16 gennaio 2010

Cittadinanza Democratica annuncia il via ad una petizione popolare per coinvolgere i cittadini in una scelta "vitale" per la città di Gioia Tauro


Da Gazzetta del Sud del 11.1.10 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
Sulla riunione indetta dalla Presidenza della Regione Calabria tenutasi a Catanzaro e avente come oggetto la verifica di eventuali azioni percorribili per contrastare la crisi del Porto di Gioia Tauro, Mct, la società terminalista, esprime apprezzamento e «prende atto dello sforzo espresso dalle istituzioni regionali per la salvaguardia del patrimonio occupazionale costruito in questi anni».
«Ci preme tuttavia evidenziare – si legge nel documento – che l'andamento della riunione ha, purtroppo, lasciato ai dirigenti della Regione solo pochi minuti, in chiusura di incontro, per elencare una serie di possibili strumenti finanziari e di supporto alle aziende in difficoltà che, unitamente agli incentivi per l'occupazione e all'imminente pubblicazione del bando per i programmi di formazione continua, rappresentano quanto sviluppato dalla Regione Calabria per il rilancio della competitività dello scalo».
«La mancanza, inoltre, di una adeguata documentazione a supporto delle azioni elencate – prosegue la nota di Medcenter – non ha consentito il necessario approfondimento da parte della nostra azienda, che ha tuttavia garantito il massimo impegno a valutare tutti gli strumenti messi a disposizione non appena riceverà i documenti descrittivi. Sarà così possibile valutare come ed in quale misura gli strumenti, messi a disposizione, si coniughino con la necessità di garantire il conseguimento della massima efficienza operativa ed economica a supporto del necessario recupero della competitività del Terminal».
Intanto, Cittadinanza Democratica annuncia il via ad una petizione popolare per coinvolgere i cittadini in una scelta "vitale" per la città di Gioia Tauro ed il suo territorio. «A partire da sabato prossimo – si legge nel comunicato a firma dei coordinatori Renato Bellofiore e Jacopo Rizzo – in piazza Duomo inizierà la raccolta delle firme per evitare che venga ceduta all'Autorità Portuale un'area di oltre 300 mila metri quadrati di terreno. Dell'iniziativa verrà informata la Corte dei Conti, alla quale verrà chiesto di vigilare affinché l'intera procedura si attui nell'interesse esclusivo della cittadinanza di Gioia Tauro».
«È noto infatti – aggiungono i due dirigenti di Cd – che è in atto una trattativa tra i commissari straordinari del comune e l'Autorità Portuale per raggiungere un'intesa che consenta una variante al Piano strutturale comunale per cedere una quantità di terreno comunale grande quanto mezzo quartiere del rione Marina di Gioia Tauro».
Cittadinanza Democratica rileva che «a fronte del danno derivante dalla perdita di enormi superfici di terreno comunale e della mancata realizzazione del porticciolo turistico di strade di collegamento e di altre attività e/o opportunità previste dal Piano strutturale comunale per quell'area, non ci sono adeguati vantaggi per il Comune».
Per Bellofiore e Rizzo «non si dovrebbe decidere una questione senza che la popolazione sia informata anche nei dettagli. Infatti nessuno ha spiegato cosa realmente, tale scelta, comporterà per la città. E le pressioni che da più parti vengono fatte ai commissari per apporre la firma definitiva sono fuori luogo, a soli due mesi dalle elezioni, e avranno come unico risultato quello di privare i cittadini di Gioia Tauro della possibilità di potere, attraverso rappresentanti democraticamente eletti, tutelare i loro interessi. Perché le decisioni che verranno prese condizioneranno per sempre il futuro sviluppo della città. Ma v'è di più. Allo stato, non è stata effettuata nessuna analisi economica in termini di perdite (es. mancati introiti fiscali e tributi comunali vari) e, quindi, non si può stabilire nulla sulla circa la congruità dell'offerta di indennizzo per il Comune da parte dell'Autorità Portuale».
Fin qui il comunicato. Ma Renato Bellofiore ha voluto poi meglio specificare le finalità, i dubbi e le perplessità del suo movimento, evidenziando che «la città di Gioia Tauro è "unica" per non avere nessun "ritorno" dalla presenza di un mega Porto di importanza mondiale. Questa città – ha sottolineato – ha dato tutta sé stessa e si trova a combattere, alla stregua degli anni '70, contro la disoccupazione dilagante e tanti altri problemi che ne "paralizzano" lo sviluppo, nella completa indifferenza delle istituzioni regionali e nazionali (vedi Interporto, Zona Franca, ecc.). E quindi, è necessario rimettere tutto in discussione per sapere qual è in atto per la città il "ritorno" del Porto, ma ancor prima, del depuratore industriale, del termovalorizzatore, del rigassificatore e della immensa pericolosissima polveriera infortunistica», e a cui si vorrebbe togliere anche l'ospedale unico.