13 dicembre 2008

Intanto Bellofiore (Pbc) ribadisce il ricorso alla magistratura sulla vicenda "ospedale unico"

Gioia Tauro Disposto dal direttore sanitario Zampogna
Sale operatorie, un sopralluogo per stabilire i tempi di riapertura
Intanto Bellofiore (Pbc) ribadisce il ricorso alla magistratura sulla vicenda "ospedale unico"

Da Gazzetta del Sud del 13.12.08 di Vincenzo Toscano
GIOIA TAURO
«Sarà la magistratura a valutare la pratica dell'ospedale ex "unico", complicata dalla procedura antidemocratica della Regione, aggravata dal comportamento "singolare" della Provincia, due istituzioni che stanno andando avanti con "atti d'imperio", a dispetto del risultato schiacciante della votazione per appello nominale della conferenza dei sindaci del 3 ottobre 2007, e delle decine di migliaia di firme degli utenti della Piana». Renato Bellofiore, coordinatore regionale del movimento "Per il Bene Comune" non intende alzare bandiera bianca e assicura «un impegno sempre più intenso, anche sul fronte legale», ricordando a tal proposito che «è imminente un nuovo incontro con il procuratore della Repubblica, al quale verrà consegnato un documentato dossier che riguarda sia la procedura per la localizzazione del nuovo ospedale, sia la lunghissima ed incredibile storia delle gravissime inadempienze che hanno "demolito" il "Giovanni XXIII», l'ospedale strategico e dei lavoratori ai quali, giorno dopo giorno, viene sempre più ridotta la sicurezza di un immediato intervento in caso di eventi infortunistici, ed anche i casi di documenti di "marcia indietro" di alcuni sindaci (diversi dei quali hanno prontamente smentito di avere apposto la loro firma) sulle determinazioni espresse il 3 ottobre 2007.
Intanto, subito dopo la "ricognizione" effettuata dal nuovo direttore amministrativo dell'Asp 5 Domenico Minicuci, Bellofiore riferisce che «il direttore sanitario del nosocomio gioiese, Giuseppe Zampogna, ha fatto intervenire per un sopralluogo alla divisione di chirurgia e in particolare alle sale operatorie, una ditta specializzata in impianti elettrici».
Dal sopralluogo sarebbero emersi «solo piccoli problemi facilmente risolvibili ed entro brevissimo tempo si potrebbe arrivare al collaudo dell'impianto per riaprire le sale operatorie».
Continuando, Bellofiore afferma di essere tornato più volte in ospedale assieme al coordinatore di Pbc di Gioia Tauro, Iacopo Rizzo, e di avere trovato all'opera la ditta incaricata dall'Asp di costruire la copertura del tetto del "Giovanni XXIII".
«La ditta – riferisce Bellofiore – ha ripreso i lavori trasportando sul posto tutto il materiale preparato in cantiere per effettuare la messa in opera e salvaguardare il solaio dalle infiltrazioni di acqua, ma i lavori procedono a rilento anche a causa del maltempo. Infine – riferisce ancora Bellofiore – da parte del responsabile del Pronto soccorso nonché direttore Sanitario dott. Giuseppe Zampogna abbiamo appreso di sopralluoghi effettuati all'ospedale di Gioia Tauro da parte del nuovo responsabile dell'Ufficio tecnico dell'Asp, ing. Francesco Costantino, che si è portato al "Giovanni XXIII" assieme ad un alto funzionario della Prefettura. Ci auguriamo – ha aggiunto, in proposito, il coordinatore regionale di Pbc – che questa tanto auspicata visita non si risolva con un nulla di fatto com'è avvenuto finora, ma che invece si possa rivelare determinante per "fare il punto" sulla gravissima situazione di sfascio dovuta alle inadempienze che hanno prodotto, nella posizione più centrale e strategica della Piana, la "dipartita" di interi reparti (ad esempio, Ortopedia, Ginecologia, Medicina, Pediatria) e la "paralisi sine die" di lavori iniziati, ad esempio per l'astanteria del Pronto Soccorso, e il "salvavita" Utic nella cui area "dimorano", buttati alla rinfusa, mattoni e altri materiali edili abbandonati».
L'auspicio di Bellofiore è che «la visita del nuovo responsabile dell'Ufficio tecnico e del rappresentante del Governo sia risolutiva per fare ritornare in sede la Chirurgia e per dare risposte all'utenza del comprensorio della Piana ed alle varie migliaia di lavoratori che giornalmente rischiano la vita per le strade e nella "polveriera" dell'area portuale ed industriale, cui il "Giovanni XXIII" è il primo baluardo di speranza per la sopravvivenza. Valutando anche in modo disinteressato se la qualità della struttura e il luogo strategico in cui si trova, con una adeguata ristrutturazione dell'edificio, potrebbero consentire di risolvere la problematica assistenziale dell'intera popolazione della Piana e dei lavoratori a forte rischio infortunistico».