4 febbraio 2009

Ospedale di Gioia Tauro, il Pbc tiene alta l'attenzione per ripristinare l'emergenza urgenza sanitaria nella Piana e nel primo Porto del Mediterraneo





Ospedale, il Pbc tiene alta l'attenzione attraverso un sit-in

da Gazzetta del sude del 4.2.09

Vincenzo Toscano

GIOIA TAURO

La situazione sanitaria diventa sempre più "esplosiva". I coordinatori di Pbc Calabria, Renato Bellofiore, e di Gioia Tauro, Iacopo Rizzo, hanno emesso un comunicato stampa inerente la manifestazione promossa per venerdì prossimo davanti all'ospedale cittadino. Bellofiore e Rizzo hanno anche reso noto di avere inoltrato un esposto alla Procura e ai Nas.

«Tutti coloro che hanno come punto più vicino per l'emergenza-urgenza sanitaria l'ospedale "Giovanni XXIII" sono stati lasciati – rimarcano gli scriventi – sin dall'inizio di ottobre scorso, e lo sono tutt'oggi, senza un reparto di chirurgia, senza sala operatoria, con il personale medico e infermieristico di chirurgia e di anestesia dell'ospedale di Gioia Tauro trasferito a Scilla, con un pronto soccorso che a causa di questi motivi è diventato un ritardo di soccorso, con un reparto d'eccellenza come urologia che sempre per la chiusura di chirurgia ha dovuto interrompere gli interventi di chirurgia urologica che solo nel 2008 hanno superato i 130 interventi con 408 ricoveri ordinari. Da inizio ottobre, per una semplice infiltrazione d'acqua riparabile in 24 ore e segnalata da anni e per negligenza e/o imperizia e/o imprudenza di personale a noi ignoto si stanno facendo tremare 180.000 cittadini della Piana che hanno bisogno di cure. Si rimanda di settimana in settimana l'apertura dell'importantissima sala chirurgica del nosocomio gioiese, posticipandola, aspettando 15 giorni per montare una scheda elettrica per poi accorgersi che manca un trasformatore e che servono altri 15 giorni e così via. Tutti accertamenti che potevano benissimo essere fatti sin dal primo intervento. Il presidio più vicino è a Scilla – prosegue la nota – ma per raggiungerlo bisogna percorrere una strada lunga e tortuosa e con continue interruzioni che da sola è fonte di pericolo e viene spesso chiusa per il maltempo».

Bellofiore e Rizzo aggiungono che «dopo due richieste formali avanzate per iscritto al commissario dell'Asp 5 e rimaste lettera morta, si è deciso con la presente di "dirottarle" direttamente ai Nas e a tutti gli organi preposti alla tutela della salute dei cittadini. Per tutti questi motivi si manifesterà venerdì 6 febbraio (ore 10) dinanzi all'ospedale di Gioia Tauro. Sono invitati i cittadini, le forze politiche, le parti sociali, le forze dell'ordine ed istituzionali, i rappresentanti delle imprese operanti nel porto di Gioia Tauro, le associazioni, i sindaci della Piana. Hanno già aderito alla manifestazione l'on. Elio Belcastro di Mpa, la Cisl, l'associazione gioiese Alaga, la Pro Loco e tanti altri».