11 novembre 2009

GIOIA TAURO L'ASSASSINIO DI CARMINE CEDRO DA "CITTADINANZA DEMOCRATICA" APPELLO ALLE FORZE "SANE"


Da Gazzetta del Sud del 9.11.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
"Cittadinanza democratica", con i coordinatori Renato Bellofiore e Jacopo Rizzo, interviene per auspicare sicurezza e legalità, «a seguito dell'omicidio avvenuto in pieno centro a Gioia Tauro, che accresce la preoccupazione della società civile e della popolazione sempre più costretta a vivere in un clima di guerriglia urbana».
«Cittadinanza Democratica – si legge – nell'augurarsi che le forze dell'ordine e la magistratura possano fare al più presto luce sulla vicenda (in realtà il presunto omicida sarebbe già stato individuato, ndr) , fa appello a tutte le forze sane del paese per affiancare chi quotidianamente assicura il massimo impegno nella lotta contro la criminalità. Non si può accettare più passivamente quanto accade come qualcosa di ineluttabile: la rassegnazione è il peggior nemico della popolazione e il ruolo di tutti i cittadini onesti può divenire fondamentale. Bisogna tracciare una linea netta di demarcazione tra ciò che è lecito e ciò che è illegale. Occorre quindi creare una nuova coscienza contro questi fenomeni che oltre a far vivere una città nel terrore generano povertà e sottosviluppo. Perché il riscatto della nostra città non ci verrà "regalato dall'esterno" ma dovrà necessariamente anche avere alla base una nuova coscienza fondata sulla legalità, sul rispetto delle regole e sullo spirito di appartenenza ad una società sana e coesa capace di reagire come un unico organismo agli attacchi della criminalità . Il ruolo delle tante associazioni, di tutti i cittadini e delle comunità religiose – sottolineano i due esponenti di Cd – diviene allora primario e in particolar modo Cittadinanza Democratica fa appello alla Chiesa perché in un momento così delicato rivesta un ruolo fondamentale per scuotere le coscienze e indicare con chiarezza la corretta via da seguire, lanciando con rinnovato vigore un messaggio forte di legalità e speranza per i cittadini onesti. "Ovviamente tutto questo da solo non basta, occorre quindi che il Governo centrale fornisca alle forze dell'ordine quelle risorse alle attività operative e organizzative che, già esigue, quest'anno sono state ulteriormente decurtate e non sottragga, come previsto, 40 mila unità dagli operatori in servizio, per consentire a chi opera quotidianamente rischiando la propria vita, di poter esercitare un maggior controllo del territorio per garantire il bene e la sicurezza dei cittadini».
E sull'omicidio di Carmine Cedro interviene anche il Cids per bocca del suo presidente, Demetrio Costantino. «Allarmante – scrive il Comitato interprovinciale per il dirotto alla sicurezza – è la situazione nel territorio reggino, continuamente sottoposto ad attentati ad operatori , imprenditori e professionisti, atti estorsivi, rapine,usura , truffe e reati vari. Il feroce agguato, attuato in pieno giorno, dimostra la spavalderia e l'indifferenza criminale spezzando una giovane vita in un territorio – Gioia Tauro e dintorni – dove si sono verificati gravissimi fatti criminosi, durissime guerre di mafia intrecciate e collegate con ambienti e vicende politiche. si continua così – e mentre Reggio ospita eventi sportivi di grande rilievo nazionale – a offuscare l'immagine di un territorio dove emergerebbe , purtroppo, anche assuefazione e assenza di risposte adeguate. In questo senso rammarica vedere nella città di Reggio alcuni locali devastati dalla criminalità, tra cui, l'Eurone accanto alla Prefettura, il bar pasticceria di via Aldo Moro, a poca distanza dal Comando della Polizia urbana e dove, da 16 mesi, sotto le saracinesche contorte dallo scoppio, continuano a scorrere rigagnoli di acqua, E il locale pubblico incendiato a pochi metri dal Santuario di Sant'Antonio». «Quali considerazioni si chiede Costantino – giudizi, valutazioni possono trarre cittadini e turisti vedendo queste vergogne criminali? È possibile che non si possano trovare anche soluzioni provvisorie ed intervenire per cancellare indegni gesti? Bisogna lasciare questi locali nelle attuali condizioni per tempi infiniti?».
«Da Reggio e dalla Calabria – scrive il Cids – dove esiste l'organizzazione criminale più potente, pericolosa e ramificata del Paese dovrebbero esserci segnali forti e scelte incisive promuovendo anche iniziative in rapporto con i parlamentari del territorio. Il Parlamento e il Governo nazionale devono assumere impegni con la Finanziaria relativi a risorse, strumenti , mezzi e uomini per i territori più a rischio. La Commissione parlamentare antimafia – al di la dell'apprezzabile impegno individuale dei suoi componenti – dovrebbe produrre atti e proposte collegiali rapportandosi con il territorio. La Regione – il cui statuto ripudia la mafia – e anche tanti Comuni potrebbero essere più incisivi nell'azione di supporto alle forze dell'ordine e vigilare per combattere e spezzare collegamenti mafiosi respingendo sostegni , connivenze e voti mafiosi. Perciò istituzioni e associazionismo antimafia dovrebbero riprendere senza più indugi le proposte avanzate da esponenti istituzionali per organizzare grandi manifestazioni di lotta, agire con unità e coesione nella difficile lotta contro la criminalità organizzata e comune».