
«Giovanni XXIII, la commissione ripristini lo stato di legalità
Gazzetta del Sud del 16.3.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
«La città del Porto più grande del Mediterraneo, dove gravita un esercito di lavoratori ad altissimo rischio infortunistico non può e non deve vedersi spogliata una struttura ospedaliera strategica, centrale, moderna, all’avanguardia, a norma e facilmente fruibile dall’utenza della Piana. Non può e non deve assistere a trasferimenti di reparti a favore di Scilla, scelta dagli “alleati” per spogliare Gioia Tauro, come si apprende da notizie di stampa che riportano iniziative di personaggi che agiscono in controtendenza alle decisioni degli organismi regionali, e che, sempre in controtendenza, agiscono per la realizzazione dell’ospedale unico della Piana disattendendo la già democratica deliberata localizzazione ». Lo afferma l’on. Elio Belcastro su questi problemi «auspica che la commissione straordinaria del comune di Gioia Tauro, venuta per ripristinare la legalità, imponga la legalità». Il parlamentare del Mpa «auspica che la commissione vada fino in fondo per bloccare le manovre di evidente paralisi, di “scippo” e per smascherare le finalità delle trovate di tecnici fannulloni che paralizzano un ospedale partendo da una colpevole infiltrazione di acqua e proseguendo con la irreperibilità di un interruttore “speciale” o di un filtro “speciale”, prolungando l’interruzione del pubblico servizio ed omettendo, nel contempo, di denunciare ai Nas e ai vigili del fuoco strutture fuori norma, fatiscenti, antigieniche e pericolose per la salute dei cittadini». Auspica inoltre che «come alti rappresentanti dello Stato prendano una posizione chiara per imporre chiarezza sulla vicenda dei terreni offerti al prefetto Zanini, che questa offerta ha tenuto per sé, obbedendo alla consegna del silenzio. Auspica che si dica al generale Cetola che la data di riapertura di Chirurgia a Gioia Tauro, fissata dallo stesso e dal direttore sanitario Rupeni per giovedì 5 marzo, è saltata per un filtro» «La storia del Giovanni XXIII – ha concluso l’on. Belcastro – è molto strana. E strano è il fatto che mentre Polistena “scoppia”, per il moderno e capiente nosocomio gioiese si sentenzia che i posti letto sono limitati perché “è spogliato di reparti a favore di Scilla”. Affermazioni molto pesanti e di enorme gravità». Da parte loro i coordinatori della lista civica nazionale “Per il bene comune”, Renato Bellofiore e Iacopo Rizzo fanno sapere che «l’iniziativa che conferma “la santa alleanza” Polistena-Palmi- Scilla, benedetta da governatori e presidenti, con il fine di depredare la città destinata a trainare l’economia della Calabria, non può che sollevare alcune perplessità. Siamo di fronte – dicono – ad un penoso teatrino della politica, dove si pensa di poter dire e fare tutto e il contrario di tutto, e dove la coerenza e la decenza sono le ultime delle preoccupazioni. Infatti è bene che tutti sappiano che i protagonisti di queste iniziative continuano a delegittimare e a non riconoscere nei fatti proprio quella Conferenza dei sindaci del 3 ottobre 2007, dalla quale vorrebbero ora legittimata la loro proposta di riordino ospedaliero tesa alla salvaguardia dei loro “orticelli in rovina” e contro la collettività». Sulla mancata riapertura del reparto di Chirurgia del “Giovanni XXIII”, Bellofiore e Rizzo riferiscono che venerdì scorso si sono recati all’Asp di Reggio dove hanno incontrato l’ing. Costantino: «È emerso che le sale chirurgiche del Giovanni XXIII sono già state regolarmente collaudate e la mancata riapertura dipenderebbe unicamente da “problemini” riguardanti i soli motori esterni dell’impianto di climatizzazione. In considerazione di ciò – proseguono – chiedono al prefetto Cetola e al dott. Rupeni, l’immediato ritorno di medici ed infermieri h. 24 all’ospedale di Gioia Tauro per il ripristino dell’emergenza urgenza sanitaria nella Piana e nel Porto di Gioia Tauro, allo stato e da troppo tempo negata».
Gazzetta del Sud del 16.3.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
«La città del Porto più grande del Mediterraneo, dove gravita un esercito di lavoratori ad altissimo rischio infortunistico non può e non deve vedersi spogliata una struttura ospedaliera strategica, centrale, moderna, all’avanguardia, a norma e facilmente fruibile dall’utenza della Piana. Non può e non deve assistere a trasferimenti di reparti a favore di Scilla, scelta dagli “alleati” per spogliare Gioia Tauro, come si apprende da notizie di stampa che riportano iniziative di personaggi che agiscono in controtendenza alle decisioni degli organismi regionali, e che, sempre in controtendenza, agiscono per la realizzazione dell’ospedale unico della Piana disattendendo la già democratica deliberata localizzazione ». Lo afferma l’on. Elio Belcastro su questi problemi «auspica che la commissione straordinaria del comune di Gioia Tauro, venuta per ripristinare la legalità, imponga la legalità». Il parlamentare del Mpa «auspica che la commissione vada fino in fondo per bloccare le manovre di evidente paralisi, di “scippo” e per smascherare le finalità delle trovate di tecnici fannulloni che paralizzano un ospedale partendo da una colpevole infiltrazione di acqua e proseguendo con la irreperibilità di un interruttore “speciale” o di un filtro “speciale”, prolungando l’interruzione del pubblico servizio ed omettendo, nel contempo, di denunciare ai Nas e ai vigili del fuoco strutture fuori norma, fatiscenti, antigieniche e pericolose per la salute dei cittadini». Auspica inoltre che «come alti rappresentanti dello Stato prendano una posizione chiara per imporre chiarezza sulla vicenda dei terreni offerti al prefetto Zanini, che questa offerta ha tenuto per sé, obbedendo alla consegna del silenzio. Auspica che si dica al generale Cetola che la data di riapertura di Chirurgia a Gioia Tauro, fissata dallo stesso e dal direttore sanitario Rupeni per giovedì 5 marzo, è saltata per un filtro» «La storia del Giovanni XXIII – ha concluso l’on. Belcastro – è molto strana. E strano è il fatto che mentre Polistena “scoppia”, per il moderno e capiente nosocomio gioiese si sentenzia che i posti letto sono limitati perché “è spogliato di reparti a favore di Scilla”. Affermazioni molto pesanti e di enorme gravità». Da parte loro i coordinatori della lista civica nazionale “Per il bene comune”, Renato Bellofiore e Iacopo Rizzo fanno sapere che «l’iniziativa che conferma “la santa alleanza” Polistena-Palmi- Scilla, benedetta da governatori e presidenti, con il fine di depredare la città destinata a trainare l’economia della Calabria, non può che sollevare alcune perplessità. Siamo di fronte – dicono – ad un penoso teatrino della politica, dove si pensa di poter dire e fare tutto e il contrario di tutto, e dove la coerenza e la decenza sono le ultime delle preoccupazioni. Infatti è bene che tutti sappiano che i protagonisti di queste iniziative continuano a delegittimare e a non riconoscere nei fatti proprio quella Conferenza dei sindaci del 3 ottobre 2007, dalla quale vorrebbero ora legittimata la loro proposta di riordino ospedaliero tesa alla salvaguardia dei loro “orticelli in rovina” e contro la collettività». Sulla mancata riapertura del reparto di Chirurgia del “Giovanni XXIII”, Bellofiore e Rizzo riferiscono che venerdì scorso si sono recati all’Asp di Reggio dove hanno incontrato l’ing. Costantino: «È emerso che le sale chirurgiche del Giovanni XXIII sono già state regolarmente collaudate e la mancata riapertura dipenderebbe unicamente da “problemini” riguardanti i soli motori esterni dell’impianto di climatizzazione. In considerazione di ciò – proseguono – chiedono al prefetto Cetola e al dott. Rupeni, l’immediato ritorno di medici ed infermieri h. 24 all’ospedale di Gioia Tauro per il ripristino dell’emergenza urgenza sanitaria nella Piana e nel Porto di Gioia Tauro, allo stato e da troppo tempo negata».