23 marzo 2009

ENNESIMA OFFENSIVA DI BELLOFIORE E RIZZO

Ospedale di Gioia Tauro, sale operatorie ancora chiuse
«Ingiustificabile l'indifferenza dell'Asp 5 di Reggio Calabria»



Da Gazzetta del Sud del 23.3.09 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
«Non se ne può più! E più il tempo passa e più non si comprende il comportamento indifferente e colpevolmente omissivo dell'Asp 5 e della sua equipe, fatta di direttori sanitari inadempienti e tecnici inconcludenti, capaci di "scoprire problemini" uno dopo l'altro per allargare all'infinito i tempi di riapertura delle sale operatorie della più moderna struttura ospedaliera esistente nella Piana, nell'area immediatamente attigua al porto più grande del Mediterraneo. L'Asp e la sua equipe, con questo comportamento, evidenzia sprezzo verso questo territorio a cui oltre al Porto e alle aree industriali, la Calabria ha fatto dono di depuratori, termovalorizzatori, discariche, stabilimenti inquinanti e pattumiere di ogni ordine e grado. E con tutti questi "doni", l'Asp e la sua equipe arriva al punto di azzardare il tentativo di portare avanti il "disegno" di allocare l'ospedale unico o ex unico o in compartecipazione con Polistena in luogo diverso da quello stabilito dalla conferenza dei sindaci, e di "trasferire", divisioni e reparti da una struttura a norma ad altre fatiscenti, lasciando con ciò, consapevolmente, nel più alto dei pericoli, diverse migliaia di lavoratori al più alto rischio infortunistico del Mezzogiorno. E qualcuno, considerato il comportamento che fin qui siamo in grado di registrare, potrebbe rinsavire solo dopo una malaugurata "tumulazione avvenuta"».
Renato Bellofiore e Iacopo Rizzo coordinatori della lista Pbc parlano chiaro. Dopo aver fatto ricorso a tutte le procedure burocratiche, e interessato la magistratura con due denunce «senza risposta», affermano. «Non molleremo. E porteremo avanti questa battaglia di civiltà e di giustizia fino a quando non avremo risposte precise». Bellofiore e Rizzo concludono ricordando che «tra interruttori e filtri ci stiamo avviando a superare il sesto mese da quando è stato interrotto il pubblico servizio della Chirurgia generale e d'urgenza nell'ospedale Giovanni XXIII. E tanto avviene dopo che nel sopralluogo del 2 marzo, il commissario straordinario dell'Asp e il direttore sanitario Rupeni, avevano annunciato l'arrivo, per il 5 marzo, dei tecnici per la verifica tecnica e la certificazione dell'agibilità delle sale operatorie. Ma non avevano fatto i conti con il "filtro" dell'impianto di climatizzazione e il personale medico e paramedico continua a vedersi arrivare gli utenti del comprensorio gioiese nell'ospedale "agibile" di Scilla, che il comitato contro l'ospedale unico e per gli "orticelli" ha annesso alla Piana».