
Da Il Quotidiano della Calabria del 9.11.09 di NICOLA ORSO
GIOIA TAURO - Sull'omicidio di Carmine Cedro, avvenuto in pieno centro sabato scorso, “Cittadinanza democratica” in una nota diramata agli organi di informazione sottolinea “la preoccupazione della società civile e della popolazione sempre più costretta a vivere in un clima di guerriglia urbana”. “Cittadinanza democratica” nel documento a firmadi Renato Bellofiore e Iacopo Rizzo, si augura “che le Forze dell'ordine e la magistratura facciano piena luce sulla vicenda, ancor più motivate dagli immediati risultati investigativi che hanno permesso il fermo del presunto autore materiale dell’assassinio”. Bellofiore e Rizzo fanno appello “a tutte le forze sane della città per affiancare chi quotidianamente assicura il massimo impegno nella lotta contro la criminalità”. “Non si può - prosegue la nota - accettare più passivamente quanto accade come qualcosa di ineluttabile; la rassegnazione è il peggior nemico della popolazione ed il ruolo di tutti i cittadini onesti può divenire fondamentale. Bisogna tracciare una linea netta di demarcazione tra ciò che è lecito e ciò che è illegale. Occorre, quindi, creare una nuovacoscienza contro questi fenomeni che, oltre a far vivere una città nel terrore, generano povertà e sottosviluppo”.
Il comunicato di “Cittadinanza democratica” continua ribadendo che è necessaria “una nuova coscienza fondata sulla legalità, sul rispetto delle regole e sullo spirito di appartenenza ad una società sana e coesa capace di reagire come un unico organismo agli attacchi della criminalità. Il ruolo delle tante associazioni, di tutti i cittadini e delle comunità religiose diviene allora primario”. Concludendo, Cittadinanza democratica “fa appello alla Chiesa perché in un momento così delicato rivesta un ruolo fondamentale per scuoterele coscienze e indicare con chiarezza la corretta via da seguire, lanciando con rinnovato vigore un messaggio forte di legalità e speranza per i cittadini onesti. Ovviamente tutto questo da solo non basta: occorre, quindi, che il Governo centrale fornisca alle Forze dell'ordine quelle risorse alle attività operative ed organizzative che, già esigue, quest'anno sono state ulteriormente decurtate del 44% e non sottragga, come previsto, 40mila unità dagli operatori in servizio, per consentire a chi quotidianamente rischia la propria vita, di poter esercitare un maggior controllo del territorio per garantire il bene e la sicurezza dei cittadini”.