Articolo pubbicato su Calabria Ora di martedì 15 luglio 2008
Guardie mediche, sit-in dei sindaci contro i tagli
Manifestazione dei primi cittadini dei Comuni della Piana di Gioia Tauro davanti alla prefettura di Reggio Calabria.A dar manforte ai sindaci alcuni medici, nonché una delegazione del Coordinamento Regionale della Lista Civica Nazionale “Per il Bene Comune”..
GIOIA TAURO Tanto tuonò che piovve. La decisione di ridurre le postazioni di guardia medica nei 33 comuni della Piana di Gioia Tauro, presa dall’Asp reggina, ha portato alla clamorosa protesta, inscenata ieri mattina dalla “Conferenza dei Sindaci” dei suddetti comuni. Riunitisi davanti la Prefettura di Reggio Calabria i Sindaci hanno chiesto e ottenuto un incontro col vicario del Prefetto Musolino, Vincenzo Covato, e il capo di Gabinetto, la dott.ssa Maria Nicolò ai quali sono state consegnate le “fasce tricolori”, in segno di totale dissenso verso la chiusura delle guardie mediche dei Comuni di Anoia, Feroleto, Melicuccà, Serrata e Terranova. Una sorta di “simbolica dimissione in blocco”, che ha visto la presenza di quasi tutti i Comuni della zona, mentre i pochissimi assenti comunicavano in ogni caso il loro totale appoggio all’iniziativa. «La chiusura delle guardie mediche – dichiara Rocco Domenico Ceravolo, presidente della Conferenza dei Sindaci e primo cittadino di Laureana di Borrello- altro non è che la punta di un iceberg. A livello sia Regionale che Nazionale si sta distruggendo il diritto alla salute della Piana di Gioia Tauro, attraverso la demolizione di interi ospedali, l’annullamento dei servizi e lo scempio delle risorse. Da una parte ci impediscono di curarci, e dall’altra portano qualsiasi “bomba ecologica” nel nostro territorio». L’incontro, se da un lato ha rasserenato un po’ gli animi, dall’altro non farà assolutamente abbassare la guardia. «Sono soddisfatto - prosegue Ceravolo- perché siamo stati rassicurati circa la ripresa del dialogo, che avverrà nel giro di una settimana, con il generale Massimo Cetola (Commissario Straordinario dell’Asp, ndr). Se non vedremo comunque nessun risultato, ci saranno altre iniziative, magari ben più clamorose di questa».
Il malcontento generale, viene espresso anche dal sindaco di S.Giorgio Morgeto, Salvatore Valerioti, secondo il quale «certe decisioni così delicate devono essere prese di concerto, e non unilateralmente, se davvero si vuole evitare di danneggiare una popolazione che ha sempre più sete di sanità». Un coro tanto rabbioso quanto compatto, da parte di chi non è assolutamente disposto ad accettare gli scenari attuali. «Ci hanno chiuso la guardia medica dalla sera alla mattina» afferma il sindaco di Terranova, Salvatore Foti. A dar manforte ai sindaci alcuni medici, nonché una delegazione del Coordinamento Regionale della Lista Civica Nazionale “Per il Bene Comune”.. All’insegna della profonda amarezza, anche il commento del sindaco di Oppido Mamertina, Giuseppe Rugolo. «Non è tollerabile che i sindaci, su certe tematiche, debbano avere così poca voce in capitolo. Siamo noi a conoscere meglio di tutti il territorio, e se ci dimettessimo davvero, vorrei vedere dove li vanno a trovare 30 commissari straordinari ». È l’ultimo atto di una mattinata davvero intensa, o se preferite di una storia che tutto sembra, tranne che destinata a finire qui.
FERDINANDO IELASI regione@calabriaora.it