Oggi previsto il trasferimento in altro presidio di un macchinario in uso al reparto di Chirurgia.
GIOIA TAURO
Il movimento politico "Per il Bene Comune" , attraverso una nota a firma del Coordinatore regionale Renato Bellofiore e locale Iacopo Rizzo, denuncia «l'ennesimo scippo di macchinari sanitari in funzione presso l'ospedale "Giovanni XXIII"».
Il movimento ricorda che «dall'inizio di novembre scorso, a causa di un'infiltrazione d'acqua dal tetto sovrastante il reparto di Chirurgia, l'Asp decideva di spostare il reparto temporaneamente da Gioia Tauro a Scilla, per un periodo massimo non superiore a 30 giorni necessari per il ripristino. Ma la scelta di quest'ultimo presidio, considerato il lungo e tortuoso tragitto gravato dai perenni lavori autostradali, su cui far dirottare migliaia di abitanti della Piana ha comportato sino ad oggi non solo innumerevoli disagi ai pazienti malati e ai loro familiari ma sta mettendo a repentaglio la vita di chi di in caso d'incidente o di bisogno di cure immediate è costretto a essere trasportato fino a Scilla. Orbene, quando ormai si aspettava da un giorno all'altro la riapertura di Chirurgia al Giovanni XXIII ecco che arriva l'ulteriore beffa. Per il 9 gennaio 2009 – rilevano Bellofiore e Rizzo – l'Asp
"Per il Bene Comune", nel chiedere la «revoca immediata di tali decisioni», tra cui si segnala anche il trasferimento di personale medico e infermieristico di Anestesia «che di fatto, come dagli stessi denunciato, comporta il depotenziamento del pronto soccorso», denuncia ancora una volta che «tali scelte - privando un vastissimo bacino d'utenza tra cui gli oltre 3.000 portuali che esercitano un'attività ad altissimo rischio - lasceranno sguarnito del punto più vicino di pronto intervento salvavita il primo porto del Mediterraneo». Non è escluso che i rappresentanti del movimento attuino oggi più eclatanti forme di protesta contro la "spoliazione" del locale ospedale.