
GIOIA TAURO
Durante una riunione, tenuta nell'aula consiliare, è stato illustrato ai cittadini il contenuto del Pit 19 e, nell'occasione, sono state ribadite delle proposte che potrebbero trovare concretezza in tempi piuttosto brevi. Quella su cui si è insistito di più e con convinzione, riguarda i quattro comuni (Gioia Tauro, Rosarno, Rizziconi e San Ferdinando) dalla cui fusione dovrebbe nascere la città del porto: Metauria.
La proposta nasce da uno studio dell'ing. Andrea Cento del movimento politico "Per il Bene Comune" che gode del sostegno del coordinatore regionale avv. Renato Bellofiore. E per quest'ultimo «fino a quando non si realizza una rete viaria adeguata, ovvero non si individuano i siti dove collocare le infrastrutture sociali necessarie alla crescita ordinata del territorio, il processo di integrazione sarà vanificato o ritardato sine die perché anzitutto occorre predisporre una rete stradale primaria della futura città per consentire interscambi rapidi». Nella relazione Cento, quindi, tra i suggerimenti per un futuro «al passo con i tempi e con le enormi potenzialità di Gioia Tauro», emerge la necessità di «"catturare" Rizziconi e consentire che la sua popolazione partecipi attivamente alla costruzione della città del porto», come pure urge «decongestionare lo svincolo autostradale di Gioia» e «proiettarsi verso il centro della Piana - Taurianova, Cittanova, Polistena e Oppido - con l'intento di favorirne l'integrazione e la possibile futura fusione con i comuni del porto».
Ad avviso del progettista «è imperativo decongestionare lo svincolo autostradale e la Statale 111, creando percorsi alternativi per chi entra a Gioia Tauro provenendo dall'autostrada o dall'entroterra pianigiano. E ciò si può ottenere: realizzando una tangenziale sulla destra entrando a Gioia, che si colleghi in quota alla via Toscanini e quindi alla Statale 18, ma che prosegua fino a raggiungere il quartiere Marina, costeggiando il Petrace; creando un nuovo svincolo autostradale all'altezza del fiume Budello e costruendo una grande arteria che da una parte raggiunge la SS 18 (costeggiando il Budello) e l'area portuale in tunnel, dall'altra parte arrivi a Rizziconi per poi proiettarsi verso l'interno; potenziando le attuali strade provinciali che collegano Rosarno e Rizziconi e i paesi dell'entroterra; potenziando la Statale 111 fino a Cittanova e la Statale 18 fino a Palmi».
La città che nascerebbe dalla conurbazione dei 4 Comuni, trattandosi di un sistema urbano integrato «potrà prendere in considerazione l'utilizzo delle Ferrovie della Calabria (ex Calabro-Lucane) solo collocando lungo il suo percorso alcune delle infrastrutture sociali che dovranno essere previste in un piano strutturale comune. Altrimenti nelle condizioni in cui versano - antiquate, con percorsi che non interessano le popolazioni di Rosarno e San Ferdinando - sarebbe meglio abbandonarle e adattare la sede ferroviaria per corsie preferenziali (filobus, bus urbani, taxi, ecc) o, magari, per piste ciclabili tra un paese e l'altro».
Sempre secondo lo studio dell'ing. Cento, il piano strutturale comune dovrebbe «prevedere le aree in cui si dovranno collocare le infrastrutture sociali, un centro direzionale e altro, fermo restando che le attività connesse con il porto, l'interporto e la logistica, come già accade, troveranno dislocazione tra la Marina di Gioia e San Ferdinando. La dislocazione di tutte le infrastrutture sociali che dovranno essere pensate, progettate e realizzate dovrà essere scelta lontana dai centri abitati attuali, non solo per favorire l'integrazione dei 4 nuclei urbani, ma soprattutto per evitare la congestione e la crisi strutturale dell'esistente».