
GIOIA TAURO - Le recenti notizie inerenti il ritrovamento della nave Cunsky, la nave dei veleni, a largo della costa di Cetraro, ha riaperto il dibattito su un problema estremamente delicato, quello dello smaltimento dei rifiuti tossici in mare. Esistono due convenzioni elaborate dalla Comunità Internazionale, quella del 1972 di Londra, e quella del 1991 di Bamako, che vietano lo smaltimento dei rifiuti tossici in mare. Le coste calabre non sono nuove a circostanze del genere; il 21 settembre del 1987, infatti, si scopre che a 20 miglia da Capo Spartivento, affonda la motonave Rigel, ad una profondità di 1400 metri. Alla luce di questi dati, Cittadinanza Democratica, da sempre vicina alla tutela dell’ambiente e del territorio, chiede al Governo nazionale che venga fatta chiarezza sulla mercificazione ambientale, che ha portato alla produzione di navi cariche di rifiuti tossici, con costi elevatissimi e danni seri per la salute della collettività. Tali navi, la Jolly Rosso, la Rigel, la Zanoobia e tante altre, giacciono nei nostri fondali marini. «Adesso è opportuno che coloro che inneggiano alla costruzione di centrali nucleari in Italia - ha detto Giuseppe Rizzo, membro di Cittadinanza democratica - rinuncino definitivamente ai progetti folli e ci dicano se intendono eliminare le scorie delle centrali dismesse semplicemente buttandole in mare o sotterrandole nel sud del mondo, o in Calabria, come sta succedendo». A tal proposito, gli italiani avevano espresso a larga maggioranza, con i referendum del 1987, il loro dissenso nei confronti dell’utilizzo di energia nucleare, pronunciandosi a favore delle altre energie rinnovabili. Cittadinanza democratica chiede dunque che «venga rispettata tale volontà, consapevole del fatto che gli scarti di una centrale nucleare sono scorie che si smaltiscono in tempi lunghi e che non esiste alcuna tecnologia che acceleri il tempo di decadimento della radioattività». Insomma, si tratta di una battaglia per il diritto a difendere l’idea di un territorio decontaminato, dove vivere vuol dire realmente vivere.