Il Movimento Politico "Per il Bene Comune" critica con una nota la Giunta Loiero.
L'ospedale Unico deve essere realizzato nel territorio di Gioia Tauro
«Non si capisce perché il Presidente intende "scippare" questa cittadina»

GIOIA TAURO
«Sicuramente oggi più che mai in Calabria vi è l'emergenza sanità sia in termini di qualità, sia in termini di gestione o di costi, ma ciò non può e non deve avvenire danneggiando un territorio centro della Piana, la città di Gioia Tauro ed i lavoratori del Porto, e, a maggior ragione, senza una approfondita analisi, calpestando la volontà sottoscritta dei Sindaci della Piana».
Il movimento politico Per il Bene Comune si appella al presidente dell'associazione "Città degli Ulivi" avv. Giuseppe Rugolo, al Presidente della "Conferenza dei Sindaci ex Asl 10" avv. Domenico Ceravolo ed ai lavoratori portuali di Gioia Tauro affinchè, preso atto e coscienza di decisioni che si ripercuoteranno a loro danno a vita, «si faccia fronte comune per fermare sul nascere comportamenti e scelte antidemocratiche ed incomprensibili che metteranno a rischio la salute degli stessi lavoratori e dei 180.000 cittadini della Piana, invitandoli a voler indire una riunione apposita nella quale discutere le problematiche sollevate. Sin d'ora troveranno Pbc al loro fianco».
Così la posizione del Coordinamento del Movimento politico Pbc (Per il Bene Comune), di Gioia Tauro e Regionale, rappresentato rispettivamente da Iacopo Rizzo e Renato Bellofiore, in un comunicato sul tema "la sede del nuovo ospedale", diramato a tutti gli organi dell'informazione.
«Per il nostro Presidente – si legge nel documento – Gioia Tauro è buona soltanto per diventare la pattumiera d'Italia.
Non si è ancora spento l'eco dell'ingiustizia perpetrata con la scelta delle Zfu, scartando Gioia Tauro, dopo che lo stesso presidente Loiero aveva dichiarato agli organi di stampa lo scorso aprile 2007, che la Zona Franca Urbana per la lavorazione delle merci in arrivo sarebbe stata fatta a Gioia Tauro, luogo naturalmente più idoneo di tutti gli altri per la presenza del Porto.
La cittadina, quindi, rischia di subire l'ennesimo scippo con lo spostamento del sito riguardante l'Ospedale Unico della Piana.
I lavoratori del porto e dell'attuale ospedale di Gioia Tauro, che è bene ribadire è una struttura ben collocata territorialmente con un consolidato radicamento sul territorio, rischiano di subire stravolgimenti destabilizzanti e danni a causa della paventata ed irresponsabile scelta antidemocratica che si accingerebbe a varare la Giunta regionale di istituire l'ospedale Unico a Palmi, dimenticandosi di quanto deciso a larghissima maggioranza da oltre 23 Sindaci della Piana lo scorso ottobre 2007 circa il sito per l'ospedale Unico».
Oggi non si capisce per quale ragione il presidente – prosegue la nota – si appresta a scippare questa cittadina della Piana, che più di tutte le altre ha pagato e sta pagando in termini di salute, di inquinamento dell'aria e del mare».
«Paga anche lo scotto – evidenzia la nota – di essere stata scelta quale sito degradato, dove collocare tutti gli impianti ad alto rischio per la salute dei cittadini residenti nell'area.
Nel caso che ci riguarda, il sito per la costruzione dell'Ospedale Unico è già stato scelto dai Sindaci ed è quello dell'aria territoriale tra Gioia e Cannavà, tutto il resto riguarda scelte non democratiche, che se imposte con forza ed autorità dalla Giunta regionale, non soddisferebbero gli interessi dei cittadini e umilierebbero i Sindaci svilendoli del loro ruolo e del loro mandato di tutori della salute pubblica delle rispettive comunità».
Il movimento politico Per il Bene Comune si appella al presidente dell'associazione "Città degli Ulivi" avv. Giuseppe Rugolo, al Presidente della "Conferenza dei Sindaci ex Asl 10" avv. Domenico Ceravolo ed ai lavoratori portuali di Gioia Tauro affinchè, preso atto e coscienza di decisioni che si ripercuoteranno a loro danno a vita, «si faccia fronte comune per fermare sul nascere comportamenti e scelte antidemocratiche ed incomprensibili che metteranno a rischio la salute degli stessi lavoratori e dei 180.000 cittadini della Piana, invitandoli a voler indire una riunione apposita nella quale discutere le problematiche sollevate. Sin d'ora troveranno Pbc al loro fianco».
Così la posizione del Coordinamento del Movimento politico Pbc (Per il Bene Comune), di Gioia Tauro e Regionale, rappresentato rispettivamente da Iacopo Rizzo e Renato Bellofiore, in un comunicato sul tema "la sede del nuovo ospedale", diramato a tutti gli organi dell'informazione.
«Per il nostro Presidente – si legge nel documento – Gioia Tauro è buona soltanto per diventare la pattumiera d'Italia.
Non si è ancora spento l'eco dell'ingiustizia perpetrata con la scelta delle Zfu, scartando Gioia Tauro, dopo che lo stesso presidente Loiero aveva dichiarato agli organi di stampa lo scorso aprile 2007, che la Zona Franca Urbana per la lavorazione delle merci in arrivo sarebbe stata fatta a Gioia Tauro, luogo naturalmente più idoneo di tutti gli altri per la presenza del Porto.
La cittadina, quindi, rischia di subire l'ennesimo scippo con lo spostamento del sito riguardante l'Ospedale Unico della Piana.
I lavoratori del porto e dell'attuale ospedale di Gioia Tauro, che è bene ribadire è una struttura ben collocata territorialmente con un consolidato radicamento sul territorio, rischiano di subire stravolgimenti destabilizzanti e danni a causa della paventata ed irresponsabile scelta antidemocratica che si accingerebbe a varare la Giunta regionale di istituire l'ospedale Unico a Palmi, dimenticandosi di quanto deciso a larghissima maggioranza da oltre 23 Sindaci della Piana lo scorso ottobre 2007 circa il sito per l'ospedale Unico».
Oggi non si capisce per quale ragione il presidente – prosegue la nota – si appresta a scippare questa cittadina della Piana, che più di tutte le altre ha pagato e sta pagando in termini di salute, di inquinamento dell'aria e del mare».
«Paga anche lo scotto – evidenzia la nota – di essere stata scelta quale sito degradato, dove collocare tutti gli impianti ad alto rischio per la salute dei cittadini residenti nell'area.
Nel caso che ci riguarda, il sito per la costruzione dell'Ospedale Unico è già stato scelto dai Sindaci ed è quello dell'aria territoriale tra Gioia e Cannavà, tutto il resto riguarda scelte non democratiche, che se imposte con forza ed autorità dalla Giunta regionale, non soddisferebbero gli interessi dei cittadini e umilierebbero i Sindaci svilendoli del loro ruolo e del loro mandato di tutori della salute pubblica delle rispettive comunità».