9 dicembre 2008

Pbc ai PIT 19 propone La "città del porto" per dare forza ai Comuni della Piana di Gioia Tauro

Il movimento politico "Per il Bene Comune" illustra l'idea per la nascita di "Metauria" da legare al Pit 19. Basilare predisporre una rete stradale primaria per consentire interscambi rapidi.

di Francesco Toscano
GIOIA TAURO
Durante una riunione, tenuta nell'aula consiliare, è stato illustrato ai cittadini il contenuto del Pit 19 e, nell'occasione, sono state ribadite delle proposte che potrebbero trovare concretezza in tempi piuttosto brevi. Quella su cui si è insistito di più e con convinzione, riguarda i quattro comuni (Gioia Tauro, Rosarno, Rizziconi e San Ferdinando) dalla cui fusione dovrebbe nascere la città del porto: Metauria.
La proposta nasce da uno studio dell'ing. Andrea Cento del movimento politico "Per il Bene Comune" che gode del sostegno del coordinatore regionale avv. Renato Bellofiore. E per quest'ultimo «fino a quando non si realizza una rete viaria adeguata, ovvero non si individuano i siti dove collocare le infrastrutture sociali necessarie alla crescita ordinata del territorio, il processo di integrazione sarà vanificato o ritardato sine die perché anzitutto occorre predisporre una rete stradale primaria della futura città per consentire interscambi rapidi». Nella relazione Cento, quindi, tra i suggerimenti per un futuro «al passo con i tempi e con le enormi potenzialità di Gioia Tauro», emerge la necessità di «"catturare" Rizziconi e consentire che la sua popolazione partecipi attivamente alla costruzione della città del porto», come pure urge «decongestionare lo svincolo autostradale di Gioia» e «proiettarsi verso il centro della Piana - Taurianova, Cittanova, Polistena e Oppido - con l'intento di favorirne l'integrazione e la possibile futura fusione con i comuni del porto».
Ad avviso del progettista «è imperativo decongestionare lo svincolo autostradale e la Statale 111, creando percorsi alternativi per chi entra a Gioia Tauro provenendo dall'autostrada o dall'entroterra pianigiano. E ciò si può ottenere: realizzando una tangenziale sulla destra entrando a Gioia, che si colleghi in quota alla via Toscanini e quindi alla Statale 18, ma che prosegua fino a raggiungere il quartiere Marina, costeggiando il Petrace; creando un nuovo svincolo autostradale all'altezza del fiume Budello e costruendo una grande arteria che da una parte raggiunge la SS 18 (costeggiando il Budello) e l'area portuale in tunnel, dall'altra parte arrivi a Rizziconi per poi proiettarsi verso l'interno; potenziando le attuali strade provinciali che collegano Rosarno e Rizziconi e i paesi dell'entroterra; potenziando la Statale 111 fino a Cittanova e la Statale 18 fino a Palmi».
La città che nascerebbe dalla conurbazione dei 4 Comuni, trattandosi di un sistema urbano integrato «potrà prendere in considerazione l'utilizzo delle Ferrovie della Calabria (ex Calabro-Lucane) solo collocando lungo il suo percorso alcune delle infrastrutture sociali che dovranno essere previste in un piano strutturale comune. Altrimenti nelle condizioni in cui versano - antiquate, con percorsi che non interessano le popolazioni di Rosarno e San Ferdinando - sarebbe meglio abbandonarle e adattare la sede ferroviaria per corsie preferenziali (filobus, bus urbani, taxi, ecc) o, magari, per piste ciclabili tra un paese e l'altro».
Sempre secondo lo studio dell'ing. Cento, il piano strutturale comune dovrebbe «prevedere le aree in cui si dovranno collocare le infrastrutture sociali, un centro direzionale e altro, fermo restando che le attività connesse con il porto, l'interporto e la logistica, come già accade, troveranno dislocazione tra la Marina di Gioia e San Ferdinando. La dislocazione di tutte le infrastrutture sociali che dovranno essere pensate, progettate e realizzate dovrà essere scelta lontana dai centri abitati attuali, non solo per favorire l'integrazione dei 4 nuclei urbani, ma soprattutto per evitare la congestione e la crisi strutturale dell'esistente».