Da Calabria Ora del 28.3.09 di Flavia Amato
GIOIA TAURO Dopo cinque mesi martedì riapriranno la sale operatorie e il reparto di Chirurgia del nosocomio Giovanni XXIII. Una battaglia lunga ma vincente quella condivisa da cittadini, associazioni e portata avanti con determinazione dalla lista civica "Per il bene Comune". Era lo scorso ottobre quando a causa di infiltrazioni d’acqua era stato chiuso il reparto di Chirurgia. Quello fu solo l’inizio di una serie di provvedimenti che portarono alla chiusura delle sale operatorie e il conseguente trasferimento a Scilla del personale medico chirurgico, infermieristico e di tutti gli strumenti e ferri chirurgici. Decisioni che hanno scosso l’opinione pubblica e che hanno portato all’organizzazione di proteste per il protrarsi delle condizioni di disagio dovute alla chiusura del reparto che in molti temevano fosse definitiva visto e considerato che è bastato poco per far trasferire tutto in un altro nosocomio. Quando la riapertura sembrava imminente ogni volta si presentavano impedimenti che non sembravano promettere bene. Invece, finalmente, a distanza di mesi la notizia più attesa è arrivata. Soddisfazione è stata espressa dai coordinatori del Pbc Renato Bellofiore e Jacopo Rizzo che in questi mesi si sono battuti cercando di informare e coinvolgere i cittadini e le autorità preposte. «Cinque mesi per vedere restituiti all’Ospedale i pezzi che aveva perso negli ultimi mesi a seguito di una serie di provvedimenti tutti – a detta dei coordinatori regionale e locale – assai discussi e discutibili». «Oggi (ieri ndr) finalmente si apprende che a far data dal 31 marzo riapriranno h 24 le sale operatorie ed il reparto di Chirurgia restituendo – si legge nella nota diramata dal Pbc - quell’assistenza sanitaria di emergenza urgenza che fino ad oggi è stata negata ai cittadini della Piana e ai lavoratori del porto». Ma seppur soddisfatti per la riapertura del reparto del Giovanni XXIII, Bellofiore e Rizzo proseguono la loro battaglia per difendere il sistema sanitario nella Piana criticando nettamente la proposta di riassetto di alcune sigle sindacali. «Poche sigle sindacali avanzano discutibili proposte di riassetto della sanità – scrivono i coordinatori del Pbc - per continuare ad assicurare orticelli in malora. Con tali proposte si continuerebbe sulla strada dello sperpero e della frammentazione sanitaria, mantenendo aperti Ospedali con pronto soccorso, che non avendo sale operatorie e reparti di chirurgia alle spalle, garantiscono solo dei "codici bianchi", ossia interventi di lieve entità di competenza dei medici di famiglia e delle guardie mediche. Ma dove erano le stesse sigle sindacali in questi 6 mesi – incalzano Bellofiore e Rizzo - quando tutti abbiamo rischiato la vita per la mancata riapertura delle sale operatorie e del reparto salvavita di chirurgia al Giovanni XXIII di Gioia Tauro? ». « Naturalmente, riaprendo le sale operatorie ed il reparto di Chirurgia al Giovanni XXIII, - si legge nella nota - dovranno essere potenziati tutti i reparti che servono a renderlo un "Ospedale per acuti" funzionale, come stabilito dalla Regione ». «La logica che deve stare dietro a qualunque proposta di riassetto della sanità deve essere – concludono i coordinatori - quella della concentrazione dell’offerta in un’unica struttura, per garantire completezza, funzionalità e celerità degli interventi tutto il resto è becera difesa di "orticelli inutili, in rovina sotto questo o quel campanile ma nel frattempo di malasanità nella Piana si muore».