
GIOIA TAURO - Si mantiene alta la tensione sull'operatività dell'ospedale "Giovanni XXIII". Dopo l'ennesimo sopralluogo del coordinatore regionale della Lista civica nazionale "Per il bene comune", avv. Renato Bellofiore, e di quello locale arch. Iacopo Rizzo, gli stessi ieri mattina hanno fatto pervenire un "rapporto" al direttore sanitario dell'Asp 5 dott. Vincenzo Rupeni e, per conoscenza, al presidente della Regione, ai commissari straordinari del Comune di Gioia, al commissario straordinario dell'Asp 5, al direttore sanitario del "Giovanni XXIII", al presidente della Conferenza dei sindaci nonché alle Procure di Palmi e Reggio.
«"Pbc" denuncia l'ennesima situazione di grave rischio – si legge – a danno dei pazienti, dei lavoratori del porto di Gioia Tauro e della popolazione della Piana a causa della carenza d'organico dei medici chirurghi. Sin dalla riapertura delle sale operatorie e del reparto di chirurgia, avvenuta lo scorso 31 marzo, l'organico preesistente alla chiusura dell'ottobre 2008 risulta carente della metà dei medici chirurghi. Alcuni perché non rientrati dall'ospedale di Scilla, altri perché durante il periodo di chiusura di Chirurgia trasferiti presso il nosocomio di Polistena e ancora non fatti rientrare, altri ancora perché in licenza e/o permesso. Situazione peraltro già segnalata il 10 aprile u.s. personalmente dai rappresentanti di "Pbc" alla segreteria del direttore sanitario dell'Asp 5». La Lista civica nazionale chiede quindi al dott. Rupeni, «un immediato ordine di servizio che risolva questi disagi nell'erogazione di un servizio di pubblica necessità».
«Ci risiamo» afferma da parte sua l'on. Elio Belcastro (Mpa). «Ci eravamo illusi che con la riapertura di Chirurgia potesse tornare un po' di sereno ma evidentemente ci eravamo sbagliati. Sull'ospedale che dovrebbe "tamponare" una grande polveriera infortunistica e non, si continua a remare contro per portare a termine un disegno organizzato da una minoranza che pretende di chiudere un ospedale moderno e a norma, imponendo la realizzazione di un ospedale nuovo (e non unico) in luogo diverso da quello democraticamente deliberato».
«"Pbc" denuncia l'ennesima situazione di grave rischio – si legge – a danno dei pazienti, dei lavoratori del porto di Gioia Tauro e della popolazione della Piana a causa della carenza d'organico dei medici chirurghi. Sin dalla riapertura delle sale operatorie e del reparto di chirurgia, avvenuta lo scorso 31 marzo, l'organico preesistente alla chiusura dell'ottobre 2008 risulta carente della metà dei medici chirurghi. Alcuni perché non rientrati dall'ospedale di Scilla, altri perché durante il periodo di chiusura di Chirurgia trasferiti presso il nosocomio di Polistena e ancora non fatti rientrare, altri ancora perché in licenza e/o permesso. Situazione peraltro già segnalata il 10 aprile u.s. personalmente dai rappresentanti di "Pbc" alla segreteria del direttore sanitario dell'Asp 5». La Lista civica nazionale chiede quindi al dott. Rupeni, «un immediato ordine di servizio che risolva questi disagi nell'erogazione di un servizio di pubblica necessità».
«Ci risiamo» afferma da parte sua l'on. Elio Belcastro (Mpa). «Ci eravamo illusi che con la riapertura di Chirurgia potesse tornare un po' di sereno ma evidentemente ci eravamo sbagliati. Sull'ospedale che dovrebbe "tamponare" una grande polveriera infortunistica e non, si continua a remare contro per portare a termine un disegno organizzato da una minoranza che pretende di chiudere un ospedale moderno e a norma, imponendo la realizzazione di un ospedale nuovo (e non unico) in luogo diverso da quello democraticamente deliberato».