
Galati: occorre un nosocomio capace di rispondere alle esigenze dell'intera area
GIOIA TAURO
Chirurgia ha ripreso la sua preziosa attività al "Giovanni XXIII" dopo ben sei lunghi mesi di "distacco" a Scilla. Grande soddisfazione in città, di cui si è fatto interprete il commissario straordinario dott. Domenico Galati, il quale, dopo il sopralluogo di un mese addietro al nosocomio cittadino, ha intrapreso un'azione decisa e determinante per la riapertura delle sale operatorie.
«Quando le istituzioni dialogano – ha esordito Galati – riescono a risolvere tutti i problemi. E poi trovo giusto che Gioia Tauro diventi il baricentro delle strutture al servizio dei cittadini e dei lavoratori, visto che questa città è il fulcro su cui poggiano grandi strutture industriali ed economiche. Il porto, il rigassificatore in procinto di essere realizzato, hanno bisogno di un nosocomio capace di rispondere puntualmente alle esigenze dell'intera area. Questo è il fattore più importante che deve avere priorità e che non può essere disatteso. Per il resto, vedremo. Perché, oltre all'aspetto sanitario e infortunistico, vi sono altri problemi non meno importanti. Come la questione della mobilità e dei collegamenti dei quali i cittadini di Gioia Tauro e della Piana non possono fare a meno. Ed i lavoratori devono potersi servire di mezzi efficienti per raggiungere il loro posto di lavoro nel porto e nelle aree industriali. La viabilità – ha proseguito Galati – sarà interessata dai prossimi insediamenti e quindi bisogna pensare alle vie di collegamento prima che questi insediamenti vengano completati e messi in funzione. E tutto deve essere programmato e realizzato in anticipo per non stravolgere la vita dei cittadini ai quali bisogna offrire per tempo le opere di cambiamento. Operare in anticipo significa quanto meno procedere in parallelo alla creazione di tutte quelle infrastrutture capaci da fronteggiare in modo "indolore" l'impatto con la nuova realtà, di una città proiettata nel futuro. In questo contesto – ha concluso Galati – è fin troppo evidente che Gioia Tauro non può fare a meno di avere un ospedale che dia risposte ai cittadini e ai lavoratori. E il "Giovanni XXIII" non può essere lasciato così com'è, ma va necessariamente potenziato in divisioni e reparti perché non può delegare a nessuno il ruolo che ha e che è chiamato a svolgere con l'entrata in funzione di un colosso industriale come il rigassificatore».
Commovente la cerimonia d'inaugurazione cui hanno partecipato i dott. Zumbo, Cutrupi, Currò, il direttore sanitario dott. Giuseppe Zampogna e paramedici; la stessa è stata preceduta dalla benedizione dei locali da parte dell'infermiere Scarcella, nelle vesti di diacono. Renato Bellofiore e Iacopo Rizzo di Pbc che hanno avuto una grande parte nella "battaglia" di riapertura di Chirurgia, hanno dichiarato che «finalmente l'ospedale avrà all'attivo delle sale operatorie efficienti che permetteranno a reparti validissimi come urologia, pronto soccorso, chirurgia, cardiologia, anestesia di poter riprendere la loro piena e totale attività sanitaria, al servizio della popolazione. I cittadini della Piana e gli oltre 3.000 lavoratori portuali potranno tirare un mezzo respiro di sollievo. Diciamo mezzo perché fin quando non verranno riaperti i reparti e le strutture "portanti" come "traumatologia/ortopedia" e "medicina" ed a pieno regime quello di cardiologia con la terapia intensiva e radiologia h. 24, si continuerà a far rischiare la vita ai tanti lavoratori del porto. E' infatti di ieri notte la notizia che un lavoratore del porto ha subito un gravissimo incidente a causa della caduta di un container su di un arto inferiore, provocandogli un trauma da schiacciamento con amputazione parziale del piede destro. Purtroppo tale lavoratore portato d'urgenza al pronto soccorso dell'Ospedale più vicino, vale a dire Gioia Tauro, senza un servizio di radiologia notturna e senza il reparto di ortopedia, è stato dirottato per forza maggiore presso l'ospedale di Polistena. Il tutto perché ancora oggi qualcuno alla Regione e all'Asp 5 ha deciso, non si sa in base a quale logica, di ignorare la "polveriera infortunistica" e di continuare nella "frammentazione degli orticelli", facendo si che l'ospedale adiacente al più grande porto del Mediterraneo, non debba essere completo di reparti vitali come radiologia h 24, ortopedia/traumatologia, cardiologia e terapia intensiva, medicina, che lo renderebbero finalmente a tutti gli effetti un "ospedale per acuti" come previsto dal piano regionale».
Pbc conclude ringraziando quanti sono stati vicini "in questa battaglia di civiltà. Il dott. Galati, l'on. Belcastro, Cosimo Altomonte e Nunzio Candido del Pd, Pro Loco, l'Alaga, l'associazione pensionati e le società di mutuo soccorso di Gioia Tauro".