3 giugno 2009

GIOIA TAURO LO RENDE NOTO "PER IL BENE COMUNE" "GIOVANNI XXIII", RIPRESA L'ATTIVITÀ DELLA CHIRURGIA.



Da Gazzetta del Sud del 3.6.09 di

Vincenzo Toscano

GIOIA TAURO

Il reparto di Chirurgia del "Giovanni XXIII" ha "ritrovato" i suoi medici ed ha ripreso a dare risposte concrete al vastissimo bacino d'utenza che comprende le diverse migliaia di lavoratori ad alto rischio della adiacente "polveriera" portuale ed industriale.

Ne dà notizia, con un comunicato, la lista civica nazionale "Per il bene comune", che in questa durissima battaglia iniziata nell'ottobre scorso - quando l'acqua piovana si è infiltrata nei reparti di Cardiologia e Chirurgia - ha svolto una parte predominante in primo luogo per la riapertura del reparto che nel frattempo aveva messo "radici" a Scilla, e poi per il rientro in sede del personale medico la cui insufficienza, alla riapertura, aveva indotto il direttore di Chirurgia a proporre all'Asp la "chiusura bis" del reparto.

Dopo aver plaudito all'evento «perché finalmente – scrivono il coordinatore regionale Renato Bellofiore e il coordinatore locale Iacopo Rizzo – si apprende con grande soddisfazione che da circa una settimana sono stati fatti rientrare i medici chirurghi al "Giovanni XXIII"; perché l'Asp 5 ha condiviso le nostre richieste e ha reso efficiente un reparto salvavita al quale mancava solo il personale, inspiegabilmente e ingiustificatamente sparso nei vari presidi del territorio; perchè torna ad essere garantita l'emergenza-urgenza, con un sospiro di sollievo per i lavoratori del porto, per i cittadini di Gioia Tauro e dell'intera Piana»-

Ad avviso dei due esponenti del Pbc «occorre ora procedere nella direzione intrapresa, potenziando e rendendo efficienti sia il "Giovanni XXIII" che l'ospedale di Polistena, in attesa che tutte queste strutture vengano "messe a riposo" e si realizzi l'ospedale unico della Piana, unica soluzione in grado di dare una risposta seria al problema della malasanità. Evitando i pellegrinaggi dei malati da un nosocomio all'altro, evitando le continue lotte di campanile tra i vari paesi, con politici e medici locali arroccati a difesa di orticelli malandati, evitando tra l'altro continui sprechi».

Per l'avv. Bellofiore e l'arch. Rizzo «non si può più difendere questo sistema di malasanità, né si può farlo costruendo ad arte documenti venuti fuori da fantomatiche riunioni di sindaci come ultimamente - seguendo una nuova moda - si cerca strumentalmente di fare a scopi campanilistici. In particolare e nello specifico ci riferiamo ad una riunione informale di sindaci dell'associazione "Città degli ulivi" che sarebbe avvenuta nella sala consiliare del Comune di Palmi il 22 aprile scorso e in seguito alla quale sarebbe stata poi redatta una proposta di riassetto sanitario per l'intera Piana di Gioia Tauro».

In merito, Bellofiore e Rizzo specificano nel comunicato diramato alla stampa che «nessuna convocazione in merito a questa specifica riunione è stata mai inviata al Comune di Gioia Tauro, né a numerosi altri Comuni della Piana, anzi ci risulta che i sindaci presenti in tale occasione si contassero sulle dita di una mano. E ricordiamo che il 3 ottobre 2007, 24 sindaci su 28 votarono democraticamente per un ospedale unico da realizzare al centro della Piana, mettendo da parte ogni forma di campanilismo. Purtroppo, ancora c'è qualche politico che pensa che di questa delibera dei sindaci basti non parlarne più per essere disattesa, dimostrando una strana concezione della democrazia».