26 agosto 2008

Da Gazzetta del Sud del 26 agosto '08. Gioia Tauro Zimbario, preoccupato il Movimento Politico "Pbc"



Francesco Toscano

GIOIA TAURO

Sulla problematica sorta intorno alla discarica dello Zimbario di Rosarno, il movimento politico "Per il Bene Comune", dopo una riunione del direttivo regionale e locale nella sede gioiese esprime «profonda preoccupazione per il profilarsi di quello che si configurerebbe come l'ennesimo atto di degrado ambientale nel territorio della Piana di Gioia».

«È cosa ormai nota – scrivono i coordinatori regionale e comunale, Renato Bellofiore e Iacopo Rizzo – che gli inceneritori non risolvono il problema delle discariche ma lo accentuano, necessitando di luoghi speciali per il contenimento delle ceneri residue delle combustioni. È di dominio pubblico la richiesta da parte della Veolia, società francese che gestisce l'inceneritore di contrada Cicerna, di 44 ettari di terreno (lo Zimbario) ricadenti nel comune di Rosarno, al fine di realizzare una discarica per un milione di metri cubi di ceneri residue dall'incenerimento dei rifiuti, rifiuti solidi urbani, residui degli impianti di trattamento, come riportato e mai smentito dalla stampa locale. L'operazione avverrebbe previa bonifica da parte della società francese dell'intera area dello Zimbario, vera e propria discarica a cielo aperto. Se lo Zimbario è davvero tanto inquinato, come asseriscono gli amministratori locali, perché in tutti questi anni non si è assunto nessun provvedimento? Come si sta proteggendo, ad oggi, la salute dei cittadini? Che senso ha proporre di risanare un'area semplicemente per installarvi una mega discarica di tipo speciale, inquinandola così per sempre?».

Bellofiore e Rizzo concludono asserendo che «in genere, più è alto l'indennizzo e più grave è il danno per la salute della popolazione e per il territorio. Forse sarebbe opportuno chiedere a qualcuno di color che sanno (specialisti, scienziati, agronomi), di spiegare cosa e quanto dovranno pagare, in termini di danni alla salute o alle colture agricole, i cittadini della Piana».