20 settembre 2009

IL COMITATO A FAVORE DELL'OSPEDALE UNICO DELLA PIANA ATTACCA L'ASP 5 NEGATE LE CARTE SULL’OSPEDALE BELLOFIORE,RIZZO E SACCOMANNO:C'E' RISCHIO

Il Quotidiano del 15.9.09 di NICOLA ORSO
GIOIA TAURO - «I vertici dell’Asp 5 di Reggio Calabria hanno dimostrato una totale chiusura negandosi alle legittime richieste di chiarimenti e di incontri avanzate dai rappresentanti del “Comi - tato pro ospedale unico della Piana di Gioia Tauro”. Al punto da vedere i rappresentanti di quest’ultimo costretti, con successo, a fare ricorso al Tar di Reggio per il riconoscimento del sacrosanto ed inviolabile diritto di accesso agli atti pubblici. La visione di questi documenti riguardanti il costruendo Ospedale della Piana, gelosamente custoditi e a lungo negati, fa emergere numerose contraddizioniche alimentano dubbi sulle operazioni che si stanno conducendo ». L’accusa ai vertici dell’Asp è firmata da Iacopo Rizzo, Gianfranco Saccomanno e Renato Bellofiore, esponenti del Comitato pro ospedale unico nella Piana. I tre hanno espresso «profonda inquietudine e preoccupazione perché, stando così le cose, si avanzerebbe nella progettazione del nuovo ospedale su un terreno che non è di proprietà dell’Asp 5 e che mai potrà esserlo, con conseguente sperpero di ingenti quantità di danaro pubblico e di tempo ». Un’affermazione pesante che se corrisponderebbe a verità potrebbe persino rimettere in discussione il Piano di rientro sulla sanità calabrese , predisposto dal Presidente Loiero. Ma ecco la ricostruzione: «Nella delibera di nomina del responsabile unico del procedimento per la costruendo struttura, a firma della Commissione straordinariadell’Asp 5,quest’ultima riporta che il soggetto attuatore connota del24 novembre 2008 comunicava che l’Assessore al Patrimonio della Provinciali Reggio Calabria aveva confermato “la cessione” all’Asp del suolo individuato sul quale costruire il nuovo Ospedale; e su questi presupposti l’Asp 5 procedeva alla nomina del Rup e avviava la fase di progettazione preliminare del nuovo Ospedale». Ma in realtà il soggetto attuatore, Giuseppe Tannini Quirini, nella nota ufficiale sopra richiamata del 24 novembre, «parla invece di una semplice “disponibilità alla cessione” da parte dell’Assessore al Patrimonio della Provincia di Reggio Calabria. A questo punto chi mente?». Se lo chiedono gli esponenenti del comitato pro ospedale unico che continuano: «Ma v’è di più, essendo il terreno un bene della provincia, lo stesso può essere alienato solo con una delibera del consiglio provinciale, ad oggi mai assunta, econ una necessaria e congrua contropartita economica come previsto dallo stesso statuto e regolamento dell’ente, a differenza di quanto dichiarato nella nota ufficiale numero 148 del 19 febbraio 2009 a firma del Commissario delegato Spaziante che attribuisce, al Presidente della Provincia Giuseppe Morabito, una dichiarazione di disponibilità alla cessione dei terreni a titolo gratuito, pur sapendo o dovendo sapere che ciò non è possibile». «Chi ha preso l’abbaglio? Orbene - aggiungono Rizzo, Saccomanno e Bellofiore – la stessa Provincia di Reggio Calabria nell’acquisire i terreni da sempre in uso all’istituto tecnico agrario “Ferraris” di Palmi, terreni intestati all’Ente Patronato Regina Elena, fa espressamente riferimento alla legge 11 gennaio 1996 numero 23, articolo 8, riconoscendo esplicitamente l’uso scolastico di tali terreni, senza contare poi le decine e decine di migliaia di euro che sarebbero stati finanziati alla scuola proprio su detti terreni per la didattica da parte della stessa Provincia. E si sa, per legge, il vincolo di destinazione d’uso scolastico su dei terreni non è rimovibile». Ed ancora «Come si fa, allora, a costruirci sopra un Ospedale considerato che, per altre vicende, i rappresentanti dell’Asp5 hanno risposto con solerzia a critiche mossegli a mezzo stampa tramite comunicati volti a ribadire la volontà di trasparenza e di correttezza delle decisioni dell’Ente ai vertici dell’Asp 5 di Reggio e al Commissario delegato Spaziante di fare pubblicamente chiarezza, ove necessario smentendo con atti alla mano, in merito alle vicende sopra riportate al fine di far procedere l’iter della costruzione del nuovo ospedale». «Purtroppo - conclude la nota del comitato – dobbiamo constatare che come tutte le cose buone che si vogliono realizzare in Calabria, nonostante vi sia una decisione democraticamente deliberata dai Sindaci il 3 ottobre 2007, con una maggioranza schiacciante 24 su 28 che ha sancito che l’Ospedale della Piana dovesse essere costruito al centro della stessa, superando tutti i campanili locali, per l’ostinazione di solo 4 sindaci contrari si sta rischiando che l’Ospedale Nuovo della Piana non veda mai la luce, nel mentre qui da noi si continua a morire di malasanità» .