore generano povertà e sottosviluppo. Perché il riscatto della nostra città non ci verrà "regalato dall'esterno" ma dovrà necessariamente anche avere alla base una nuova coscienza fondata sulla legalità, sul rispetto delle regole e sullo spirito di appartenenza ad una società sana e coesa capace di reagire come un unico organismo agli attacchi della criminalità . Il ruolo delle tante associazioni, di tutti i cittadini e delle comunità religiose – sottolineano i due esponenti di Cd – diviene allora primario e in particolar modo Cittadinanza Democratica fa appello alla Chiesa perché in un momento così delicato rivesta un ruolo fondamentale per scuotere le coscienze e indicare con chiarezza la corretta via da seguire, lanciando con rinnovato vigore un messaggio forte di legalità e speranza per i cittadini onesti. "Ovviamente tutto questo da solo non basta, occorre quindi che il Governo centrale fornisca alle forze dell'ordine quelle risorse alle attività operative e organizzative che, già esigue, quest'anno sono state ulteriormente decurtate e non sottragga, come previsto, 40 mila unità dagli operatori in servizio, per consentire a chi opera quotidianamente rischiando la propria vita, di poter esercitare un maggior controllo del territorio per garantire il bene e la sicurezza dei cittadini».
E sull'omicidio di Carmine Cedro interviene anche il Cids per bocca del suo presidente, Demetrio Costantino. «Allarmante – scrive il Comitato interprovinciale per il dirotto alla sicurezza – è la situazione nel territorio reggino, continuamente sottoposto ad attentati ad operatori , imprenditori e professionisti, atti estorsivi, rapine,usura , truffe e reati vari. Il feroce agguato, attuato in pieno giorno, dimostra la spavalderia e l'indifferenza criminale spezzando una giovane vita in un territorio – Gioia Tauro e dintorni – dove si sono verificati gravissimi fatti criminosi, durissime guerre di mafia intrecciate e collegate con ambienti e vicende politiche. si continua così – e mentre Reggio ospita eventi sportivi di grande rilievo nazionale – a offuscare l'immagine di un territorio dove emergerebbe , purtroppo, anche assuefazione e assenza di risposte adeguate. In questo senso rammarica vedere nella città di Reggio alcuni locali devastati dalla criminalità, tra cui, l'Eurone accanto alla Prefettura, il bar pasticceria di via Aldo Moro, a poca distanza dal Comando della Polizia urbana e dove, da 16 mesi, sotto le saracinesche contorte dallo scoppio, continuano a scorrere rigagnoli di acqua, E il locale pubblico incendiato a pochi metri dal Santuario di Sant'Antonio». «Quali considerazioni si chiede Costantino – giudizi, valutazioni possono trarre cittadini e turisti vedendo queste vergogne criminali? È possibile che non si possano trovare anche soluzioni provvisorie ed intervenire per cancellare indegni gesti? Bisogna lasciare questi locali nelle attuali condizioni per tempi infiniti?».
«Da Reggio e dalla Calabria – scrive il Cids – dove esiste l'organizzazione criminale più potente, pericolosa e ramificata del Paese dovrebbero esserci segnali forti e scelte incisive promuovendo anche iniziative in rapporto con i parlamentari del territorio. Il Parlamento e il Governo nazionale devono assumere impegni con la Finanziaria relativi a risorse, strumenti , mezzi e uomini per i territori più a rischio. La Commissione parlamentare antimafia – al di la dell'apprezzabile impegno individuale dei suoi componenti – dovrebbe produrre atti e proposte collegiali rapportandosi con il territorio. La Regione – il cui statuto ripudia la mafia – e anche tanti Comuni potrebbero essere più incisivi nell'azione di supporto alle forze dell'ordine e vigilare per combattere e spezzare collegamenti mafiosi respingendo sostegni , connivenze e voti mafiosi. Perciò istituzioni e associazionismo antimafia dovrebbero riprendere senza più indugi le proposte avanzate da esponenti istituzionali per organizzare grandi manifestazioni di lotta, agire con unità e coesione nella difficile lotta contro la criminalità organizzata e comune».