
Gioia Tauro 3.1.2010 - E’ notizia di qualche giorno che l’Mct per superare i momenti di difficoltà a causa del calo subito delle commesse del 30% farà ricorso agli ammortizzatori sociali per 400 lavoratori portuali.
Sicuramente si parlerà di crisi mondiale e si tireranno fuori cifre, sj faranno calcoli, poi qualcuno ci dirà che questi tagli sono necessari, inevitabili e dovuti a cause di forza maggiore.
Per Cittadinanza Democratica l’unica cosa chiara è che il porto di Gioia Tauro non è in nessun modo tutelato politicamente né dal governo nazionale, né dal Governo regionale dove il principale nemico di Gioia Tauro e della Piana, il Presidente Agazio Loiero, è contento solo di installare in queste zone impianti nocivi e far portare spazzatura che nessuno vuole a casa sua e senza alcuna ricaduta occupazionale. Se anche al porto di Gioia Tauro siamo arrivati alla frutta la responsabilità non può prescindere dalle scelte e dalle nomine scellerate ed inconcludenti attuate negli ultimi anni sia dal Governo romano sia dal Governo regionale.
.
Chi ha un po’ di memoria ricorda che vi sono state nomine di autorità portuali e di Commissari e sub Commissari e di segretari con incarichi specifici per il Porto di Gioia Tauro solo apparentemente di prestigio, tutti o quasi provenienti da fuori, che lautamente pagati e remunerati, stanno riconsegnandoci un porto in totale crisi occupazionale che forse non si riprenderà viste le prospettive ancor più nere per il futuro.
E’ ormai ovvio a tutti che Gioia Tauro è lasciata appositamente e lentamente morire da una politica regionale incapace di valorizzare le sue potenzialità prediligendole altre aree come Lamezia Terme alla quale è andata la Zona franca urbana prima promessa a Gioia Tauro da Loiero e poi scippatale senza nessun motivo, snobbando colpevolmente e dolosamente quello che è e rimane il punto centrale più importante di snodo commerciale di tutta la Calabria e quindi il primo sito dell’intera Calabria su cui il Presidente Loiero avrebbe dovuto investire, incrementare e valorizzare sempre più viste le sue potenzialità uniche soprattutto per livelli di occupazione garantita e gettito fiscale nelle casse dello Stato e con il federalismo nelle casse della Regione Calabria.
Si capisce che siamo di fronte ad una volontà di affossare un porto ed un’intera area che potrebbe immediatamente decollare se solo ci fosse la volontà di levare quel freno a mano che Loiero continua volutamente a tenere tirato. Così già molte ditte si stanno trasferendo nell’area di Lamezia Terme visti gli sgravi promessi con la concessione della ZFU, e di conseguenza altre famiglie vivono l’angoscia di restare senza alcun sostentamento. Ma dove sono quelle contropartite di cui Loiero e il Governo centrale ci hanno parlato? E dove sono quelle infrastrutture da sempre promesse in grado di creare quei collegamenti necessari per una integrazione con il territorio circostante?
Cittadinanza Democratica al fine di scongiurare i licenziamenti chiede un intervento ad hoc per il Porto al Governo Regionale e a quello Nazionale che per Gioia Tauro sarebbe finalmente il primo e dimostrerebbe per la prima volta di voler puntare effettivamente su quest’area e non di usarla per slogan elettorali e per promesse occupazionali che chiaramente non si vogliono mantenere.
Per Cittadinanza Democratica
Renato Bellofiore
Jacopo Rizzo
Per Cittadinanza Democratica l’unica cosa chiara è che il porto di Gioia Tauro non è in nessun modo tutelato politicamente né dal governo nazionale, né dal Governo regionale dove il principale nemico di Gioia Tauro e della Piana, il Presidente Agazio Loiero, è contento solo di installare in queste zone impianti nocivi e far portare spazzatura che nessuno vuole a casa sua e senza alcuna ricaduta occupazionale. Se anche al porto di Gioia Tauro siamo arrivati alla frutta la responsabilità non può prescindere dalle scelte e dalle nomine scellerate ed inconcludenti attuate negli ultimi anni sia dal Governo romano sia dal Governo regionale.
.
E’ ormai ovvio a tutti che Gioia Tauro è lasciata appositamente e lentamente morire da una politica regionale incapace di valorizzare le sue potenzialità prediligendole altre aree come Lamezia Terme alla quale è andata la Zona franca urbana prima promessa a Gioia Tauro da Loiero e poi scippatale senza nessun motivo, snobbando colpevolmente e dolosamente quello che è e rimane il punto centrale più importante di snodo commerciale di tutta la Calabria e quindi il primo sito dell’intera Calabria su cui il Presidente Loiero avrebbe dovuto investire, incrementare e valorizzare sempre più viste le sue potenzialità uniche soprattutto per livelli di occupazione garantita e gettito fiscale nelle casse dello Stato e con il federalismo nelle casse della Regione Calabria.
Si capisce che siamo di fronte ad una volontà di affossare un porto ed un’intera area che potrebbe immediatamente decollare se solo ci fosse la volontà di levare quel freno a mano che Loiero continua volutamente a tenere tirato. Così già molte ditte si stanno trasferendo nell’area di Lamezia Terme visti gli sgravi promessi con la concessione della ZFU, e di conseguenza altre famiglie vivono l’angoscia di restare senza alcun sostentamento. Ma dove sono quelle contropartite di cui Loiero e il Governo centrale ci hanno parlato? E dove sono quelle infrastrutture da sempre promesse in grado di creare quei collegamenti necessari per una integrazione con il territorio circostante?
Cittadinanza Democratica al fine di scongiurare i licenziamenti chiede un intervento ad hoc per il Porto al Governo Regionale e a quello Nazionale che per Gioia Tauro sarebbe finalmente il primo e dimostrerebbe per la prima volta di voler puntare effettivamente su quest’area e non di usarla per slogan elettorali e per promesse occupazionali che chiaramente non si vogliono mantenere.
Per Cittadinanza Democratica
Renato Bellofiore
Jacopo Rizzo