3 settembre 2009

GIOIA TAURO CITTADINANZA DEMOCRATICA ANALIZZA LA SITUAZIONE DELL'OSPEDALE "GIOVANNI XXIII" CHIRURGIA, SERVIZIO RIATTIVATO H24


CHIRURGIA, SERVIZIO RIATTIVATO H24 PRIMI RISULTATI SALVAVITA NELLA NOTTE TRA IL 31 AGOSTO E L'1 SETTEMBRE
Da Gazzetta del Sud del 3.9.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
Nel reparto di Chirurgia dell'ospedale "Giovanni XXIII" è stato riattivato il servizio "no stop" per cui il pericoloso vuoto notturno è stato colmato.
«Accogliamo con soddisfazione il ripristino della piena operatività h24 del reparto di chirurgia del "Giovanni XXIII" – scrivono in un comunicato diramato agli organi d'informazione Renato Bellofiore di Cittadinanza Democratica e i suoi più stretti collaboratori – anche se rimaniamo disorientati di fronte ai tempi di reazione dell'Asp 5 che per oltre un mese e mezzo, in piena estate, ha permesso il blocco notturno di questo importantissimo servizio salvavita che, posto in posizione strategica nella Piana, è a salvaguardia della polveriera infortunistica connessa all'attività lavorativa del più grande porto del Mediterraneo».
"Cittadinanza Democratica" per tale inefficienza aveva protestato vivamente nelle sedi competenti, sostenendo che non era «né ammissibile né tollerabile che i cittadini della Piana e i lavoratori del Porto fossero costretti, per scelte incomprensibili e non tollerabili a dover "saltare" l'ospedale di Gioia Tauro per allungare il tragitto fino ad arrivare all'ospedale di Scilla, viaggiando per una strada malagevole quanto impercorribile».
Oggi finalmente, con il ripristino della piena operatività del reparto di Chirurgia dell'ospedale di Gioia Tauro, di fatto è ritornata operante l'emergenza urgenza chirurgica al "Giovanni XXIII" anche nelle ore notturne.
«E i primi risultati salvavita non si sono fatti attendere – rimarca la nota –, infatti nella notte tra il 31 agosto e l'1 settembre sono stati ricoverati tre pazienti a rischio d'intervento chirurgico d'urgenza che altrimenti sarebbero dovuti essere trasferiti in capo al mondo».
Un passo importante, dunque, ma non risolutorio per Cittadinanza Democratica, per arrivare «a quel potenziamento del "Giovanni XXIII" che specifiche direttive regionali imporrebbero. Se la volontà dell'Asp 5 è anch'essa orientata in questa direzione e in sintonia con la Regione dovrebbe dare seguito ai tanti ordini di servizio a favore del Giovanni "XXIII" rimasti inevasi, come quello del trasferimento del reparto di medicina "temporaneamente" spostato e per il quale - si apprende - sarebbe già stato dato incarico di progettazione per il suo rientro ad un professionista di Palmi ma, allo stato, inspiegabilmente, da mesi, tutto tace. Ancora tra le altre urgenze per cui si chiede l'intervento dell'Asp 5 vi è il ritorno del reparto di terapia intensiva che si continua a negare al "Giovanni XXIII", reparto che dovrebbe necessariamente essere vicino alle sale operatorie e al reparto di cardiologia che inevitabilmente viene limitato nelle sue potenzialità».
«E che dire del mancato potenziamento del pronto soccorso – prosegue Bellofiore – dove si è già arrivati ad oltre 26.000 accessi dall'inizio dell'anno, oppure del mancato potenziamento dell'ottimo reparto di Urologia, ad oggi ancora mancante di personale medico e paramedico adeguato, che registra oltre 80/90 pazienti visitati a settimana? Assurdo poi pensare che ancora oggi al "Giovanni XXIII" per mancanza di un apparecchio Tac i pazienti gravi ricoverati d'urgenza devono essere portati in altri ospedali per fare l'esame per poi essere riportati a Gioia per essere operati. Nel frattempo, perdendo tempo prezioso, cosa potrebbe accadere? Per Cittadinanza Democratica – così chiude il comunicato – è bene che l'Asp 5 intervenga in maniera perentoria e chiara su tali problematiche, altrimenti si continuerà a favorire la politica della frammentazione, dispersione e della difesa dei campanili che hanno portato allo sfascio della sanità calabrese e in particolare della Piana di Gioia Tauro, dove di malasanità si continua a morire».