Il Presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, arriverà oggi in Calabria. In mattinata atterrerà a Lamezia,poi si sposterà a Cosenza all'Unical.
Gioia Tauro, 15 gennaio 2009
La lettera di Pbc Calabria
Caro presidente, qui c’è aria di rivolta morale e civile
«Non limiti la visita a quello che vogliono farLe vedere: venga a Gioia Tauro per le tante emergenze»
Signor Presidente,
innanzitutto, desideriamo farLe sapere il rispetto e la stima che abbiamo nei confronti della massima “Istituzione” italiana che rappresenta. Deve sapere che nella Piana di Gioia Tauro l’ambiente, il territorio, il mare, le imprese che lavorano nel più grande porto del Mediterraneo (quello di Gioia Tauro) sono state gradualmente razziate, sottoposte a degrado ed inquinamento. Viviamo in una terra dove il confine tra economia legale ed illegale si fa sempre più labile e precario. La ‘ndrangheta opprime la Calabria, la Piana e la città di Gioia Tauro, controllando il territorio, contaminando la politica e le istituzioni. La sua classe dirigente, travolta dagli scandali e dalle inchieste, ha perso ogni autorità morale e si è palesata drammaticamente incapace di imprimere una svolta o alimentare una speranza. Sul versante sanità si vive nella paura costante di nuovi casi di malasanità che purtroppo hanno colpito più volte i cittadini della Calabria. Le fughe per curarsi in altre regioni, dimostrano che siamo in presenza di una sanità non adeguata alle esigenze della popolazione che, tuttavia, potrebbe almeno nella Piana di Gioia Tauro essere rivalutata con la costruzione del tanto agognato “Ospedale Unico della Piana”, verso il quale tutti i cittadini guardano con speranza. Caro Presidente nella sua visita in Calabria quindi non si limiti soltanto a far tappa a Cosenza ma venga un po’ più giù, nel profondo sud, fino a Gioia Tauro: visiti il suo porto e parli con i disoccupati ed i cassa integrati delle imprese un tempo floride ed operanti nel porto, e che oggi stanno per dichiarare fallimento, vedrà quanta umanità e dignità troverà in quelle persone. La sua presenza ed il suo impegno per Gioia Tauro potrà aiutare a dare quello slancio per far compiere al più grande porto che si affaccia sul Mediterraneo un salto di qualità. Pensi che dal 1998 al 2005 sono stati spesi circa 700 milioni di euro invano per costruire 30 capannoni industriali quasi inutilizzati (ne funzionano solo 3 o 4). Fuori dal porto inoltre le infrastrutture di collegamento con l’entroterra sono molto carenti. C’è una strada di 6 km che collega il porto allo svincolo dell’autostrada Salerno Reggio Calabria, ma l’autostrada Salerno Reggio Calabria è inadeguata ed eternamente in corso di rifacimento (su 449 km nel 2004 ne erano stati completati solo 49 km ed il ritmo dei lavori è di circa 7 - 8 km all’anno). Le ferrovie sono quasi inesistenti. Per Rosarno e Gioia Tauro, le stazioni più vicine, i treni devono procedere a passo d’uomo, mentre per raggiungere Taranto il treno più veloce impiega 12 ore. Serve una rivolta morale e civile che parta da Gioia Tauro, passi dalla Piana, attraversi la Calabria e si espanda in tutta l’Italia di oggi. Ci aiuti Presidente a costruire una regione con un’opinione pubblica non più sottomessa. Ne converrà Presidente che la realtà in Calabria, rispetto a quella che Le vogliono far credere, è un’altra e di questo occorrerà o prima o poi prenderne atto. In attesa di una risposta porgiamo distinti saluti.