
Palmi Affollatissima la riunione di ieri nella sede dell'ex Asl 10
Spaziante annuncia: «Unica realtà sanitaria fondata su due strutture ospedaliere»
E aggiunge: verificheremo ogni spazio per potenziare quei presidi che rimarranno in vita
Emanuela Aliberti
Palmi
Ospedale nuovo della Piana. Sembrava dovesse scoppiare da un momento all'altro ma, alla fine, la saletta dell'ex Asl
L'assessore Spaziante si è limitato a far riferimento a «un'unica realtà fondata su due strutture ospedaliere dotate delle dovute complementarizzazioni e messe in grado di offrire un servizio "in rete"»; mentre Michelangelo Tripodi ha asserito che «la scelta di incamminarsi su una strada non è una dichiarazione contro i cittadini della Piana ma piuttosto la volontà di far qualcosa per quella che costituisce la punta più avanzata della malasanità in Calabria».
La decisione, per quanto solo vagamente evocata, ha però raccolto le critiche o gli apprezzamenti dei sindaci e dei rappresentanti dei movimenti popolari che ieri hanno voluto assistere a questo importante momento di incontro. Se il primo cittadino palmese Ennio Gaudio ha fatto notare che «non c'è più tempo» e ha sottolineato come «questa Giunta regionale, lavorando per passare dalle parole ai fatti, ha il merito di stare affrontando la questione con determinazione», il sindaco di Rosarno Carlo Martelli ha invece rimarcato come le indicazioni dei primi cittadini non siano state tenute in considerazione. «Il territorio non è d'accordo sul mantenimento di due strutture – ha detto – perché si tratterebbe di due mezzi ospedali e le esigenze sanitarie non troverebbero comunque risposta».
La riunione si è svolta su questi due binari. La scelta del sito da un lato e la decisione di creare un ospedale unico o di costruire una struttura nuova, affiancata da quella di Polistena, dall'altro hanno raccolto le opinioni differenti dei vari rappresentanti istituzionali. Un appello ad analizzare la questione in termini più ampi rispetto a quelli limitati al comprensorio della Piana è giunta dal sindaco di Sant'Eufemia, Vincenzo Saccà, che ha ricordato come «oggi parliamo di un'unica azienda sanitaria provinciale. Già a gennaio ci siamo riuniti in sette (Bagnara, Melicuccà, Delianuova, San Procopio, Sinopoli, Sant'Eufemia, Palmi e Scilla) per sottoscrivere un documento che andasse ad avvalorare la proposta di Palmi». Tale indicazione non ha però sedato le critiche. «Anche se dovessero rimanere altre strutture – ha fatto notare il sindaco di Oppido, Giuseppe Rugolo –, la scelta di non costruirlo in zona baricentrica penalizzerebbe i cittadini dei paesi più distanti».
Il rifiuto del sito di Palmi è stato condiviso da Aldo Pecora del movimento "Ammazzateci tutti", da Gianfranco Saccomanno e Cosimo Altomonte del comitato spontaneo pro ospedale unico, dall'on. Elio Belcastro (Mpa) e da Renato Bellofiore del movimento "Per il bene comune" che ha lamentato la mancanza di chiarezza dei rappresentanti regionali, invitando a rispettare le indicazioni date dai sindaci nell'ottobre scorso.
«L'incontro è servito per aprire un dialogo non per concluderlo – ha detto Spaziante –. Le esigenze del territorio sono puntualmente raccolte e verificheremo ogni spazio per potenziare quelle strutture che rimarranno in vita».
Alla completa disponibilità della Provincia che, attraverso le parole dell'assessore Santo Gioffrè, si è impegnata a «concedere quei beni necessari a cambiare la faccia della sanità nella Piana», ha fatto eco il discorso di Gaetano Topa, primario di Ortopedia ai "Riuniti" di Reggio, che ha sottolineato la necessità di «creare una rete ospedaliera che sia in grado di garantire il trattamento della patologia attraverso il decentramento assistenziale», e quello di Domenico Scalfari del Movimento popolare per l'ospedale, che ha ricordato come «il problema dei due mezzi ospedali si è posto solo quando è stato scelto Palmi».