24 settembre 2009

GIOIA TAURO CHIUSE LE CUCINE DEL "GIOVANNI XXIII" ALLARME ANCHE PER IL VENTILATO TRASFERIMENTO DEL REPARTO DIALISI DA PALMI A SCILLA


PREOCCUPATA SEGNALAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DI "CITTADINANZA DEMOCRATICA" BELLOFIORE E RIZZO
Da Gazzetta del Sud del 24.9.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
Un altro tiro mancino è stato assestato nei confronti dell'ospedale "Giovanni XXIII": da ieri, infatti, sono state chiuse le cucine che rifornivano tutti i nosocomi della Piana e il servizio è stato affidato ad una ditta esterna.
Questa novità giunge in città tramite "Cittadinanza Democratica", la lista civica coordinata da Renato Bellofiore che ormai da diverso tempo è impegnata in un'opera di assidua vigilanza "per parare – come dice lo stesso coordinatore – i colpi che provengono da tutte le angolazioni e cercare di salvare il salvabile».
«Continua la strategia di depotenziamento nei confronti dell'ospedale di Gioia Tauro – si legge nel documento che porta la firma di Renato Bellofiore e Jacopo Rizzo – nonostante le direttive regionali lo abbiano strategicamente designato come il Polo costiero nel quale concentrare l'offerta sanitaria nella Piana in attesa della realizzazione dell'ospedale unico. Ciò che ancora una volta inquieta e si contesta non è il provvedimento in se, in quanto non si può prescindere dal rispetto delle norme, ma come ci si è arrivati. Infatti, già in seguito ad un'ispezione dei Nas di circa due anni fa erano state date delle prescrizioni per l'adeguamento dei locali della cucina. Da allora nessun intervento è stato mai eseguito e si è lasciato, da parte dei vari uffici tecnici dell'Asp competenti, procedere il tutto verso l'inevitabile chiusura. E questo, solo e perché non si è intervenuti per tempo».
«Tutto è molto simile al colpevole degrado che per mancanza di una semplice ed economica manutenzione ha portato alla chiusura e al trasferimento a Scilla per 6 mesi delle sale operatorie, gettando nel panico un'intera Piana. E Cittadinanza Democratica – prosegue la nota – ricordandosi degli assurdi e continui ritardi che di giorno in giorno rimandavano l'apertura delle sale chirurgiche chiede che si proceda immediatamente alla messa a norma delle cucine e all'immediata ripresa del servizio, la cui sospensione sta provocando un danno economico notevole sia all'azienda che alle tasche dei contribuenti».
Bellofiore e Rizzo segnalano inoltre che «dei due ascensori posti all'interno dell'ospedale, uno è fuori servizio da oltre un mese e l'altro non è in funzione da oltre tre giorni. Ciò impedisce la movimentazione di pazienti in barella e di altri in difficoltà motorie ai piani superiori. Anche per tale disagio l'ufficio tecnico dovrebbe provvedere con estrema urgenza vista l'importanza di tale servizio che risulta indispensabile per la funzionalità dell'ospedale. Inoltre, voci insistenti e ben informate darebbero per imminente la chiusura del reparto Dialisi di Palmi con conseguente trasferimento dello stesso tra gli ospedali di Scilla e Taurianova. A tal riguardo "Cittadinanza Democratica" registra grande preoccupazione e sgomento tra i pazienti in dialisi: riteniamo la scelta di Scilla assolutamente illogica e impraticabile, vista la strada impervia e impercorribile che i pazienti in dialisi dovrebbero percorre ogni due giorni. E poi il reparto Dialisi deve assolutamente rimanere nella Piana di Gioia Tauro e inoltre, per imprescindibili necessità tecniche, lo stesso deve essere associato ai reparti di Cardiologia, ad un laboratorio analisi, ad un Pronto soccorso e ad un reparto di Nefrologia, dei quali non può fare a meno, salvo a voler mettere in pericolo la vita dei pazienti in dialisi».
Concludendo, "Cittadinanza Democratica ritiene che «ogni altra scelta che non nasca dall'esclusivo interesse per la salute dei pazienti, ai quali deve assolutamente essere risparmiato ogni inutile disagio e aumento di sofferenza anche psichica, sarà opposta in tutte le sedi competenti, anche giudiziarie, perché risponderebbe solo ed esclusivamente a vecchie logiche tendenti alle cure degli orticelli in malora».
Infine, Renato Bellofiore "rilancia" rimarcando che «anche per queste ultime decisioni dei Nas vi sono gravissime responsabilità omissive degli "addetti" che devono essere individuati» e contesta «le scelte e le omissioni che hanno portato alla chiusura delle cucine dell'ospedale» chiedendo una smentita ai vertici dell'Asp 5 «sulle voci insistenti che danno per certo il trasferimento a Scilla anziché a Gioia Tauro del reparto Dialisi».